JAG PANZER - "Mechanized Warfare"
(Century Media/SELF)

100/100

TRACKLIST: Take to the Sky / Frozen in Fear / Unworthy / The Silent / The Scarlet Letter / Choir of Tears / Cold Is the Blade (and the Heart That Wields It) / Hidden in My Eyes / Power Surge / All Things Renewed

L’america sarà pure il paese delle mode, dei veloci consumi e quindi del new metal, ma a quanto pare il vecchio, sano heavy metal degli anni ottanta non è stato affatto dimenticato nè tantomeno infarcito di tonnellate di inutili melodie... lo dimostrano tre dischi spettacolari, usciti nell’arco di tre mesi: “DamNation” degli Hades, “Horror Show” degli Iced Earth e questo nuovo “Mechanized Warfare”. Al di là della copertina e del titolo del disco - entrambi di stampo futuristico - non ci sono deviazioni tecnologiche ed improbabili modernismi a snaturare il sound della band di Mark Briody, Harry Conklin e John Tetley. Le coordinate stilistiche restano simili a quelle dello splendido “Thane to the Throne” (precedente concept album incentrato sul Macbeth di Shakespeare) con la sola differenza di avere delle atmosfere leggermente meno cupe ed oniriche (d’altronde erano richieste dal concept), in questo più vicine all’altrettanto buono “The Age of Mastery” (1998). Anche la produzione, sempre ad opera di Jim Morris, ricorda quella dello scorso full-length ed ancora una volta si rivela forse un po’ troppo simile al sound utilizzato negli ultimi lavori degli Iced Earth... non che ciò sia negativo, anzi, ma credo che i gruppi stilisticamente affini debbano almeno presentare delle diversità a livello di souni utilizzati per evitare inutili paragoni. Ovviamente, i Jag Panzer non sono dei cloni degli Iced Earth e lo dimostra l’impostazione completamente diversa: un riffing decisamente meno thrash-oriented fa da sfondo a melodie assai elaborate, mentre gli splendidi assoli di Chris Broderick (davvero da urlo!) e gli inserti acustici di chitarra e fiddle si integrano perfettamente con l’approccio strumentale notevolmente tecnico di tutta la band... anche se va ammesso che le evoluzioni vocali di Harry “The Tyrant” Conklin possano effettivamente richiamare Matthew Barlow in certi frangenti. Tornando all’album, “Mechanized Warfare” si configura come un lavoro davvero variegato e ben strutturato: si passa dalle bordate heavy di “The Silent”, “Unworthy” e “Frozen in Fear”, ai mid-tempo costruiti con ritmo e perizia come “Hidden in My Eyes” e “Take to the Sky”, o ancora composizioni più dinamiche come “Power Surge” e la power-ballad (degna di tal nome!) “All Things Renewed”. L’apice del disco viene però raggiunto da “Cold is the Blade (and the Heart That Wields It)”, un pezzo epico, esaltante ed anthemico, caratterizzato da alcune linee vocali da urlo... in ogni caso, state sicuri che sul CD non troverete nessun filler, nè alcuno sterile riciclaggio della discografia passata! Concludendo, direi che ogni ascoltatore di heavy metal classico che si rispetti non può far a meno di possedere “Mechanized Warfare”... e per favore, non chiamatelo power metal!

Alessio Oriani


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