DERANGED - "Deranged"
(Listenable/SELF)

65/100

TRACKLIST: Flesh Rebel / Cum on Command / Dead Hand Strangulation / Endophagy / Injected by Filth / La Orgia de los Muertos / Humanity, God's Failure / Malabolgia / Incurable / Impulse, Pray, Pleasure / Screen Passion

Ecco tornare per l’ennesima volta i Deranged, una tra le band più sopravvalutate che la scena death metal scandinava ricordi: tre album alle spalle più una serie di EP e singoli su vinile, ma non un pezzo che sia rimasto nella storia... almeno fino ad oggi. Già, perchè solo con questo omonimo lavoro la band svedese riesce finalmente ad alzare la testa ed a iniziare a meritarsi sul serio la posizione che occupa nella scena brutal death. Come anche nei lavori precedenti, troviamo una discreta tecnica esecutiva al servizio delle canzoni, ma questa volta per fortuna non siamo di fronte al solito ed eterno riciclo di riff e passaggi sentiti migliaia di volte, bensì è presente un certo sforzo nel delineare un proprio stile personale. Siamo comunque solo all’inizio di un nuovo capitolo, e per la band c’è ancora tanto su cui lavorare prima di poter diventare competitiva... ad esempio, la sequenza dei riff è spesso caotica, slegata e difficile da assimilare (prendiamo ed esempio l’opener “Flesh Rebel”) ma a differenza dei primi At the Gates questo sembra più una conseguenza della mancanza di abilità compositiva e di esperienza, che non il frutto volontario di una precisa costruzione dei pezzi. Notevoli sono anche i progressi dal punto di vista della produzione, incredibilmente secca, abrasiva e massacrante - e non soffocata e confusa come in passato - ad opera dei Berno Studios, capace di mettere in risalto i pezzi più thrashy e violenti come “Endophagy”, “Injected by Filth”, “Impulse, Pray, Pleasure” o “Incurable” (i migliori del lotto). Ciò che spesso colpisce in molte delle nuove tracce è la carica distruttiva feroce ed incontrollata, che solo ora risulta concreta e credibile... e pensare che fino ad un paio d’anni fa i Deranged erano solo sinonimo di innocue sfuriate fine a sè stesse, prive di un vero e violento impatto fisico. Gli aspetti da rifinire sono ancora molti (vocals comprese), ma “Deranged” rappresenta un salto di qualità rispetto alla scarsissima discografia passata della band... non sarà di certo un album memorabile, ma fa ben sperare per il futuro. Forse è giunta l’ora di iniziare a tenere sott’occhio questi svedesi...

Alessio Oriani


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