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03.12.2000

Tutto è bene ciò che finisce bene

Una bolina lunga fino a Capo Boi (dieci miglia circa da Marina Piccola), poi una impoppata veloce verso casa. Ma mentre provavano (era una delle prime volte) l’andatura all’australiana, Andrea scivola, e splash, si ritrovano in acqua tutt’e due col Tornado rovesciato. Così è iniziata l’avventura di Andrea Mura e Gianpaolo Serventi, durante una delle loro prime uscite d’allenamento in viste della selezione per le Olimpiadi 2004. Sì, infatti da qualche giorno li abbiamo visti allenarsi solitari nelle acque del Poetto. Equipaggio nato in occasione di CICO 2000 col benestare di Sergio Gaibisso, Andrea e GianPaolo puntano ad arrivare alle Olimpiadi di Atene nel 2004 come rappresentanti della classe Tornado dove al momento attuale non sembra ci sia -in campo nazionale- nessun fuoriclasse.

Ma Sabato notte ci hanno fatto un brutto scherzo.

Alle 18.00  Tonio Piseddu nota la borsa dei due velisti nello spogliatoio dello YCCagliari. Subito viene contattata la capitaneria. Parte la macchina dei soccorsi. E anche quella dll’informazione. Nel giro di un’ora la notizia fà il giro d’Italia e arriva fino a Vincenzo Onorato, il quale, da ottimo velista, è sempre attento quando un velista è in difficoltà e manda in fuori i suoi rimorchiatori di Cagliari. In uno dei due c’è il padre di GianPaolo, che, conoscendo i suoi polli, sa dove andare a cercare. Mentre tutte le numerose barche uscite in mare alla ricerca dei dispersi battevano a tappeto la parte più interna del golfo papà Serventi, a bordo del rimorchiatore Mascalzone si spingeva fin oltre Capo Boi. Poi grazie ai potenti mezzi della Moby Lines rilevava lo scafo rovesciato sul radar.

Incredibile la velocità con cui si sono diffuse le notizie: un equipaggio di uno dei gommoni impegnati nella ricerca sfornito di radio ha saputo la notizia del ritrovamento dei velisti da una telefonata proveniente da Milano!!!

 

 

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Andrea bombardato da domande dei numerosi giornalisti accorsi sul molo. Non aveva ancora messo piede a terra che è stato letteralmente preso d'assalto

 

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GianPaolo Serventi: "Eravamo in poppa e stavamo provando l'AUSTRALIANA quando Andrea è scivolato. Ci siamo rovesciati e una volta che l'albero si è riempito d'acqua non abbiamo potuto far altro che sederci sugli scafi e aspettare i soccorsi

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Intorno all'una di notte i naufraghi arrivano al molo Ichnusa del porto di Cagliari a traino del rimorchiatore Mascalzone Scatenato

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Forse era lei la persona più felice sul molo Ichnusa: Cenza, la mamma di Andrea. "Non ho mai pianto così tanto" ci ha confidato a pericolo scampato

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La bella Francesca: niente facili isterismi, sempre molto tranquilla e efficiente, ha saputo affrontare l'emergenza  con molta serenità

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Grande Gianni Serventi il papà di GianPaolo: Sapevo che facevano bordi molto lunghi e sapevo dove concentrare le ricerche

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Dario Nurra, grande amico di Andrea. A terra si è occupato nella gestione di tutta la stampa accorsa numerosa a Marina Piccola

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Tantissimi i diportisti usciti in mare alla ricerca dei velisti. In mare bisognava stare attenti a non fare collisioni con le barche impegnate nella reicerca. Quì vediamo Aldo Marcis che non è nuovo a imprese di questo genere. (Ha già trovato in notturna un surfista in difficoltà)

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Grande la mobilitazione notturna dei velisti cagliaritani. Sono usciti tutti in mare con tutti i mezzi possibili: dai gommoncini più piccoli fino ai più grandi yacht.

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Il comandante del Mascalzone Scatenato, il rimorchiatore che ha trovato il catamarano:"Erano a 10 miglia fuori di Capo Boi con la barca rovesciata"