KULT OV AZAZEL - "Triumph of Fire"
(Pavement/Audioglobe)

30/100

TRACKLIST: Le Messe Noir / Triumph of Fire / Destruction to the Throne of God / My Misanthropy / To the Cold Beyond / In the Plagued Realm / Legions Unleashed / Altar of Satan / Aether Cries / Embrace the Burning / Crown of Fire

I Kult of Azazel (ex-Azazel) sono l’ennesima black metal band la cui provenienza geografica lascia assai perplessi... ovvero l’America, paese che non ha davvero nulla a che vedere con tale genere musicale (e l’ha dimostrato partorendo gruppi osceni come i Thornspawn o i Sanctus). Aggiungiamoci una vita assai breve - visto che la band viene formata nel 1999 - nonchè innumerevoli cambi di line-up ed il gioco è fatto: che credibilità possono avere i Kult Ov Azael? Nessuna, come vicino allo zero è il valore musicale di questo CD. La proposta di questo trio potete facilmente intuirla da soli, ma sono comunque tenuto a descriverla... black metal tirato ed aggressivo, con parti di chitarra incredibilmente minimali (ovvero faccio questo riff, poi mi sposto di un tono sopra e lo rifaccio, dopo torno a quello prima, poi lo sposto su un’altra corda... e così via), nessun assolo, vocals sbrodolate ed inintelligibili, testi che più stereotipati non si potrebbe (misantropia, bestemmie, odio, guerre e Satana ogni tre righe) ed ovviamente corpsepaint! Come se questo non bastasse, la produzione death-oriented di Phil Fasciana - molto spigolosa e definita - mette in luce tutte le brutture esecutive della band, tra cui spiccano alcuni tempi completamente sfasati in cui la batteria parte per la tangente lasciando orfani basso (l’unico strumento che si salva) e chitarra... di certo una produzione in stile Taake o Manes avrebbe giovato non poco a questo trio di panda floridiani, coprendo tutti gli errori in un impasto indecifrabile, ed al tempo stesso gli avrebbe fatto ottenere un effetto molto più “true” (visto che di black metal stiamo parlando): in ogni caso, la palma delle stecche va senza dubbio all’opener “Le Messe Noir”, vero compendio di imprecisioni ed errori nonchè tremendo biglietto da visita! Non credo ci sia altro da aggiungere a proposito di questo “Triumph of Fire”, se non scrivendovi in calce la raccomandazione di lasciarlo sugli scaffali (o sui cataloghi dei mailorder)!

Alessio Oriani


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