Back

18.10.2000

CICO 2000 visto con occhio sardo

Mistral

Campionati Italiani Mistral all'insegna della variabilità del tempo e soprattutto del poco vento. Peccato, perchè il campo di regata del Golfo degli Angeli, splendido per ogni tipo di imbarcazione velica, è riconosciuto come uno dei migliori per il surf a vela. Circa 40 atleti, provenienti da ogni zona velica italiana, si sono misurati in 6 prove disputate sulle nove in programma. Successo del palermitano Marco Casagrande che l'ha spuntata di misura sul più titolato Paco Wirz. Di buon auspicio la folta partecipazione di juniores, provenienti dalla classe Aloha. Un elogio particolare ai due giovani surfisti Cagliaritani, Emanuele Bragotti e Federico Savasta alla loro prima esperienza importante, ed ai "non più giovani" Maurizio Strazzera e Franco Gessa, sicuramente apprezzabili per impegno e mentalità sportiva.Una nota dolente: la scarsa partecipazione dei più accreditati surfisti Cagliaritani, la maggior parte dei quali preferisce non cimentarsi nella classe Mistral, ritenendola faticosa ed obsoleta. Così facendo si trascura una classe che pur con tutti i suoi difetti, rimane l'unica possibilità per le nuove leve di imparare a regatare e per poter partecipare alle competizioni nazionali ed internazionali.
 
Maurizio Strazzera

cicostrazzeraa.jpg (18736 byte)

Maurizio Strazzera coi suoi due seguaci: Emanuele Bragotti e Federico Savasta. "Il funboard è più divertente, ma non è possibile stargli dietro economicamente. Col Mistral non ci sono problemi vista la strettissima monotipia."

 
                                               Classifica Generale
                                         dopo 6 prove, con 1 scarto
 
1 ITA-2          CASAGRANDE MARCO        Albaria Windsurfing Club                 9,00
2 ITA-1          WIRZ FRANCESCO PACO    CLUB "R.di LAURIA"                      10,00
3 ITA-4          BEVERINO ANDREA            GVLNI OSTIA                                 17,00
4 ITA-36        ALBERTI ALESSANDRO       Albaria Windsurfing Club                  17,00
5 ITA-6          MONACO TANCREDI            CLUB NAUTICO BORDIGHERA       25,00
6 ITA-8          FERRERA MARCO               Albaria Windsurfing Club                  32,00
7 F-4             CERESER ALESSANDRO    ASS. VEL.WINDS.MARINA JULIA    35,00
8 ITA-33        OLIVIERO DARIO                 SEZ.VELICAAERONAUTICA MIL.     37,00
9 ITA-9          OPRANDI IVAN                    ASS.VELICA LAGO di CALDARO    40,00
10 ITA-16       BEVERINO DAVIDE            GVLNI OSTIA                                  50,00
11 ITA-161     ZULLO VALERIA                  GVLNI OSTIA                                53,00
12 ITA-63       STRAZZERA MAURIZIO         YCC                                             54,00
37 ITA-83       GESSA FRANCO                WINDSURFING CLUB CAGLIARI    177,00
38 ITA-1O6    BRAGOTTI EMANUELE          YCC                                          194,00
41 ITA-107     SAVASTA FEDERICO            YCC                                           204,00

 

Laser

GRAZIE A DIO, E’ FINITA!

Il Laserista anonimo (criptato) Il laserista di provincia si preparava con cura da mesi ai Campionati Italiani Classi Olimpiche. "CICO2000"! Un’occasione unica, irripetibile. Quando mai capiterà di nuovo di potere partecipare ad un campionato italiano, in acqua proprio a 100 metri da casa tua, insieme a tutte quelle facce da medaglia che si vedono solo in tivvù,? Mai e poi mai!

Una frenesia mai vista pervadeva il laserista di provincia, che si lasciava andare in acquisti milionari di barche e vele nuove. I più controllati nelle spese (soprattutto dalle mogli) si limitavano a sostituire completamente l’attrezzatura vecchia di poche uscite, lucidavano gli scafi già logori fino a fargli perdere preziosi millimetri di gel-coat, compravano mute, cerate e salvagenti fiammanti, nella certezza di fare bella figura nelle foto di rito sul podio.

Da settimane il laserista di provincia non si perdeva un’uscita, a costo di "vele" sul posto di lavoro che facevano impallidire il più molente degli studenti liceali, corredate da certificati medici compiacenti.

