Ti sei avvicinato alla vela col
windsurf. Poi ti sei cimentato in tutte le varianti delle regate a vela.
Raccontaci qualcosa
E' passato molto tempo dall'inizio
della mia carriera velistica, e non è facile raccontare tutto in due
minuti, ma ci posso provare.
Ho iniziato nel 1982 con l'ormai
vecchio Windsurfer che mi avevano regalato Sandro e Gigi Mamusa. E' di
sicuro stato un bel colpo di fulmine perchè non ho più smesso di andare
per mare. Avevo 10 anni, e fino a circa 14 sono stato il giocattolo dello
Ycc che i ragazzi più grandi scarrozzavano nei cassoni dei furguni, quando
si andava a surfare nei vari spot isolani. Il windsurf è poi passato per
un momento di stanca agonistica e per un malato della competizione come me
era il caso di cambiare aria, così nel 1987 mi sono avvicinato al 420.
L'occasione era il cmapionato italiano che si correva a casa nostra. Da lì
in poi le derive sono diventate la mia passione (almenoo da regatante),
anche se ancora oggi, non disdegno una bella surfata.
Quali sono stati i momenti più
importanti di questa carriera?
Di sicuro il campionato
del Mondo di 420 del 1993 in Svezia. Abbiamo chiuso al 13°, da lì in poi è
cambiato qualcosa.
E i più divertenti?
Direi il campionato
Italiano Formula 18 corso con Vincenzo sorrentino tra quelli recenti
(ragazzi se volete ridere fate una regata con lui è uno spettacolo). Nel
passato ogni regata, in compagnia di Marco Lai era un'autentico scialo.
Per essere un buon allenatore devi
essere stato un buon regatante?
Non credo, anche se chiaramente può
aiutare. E' importante sapere comunicare con i ragazzi.
Tu segui i 420 dello YCC. Perché
dopo l’optimist un ragazzo deve andare in 420?
Anzitutto perchè è una barca
propedeutica al 470, che rimane la barca più completa tra quelle
olimpiche. Poi per il piacere di fare le cose in due, e magari anche per
caratteristiche puramente fisiche.
Non pensi che l’Optimist sforni
troppi timonieri e ci sia carenza di prodieri?
Sì, penso che il ruolo del prodiere
sia molto sottovalutato. Eppure a casa nostra abbiamo esempi di Velisti
che sono nati come prodieri ed hanno avuto una splendida carriera
agonistica.
Quanto sono presenti i genitori dei
ragazzi? Pensi sia una cosa positiva?
Sono presenti, chiaramente sono i
genitori e non possiamo pensare che non facciano sentire di esserci.
Credo che per i ragazzi sia
importante sapere che sono seguiti.
Quante volte la settimana fai uscire
i ragazzi? Curi anche la preparazione atletica?
Ci alleniamo tre volte alla
settimana. Una delle tre facciamo anche preparazione atletica tutti
insieme. Per il resto quasi tutti vengono in palestra con me.
Quando si avvicinano le regate
intensifichiamo un pò il lavoro.
Tra i quindici e i 20 anni i ragazzi
iniziano a combinare dei bei casini. Come riesci a tenerli a bada?
Non è facile, ma devo
dire
che in linea di massima sono riuscito a trasferire loro alcune priorità:
prima di tutto la regata e poi ....
Come concili il lavoro col
“mestiere” di allenatore?
Facendo grandi sacrifici e
rinunciando a tutte le mie ferie
E trovi anche il tempo di farti
anche qualche regatina tua…..
Poco spesso, ma se posso...
Per l’anno prossimo che programmi
hai?
La stagione è alle porte e quest'anno
abbiamo il campionato Italiano in Sardegna e il Campionato europeo
Juniores in Italia, quindi lavoreremo duro per cercare di essere presenti
Un saluto a tutti
Ciao Gigi