BLOODTHORN - "Under the Reign of Terror"
(Red Stream/Soundcave)

60/100

TRACKLIST: Deathmachine / The Return of Wrath / Demonblood / Age of Suffering / Fields of Blood / Mass Destruction / After the Attack / Deathcruch

Svolta stilistica per i norvegesi Bloodthorn, che dopo il buon debut su Season of Mist “In the Shadows of Your Black Wings” (1997), un inutile split con gli And Oceans ed il penoso secondo lavoro “Onwards into Battle” (1999), fanno piazza pulita del loro black-epic metal vagamente sinfonico e si convertono ad una formula black-death metal fortemente influenzata dai prime-movers della scena floridiana (Morbid Angel in primis... come al solito) e dagli inossidabili Dissection, facendo ricordare anche i giovani svedesi Soul Reaper. Sarà per i vari cambi di line-up o per l’essersi arresi alla dura realtà dei fatti (ovvero gli scarsissimi risultati raggiunti), è comunque un dato di fatto che gli attuali Bloodthorn non hanno proprio nulla a che vedere con ciò che erano un tempo e questo “Under the Reign of Terror” può tranquillamente essere considerato come il debut di una nuova band (migliore o peggiore, non sta a me deciderlo). Ciò che si è perso in personalità ed originalità - non che fossero elevatissime, intendiamoci - lo si è infatti guadagnato sotto il profilo tecnico-esecutivo e compositivo (gli arrangiamenti e gli intrecci strumentali sono infatti elaborati molto bene) in una sorta di “evoluzione al contrario” che ha risolto le ingenuità degli esordi ad un prezzo tuttavia elevato. Dal punto di vista formale “Under the Reign of Terror” è quindi piuttosto impeccabile, ma il rischio di essere sopraffatti dalla noia dopo qualche ascolto resta dietro l’angolo a causa di pezzi assemblati in maniera non sempre convincente (ma stranamente curati nei dettagli) e formati da riff davvero troppo abusati: sembra che una ripetitiva prolissità sia l’unica cosa ereditata dai Bloodthorn del passato... e non è di certo un pregio! Solo un paio di pezzi si stagliano rispetto al resto del disco, seppur con fatica, ovvero l’intricata opener “Deathmachine” e la devastante “After the Attack”, tiratissima e coinvolgente. Discorso a parte va invece fatto per la poderosa cover di “Deathcrush” dei Mayhem, con lo stesso Necrobutcher in veste di ospite. Per il resto, produzione di ottimo livello pulita, potente e quadrata ed un artwork decisamente mediocre (ma spero sia solo il promo ad essere realizzato totalmente in toni di rosso). Rispetto agli ultimi tonfi della band, “Under the Reign of Terror” è comunque un passo in avanti, che però fa a malapena riguadagnare la soglia della sufficienza... e nulla più. Incrociamo le dita e speriamo che i Bloodthorn possano finalmente riaggiustare il tiro...

Alessio Oriani


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