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| ALTAR - "Red
Harvest"
(Pavement/Audioglobe) 65/100 TRACKLIST: Sick / The Stress Factor / Spikes and Pain / On the Throne / The Unbeliever / Red Harvest / Generation X / To My Friends (R.I.P.) / Punishment for Decay |
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Dopo il buco nell’acqua dello scorso “In the Name of the Father”, tornano gli olandesi Altar con un disco che riporta l’operato della band sufficientemente in carreggiata. Messe un po’ da parte le tematiche di stampo anticristiano e blasfemo, gli Altar del 2001 si occupano di argomenti più concreti ed interessanti che ben si sposano alla svolta musicale attuata in questo album, un buon lavoro di death-thrash coriaceo ed aggressivo, senza fronzoli ed inopportune divagazioni (e qui mi riferisco al disco precedente), in una sorta di insolito cocktail tra tra The Haunted, Machine Head e Vader a cui si aggiungono dei passaggi e degli assoli piuttosto melodici. Si parte con la caustica “Sick” passando per altre bordate rocciose come “The Unbeliever”, “Punishment for Decency” o la devastante “Spikes and Pain”. Ottima la produzione, davvero potente e pulitissima, come anche l’esecuzione - precisissima seppur minimale - di tutta la band. Ciò che in definitiva non convince troppo di questo “Red Harvest” è una certa mancanza di idee sinceramente interessanti, la quale dopo i primi ascolti porta a diminuire l’apprezzamento (visto anche il songwriting piuttosto quadrato e privo di sorprese)... scommetto infatti che i pezzi degli Altar funzionano mille volte di più dal vivo che non sul dischetto argentato! In ogni caso, non stiamo parlando di un flop perchè “Red Harvest” rappresenta comunque un miglioramento rispetto all’immediato passato e riporta il sound della band sul terzo disco “Provoke” (1998), opportunamente reso più attuale e moderno. Tuttavia, a causa dell’enorme quantità di uscite simili in questi ultimi mesi, dubito che l’album potrà uscire dalla solita fascia for-fans-only, nella quale cui gli Altar sono dopotutto relegati sin dagli esordi... Alessio Oriani |