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24.09.2004

La Swan Cup vista dal basso

Pubblichiamo nudo e crudo il resoconto semiserio di Antonello Ciabatti sulla Swan Cup

Foto del nostro inviato Corrado Fantini

 

Antonello verresti a fare la Swan cup  con il Sims, la barca di Stefano Liguori? Inizia così la mia avventura a Porto Cervo, con la telefonata di Stefano Peltz. Swan Cup...Porto Cervo....Grandi velisti.....Suona proprio bene. Però è una regata a rating. Già non so bene come gestire una regata a barche uguali, figuriamoci cosa posso fare in una a compensi. Eppoi devo organizzarmi l'abbigliamento per la Costa Smeralda. Quello che uso per le regate di Hobie Cat non va molto bene.  “Stefano vedo di organizzarmi il lavoro e ti faccio sapere” Il primo passo è affrontare l’argomento con la mia dolce metà. “Sai, a Porto Cervo c’è una regata importante.... C’è anche una barca di Cagliari......”. Senza neanche lasciarmi finire “E tu non ci vai?!?! Sei tutta l’Estate in giro a fare il cretino tra Hobie Cat e Giro d’Italia e ti perdi la possibilità di entrare nel circo della Costa Smeralda? Eh lì che devi puntare, dove c’è la gente che conta, mica a fare le regate con Piero Gessa e Salvatore!” Rimango spiazzato e penso che tanto entusiasmo non va smorzato. Faccio la finta:”E in negozio come facciamo?”. Ma ormai è già convinta “Non ti preoccupare ti ho già sostituito tutta l’Estate e per questa regata così importante lo faccio molto più volentieri”. “Vaiii, è fatta!!!” “Stefano tutto ok, io ci sono”.