Le palestre cittadine brulicavano da qualche mese di laseristi di provincia, che si affannavano in pesantissimi esercizi di body building, mettendo a dura prova insidiose ernie inguino-scrotali ed emettendo muggiti (e talvolta anche altri toni...) al culmine dello sforzo ai bilanceri.

Da tempo le regate del campionato zonale si combattevano stancamente, pensando alla Regata con la erre maiuscola, che qualunque laserista di provincia sentiva come l’occasione della propria vita sportiva.

Gli "stranieri" erano già arrivati a Cagliari da alcuni giorni prima delle regate e si allenavano lungo l’asse Aeronautica Militare-Faraglioni, tanto caro ai laseristi di provincia.

Voci in mare, durante le frequenti soste per riprendere fiato tra un bordo e l’altro.

"Ceh, ma l’hai visto che gli ho dato cento metri nel lato di bolina a tutti gli stranieri? Bobò"

"Ma tuttu custu atteggiu e poi sono come a noi..."

"Lalà custu cravau, è sponsorizzau prus de Schumi e pariri unu zizzigorru stontonau !"

"Ma po garidadi, custus parinti campioni de Sinnai, no de Sidney !"

Le certezze riempivano le giornate preCico dei laseristi di provincia, che si vedevano già pronti a scannarsi tra Sassari e Cagliari, Arbatax e Oristano per il gradino più alto.

E VENNE FINALMENTE IL GIORNO DELLE REGATE!!!!!!

Dalle prime prove il laserista di provincia capì che qualcosa non filava nei ragionamenti preCICO.

Questi stranieri erano più forti del previsto. Porcazzozz, non sbagliano un bordo in bolina. E in poppa, guardali là con onda di tre metri e barca incollata al sedere.

Le avverse condizioni meteo diventarono la scusa predominante delle prime due giornate.

"Mai visto questo tempo nel Golfo degli Angeli da quando ero bambino"

"Ma non è possibile, non piove mai e proprio oggi deve scutulare in questo modo! C’ho già mal di gola. Domani forse non la faccio!"

"No, io non la faccio già da oggi..."

"Ceh, che mal di mare, appu giai cacciau dus bortas"

La barca comitato divenne il bersaglio delle altre due giornate.

"Ma là igustus! Ieri ci fainti bessiri con d’unu bentu chi si pigàra is origas. Oi si fanti arribai a su campu de regatta in su c.. ‘e sa furca cun is gommonis! O lelledus, ma chi ve l’ha data la tessera FIV a voialtri?"

La bassa classifica si riempiva sempre più dei laseristi di provincia. Sembrava di correre nella più squallida retrovia del campionato zonale, se non fosse stato per tutte quelle bestemmie in veneto, romanesco e toscano che ti arrivavano improvvisamente addosso quando, arrancando in bolina, non davi acqua alle prima trenta-quaranta barche che già scendevano di poppa.

Il laserista di provincia si incattiviva sempre più con quelli che un tempo erano i suoi migliori amici e compagni di regata. Per un 54° posto si accendevano in acqua risse mai viste, incroci drammatici, scorrettezze di tutti i tipi. Le più bieche imprecazioni campidanesi. barbaricine, carlofortine, nurresi e galluresi riuscivano addirittura a fare scoppiare sull’albero le lande dei vang o a sfilacciare le scotte degli archetti.

Precedenze negate si concludevano in scuffie multiple in boa, e l’acqua si arrossava col sangue che sgorgava dai morsi feroci che i laseristi di provincia si infliggevano a vicenda.

La situazione ad ogni boa sembrava sempre più una partita di pallanuoto giocata da coccodrilli affamati.

I pochi stranieri che si attardavano nelle ultime posizioni guardavano sconvolti le scene di sangue e violenza. Una voce dal chiaro accento siculo si stagliò netta in mezzo ai vari "sugù... di qua e di là":

"Miii..., che cammurrììììa. Ma neanche stessero correndo per il primo e il secondo posto!".

Non sapeva, il siculo, che il laserista di provincia si giocava in 4 giorni le speranze di una vita passata tra i Faraglioni e l’Aeronautica.

Grazie a Dio, è finita! Passata la sensazione di sconforto e frustazione, il laserista di provincia riprendeva la sicurezza di sempre.

"Mah, questa volta è andata così. Ma custa aregatta fìara fasulla... Ma ci rivediamo ai Mondiali con questi "stranieri, e poi bollu biri si sìghinti a bogài barra!"