INSIDE CONFLICT - "Unearthed from Wonderland"
(Overcome/Kick)

90/100

TRACKLIST: Mutation / Man Eater / Carved into Flesh / Illumination / Shit Factory / Forgotten Live / Eat So Izzy / Scarred Black / Leper / Steps to Paradise / Brain Wash / Bloodstain / Birth of Ignorance / Already Dead / Outro

“Unearthed from Wonderland” è il classico disco che non ti aspetti, l’album che ti giunge in sordina senza anticipazioni e clamori da parte di una piccola label e che poi ti lascia a bocca aperta per la musica in esso contenuto... e di musica in questo lavoro degli Inside Conflict ce n’è tanta, a dispetto della durata di mezz’ora! La proposta del giovane five-piece francese si pone come compendio e punto di contatto tra il panorama estremo dell’heavy metal: si passa dal grindcore al brutal e dal death più canonico all’hardcore, fino a fare capolino in territori crust-punk, il tutto con una grande capacità di controllo sulle parti ed un’omogeneità formidabile. E’ possibile ipotizzare una via di mezzo tra Dismember, Agnostic Front, Slayer, Napalm Death e Cannibal Corpse? Da oggi in poi la risposta è sì! Quattordici i pezzi proposti, con l’inclusione di due cover: nel primo caso si tratta di “Birth of Ignorance” dei Brutal Truth, abbastanza fedele all’originale, ma il bello viene tutto con l’altra canzone ovvero “It’s So Easy” dei Guns’N’Roses, opportunamente riveduta e corretta in un divertente esperimento di brutalizzazione da ascoltare a tutti i costi! Ottima la produzione per niente amatoriale o low-fi, ma pulitissima e devastante, come anche la realizzazione del libretto ricco di foto e testi. Di altissimo livello è poi l’esecuzione strumentale della band, che alterna momenti di incredibile rozzezza e dedizione alla brutalità pura e semplice ad altri assai elaborati, complessi ed intricati soprattutto sotto il punto di vista ritmico... il risultato è un ottimo e controllato chiaroscuro di sonorità, nelle mani di questa band che sembra poter suonare qualunque cosa gli passi per la testa. Altro aspetto degno di nota è la grande libertà che si respira nell’ascolto di “Unearthed from Wonderland”: i canoni dei generi musicali vengono rispettati e un momento dopo distrutti, con una fluidità compositiva che ha dell’incredibile. Nella tracklist si stagliano senza dubbio “Shit Factory”, “Forgotten Live”, “Leper” e “Bloodstain”, ma bisogna dire che non c’è una sola traccia fuori posto o sottotono! Se vige la legge del più forte, allora è proprio il caso di lasciare libera la strada a giovani del calibro degli Inside Conflict anziché perdere tempo con falsi idoli ormai sulla via del declino... non sarà possibile pentirsene! “Unearthed from Wonderland”, ovvero un album da avere assolutamente per un gruppo che non tarderà a raggiungere lo status di cult-band. Grind on!

Alessio Oriani


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