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13.12.2004

Zandonà-Della Torre for Pechino 2008

E' ormai ufficiale. Il nuovo equpaggio è passato alla fase operativa. Gabrio Zandonà, olimpionico nei 470 a Atene e Campione Mondiale nel 2003, ha imbarcato sul  suo 470 Cesco Della Torre. Hanno scelto come base Portisco e sono iniziati gli allenamenti. Pensate che affinchè le famose maestralate invernali non blocchino gli  allenamenti si sono fatti preparare persino una randa ridotta anti buriana!

Sentiamo Francesco Della Torre

 

In breve raccontaci la tua carriera veristica

Tra i miei tanti difetti, c’è anche quello di non riuscire a raccontarmi in modo esauriente…. Preferisco siano altri a farlo. Per i curiosi www.yachtinginsardinia.com

 

 

Come hai conosciuto Gabrio? Come è nato l’equipaggio?

 

            Tra me e Gabrio ci sono esatti 10 anni di differenza ……….

·        l’ho conosciuto inizialmente (ed era un mio fans) ai tempi del 470 (1986-1996) sui campi di regata e poi durante gli stage al CPO di Livorno

·        Durante la mia ultima campagna olimpica in Tornado (Sidney 2000) essendo nelle Fiamme Gialle con prodiere della Marina Militare abbiamo trascorso parecchio tempo assieme a Livorno, condividendo allenatore (Paolo Fava, MM), Direttore Tecnico (Valentin Mankin, FIV) e preparatore atletico (Alberto Menegazzi, MM). Penso che proprio in questo periodo si sia sviluppata quella stima reciproca, prima umana e poi sportiva, che è stata alla base della nascita del nuovo equipaggio.

·        Durante il 2002, quando ormai io mi ero convertito totalmente alla vita imprenditoriale, Gabrio a più riprese ha cercato di coinvolgermi nella sua Campagna Olimpica per Atene 2004, in veste di allenatore. Visti i miei impegni lavorativi, sono riuscito soltanto a seguirlo per quattro giorni durante il Mondiale di Cagliari 2002, poi ci siamo tenuti in contatto più o meno regolarmente.

·        Finite le Olimpiadi di Atene, a settembre Gabrio è venuto in Sardegna per due settimane (non credo casualmente, visto che non è sua abitudine affidarsi al caso) ed ha iniziato un pressing deciso e convinto, su di me e chiaramente ed intelligentemente sulla mia neomogliettina Monica (le quattro ruote motrici di Yachting in Sardinia). Inizialmente sono rimasto estremamente lusingato ed inebriato dalla proposta, anche se non mi ritenevo sufficientemente pazzo per accettarla……… troppe rinunce e poi l’azienda, la famiglia, il nostro primo figlio…... Poi quando la mia pazzia si stava dimostrando non all’altezza è intervenuta in teakl-scivolato Monica (attualmente soprannominata “il quarto uomo”) e con una semplice domanda mi ha spiazzato: “Cosa vuoi dalla vita? Se non sbaglio sembri un drogato in crisi di astinenza quindi facciamolo e poi a tutto si troverà una soluzione”,senza di lei non avrei potuto pensare di far coesistere lavoro (è molto di più del mio braccio destro)e vela.

·        Ad ottobre la base logistica di Portisco era già operativa, con tanto di container, tre barche, nove alberi …………………. l’ennesima pazzia aveva avuto inizio.

 

Ora tornando dovrai scontrarti tra velisti molto più giovani. Pensi di avere ancora il fisico per certe cose?

Sicuramente dal punto di vista fisico, la strada per me sarà ancora più in salita e quindi tutto dovrà essere fatto con più attenzione e maggiore pianificazione (infortuni, recuperi, tempi per il raggiungimento del peak)

 

 

Che cambiamenti hai notato nella classe?

