SIX FEET UNDER - "True Carnage"
(Metal Blade/Audioglobe)

Senza Voto

TRACKLIST: Impulse to Disembowel / The Day the Dead Walked / One Bullet Left / The Day the Dead Walked (videoclip)

Credo sia impossibile mettersi a giudicare un album da un’anticipazione di soli nove minuti, perciò sarà inutile che vi mettiate a cercare un voto in calce a questa recensione. Per dovere di cronaca, parliamo comunque di cosa contiene questa striminzita anticipazione del nuovo disco dei Six Feet Under, la creatura nata nel 1995 per mano di Chris Barnes (ex-Cannibal Corpse), Terry Butler (ex-Death) ed Allen West (ex-Obituary, ma non più presente nella band). Per quanto mi riguarda, non ho mai apprezzato un granchè le prove del combo americano fatta eccezione per il debut “Haunted” (1995), ma ho sempre sperato in un’eventuale risalita qualitativa (stendiamo comunque un velo pietoso sull’album di cover “Graveyard Classics”). Beh, dal poco che si può ascoltare su questo CD, mi sa tanto che le mie speranze di miglioramento stanno forse per diventare realtà! Niente da eccepire per quanto riguarda la pesantezza e la rocciosità delle canzoni, che raggiungono livelli veramente disumani di cupezza grazie ad un low-tuning davvero estremo... una forma di death metal assai particolare, quella dei Six Feet Under, che si tengono lontani dai clichè del brutal sposandosi ad elementi hardcore, ma che al tempo stesso non scadono nella nostalgia fine a sè stessa. “Impulse to Disembowel” è un mid-tempo concluso da un’accelerazione thrashy nel finale, abbastanza in linea coi pezzi degli esordi ma legato al sound di lavori più recenti come “Maximum Violence” e “Warpath”. “The Day the Dead Walked” invece è un pezzo veloce e dinamico, altamente coinvolgente, ma che purtroppo lascia l’amaro in bocca a causa della durata di appena due minuti: vi assicuro che è mille volte meglio ascoltare la canzone vedendo il video (presente nel CD in versione non censurata), il quale riporta la band su divertenti territori gore da troppo tempo dimenticati. Una nota dolente invece arriva con “One Bullet Left” in cui avviene un duetto con Ice-T, il rapper da sempre impegnato in collaborazioni con gli esponenti dell’heavy metal a stelle e strisce... ciò che lascia delusi non sono certo le vocals rappate, quanto piuttosto l’inconcludenza della canzone stessa e la mancata unione tra gli elementi death ed hip hop. Avrei sicuramente preferito ascoltare “Sick & Twisted”, che vede come ospite Karyn Crisis... ma per questo (e per un giudizio definitivo) bisognerà aspettare il full-length.

Alessio Oriani


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