WINDS - "Of Entity and Mind"
(Avantgarde/SELF)

80/100

TRACKLIST: Inception Perspective / In All Reflections / Bloodstained and Sworn / Mirrored in Time / An Eternity of Dreams

“Of Entity and Mind” rappresenta il mini di debutto dei norvegesi Winds, six-piece guidato dal mitico drummer Jan Axel “Hellhammer” Von Blomberg (famoso per gli innumerevoli gruppi in cui suona o ho suonato in passato come Mayhem, Arcturus, Covenant e molti altri), ma al tempo stesso denota un allargamento dei confini e l’ennesima rottura dei canoni per la Avantgarde, etichetta nostrana sempre attenta alle proposte più originali, coraggiose e sperimentali del panorama estremo. Perchè questo? Sostanzialmente, “Of Entity and Mind” non ha nulla a che vedere col black metal (il termine più adatto sarebbe infatti progressive metal) e non ha punti in comune con le altre produzioni Avantgarde... una mosca bianca, il cui significato non va forse sottovalutato se esaminato in prospettiva. Cinque pezzi per un totale di poco superiore ai venti minuti, dalle coordinate stilistiche assai variegate ed insolite: il debutto dei Winds è difficile da descrivere, in quanto completamente distante dalla musica di ogni altro gruppo (l’unica similitudine a livello di atmosfere potrebbe essere con gli ultimi lavori degli In the Woods, ma solo vagamente) e nato proprio con lo scopo di essere un qualcosa di nuovo ed originale. Si tratta di un heavy metal progressivo e sognante ma dal taglio ultra-moderno (con trigger ed effetti elettronici a profusione), caratterizzato da delle particolarissime e davvero insolite (sia nel timbro che nella metrica) clean vocals di Lars Eric Si... da notare poi come un ruolo primario venga affidato al pianoforte, strumento troppo spesso dimenticato a favore di ben più comodi synth, presente in tutti i pezzi con degli accompagnamenti tristi ed emozionanti. Sbalorditiva l’esecuzione tecnica di Hellhammer, come al solito tentacolare, chirurgico e pieno di idee accattivanti (anche se ormai troppo legato a suoni artificiali), ma anche dei due chitarristi – in particolare il solista Carl August Tidermann – che si spartiscono abilmente delle stupende parti acustiche ed i riff più metallici. Tuttavia, le buone intenzioni da sole non bastano ed alla fine “Of Entity and Mind” non convince completamente come invece avrebbe dovuto (almeno a vederlo sulla carta): pezzi raffinatissimi, interessanti, da scoprire piano piano, suonati con maestria, ma purtroppo leggermente privi di mordente. Il fatto che il CD sia un mini si rivela comunque un vantaggio, perchè in parte stempera questa pecca... tuttavia, il full-length è ormai alle porte (autunno 2001) ed è quindi auspicabile che il tiro venga alzato per l’occasione. Ripeto, un lavoro coraggioso e molto interessante, ma che pecca un po’ in quanto a coinvolgimento... visto che però le potenzialità sono altissime, speriamo bene per il futuro.

Alessio Oriani


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