Direi che forse è più facile descrivere ciò che non è cambiato …………. Barche, pinne, alberi, rande, fiocchi, spi ………. hanno subito tutti dal mio ultimo mondiale 470 in Brasile (febbraio ‘96) sostanziali evoluzioni. Per fortuna questa volta non sarò relegato al ruolo del tecnico-ingegnere, che in passato quasi tutti i miei ex compagni di barca mi avevano appioppato, questo perché Gabrio mi sembra molto preparato e con le idee chiare.

 

Quando ci sarà l’esordio ufficiale del nuovo equipaggio?

Se intendi sui campi di regata, il primo evento dovrebbe essere Barcellona (grado3) a marzo; purtroppo la stupenda Palma (grado1) è saltata per la concomitanza di Key-West del calendario Melges 24 (Gabrio, mentre io cercherò di fare full-immersion aziendali, timonerà un melges per tutta la stagione 2005, compreso l’Italiano di Portisco, che io e Monica assieme a tutto il Team di Yachting in Sardinia e dello Sporting Club Portisco invece ci diletteremo ad organizzare)

 

da quanto tempo vivi in Sardegna?

Nel febbraio 2000, terminato il mondiale di Sidney mi sono più o meno trasferito tra Carloforte (dal mio socio Antonello Rosso) e Cagliari (famiglia Picciau e Mediamente)

Nel settembre del 2000 dopo l’italiano di Cagliari abbiamo costituito Yachting in Sardinia Srl.

Dal 2001 vivo a Portisco e l’8 Novembre 2003 mi sono sposato con una sarda verace di Cagliari.

 

 

 

E con le donne…….

Dal punto di vista sportivo …………. come colleghe…….. sono per le pari opportunità.

Dal punto di vista dei rapporti interpersonali …………….. ti posso dire che in 470 porto la fede al dito, anche perché la donna sarda ho l’impressione che sia un po’ come la donna sicula…………….senza nulla togliere ad entrambe.

 

 

Tu che vieni dal “continente” come vedi il movimento velico isolano?

Se devo essere sincero, penso che a parte “l’isola felice” di Cagliari, il mondo vela sardo esprima soltanto circa il 30% delle proprie potenzialità, non soltanto dal punto di vista agonistico, ma soprattutto dal punto di vista amatoriale.

Purtroppo, a mio giudizio, in Italia si parla di vela ma non si pratica nella stessa proporzione. Troppo pochi sono i veri appassionati, che si buttano in mare per il gusto di farlo, invece di rimanere ormeggiati in porto a fare la spaghettata in barca. Realtà come quella francese, per non andare troppo lontano, o quella neozelandese sono un miraggio per l’Italia. Ricordo ancora un Europeo a Dublino, in agosto, dove alle ore 17.30, due giorni la settimana tutti i soci si riversavano al Club per il segnale di partenza della regata sociale alla quale partecipavano tutti i tipi di barche e venivano imbarcati nonne, bimbi, cani e gatti………… uno spettacolo.

Con le coste meravigliose che si ritrova la Sardegna, con la rete di porti di cui si è dotata, molti e molti più giovani dovrebbero essere messi in condizione di provare l’esperienza affascinante della VELA. Nel nostro piccolo con Yachting in Sardinia, in collaborazione con lo Yacht Club Porto Rotondo e l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Olbia (Dott.re Paolo Calaresu) stiamo portando avanti un progetto con le scuole elementari e medie del comune, in primavera ed autunno sugli optimist; una grande soddisfazione. Questa purtroppo a mio avviso è soltanto una goccia nell’oceano. Paradossalmente ai sardi, come agli italiani in genere, manca la Cultura del Mare, pur vivendo in una penisola con miglia e miglia di favolose coste.

Anche l’esempio del charter è eclatante: il cliente italiano si presenta normalmente ad agosto (spendendo fino al triplo, per godersi una vacanza a dir poco affollata, normalmente consumata a motore) mentre il vero appassionato di vela (tedesco, francese..) arriva a marzo per veleggiare e non per presenziare il jet-set della Costa Smeralda.

