THRONEAEON - "Neither of Gods"
(Hammerheart/Audioglobe)

85/100

TRACKLIST: Neither of Gods / Thru Sinfulness / Above the Aware / In All and Nothing / Seven in Heaven Seven on Earth / Blackened to Be / The Serpent Unfolds / Strenght of the Flesh / From on High / Enemies of Thy God / 5211131103 / As It Has Come to End

Un vero fulmine a ciel sereno questo debutto discografico dei deathsters svedesi Throneaeon, four-piece già attivo a partire dal 1995 con tre demo (l’ultimo dei quali “With Sardonic Wrath” è stato ristampato su CD). “Neither of Gods” ci riporta direttamente indietro di una decina d’anni, offrendoci un death metal a cavallo tra la scuola floridiana e quella svedese (opportunamente aggiornato sotto il profilo della produzione) che non presenta alcun punto debole se non per quanto riguarda l’originalità... l’ombra degli esordi dei Deicide è forte – come anche quella dei Morbid Angel di “Covenant” e dei primi lavori targati Hypocrisy – ma  va detto che “Neither of Gods” è a tutti gli effetti l’album che ognuno vorrebbe ascoltare di nuovo dalla band di Glen Benton (che invece troviamo questo stesso mese in uscita col tiepido “In Torment in Hell”)! I Throneaeon ci offrono un lavoro di circa quaranta minuti suddiviso in undici tracce, tutte piuttosto simili tra loro in quanto a stile e livello qualitativo, dimostrando un’ottima conoscenza del genere suonato attraverso un songwriting mai banale e prevedibile, nonchè una strabiliante capacità tecnica. Ascoltando le contortissime ritmiche ed i complicati riff che compongono pezzi come “The Serpent Unfolds”, “As It Has Come to an End” o la stessa title-track (ma anche un po’ tutte le altre canzoni), si ha infatti un esempio piuttosto lampante del motivo per cui le tracce dei Throneaeon non siano all’ordine del giorno! Seppur a livello stilistico gli elementi che compongono le canzoni di “Neither of Gods” non siano nulla di nuovo, l’abilità ed il gusto con cui vengono assemblati porta ad avere un album davvero roccioso e convincente che anche dopo molti ascolti continua a scorrere fluidamente senza mai stancare: la struttura dei pezzi richiede infatti parecchio tempo per essere memorizzata (pensiamo per esempio a “Strength of the Flesh” o “Above the Aware”), portando ad un’elevata longevità del disco. Adattissime inoltre le vocals e gli assoli old-style, davvero sinistri e carichi di feeling grazie ad un buon uso del delay... essenziale invece l’artwork, che non rivela nulla sullo stile della band e dimostra un budget forse troppo limitato: l’Hammerheart farebbe bene ad investire di più su questi giovani svedesi! In definitiva, “Neither of Gods” è senza dubbio uno dei dischi migliori in ambito death metal degli ultimi mesi... non un capolavoro, ma poco ci manca. Chissà se i Throneaeon dal vivo sono così devastanti!

Alessio Oriani


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