RUINAS TRA PASSATO E PRESENTE |
Il Territorio |
REGIONI E TOPONIMI |
Editrice S'Alvure (L. 60.000) |
Ruinas,
altrimenti Oruinas, come scriveva il prof. Goffredo Casalis
nel 1874, era un
villaggio della Sardegna nella provincia di Busachi, compresa nel
mandamento di Senis della prefettura di Isili e nell'antico
dipartimento, o Curatoria di Parte Valenza del regno di
Arborea...
A più di un secolo dalla testimonianza del Casalis, le vicende
storico-geografiche hanno diversamente configurato anche questo
piccolo lembo di terra sarda.
Ruinas, della Diocesi di Oristano e già della Provincia di
Cagliari, fa oggi parte della IV Provincia sarda, istituita nel
1974, insiste nella sub-regione dell'Alta Marmilla, fa capo alla
Prefettura e alla Questura di Oristano, deve adire alla Compagnia
dei Carabinieri di Mogoro, ricorre al Tribunale di Oristano, è
servita dalla U.S.L. n. 14 con sede ad Ales, è parte del XVII
Comprensorio e della XVII Comunità Montana dell'Alta Marmilla,
anch'essi con sede ad Ales.
Con Ruinas fanno parte della stessa Comunità Montana, dello
stesso Comprensorio e della stessa U.S.L., altri 24 comuni:
Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baradili, Baressa, Curcuris,
Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Masullas,Morgongiori,
Nureci, Pau, Pompu, Mogorella, Mogoro, Villa 5. Antonio (già
S.Antonio Ruinas), Senis, Simala, Sini, Siris, Usellus,
Villaverde.
La sua situazione geografica è nella latitudine 40°,
54'', 10, e nella longitudine occidentale dal meridiano di
Cagliari 0°, 17'.
Siede sopra il gran colle del suo nome in un piano del medesimo,
che ha una superficie di più di un miglio quadrato sino alle
pendici.
La elevazione di questo luogo è più tosto notevole, perché
quasi nel livello dè pianori della gran Giara, dell'altopiano
Usellese e di quello di Samugheo, cò quali il piano ruinese
formava una sola superficie prima che tante parti avvallassero
per le interne convulsioni della terra. L'abitato sorge ad
un'altezza che va da un minimo di 300 ad un massimo di 350 metri
sul livello del mare. E' collegato verso sud-est a Mogorella con
la strada provinciale n. 36.
La stessa provinciale lo lega a nord-est a Samugheo, Allai e
Fordongianus. Quest'ultimo tratto di strada è stato di recente
ridisegnato e allargato in alcune parti e l'asfalto lo ha reso
finalmente scorrevole e sicuro.
La sede viaria per Mogorella e bivio Usellus-Villaurbana è stata
corretta e bitumata soltanto nel 1982-1983: ciò ha contribuito a
spezzare, seppure in minima parte, quell'isolamento di cui ha
sempre sofferto Ruinas.
E' anche da precisare che, per la sua posizione ai margini della
carrozzabile Qristano-Simaxis-Villaurbana-Usellus, poco partecipa
questo centro al flusso dei trasporti e del traffico che inducono
interesse economico e... turistico.
Le caratteristiche socio-economiche di tanti paesi dell'interno
dell'isola sono anche di Ruinas.
Le distanze dai centri vicini non sono eccessive: 6 chilometri da
Mogorella, 9 da Villa S. Antonio, 16 da Senis, 21 da Ales, 37 da
Oristano, 10 da Allai, 14 da Samugheo, 20 da Fordongianus.
I mezzi pubblici dell'ARST, l'azienda regionale di trasporti,
collegano il paese con Oristano e Ales: due linee per Oristano,
una per Ales: quest'ultima attivata soltanto da pochi anni.
La situazione non è certo ottimale, e gli orari un po'
sacrificati costringono molti a servirsi dei mezzi privati
ricorrendo con più frequenza al noleggio.
La rete viaria interna all'abitato è di circa 5 chilometri,
mentre le strade extraurbane, vicinali comunali, hanno uno
sviluppo di circa 53 chilometri.
Con le vecchie strade provinciali che mettono in comunicazione
Ruinas con Samugheo, Mogorella, Villa S. Antonio, si contano
altre strade comunali per Siapiccia, Senis, Asuni, e numerose
strade vicinali quotidianamente percorse da pastori, braccianti,
legnaioli: Laredadi, Niu Stori, Ladus, Is Seddas, Piseddu, Abba
Frida, Luzzana, Corongiu Trebini, Nuraxi Luas, Pagliartana,
Corongiu Arbu, Perdarba, Santu Teru, Cogula, Sedda, Pira Arba,
Guremini, Niu Crabori, Is Tellas, Santu Nuittu, Bruncu Fenugu,
Rosargiu, Borta, Paienti, Biarzu, Pramadda, Ligiu, Piessiu,
Funtana Ruinas, Flumineddu, Paulis...
A ponente dell'abitato sorge la mole del Monte Grighini (673 m.),
attorno al quale d estendono anche i territori comunali
confinanti di Mogorella, Villaurbana, iamanna, Allai,
Fordongianus. Altri territori confinanti con quello di Ruinas
sono quelli di Samugheo, Asuni, Villa S. Antonio.
Il monte Grighini, il monte per eccellenza dei
ruinesi, suscita la nostra curiosità per il suo nome.
