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10.11.2000

Il Soling e il match race esclusi dalle Olimpiadi

Riportiamo integralmente la notizia e commento di Michele Tognozzi pubblicati su www.farevela.net. Ormai non sappiamo più che criterio l'ISAF usi per designare le classi Olimpiche. Forse una classe per essere olimpica deve essere: 1 Pochissimo diffusa, 2 Costosissima e possibilmente non fare regate spettacolari (match race)  



Edimburgo, Scozia-
E' il Soling la classe destinata a lasciare il posto, alle prossime Olimpiadi di Atene 2004, alla disciplina della barca a chiglia femminile per regate di flotta. Questa la decisione del Council dell'ISAF, al termine di una controversa riunione tenutasi ieri pomeriggio alla Conferenza ISAF di Edimburgo. Con il Soling esce dai Giochi anche il match race maschile. Una decisione decisamente sorprendente e, per certi versi, inattesa, soprattutto per la grande popolarità della disciplina dell'uno contro uno, anche per merito della pubblicità della Coppa America. L'ISAF, a quel punto, ha anche escluso la disciplina del match race per le donne, decisione dovuta vista l'estromissione di quello maschile e la manifesta impossibilità di raggiungere, al momento, una diffusione in almeno 35 paesi e tre continenti (come richiesto dal CIO).
Rimangono invariate le altre classi, tranne il Tornado, trasformato in Tornado Sport (doppio trapezio e gennaker) per la disciplina del multiscafo olimpico. La Star (che ha battuto il Soling per 20 voti a 17 nel ballottaggio) rimane così l'unica barca a chiglia per gli uomini. L'ISAF Council ha accolto, con la votazione di 27-4 e 5 astenuti, la raccomandazione dell'Events Committee di ieri, che lasciava una sola barca a chiglia ed escludeva il match race dai Giochi. Ad oggi è stata rimandata la decisione su quale classe dovrà rappresentare la disciplina della barca a chiglia femminile per regate di flotta. Il J22 pare, comunque, ampiamente favorito.
Chi volesse esprimere la propria opinione sull'argomento, può inviare una e mail firmata a m.tognozzi@farevela.net che sarà inserita nel  dibattito già in corso sulla nostra home page.

Il commento di FV Net
Dopo 8 edizioni olimpiche, quindi, il Soling esce dai Giochi. Dopo tre Olimpiadi, il match race esce dai Giochi. Una decisione, quest'ultima, che la vela olimpica rischia di pagare enormemente. Ricordiamo che al match race olimpico si dedicavano molti dei protagonisti della Coppa America. Il livello tecnico delle semifinali viste nei Soling a Sydney (tra Schuemann, Bank, Heiner e Johannessen, 9 medaglie in quattro), probabilmente, sarà destinato a non essere più superato. Facile prevedere che,  tranne poche eccezioni, la maggior parte dei timonieri di livello internazionale over 30 (ovvero, i campioni che fanno la differenza nella vela sportiva, troppo spesso vittima di successi spacciati per risultati importanti) si dedicherà a tempo pieno al circuito internazionale di match race e alla Coppa America. Regata questa destinata a diventare, più di quanto già non sia, la vera sfida per i migliori velisti del mondo.

