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15.06.2004 |
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Giandomenico su X-Prozac |
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Giandomenico Murru ci racconta la sua esperienza con il Sailing Planet team |
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Il
team Sailing Planet, dei fratelli Benussi e Stefano Spangaro, mi ha
offerto la possibilità di regatare a bordo di X-Prozac Honda, in qualità
di terzo tailer (leggi “quasi ospite”). La
barca è uno stupendo scafo da pura regata di 56 piedi in
carbonio, dei progettisti del momento Botin & Carkeek, organizzato in
modo simile ad un Coppa America. L’occasione
è stata il primo Audi Invitational, una regata ad inviti riservata
ai migliori scafi IMS del Mediterraneo, anche in preparazione ed in vista
del Mondiale a squadre Sardinia Cup. Splendida la cornice di Porto Rotondo
ed impeccabile l’organizzazione, nella quale l’Audi non ha certo
lesinato uomini e mezzi, cene e colazioni a gogò, numerosissime barche
spettatori a disposizione
degli ospiti e tante Audi in prova per chi ne avesse il desiderio. Presenti
inoltre numerosi VIP quali Alberto Tomba, Antonio Rossi, Karen Putzer,
Giacomo Agostini, Stefano Tacconi e un certo ammontare di modelle
assortite e letterine/letteronze, che venivano
quotidianamente distribuiti tra gli scafi in gara come guest star. La
nostra barca con i suoi sedici di equipaggio, tra cui spiccava Andrea Mura
alla randa (che ha dimostrato, se mai ce ne fosse bisogno, di non temere
rivali a livello internazionale in questo ruolo), era lo scafo più lungo
tra i 14 in gara. Dopo
6 regate a bastone X-Prozac ha avuto ragione tutto sommato agevolmente, 4
primi e 2 secondi i risultati, dei quotatissimi avversari, regolando
nell’ordine Orlanda, stupendo Farr 53 con a bordo stelle quali Favini,
Tommaso Chieffi, Casale, Bodini e Celon, QQ8 World Cargo, e Meridiana di
Vasco Vascotto, neo campione del mondo IMS. La
mancanza però di ingaggi con barche di grandezza e velocità simile alla
nostra, ha tolto molto alla tensione della regata, che si risolveva dopo
mezza bolina in una lotta contro il tempo,
da condurre in solitudine badando a non commettere errori tattici.
Il nostro trio pensante Benussi-Benussi-Spangaro aveva in questo compito
un valido aiuto nella possente elettronica di bordo, che forniva in tempo
reale distanze e tempi sulle lay-line e ogni possibile dato di
navigazione. Alla
fine della tre giorni comunque tutti contenti, organizzatori, regatanti ed
ospiti, concordi nel darsi appuntamento al prossimo anno per la seconda
edizione della regata. Personalmente
una stupenda occasione per fare esperienza su barche di queste dimensioni,
e soprattutto di avere a disposizione quattro energumeni come grinders,
lusso da non sottovalutare. Scherzi
a parte, una ghiotta opportunità di regatare con un potente team e
sponsor alle spalle, e di carpire qualche trucchetto ai miei compagni di
equipaggio, tra cui diversi presenti all’ultima Coppa America, e di
vedere al lavoro, dopo Paoletti sul Mummy Two, lo zoccolo duro triestino,
estremamente professionale e determinato.
Ultima
nota un affettuoso saluto agli sfortunati Camillo Zucconi e Aurelio Bini,
che sullo Swan 45 Jeroboam, a seguito di un infortunio occorso al prodiere
(frattura di due costole) hanno visto condizionata la loro gara fin dalla
prima prova. Ciao
a tutti e forza Mummy Two da venerdì a Cala Galera. Giandomenico
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Il fotografo ufficiale di Sailing Sardinia è Roberto Marci |