Suggerisce una ricerca personale di Murgia Pasqualino, ruinese
cultore del passato e delle antiche vestigia del paese, che
l'origine del nome Grighini si lega al culto della
dea Diana, cacciatrice e simbolo di verginità. E' noto, intatti,
che in alcune zone dell'entroterra isolano le Domus de
Janas, presenti anche nel territorio di Ruinas e qui
conosciute come i' sciorrus de puzzu, vengono
chiamate virghines. A Desulo, un nuraghe porta il
nome di Girgini. Legando l'uno all'altro i termini
virghines-Girgini-Grighini, è suggestivo pensare ed
è possibile dire che anche il monte Grighini è così chiamato
perché dedicato alla dea Diana e alla sua verginità.
La superficie del territorio dei Ruinesi, scriveva
ancora il Casalis, è di circa 20 miglia quadrate, e
comprende una parte del Grighini.
Con altra marca e altra unità di misura, oggi l'estensione del
territorio comunale è stimata in Ha 3.038, e unisce in un quadro
d'insieme 28 piccole regioni, diverse per nomi e motivi
geografici, conosciuti da pastori e braccianti, e presto patrimonio
dei più giovani che seguono le orme paterne in su monti o
in su sattu.
La toponomastica del territorio ruinese è particolarmente legata
alla morfologia del terreno e alla vegetazione, più raramente
alla fauna presente.
I toponimi più ricorrenti, ci suggerisce ancora Pasqualino
Murgia, sono in genere composti da un termine dialettale (monti,
sedda, costa, canali...) seguito da un aggettivo (mannu...) o da
un complemento di specificazione (Pran'e Samugheo...).
Tra i toponimi, pertanto, monti indica un'altura
varia e accidentata (Monti Cresia); Serra
sta per indicare una catena frastagliata, meglio una dorsale
molto allungata il cui profilo richiama la lama dentata di una
sega (Serra Segada, Serra Longa, Serra Qua, Serre Fruscu, Serra
de Maiori, Serra Pirastu...).
Allo stesso modo, Cuccuru è una cima tondeggiante,
mentre Bruncu richiama l'idea di muso, grugno, e sta
per un'altura isolata e aspra (Bruncu Trotiu, Su Bruncu Mannu,
Bruncu Fenugu...).
Corongiu, più che ad una collina, si lega a quei
grossi massi di pietra, spogli di vegetazione, che si innalzano
in diverse parti del territorio circostante il paese (Corongiu
Trebinis, Corongiu Arbu, Bott'e Corongiu...).
Pala indica, invece, il pendio di un rilievo di
notevole entità, mentre Costa è riferito ad un
pendio molto ripido (Costa de Canna...).
Sedda e Seddana sono termini legati al
concetto di sella, insellatura, avvallamento, depressione del
terreno, di solito ai piedi di una collina (Sedda Megu,
Seddana...).
Gutturu è un canale che si apre tra due alture e
termina in una vallata di modeste dimensioni (Guttur'e
Flumini...).Arroia è una valle acquitrinosa; mentre
Enazzu Si dice di un terreno non molto esteso ma
ideale per la crescita di erbe palustri.
Pranu è una superficie piana, dai dolci declivi,
dalla quale l'occhio può spaziare tutt'intomo sul territorio (Su
Pranu de Is Paulis, Su Pran'e Santu Teru, Pran'e Samugheo, Su
Pranu, Lau de Pranu, Pranu de Pedrosu...).
Altri termini, infine, sono Conca, toponimo riferito
a persona; Ghenna, porta (Ghenna Olia, Genn'e Lughi,
Ghenn'e Pischina...); Fossu, fossato; Gora,
rigagnolo d'acqua o canale di scolo; Funtana
, semplice sorgente (Funtana Figu, Funtana Ruinas...); Chenali,
canale naturale (S'Azza Canali); Paienti, bosco;
Perda, pietra (Perda Arrubia, Perda de Fogu,
Perdosu...).
Non è raro il richiamo alla flora del territorio: litighi
Mannu come richiamo alle essenze dei bosco; Is Arrusu
per legame ai rovi caratteristici della macchia mediterranea; e
similmente Arrosargiu, Sa Tiria, Sa
Spinarba, Su Cannizzoi, '~Sa Pira, Sa
Figu Craba, Sa Figu Niedda, S'Oilia,
Pira Nuxi, Pirastu Cuccu, Bingia
Manna
Anche la presenza del pastore e l'allevamento del bestiame sono
richiamati dai toponimi Su Crobili, Padr'e
Cungiau...
Altre porzioni ancora di territorio vengono ricordate con i nomi
di S'Isca Sa Corti. Cogula, Fustinaga,
Abbadizzu, S'Ena SaPira, Ladus,
Bingias,Masonis, Abba Frida
Sitzonis, Pagliartana, Benas,
Pirena, Mungia Filighi,
Bingiallis, Sa Mura, Abbadda,
Serraitzu, Nurachi, Pirastu Canis,
Porchile Mindas, Isca Lampadas, Meddaris,
Guremini, Romana, Is Tellas,
Guzzei, Scala Manna, Biroccu,
Santu Nuittu, Sa Ghendi, Trogana,
Sa Minda, Rosargiu, Sa Raighina,
Biarzu, Ziu Cochi, Piemonti,
Nurampei,
Pira Mella, Ulmus, Sizzerra, Friorosu,
Murallas, Ghelletina, Prarnadda,
Niu Tremontis, Chesa, Paulis...
(Da libro: "Ruinas tra passato e presente", di Vittorio Boi)
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