Nei Soling - a detta di alcuni dei velisti più esperti, gente come Rod Davis o Enrico Chieffi - regatavano alcuni dei  migliori velisti in assoluto. Si trattava della medaglia più difficile da conquistare. Una barca sensibile alle regolazioni, atletica, che richiedeva tre velisti di pari livello e neanche si sognava di imbarcare velisti-zavorra. Una barca dura come poche altre con vento forte. Una barca che, comunque, rimarrà nella storia grazie ad un albo d'oro olimpico che, negli ultimi 20 anni, forse solo il Finn e la Star possono vantare.
Se si voleva, comunque, si poteva togliere il Soling lasciando però una medaglia per il solo match race. Non sarebbe stato difficile trovare una barca a chiglia ad hoc, dove avrebbero potuto misurarsi timonieri di entrambi i sessi.
Portata di fronte al ballottaggio, la Star ha al solito fatto pesare il suo enorme potere politico, così come il 49er ha evitato l'esclusione per la scomparsa preventiva della seconda disciplina a chiglia. Laser, Finn, 470, Europa e Mistral non avevano concorrenti concreti.
La sensazione è che la vela olimpica sia destinata a perdere alcuni dei suoi campioni riconosciuti. Un po' come disputare un Mondiale di calcio senza le Nazionali del Brasile e dell'Argentina,  o una finale olimpica dei 100 metri senza Carl Lewis. L'Olimpiade della vela sarà sempre più - cosa senza dubbio positiva per il futuro del movimento - una regata destinata ai migliori tra i giovani velisti. Il rischio - a nostro parere, enorme - è che sia peraltro destinata a cadere nel dimenticatoio per tre anni e undici mesi, perdendo un impatto mediatico e tecnico che solo i grandi campioni possono concedere. Intendiamoci, la crescita dei velisti - come sostiene,  per esempio,  un esperto della materia come Mauro Pelaschier - passa attraverso le classi giovani che preparano,  come niente altro,  all'altura e alle grandi regate internazionali. L'Olimpiade - questa pare la scelta dell'ISAF - sarà sempre più destinata ai giovani talenti (non a tutti, così come nessuno si sogna di correre la finale dei 100 metri piani in atletica leggera contro i migliori). I campioni che hanno fatto la storia della nostra disciplina regateranno in Star o in Coppa America. Difficile immaginare scenari diversi

 

 

 

 

 

24.09.2000

HA VINTO TUTTO

Alessandra Sensini dopo Mondiali, Europei, vince l'oro olimpico

In collaborazione con Albaria

Alessandra Sensini si conferma la regina della vela italiana, la golden girl capace di risollevare da sola le sorti della vela azzurra.

 

 

Alessandra Sensini


Riccardo Giordano riguadagna un'altra posizione nella classifica assoluta che ha visto sul gradino del podio piu' alto l'austriaco Chris Sieber.