Ritornando a Cagliari, fin dalla mia prima volta nel 1984, sono rimasto folgorato da una stupenda realtà velica………. penso che si possa definire un Paradiso della Vela. Vedere gli hobbichettisti del Windsurfing.Y.C che si buttano in acqua durante la settimana nella pausa pranzo, dopo essere usciti dall’ufficio, magari con una sciroccata di venti nodi sotto il sole, beh penso sia il massimo. Come è stupendo vedere la miriade di bambini messi in acqua dallo Y.C.Cagliari, che da sempre sforna veri atleti.

Per concludere, anche se il tema non si potrebbe e dovrebbe esaurire in poche battute, spero che la mia nuova avventura olimpica possa essere uno stimolo ed un impulso per tutto il movimento sardo. La nostra base logistica per i prossimi quattro anni sarà univocamente SARDA.

A proposito, un sardo ha mai vinto una medaglia olimpica in disciplina Vela? ……………. Preparatevi a sfoderare un tifo da stadio, ne avremo bisogno.

 

Il 470 è stata la classe che ti ha proiettato tra i bigs. Pensi che un giovane che esca dall’Optimist potrebbe andare direttamente in 470?

La mia prima volta in barca vela avevo 5 anni ed ero con mio padre su di un 470. La mia prima regata di circolo l’ho fatta su di un 470 Nautivela  nuovo fiammante (1978) sempre a prua di mio padre. A 14 anni ho iniziato con il 420 a prua di Andrea Felci. Nel 1986 sempre con Andrea ho fatto il mio primo Italiano di 470 a Trieste.

Tutto questo per arrivare a dire che non esistono ricette preconfezionate e soprattutto non credo che sia intelligente pianificare l’attività dei diversi giovani atleti nello stesso modo; quindi se l’optimista è quadrato, non ha paura di scottarsi e soprattutto ha mire lungimiranti, se assistito opportunamente,  il passaggio diretto al 470 può risultare un vantaggio decisivo nell’economia di una carriera velica. (molti dei più forti 470isti di livello mondiale arrivano direttamente dall’Optimist, ma sono soltanto pochissimi per ogni nazione)

Al contrario se la componente ludico-sportiva è ancora predominante nel ragazzo e se non si hanno i mezzi di supporto tecnico-economico necessari per affrontare una classe olimpica allora la scelta del 420 risulta a mio avviso la più indicata e non esclude, ma anzi prepara, il successivo passaggio al 470.

 

 

 

 Sentiamo ora Gabrio Zandonà

 

Allenamenti in Sardegna. Com’è l’organizzazione?

L’organizzazione è ottima: abbiamo un porto quasi a nostra disposizione durante l’inverno. Cesco ha un club dinamico e perfettamente funzionante. Con queste premesse il resto è tutto in discesa.

 

 

Non hai paura a portarti in barca un prodiere un po’ troppo stagionato per il 470?

Il prodiere americano che ha vinto le olimpiadi ad Atene ha 47 anni… Chiedete a lui se si sente “stagionato”!!!

 

 

 

Costi e sponsor? Chi manda avanti la baracca?

La campagna olimpica è lunga e costosa,non bastano 50.000 euro l’anno; gli sponsor non sono mai sufficienti. Per fortuna ho alle spalle la Marina Militare che ci supporta parecchio.

 

 

Nella vela d’altura girano tanti soldi. Nella vela olimpica si fa fatica a pagare tutte le spese. Perché?

Credo che il motivo principale sia il fatto che la vela olimpica italiana vince poco, di conseguenza gli sponsor non puntano su un prodotto “perdente”. Quando ho vinto il campionato del mondo nel 2003 ho raddoppiato gli sponsor…

Chiaramente all’inizio di un quadriennio gli sponsor sono soprattutto amici che credono in te e che scommettono a lungo termine.