Arrivo a Porto Cervo con la mia Kangoo. Faccio tutto il giro del Marina ma Mercedes, Porsche, Bmw e qualche Ferrari occupano tutti i posti. Trovo un buco un po' lontano in modo che la mia macchina non dia troppo nell’occhio. Incontro Corrado Fantini che per l’occasione è il fotografo accreditato per Sailing Sardinia. Andiamo a prenderci una granita da 4 Euro! Che botta! Qui bisogna andarci cauti! Come i migliori timonieri professionisti trovo la barca già lì e nonostante sia un Swan 39 piedi mi rendo conto che è una delle più piccole. Ma sono lo stesso orgoglioso perchè faccio parte del prestigioso Club Swan. Con Stefano Liguori andiamo, con tanto di invito per due persone, all’esclusivo skipper meeting nell’esclusiva sala convegni del Tennis Club Porto Cervo. Che eleganza! Per fortuna l’abbigliamento degli altri è marinaro quindi coi miei pantaloncini Bifor dell'anno scorso non sfiguro più di tanto. Ci sediamo affianco a Paul Cayard. Arriva anche Mauro Pelaschier. “Ciao Mauro” faccio io tutto contento. “Buongiorno” Fa lui. Cacchio non mi ha riconosciuto! Eppure abbiamo fatto un mese vicini di camper al Giro d’Italia. E mi ha mandato a quel paese in diverse occasioni durante le regate. Boh! Forse non si ricorda. Per fortuna qualcun’altro mi riconosce. Saluto e vengo ricambiato da Paolo Cian, Gabriele Benussi e Pietro D’Alì. Meno male, dopo la figuraccia con Pelaschier l’armatore vede che qualcuno dei bigs mi saluta e io posso riprendere l’aria gonfia e sicura tipica dei timonieri dei Swan. Arrivano finalmente le regate. Almeno lì in mare l’ambiente dovrebbe essere più adatto a me. E invece mi sbagliavo alla grande! In mare più che a terra si vedono le differenze tra i bigs e gli altri. Loro, i bigs, sono su barche mai più piccole di 50 piedi e noi, gli altri, siamo sulle piccole. La regata poi ti fa pesare questa differenza gerarchica. Dopo una partenza decente ci ritroviamo a bordeggiare nel mare “bolli bolli” creato dalle onde incrociate create dal passaggio delle grandi barche. E’ una situazione frustrante, che ti fa pesare quanto poco vali a Porto Cervo. Fatichiamo a cercarci un posto pulito senza rifiuti delle altre barche. Poi una mia errata valutazione dei tempi di manovra ci porta a perdere un bel po' di minuti preziosi. A terra scopriamo di essere finiti ventesimi di classe. La sera ci ritroviamo in quattro alla ricerca di una trattoria dai prezzi umani. Gli altri del Sims sono chi con la famiglia, chi in casa propria a Olbia ecc.. Passiamo davanti al Clipper il ristorante vicino al Marina che va per la maggiore e vediamo diversi equipaggi che cenano tutti insieme. Beati loro. Mi viene in mente quando al Giro d’Italia tutti quanti (bigs e no) si mangiava davanti al proprio camper e si andava a prendere il caffè ora da uno ora dall’altro. Dopo una sana dormita in barca arriva il puntuale risveglio ad opera di xxxx xxxx (è un noto ingegnere cagliaritano, non posso sputtanarlo così on line!) che, alle 6,30 del mattino,  bisticcia col cesso della barca cercando di scaricare del materiale troppo grosso per il modesto impianto del SIMS. Secondo regata. Abbiamo in barca Andrea Mura che vuole vedere come vanno le sue bellissime vele sul SIMS. Offro il timone ad Andrea, ma preferisce fare la tattica e soprattutto sovrintendere a tutta la gestione della barca. Mi fa fare una partenza mure a sinistra. Quasi chiudendo gli occhi attraverso la flotta contromano e al primo buco mi infilo per dirigere la barca verso la parte destra. La scelta sembra ottima, ma il vento muore e quelli a sinistra girano la prima boa avanti a tutti. Alla fine siamo 10°. Andiamo meglio. Anche se le regate si riducono ad una continua ricerca di un posto libero dai rifiuti delle grandi barche dove ci sono i personaggi più quotati. Poi c'è anche il fatto che i piccoli arrivano sempre a tarda sera quando il vento è generalmente in calo dando un vantaggio in più alle grandi barche arrivate quando il vento è ancora fresco. L’umore dell’equipaggio è migliorato. Andiamo in piazza alla festa per gli equipaggi ( non sono ammessi allo Yacht Club) mentre gli armatori sono invitati a cena nel ristorante dello Yacht Club Costa Smeralda. Per noi al Crew Party malloreddus stracotti, birra a fiumi e frutta. La mazzata finale per i crews arriva con un bell’acquazzone che chiude le danze anzitempo. Allo Yacht Club invece non piove. Altro giorno altra regata. E’ la volta della regata lunga. C’è sempre Andrea Mura ma non basta. Forse è stato traumatizzato dalla solita sveglia a suon di pompate di cesso alle 6,30.  Un errore di interpretazione del percorso ci retrocede al 35 posto. Per punirci ancora di più un acquazzone notturno in esclusiva per gli ultimi arrivati (cioè per noi) rende l’arrivo tragicomico. Scappo da Porto Cervo e vado a Cagliari per vedere come funziona la Tiscali Cup. Sono tornato nel mio ambiente. Qui tutti mi salutano non come a Porto Cervo dove non mi caga nessuno. Qui ho accesso a tutte le aree mentre a Porto Cervo potevo andare solo nelle aree riservate agli equipaggi. Sabato ritorno per l’ultima mia regata alla Swan Cup. Il vento è un po' più leggero e in una bolina dove c’è da bordeggiare lontano dalle grandi barche recuperiamo un pochino. Finiamo undicesimi la regata per me più divertente. Torno a casa e vengo sostituito da Giorgetto Spano. In una regata con vento leggero i ragazzi guidati da Giorgio si sparano un'incredibile quinto! Mi sento una cacca! Come è possibile? Quando c'ero io (e con il prezioso contributo di Andrea Mura) non riuscivamo a fare meglio di un modesto decimo e Giorgio appena arrivato porta il SIMS in trionfo. Forse ho capito: la Costa Smeralda non è adatta a me. Me ne torno al mio piccolo Windsurfing Club Cagliari dove non ci sono aree a me vietate e riprendo a regatare con il mio solito abbigliamento con Salvatore e Piero Gessa.

 

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Groppo serale riservate alle barche ritardatarie

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Il Sims sotto spy. Le regate in mezzo all'arcipelago della Maddalena sono paesaggisticamente spettacolari

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Ammiratissimi e invidiatissimi i Swan 45. Un giochino per armatori possidenti da più di un milione di Euro

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Il gran Commodoro dello YCCS Gianfranco Alberini

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Stefano Peltz perfettamente a suo agio nell'ambiente della Costa smeralda

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Branco Bercin è uno dei tanti velisti professionisti che regatano su tutte le classi

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Flavio Favini imbarcato sul Swan 45 di Vincenzo Onorato

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Andrea Mura e Stefano Liguori, Velaio e armatore del Sims 4°

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Davide Cocco, prodiere del Sims IV per i primi giorni. Nel dopo regata regolava carburatori e cambiava spinterogeni via telefono