Sidney, 24 settembre - CAMPIONESSA OLIMPICA. Alessandra Sensini si conferma la regina della vela italiana, la regina del windsurf e della vela italiana capace di risollevare da sola le sorti della vela azzurra. Dopo la medaglia di bronzo di Atlanta, l'atleta grossetana dell'Albaria di Palermo ha conquistato la medaglia d'oro nella classe Mistral. Un'accoppiata mai realizzata in passato. Sfruttando la sua immensa classe, una condizione fisica eccellente e i primi refoli di vento di queste Olimpiadi, Alessandra Sensini si e'aggiudicata l'ultima prova della classe Mistral, battendo la tedesca Amelie Lux, leader della classifica per 10 regate, e la campionissima neozelandese Barbara Kendall, gia' oro a Barcellona e argento ad Atlanta. Sin dalla prima regata si e' capito che la lotta per le medaglie sarebbe stata un affare a tre. Fino alla decima e penultima prova, quando Lux, Sensini e Kendall sono arrivate quasi appaiate. Decisiva, dunque, l'undicesima regata, trasformatasi in una vera e propria finalissima. Alessandra, che quest'anno ha gia' vinto Mondiali ed Europei, ha dominato dall'inizio alla fine, tuffandosi in acqua appena giunta sul traguardo, per scaricare la tensione. Venerdi', prima del giorno di riposo, infatti, aveva chiuso al 12mo posto, precipitando nel panico. <<Il giorno di riposo ci voleva proprio - ha confessato ormai con la medaglia al collo - Ero sfinita e quel piazzamento mi ha preoccupato. Ma oggi stavo benissimo>>. Penalizzata per tutte le regate dall'assenza di vento e dalla leggerezza della sorprendente Lux (appena 48 chili), Alessandra e' stata piu' forte delle avversita'. <<Ieri mi sono pesata e appeno ho visto 59 chili ho pensato mannaggia, la tedesca e' ancora favorita. Ma la Lux non e' stata avvantaggiata solo dal peso. E' stata bravissima, ha regatato da dea, e' stata un avversaria veramente degna e anche per questo la vittoria ha un sapore ancora piu' bello>>. Una medaglia d'oro che impreziosisce un palmares gia' ricco. Per quattro anni e' stata la donna copertina della vela azzurra. <<La medaglia di bronzo di Atlanta arrivo' con sette mesi di allenamento. Li' ho capito che avevo grandi margini di miglioramento. Li' ho capito che avrei potuto puntare all'oro, e cosi' per quattro anni mi sono allenata con puntiglio e dedizione. Certo potevo anche venire qui e non fare risultato, ma questo nello sport puo' starci>>. Un anno magico, da grande slam. <<E' l'anno piu' bello della mia carriera. Non so come definirlo>>. Un emozione grande e una grande dedica. <<Voglio dedicarla alla mia famiglia, alle mie sorelle e a mia madre, che spero che da lassu' mi abbia guardato>>. Contento, nonostante il diciassettesimo posto finale, anche l'altro azzurro tesserato per l'Albaria, Riccardo Giordano. Lui ha pagato piu' degli altri la mancanza di vento (oggi 18mo e 12mo), ma alla fine puo' festeggiare comunque due medaglie d'oro. <<Certo sono stato sfortunato, perche' col vento forte sarei stato competitivo fino alla fine. Lo stesso vento forte che ha soffiato fino al giorno prima e che, secondo le previsione, tornera' gia' domani. Ma non mi posso lamentare perche' la mia amica Alessandra, compagna di club, e mio "fratello" Chris Sieber hanno vinto la medaglia d'oro. E' comunque una grandissima soddisfazione>>. Ed ora cosa succedera'? <<Molto dipendera' dalle classi olimpiche che verranno scelte - prosegue Giordano - anche se credo che verra' confermata la classe Mistral. Di sicuro il prossimo anno saro' ai Giochi del Mediterraneo, e a quel punto potrei decidere di arrivare fino alle prossime Olimpiadi>>.
L'Albaria windsurfing club, dunque, puo' dar vita alla grande festa. Il circolo  con appena 8 metri lineari di concessione, con l'attivita' nettamente piu' intensa della penisola. Grazie a questa medaglia d'oro l'Italia vola a 11 ori e sale al quarto posto nel medagliere, scavalca l'Australia padrone di casa, e si avvicina al record di ori di Los Angeles '84 (14). Il Presidente del C.O.N.I Petrucci ringraziera' questa sera a Casa Italia.



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Sydney (22 settembre) - Tutto in una regata. Dopo quattro anni di duro lavoro e 10 regate disputate, la corsa alle medaglie della XXVII Olimpiade si deciderà all'ultima regata. Alessandra Sensini per un momento è anche balzata in testa alla classifica, ma alla fine dell'ultima regata le posizioni di testa sono rimaste immutate. Guida sempre la tedesca Amelie Lux, con un punto di vantaggio sull'atleta dell'Albaria e tre sulla neozelandese Barbara Kendall. Ma procediamo con ordine. Nel corso della nona regata Alessandra Sensini compie l'ennesimo miracolo. Nonostante la solita bonaccia che ha contraddistinto questi Giochi, la grossetana dell'Albaria di Mondello passa seconda alla prima bolina e subito dopo prende la testa della gara. Senza più mollarla. Sul traguardo precede la tedesca Lux e l'australiana Crisp. Quinta Barbara Kendall. Per la prima volta è in testa alla classifica generale. Ma le insiedie sono dietro l'angolo. La seconda regata si disputa con un pizzico di vento in più, ma inspiegabilmente l'azzurra rimane attardata e chiude dodicesima, nella regata vinta dalla Kendall davanti alla tedesca. La classifica così torna quella di prima, con le tre atlete in zona medaglia che si giocheranno tutto nella regata di domenica. Domani riposo. Riccardo Giordano, invece, ha saputo sfruttare al meglio il vento cresciuto nella seconda regata. Dopo avere chiuso la prima al ventiduesimo posto (20mo in classifica generale), l'atleta palermitano dell'Albaria riesce a sfoggiare il meglio del suo repertorio nella nona regata quando, con un pizzico di vento in più, riesce a mettere la sua vela davanti a tanti favoriti. Alla prima bolina è ottavo, ma presto parte la rimonta e al termine della prova è terzo (suo miglior piazzamento sin qui, 18mo in classifica generale). La regata la vince a sorpresa il cinese Yuanguo Zhaou, che galleggia a metà classifica, a conferma di come in questi Giochi siano stati capovolti tutti i pronostici. L'austriaco Chris Sieber, solo 24mo nella prima regata, recupera nella seconda chiudendo quarto e riconquistando la seconda posizione in classifica generale. Domenica si assegnano le medaglie.