Nella vela d’altura sono tutti campioni! Chi può investire cifre considerevoli ha la certezza di vincere qualche cosa e gli sforzi economici sono quindi ripagati.

 

 

Come sarà il programma regate 2005?

Faremo il circuito Eurolymp con le solite classiche in giro per l’Europa. Il campionato Europeo in Polonia, i Giochi del Mediterraneo in Spagna e il Campionato Mondiale a san Francisco. In più la tappa della Ranking italiana a Porto Rotondo…. Di fronte a casa!

 

 

Chi saranno i vostri avversari  più quotati?

Abbiamo appena iniziato e sarà dura mettere la prua avanti ai più forti, il 470 è una classe dal livello tecnico altissimo. Credo che i “colleghi” di Atene saranno tutti agguerriti

 

Conosci i fratelli Catta? Pensi possano inserirsi tra i P.O.?

Se non sbaglio i fratelli Catta hanno fatto molto bene in 420. Non ho mai visto come regatano. I primi anni di 470 sono duri, soprattutto in campo internazionale. Con il tempo potranno brillare anche in 470.

 

 

 

Dopo questo quadriennio olimpico dove vedremo Gabrio Zandonà?

 Domanda difficile.

 

 

Ed ecco anche quattro chiacchiere con Paolo, l'allenatore

 

La Marina Militare come vede questo nuovo equipaggio?

La Marina Militare avendo sposato l’idea che Francesco Della Torre potesse regatare insieme a Gabrio Zandonà,  è  sinonimo che crediamo molto  in questo gruppo,  l’esperienza e la maturità velica di Francesco insieme alla talentuosità e genialità, di Gabrio rendono questo equipaggio molto completo. Siamo sicuri che questo equipaggio grazie alle sue qualità specifiche ha le potenzialità per ben figurare sui campi di regata nei prossimi quattro anni.

 

 

Il tuo rapporto con il nuovo equipaggio, programmi?

Il mio rapporto con loro è buono li conosco da molto tempo Gabrio ormai sono quasi dieci anni o forse più,  per quanto riguarda Cesco abbiamo lavorato insieme nel quadriennio delle olimpiadi di Sidney è ho avuto sempre  un buon rapporto con lui. Inoltre conoscendoci tutti già da molto tempo questa avventura sarà utile  per rafforzare il nostro rapporto. I programmi sono molti e ambiziosi, ma il mio sogno è di riuscire, con l’appoggio dei miei comandanti,  a sostenere tutti gli equipaggi della Marina Militare e metterli nelle condizioni di poter arrivare alle olimpiadi. E poi una volta lì chissà…………

 

 

Quanto pensi sia determinante il ruolo dell'allenatore per un equipaggio di classe olimpica?

Sicuramente molto oggi tutti gli equipaggi  più forti hanno un proprio allenatore che li segue nelle regate negli allenamenti per tutto il quadriennio olimpico. E’ sbagliato credere che un equipaggio professionista di altissimo livello non abbia bisogno di un tecnico che li accompagni (anche le squadre più grandi di calcio come Real Madrid, Roma ecc. ecc.  hanno un  tecnico anzi più  alto è il loro livello e più grande e lo staff tecnico).    Il ruolo del tecnico, per raggiungere gli obiettivi pianificati, è fondamentale, egli si deve saper amalgamare con i propri ragazzi, e proporre sempre lavori che si adattino il più possibile al loro livello tecnico in modo tale da mantenere sempre alto il livello della motivazione e dell’attenzione, elementi fondamentali per raggiungere un ottimo grado di prestazione.

 

 

Chi è il miglior allenatore al mondo di 470 e perchè?

 

 Sicuramente Victor Kovalenko l’allenatore della squadra australiana di 470 (non so come si scrive) ma anche Valentin Mankin se fosse impiegato in una sola classe credo, anzi ne sono sicuro, che otterrebbe gli stessi risultati.