HOLLENTHON - "With Vilest of Worms to Dwell"
(Napalm/Audioglobe)

90/100

TRACKLIST: Y Draig Goch / Woe to the Defeated / Lords of Bedlam / To Kingdom Come / The Calm Before the Storm / Fire Upon the Blade / Conquest Demise / Conspirator

Come purtroppo spesso accade, è difficile dare un buon seguito ad un debut album di ottimo livello, ma a quanto pare gli austriaci Hollenthon sono riusciti ad abbattere l’ostacolo con grande abilità. La band di Martin Schirenc (Pungent Stench) torna infatti con il suo particolarissimo mix di black-death metal, orchestrazioni teatrali ed elementi folk sotto forma di CD a titolo “With Vilest of Worms to Dwell”, ovvero il nobile erede dell’eccezionale “Domvs Mvndi” (1999). La prima cosa che si nota, ascoltando la nuova prova di Martin e dei suoi collaboratori, è l’approccio decisamente più orchestrale e drammatico delle canzoni (viene fatto un grande uso dei fiati e dei cori, mentre gli archi sono nettamente in minoranza), perfettamente supportato da una produzione maestosa e potente, di altissimo livello... credo di non esagerare affatto, affermando che “With Vilest of Worms to Dwell” è il disco che avrebbero dovuto comporre i Therion dopo “Theli” invece di snaturarsi in maniera ridicola rinnegando le proprie origini. Tuttavia, la nuova veste degli Hollenthon porta ad una decisa diminuzione della componente etnica del debut, che si limita ora ad essere un elemento di background su pochi pezzi, anzichè una particolarità profondamente caratterizzante per ogni traccia... questo non pregiudica comunque la presenza di innumerevoli sonorità: si passa infatti dal misto di folk e thrash metal di “Woe to the Defeated” (che vede Rob Barrett – Cannibal Corpse e Malevolent Creation – alla chitarra solista) a “The Calm Before the Storm” (la quale potrebbe quasi provenire dalla discografia degli Skyclad, se non fosse per le vocals) o ancora la marziale “Lords of Bedlam” (basata sullo splendido “Romeo e Giulietta” di Prokoviev). Bisogna ammettere che, rispetto al debut, è comunque presente un massiccio utilizzo della melodia: pensiamo ad esempio a “To Kingdom Come” o a “Conquest Demise”, che sembrano due canzoni di death metal melodico di recente produzione (seppur riarrangiate in chiave sinfonica). Non c’è che dire, “With Vilest of Worms to Dwell” è sicuramente una delle uscite più originali ed esaltanti degli ultimi mesi e non fa altro che confermare tutti i pareri positivi espressi in precedenza sugli Hollenthon... se avete voglia di osare, non fatevi scappare questa release discografica coi fiocchi! Ah, dimenticavo... è ottimo anche l’artwork, visionario e criptico come la musica stessa.

Alessio Oriani


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