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Sydney (21 settembre) - Alessandra Sensini e' sempre piu' vicina all'oro. L'azzurra di Grosseto che gareggia per i colori dell'Albaria di Palermo anche oggi ha compiuto un autentico miracolo cogliendo un primo e un secondo posto in una giornata contraddistinta ancora una volta dall'assenza di vento (6-8 nodi). Miracolo perche' nostante pesi dieci chili di piu' della tedesca Amelie Lux, ancora prima, ma solo per un punto, Alessandra e' riuscita a rosicchiare due punti nella classifica generale. Partita in maniera non eccezionale nella prima regata, e' passata in testa alla prima poppa, mantenendo la leadership fino alla fine. Alle sue spalle la tedesca Lux e la neozelandese Kendall. Nella seconda regata si e' piazzata al secondo posto sin dalla prima poppa e ha mantenuto la posizione, lasciandosi ancora una volta alle spalle la tedesca Lux nella regata vinta dalla Kendall. Difficile avvicinare la Sensini, a conferma dell'altissimo valore per il risultato ad oggi raggiunto <<"Non voglio fare polemiche, ma non capisco perché gli uomini non hanno corso le seconda prova e noi si, c'era un vento decisamente troppo leggero, le regole della classe prevedono anche una durata media sui 35-40 minuti, invece oggi abbiamo avuto due prove di quasi un'ora ciascuna. Essere stata la migliore in una giornata così mi riempie di soddisfazione. Io sono in lotta per una medaglia, mentre altre favorite della vigilia sono fuori causa. Sto bene e sono serena. Devo dire grazie ai miei tifosi, ho sentito le urla di mio papà e di mia sorella dalla scogliera per tutta la regata e mi hanno dato una spinta nei momenti di stanchezza. Lo ripeto, per la volata finale spero in un pizzico di vento in più" In questo momento pensa solo all'oro della medaglia, che vede vicino, ma del quale non vuole nemmeno sentire parlare. Di tutt'altro umore Riccardo Giordano, combattivo fino alla fine, ma pesanemente penalizzato da un vento impossibile. Nonostante tutto e' stato a lungo buon protagonista dell'unica regata disputata (segno evidente della mancanza di vento). Per buona parte di gara e' stato sesto, meritando i complimenti del commentatore Rai Pelaschier, ma alla fine ha chiuso all'undicesimo posto. <<E' inutile parlare del vento, anche perche' credo che da qui alla fine non cambieranno piu' le condizioni atmosferiche - ha detto Giordano - Mi rimane un grosso rammarico, considerato che anche con pochissimo vento sono riuscito a fare qualcosina. Ma se il vento sparisce diventa impossibile. Ed infatti nell'ultima poppa ho perso quattro posizioni. Ormai rimangono solo quattro regate, ma spero che possano bastare almeno per togliermi qualche soddisfazione".