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Antonello verresti a fare la Swan cup
con il Sims, la barca di Stefano Liguori? Inizia così la mia
avventura a Porto Cervo, con la telefonata di Stefano Peltz. Swan Cup...Porto
Cervo....Grandi velisti.....Suona proprio bene. Però è una regata a
rating. Già non so bene come gestire una regata a barche uguali,
figuriamoci cosa posso fare in una a compensi. Eppoi devo organizzarmi
l'abbigliamento per la Costa Smeralda. Quello che uso per le regate di
Hobie Cat non va molto bene. “Stefano vedo di
organizzarmi il lavoro e ti faccio sapere” Il primo passo è affrontare
l’argomento con la mia dolce metà. “Sai, a Porto Cervo c’è una
regata importante.... C’è anche una barca di Cagliari......”. Senza
neanche lasciarmi finire “E tu non ci vai?!?! Sei tutta l’Estate in
giro a fare il cretino tra Hobie Cat e Giro d’Italia e ti perdi la
possibilità di entrare nel circo della Costa Smeralda? Eh lì che devi
puntare, dove c’è la gente che conta, mica a fare le regate con Piero
Gessa e Salvatore!” Rimango spiazzato e penso che tanto entusiasmo non
va smorzato. Faccio la finta:”E in negozio come facciamo?”. Ma ormai
è già convinta “Non ti preoccupare ti ho già sostituito tutta
l’Estate e per questa regata così importante lo faccio molto più
volentieri”. “Vaiii, è fatta!!!” “Stefano tutto ok, io ci sono”.
Arrivo a Porto Cervo con la mia Kangoo.
Faccio tutto il giro del Marina ma Mercedes, Porsche, Bmw e qualche
Ferrari occupano tutti i posti. Trovo un buco un po' lontano in modo che
la mia macchina non dia troppo nell’occhio. Incontro Corrado Fantini che
per l’occasione è il fotografo accreditato per Sailing Sardinia.
Andiamo a prenderci una granita da 4 Euro! Che botta! Qui bisogna andarci cauti! Come
i migliori timonieri professionisti trovo la barca già lì e nonostante
sia un Swan 39 piedi mi rendo conto che è una delle più piccole. Ma sono
lo stesso orgoglioso perchè faccio parte del prestigioso Club Swan. Con
Stefano Liguori andiamo, con tanto di invito per due persone, all’esclusivo skipper
meeting nell’esclusiva
sala convegni del Tennis Club Porto Cervo. Che eleganza! Per fortuna
l’abbigliamento degli altri è marinaro quindi coi miei pantaloncini
Bifor dell'anno scorso non sfiguro più di tanto. Ci sediamo affianco a Paul Cayard. Arriva
anche Mauro
Pelaschier. “Ciao Mauro” faccio io tutto contento. “Buongiorno” Fa
lui. Cacchio non mi ha riconosciuto! Eppure abbiamo fatto un mese vicini
di camper al Giro d’Italia. E mi ha mandato a quel paese in diverse
occasioni durante le regate. Boh! Forse non si ricorda. Per fortuna
qualcun’altro mi riconosce. Saluto e vengo ricambiato da Paolo Cian,
Gabriele Benussi e Pietro D’Alì. Meno male, dopo la figuraccia con
Pelaschier l’armatore vede che qualcuno dei bigs mi saluta e io posso
riprendere l’aria gonfia e sicura tipica dei timonieri dei Swan. Arrivano
finalmente le regate. Almeno lì in mare l’ambiente dovrebbe essere più
adatto a me. E invece mi sbagliavo alla grande! In mare più che a terra si vedono le differenze
tra i bigs e gli altri. Loro, i bigs, sono su barche mai più piccole di
50 piedi e noi, gli altri, siamo sulle piccole. La regata poi ti fa pesare
questa differenza gerarchica. Dopo una partenza decente ci ritroviamo a
bordeggiare nel mare “bolli bolli” creato dalle onde incrociate create
dal passaggio delle grandi barche. E’ una situazione frustrante, che ti
fa pesare quanto poco vali a Porto Cervo. Fatichiamo a cercarci un posto
pulito senza rifiuti delle altre barche. Poi una mia errata valutazione
dei tempi di manovra ci porta a perdere un bel po' di minuti preziosi. A
terra scopriamo di essere finiti ventesimi di classe. La sera ci
ritroviamo in quattro alla ricerca di una trattoria dai prezzi umani. Gli
altri del Sims sono chi con la famiglia, chi in casa propria a
Olbia ecc.. Passiamo davanti al Clipper il ristorante vicino al Marina che
va per la maggiore e vediamo diversi equipaggi che cenano tutti insieme.
