STORMLORD - "At the Gates of Utopia"
(Scarlet/Audioglobe)

75/100

TRACKLIST: Under the Samnites' Spears / I Am Legend / Xanadu / ...And Winter Was / At the Gates of Utopia / The Curse of Medusa / The Burning Hope / A Sight Inwards / The Secrets of the Earth

Dopo aver ottenuto un buon riscontro di vendite col precedente album “Supreme Art of War” e di pubblico nel relativo tour, gli Stormlord passano alla nostrana Scarlet Records con la previsione di un deal più concreto ed affidabile. Forte della recente pubblicazione del mini “The Curse of Medusa”, il five-piece romano sfrutta un buon momento per pubblicare il secondo full-length. Non ho problemi ad ammetterlo, gli Stormlord non mi erano mai piaciuti in passato (mi riferisco ai primi due mini) ed il precedente “Supreme Art of War” mi aveva rapidamente stancato dopo un impatto iniziale piuttosto positivo, per poi cadere nell’oblio totale. Partivo quindi prevenuto ed ovviamente mi aspettavo di tutto, fuorché un album come questo “At the Gates of Utopia”... in poche parole, dinamico, aggressivo, suonato notevolmente meglio e con più idee di tutta la discografia passata messa insieme. La produzione (a cura degli Outer Sound di Giuseppe Orlando) è davvero buona, pulita e potente anche se forse con dei suoni un pochino prevedibili (ma in definitiva più che adatti alle canzoni)... unica nota a mio avviso negativa, le tastiere dagli effetti leggermente troppo basici, utilizzate in maniera frequente (nei break sono buone, ma negli accompagnamenti risultano a tratti irritanti) ed ammiccanti al power metal a metà strada tra Rhapsody e Bal-Sagoth. Questo era uno dei nei principali di “Supreme Art of War”, e mi fa quindi piacere che sia stato ridimensionato, ma c’è ancora da lavorarci sopra. Altro aspetto negativo, le vocals pulite (presenti su un paio di pezzi) enfatizzate fino al punto di scadere quasi nel pacchiano... non me ne vogliano, ma queste sono delle parti estremamente difficili da realizzare in maniera convincente. In linea generale, “At the Gates of Utopia” è un enorme salto in avanti non solo dal punto di vista formale (il quale alla fin fine interessa a pochi), ma soprattutto dei contenuti: sfido chiunque a trovare nel passato della band delle tracce poliedriche e coinvolgenti come “And Winter Was”, “The Burning Hope”, “The Secrets of the Earth” o “Under the Samnites’ Spears” (già ascoltata sull’ultimo mini in una veste leggermente diversa). Fondamentale, in questo distacco qualitativo, si rivela l’utilizzo frequente di coriacei elementi di matrice thrash-death metal che rendono il tutto davvero compatto ed aggressivo, mentre dal punto di vista stilistico si assiste ad una personalizzazione ed un amalgama coerente delle parti... cosa che prima mancava, quando le canzoni sembravano un po’ un collage di citazioni ed intuizioni casuali. Gli Stormlord in Europa (soprattutto in Germania) sono già abbastanza affermati, e questo “At the Gates of Utopia” servirà senza dubbio a renderli ancor più forti... e non è detto che forse anche in Italia ci possa essere qualcuno che si ricrederà sul loro conto.

Alessio Oriani


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