IN FLAMES - "The Tokyo Showdown"
(Nuclear Blast/Audioglobe)

65/100

TRACKLIST: Bullet Ride / Embody the Invisible / Jotun / Food for the Gods / Moonshield / Clayman / Swim / Behind Space / Only for the Weak / Gyroscope / Scorn / Ordinary Story / Pinball Map / Colony / Episode 666

Si potrebbero dire mille cose sulla carriera degli In Flames, sulla loro evoluzione artistica e su questo live album, ma purtroppo i dati di vendita parlano chiaro ed identificano la band con l’attuale line-up, consacrando gli ultimi due lavori “Colony” (1999) e “Clayman” (2000) come i migliori da loro prodotti... beh, a questo punto posso solo pensare che il mondo gira al contrario di come dovrebbe! Per quanto mi riguarda, la discografia degli In Flames ha iniziato un certo declino da “Whoracle” in poi, ed allo stesso modo i loro concerti mi sembrano di anno in anno sempre più approssimativi, noiosi e sconclusionati... motivo per il quale trovo pretenziosi e fuorvianti i proclami del tipo “one of the best live bands of the world” legati a questo “The Tokyo Showdown”! Come era lecito aspettarsi, nei sessanta minuti di questo live album sono gli ultimi due dischi a farla da padrone, con ben nove tracce sulle quindici presenti: “Bullet Ride”, “Embody the Invisible”, “Clayman”, “Swim”, “Only for the Weak”, “Scorn”, “Ordinary Story”, “Pinball Map” e “Colony”. Dal primo lavoro “Lunar Strain” (1994) viene estratta solo “Behind Space”, mentre dal suo erede “The Jester’s Race” (1996) nient’altro che “Moonshield”... e come al solito, niente “Subterranean”! Magra consolazione, le cose vanno un po’ meglio con “Whoracle” (1998) rappresentato da “Jotun”, “Food for the Gods”, “Gyroscope” ed “Episode 666”. Per un fan di vecchia data come me questo live significa ben poco, e la mancanza di certi pezzi del passato si rivela proprio gravissima, ma è ovvio che “The Tokyo Showdown” non ha la pretesa di accontentare tutti... lo scopo di questo CD è di fare felici solo gli ascoltatori più giovani, e bisogna ammettere che in questo ci riesce benissimo! Una produzione potente e pulita, ma piuttosto fredda e priva del feeling live, si accompagna all’esecuzione della band, la quale risulta molto più coinvolgente e preparata sui pezzi nuovi (i quali risultano migliori rispetto alla versione da studio) che non su quelli vecchi: anche i pezzi di “Whoracle” suonano un po’ storpiati qua e là a causa di un guitarplaying disattento ed approssimativo, per non parlare di una “Moonshield” letteralmente MASSACRATA da Björn e Jesper... ma perchè tutto questo? Personalmente, preferisco tornare a guardarmi il primo live ufficiale della band (quello uscito in VHS nel 1998 assieme ad Evereve e Crematory), piuttosto che dover intristirmi con questo “The Tokyo Showdown”... se comunque avete apprezzato le ultime prove in studio della band di Jesper Strömblad e soci, questo è un CD che non può assolutamente mancare nella vostra collezione. Se invece vi sentite parte della “vecchia guardia”, potete tranquillamente ignorare questa release (io vi consiglio il radio-bootleg “Live in Gothebörg” di un paio d’anni fa).

Alessio Oriani


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