ICED EARTH - "Horror Show"
(Century Media/SELF)

90/100

TRACKLIST: Wolf / Damien / Jack / Ghost of Freedom / Im-Ho-Tep (Pharaoh's Curse) / Jeckyll & Hyde / Dragon's Child / Transylvania / Frankenstein / Dracula / The Phantom Opera Ghost

Uno degli album senza dubbio più attesi dell’intera scuderia Century Media, in uscita all’ultimo momento utile prima che il mercato metallico si fermi per la pausa estiva... ma in poche parole, com’è questo “Horror Show”? Indiscutibilmente un ottimo disco, che per poco sfugge alla categoria del capolavoro. Diciamocelo chiaro... gli Iced Earth si basano ormai interamente sul riffing di Jon Schaffer e (dall’insuperato “Burnt Offerings” in poi) le vocals di Matthew Barlow: due elementi che – per quanto perfetti – hanno forse detto tutto nelle release discografiche precedenti, presentando già su “Something Wicked This Way Comes” l’impossibilità di progredire con vere e proprie innovazioni o con la semplice raffinatura delle loro qualità, appunto, già altissime. E’ forse per questo motivo che la band, stavolta, cambia leggermente registro senza rinunciare a nessuno dei propri trademark, reclutando la stratosferica sezione ritmica composta da Steve DiGiorgio e Richard Christy (tra l’altro sfruttata in maniera assai limitata, se pensiamo ai Control Denied), ma anche un uso dei cori in tutto e per tutto figlio dei recenti lavori marchiati Blind Guardian... a tratti, sembra infatti che dietro la composizione e la registrazione delle backing vocals ci sia lo zampino dell’esperto Hansi Kürsch (che tutti ricorderanno già a fianco di Jon per i Demons & Wizards)! Sorvolando sul concept del disco (apparentemente pacchiano, ma che serba diverse sorprese), passiamo all’esame delle canzoni perchè è la musica che conta: l’album si apre con l’attacco frontale di “Wolf”, tellurica cavalcata thrashy con un bel refrain, per poi passare subito al malinconico (ma non per questo leggera, anzi) capolavoro “Damien”. “Jack” è invece il primo filler che incontriamo, a cui si affiancheranno successivamente “Frankenstein” e “Dragon’s Child”, due pezzi non malvagi ma neanche strabilianti. “Ghost of Freedom” è invece l’ennesima power ballad in stile “Watching Over Me”, fin troppo prevedibile per lasciare il segno durante gli ascolti. Si torna comunque su un livello più esaltante con “Im-Ho-Tep (Pharaoh’s Curse)” e con “Jeckyl & Hyde” (un altro dei gioielli dell’album), un solido up-tempo che punta tutto su di un bel break centrale. L’apice del disco viene comunque raggiunto ad un passo dalla fine con le elaboratissime “Dracula” e “The Phantom Opera Ghost”, due pezzi molto pesanti, senza alcun dubbio tra i migliori mai composti dalla band. La prima, introdotta da una malinconica intro, si lancia crescendo in un furioso intreccio tra riff e vocals rabbiose, mentre la seconda prevede anche un insolito uso di organo e vocals femminili che duettano con quelle, sempre spettacolari, di Barlow... una conclusione davvero epica e teatrale! Anche se resto dell’opinione che si sarebbe potuto (e dovuto) fare addirittura di meglio, gli Iced Earth dimostrano abilità e classe da vendere a palate... ma soprattutto potenza, pesantezza ed aggressività, ovvero caratteristiche che mancano al novanta per cento delle power metal band attuali. Concludendo, “Horror Show” si attesta su un livello qualitativo leggermente più alto del suo predecessore, riavvicinandosi alle pietre miliari “Burnt Offerings” e “The Dark Saga” e definendosi come uno dei migliori album power (thrash) metal dell’anno... da comprare senza esitazione! P.S. L’edizione limitata si fregerà di un bonus CD contenente un’intervista di un’ora a Jon ed una riuscitissima cover della maideniana “Transylvania”.

Alessio Oriani


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