GORGUTS - "From Wisdom to Hate"
(Season of Mist/Audioglobe)

90/100

TRACKLIST: Inverted / Behave Through Mythos / From Wisdom to Hate / The Quest for Equilibrium / Unearthing the Past / Elusive Treasures / Das Martyrium Des... / Testimonial Ruins

Era difficile ipotizzare quale altra folle creatura avrebbero potuto partorire i canadesi Gorguts, dopo l’ottimo “Obscura”, un disco complicato, inaccessibile e terrificante che ci offriva una band totalmente diversa dal passato (due CD death metal – a mio avviso molto belli – per Roadrunner nei primi anni novanta). Già il titolo di questo lavoro mette in guardia sul binomio tra violenza incontrollata e lucida intelligenza, un dualismo perfettamente trasposto in musica da questi canadesi che uniscono un’incredibile livello tecnico ad idee innovative e componenti altamente estreme (a metà strada tra brutal death, grindcore ed old-school death metal). Rispetto al precedente e geniale lavoro, stavolta i Gorguts optano però per una minore pazzia compositiva. in favore di un songwriting leggermente più controllato seppur sempre cervellotico, incredibilmente intricato ed apparentemente caotico. A partire dalla seconda traccia “Behave Through Mythos” diventa evidente che la band ha ormai raggiunto un livello di autocontrollo disumano, perfettamente a proprio agio tra elementi dissonanti, cambi di tempo completamente indescrivibili (che spesso coinvolgono solo una parte della strumentazione, lasciando il resto su ritmi differenti), suoni stridenti e dolorosi, laceranti, con un’esecuzione quasi chirurga, gelidamente cinica, che non potrà far altro che lasciarvi a bocca aperta. Su “From Wisdom to Hate” non troviamo quei lunghi e controversi interludi dal sapore malato e dalle sonorità industriali che caratterizzavano certe tracce di “Obscura”, ma otto tracce estremamente solide e coerenti tra loro, che lo rendono un disco ancora più compatto e massacrante (anche se per fortuna la durata stavolta è di circa quaranta minuti). Va senza dubbio segnalato l’incredibile trittico centrale composto da “The Quest for Equilibrium”, “Unearthing the Past” ed “Elusive Treasures”, vera punta di diamante di un album globalmente ottimo. Resta identico l’uso delle lunghe porzioni strumentali, con le vocals relegate a linee semplici e cadenzate (si tratta forse dell’unico elemento canonico), mentre gli assoli maligni ed essenziali si ricollegano - in parte - al loro secondo lavoro “Considered Dead”... le atmosfere, tuttavia, si fanno ancor più cupe, oppressive ed alienanti. Non c’è che dire, i Gorguts fanno centro pieno per la seconda volta, confermandosi come uno degli act più innovativi e sbalorditivi della scena estrema... scena di cui (assieme a Cryptopsy, Meshuggah e pochi altri) sono fortunatamente capaci di sbrecciare e ridefinire i confini.

Alessio Oriani


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