Beati loro. Mi viene in mente quando al Giro d’Italia tutti quanti (bigs
e no) si mangiava davanti al proprio camper e si andava a prendere il caffè
ora da uno ora dall’altro. Dopo una sana dormita in barca arriva il
puntuale risveglio ad opera di xxxx xxxx (è un noto ingegnere
cagliaritano, non posso sputtanarlo così on line!) che, alle 6,30 del
mattino, bisticcia col cesso della barca cercando di scaricare del
materiale troppo grosso per il modesto impianto del SIMS. Secondo regata.
Abbiamo in barca Andrea Mura che vuole vedere come vanno le sue bellissime
vele sul SIMS. Offro il timone ad Andrea, ma preferisce fare la tattica e
soprattutto sovrintendere a tutta la gestione della barca. Mi fa fare una
partenza mure a sinistra. Quasi chiudendo gli occhi attraverso la flotta
contromano e
al primo buco mi infilo per dirigere la barca verso la parte destra. La
scelta sembra ottima, ma il vento muore e quelli a sinistra girano la
prima boa avanti a tutti. Alla fine siamo 10°. Andiamo meglio. Anche se
le regate si riducono ad una continua ricerca di un posto libero dai
rifiuti delle grandi barche dove ci sono i personaggi più quotati. Poi
c'è anche il fatto che i piccoli arrivano sempre a tarda sera quando
il vento è generalmente in calo dando un vantaggio in più alle grandi
barche arrivate quando il vento è ancora fresco. L’umore dell’equipaggio è migliorato.
Andiamo in piazza alla festa per gli equipaggi ( non sono ammessi allo
Yacht Club) mentre gli armatori sono invitati a
cena nel ristorante dello Yacht Club Costa Smeralda. Per noi al Crew Party
malloreddus stracotti, birra a fiumi e frutta. La mazzata finale per i
crews arriva
con un bell’acquazzone che chiude le danze anzitempo. Allo Yacht Club
invece non piove. Altro giorno altra regata. E’ la volta della regata
lunga. C’è sempre Andrea Mura ma non basta. Forse è stato
traumatizzato dalla solita sveglia a suon di pompate di cesso alle 6,30. Un
errore di interpretazione del percorso ci retrocede al 35 posto. Per
punirci ancora di più un acquazzone notturno in esclusiva per gli ultimi
arrivati (cioè per noi) rende l’arrivo tragicomico. Scappo da Porto
Cervo e vado a Cagliari per vedere come funziona la Tiscali Cup. Sono
tornato nel mio ambiente. Qui tutti mi salutano non come a Porto Cervo
dove non mi caga nessuno. Qui ho accesso a tutte le aree mentre a Porto
Cervo potevo andare solo nelle aree riservate agli equipaggi. Sabato ritorno per
l’ultima mia regata alla Swan Cup. Il vento è un po' più leggero e in
una bolina dove c’è da bordeggiare lontano dalle grandi barche
recuperiamo un pochino. Finiamo undicesimi la regata per me più divertente. Torno a casa e vengo
sostituito da Giorgetto Spano. In una regata con vento leggero i ragazzi
guidati da Giorgio si sparano un'incredibile quinto! Mi sento una cacca!
Come è possibile? Quando c'ero io (e con il prezioso contributo di Andrea
Mura) non riuscivamo a fare meglio di un
modesto decimo e Giorgio appena arrivato porta il SIMS in trionfo. Forse
ho capito: la Costa Smeralda non è adatta a me. Me ne torno al mio piccolo
Windsurfing Club Cagliari dove non ci sono aree a me vietate e riprendo a
regatare con il mio solito abbigliamento con Salvatore e Piero Gessa.
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Groppo serale riservate alle barche
ritardatarie
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Il Sims sotto spy. Le regate in mezzo all'arcipelago della Maddalena
sono paesaggisticamente spettacolari
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Ammiratissimi e invidiatissimi i Swan 45. Un giochino
per armatori possidenti da più di un milione di Euro
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Il gran Commodoro dello YCCS Gianfranco Alberini
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Stefano Peltz perfettamente a suo agio nell'ambiente
della Costa smeralda
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Branco Bercin è uno dei tanti velisti professionisti
che regatano su tutte le classi
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Flavio Favini imbarcato sul Swan 45 di Vincenzo Onorato
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Andrea Mura e Stefano Liguori, Velaio e armatore del Sims 4°
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Davide Cocco, prodiere del Sims IV per i primi giorni. Nel dopo regata
regolava carburatori e cambiava spinterogeni via telefono
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