Amarcord

 

21.03.2000

L'equipaggio della "ALBATROSS 3" era: a prua Roberto Fodde; all'albero Casimiro Mombelli (che sarei io...); in pozzetto Marco Mannai & Pietro Spinelli; quello che urla è Ugo Spinelli (e chi se nò?).

 Dovrebbe essere del Gennaio 1980, o giù di lì.

 

Questa è una "prova di ribaltamento con spi" con 30 nodi di maestro l'8.12.199....?

La barca è Settimo Sole con: timone Roberto Pardini, randa io, pozzetto Luciano Dubois (immaginiamo il suo stato d'animo!)  e Giorgio Marracini, sopravento una miscela composta da Giancarlo Piroddi, Dario Nurra, e...non ricordo i nomi, mann...

  

Casimiro Mombelli.

 

 

 

Pubblichiamo qui alcuni articoli tratti da riviste del settore di anni passati

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Provate a riconoscere le persone. Chi è il terzo da destra??

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Il Magnifico Rettore Ignazio "Lupo" con Bobo Tola

Dal notiziario Windsurfer

 

Addì 16 Novembre dell' anno del Signore 1981.I Surfisti Cagliaritani riuniti in seduta congiunta ai. piedi della Sella del Diavolo, visti e considerato risultatati del Campionato Italiano, del Campionato del Mondo e di altre regate accessorie e certi di essere i più forti in Italia. guidati dai loro capi storici: Marco Minio, Gianfranco Gessa e Ignazio Mura, sfidano tutti gli altri surfisti d’Italia ad una regata a squadre.I Cagliaritani formeranno 5 squadre, ognuna composta da 3 atleti della stessa categoria di peso.Ogni squadra gareggerà contro un altra squadra del continente, formata da 3 regatanti della stessa categoria.La sfida avrà luogo in 5 prove nei giorni 17 e 18 marzo immediatamente prima della Regata Nazionale Turisport.I componenti delle squadre del continente dovranno essere scelti dalla Segreteria di Classe e riceveranno un adeguato contributo-trasferta.Le vele dei continentali saranno azzurre, quelle dei Cagliaritani bianche con penna rossoblu.

 

 

Ecco alcune foto di quel periodo eroico per i surfisti Cagliaritani

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 Alberto Diaz era già iperagitato?

 

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Sempre lui. Ha passato un periodo che era di gran lunga il più quotato in Italia.

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Eccolo con Maurizio Loi. Pare che al tempo ci fosse qualche divergenza tra i due.

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Maurizio Loi (con più capelli) era, già al tempo, un famoso playboy cagliaritano.

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Manuela Maxia, la più grande di tutti. Vinceva tutto e spesso batteva anche gli uomini.

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Anche Paola Toschi ha dominato per lungo tempo.

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Gigi Barrella, sicuramente quello che ha avuto la carriera (ai vertici) più lunga di tutti

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Eccolo alla prima edizione del CIF dove è sempre stato tra i primissimi!

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Qui è impegnato in una partenza di slalom. Ma Riusciremo a rivederlo nei campi di regata?

 

 

 

Giovanni Fabbri: il mago delle tavolette

 

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Windsurf Italia 1984

Questa volta parliamo di Giovanni Fabbri, il mago dei sinker in Sardegna e uno dei migliori shaper italiani di tavolette. Fabbri, dopo i successi a livello regionale, ha dimostrato anche a Genova, durante il Salone, l'enorme prestigio che si sta creando intorno. Sempre gentile, pacato, molto preciso in tutti gli accordi che prende (quasi stesse rifinendo le sue tavolette), Giovanni è un cesenate di 29 anni, che da 10 ormai vive a Cagliari e vi ha piantato radici, accantonando momentaneamente il suo titolo di ingegnere meccanico ottenuto due anni fa, per buttarsi "anirna e core" al custom made di prestigio. Le sue tavole hanno poco da invidiare anche a quelle hawaiiane. Siamo andati a trovarlo nel suo laboratorio in via Cimarosa, per fargli qualche domanda mentre lavora.

D. Giovanni, come e quando hai iniziato a costruire?

R. E’ nato tutto un po’ per gioco. Costruivo qualche surfetto per me, per divertirmi. Poi un giorno hanno iniziato a chiedermi se li vendevo. Era il mio 3° surf e ho pensato che l'idea di costruire i surf per venderli non fosse male. Così, un anno e mezzo fa, nel maggio dell'82 feci un accordo con Alberto Delitala, titolare del negozio Sardagomma (ora Sailboarding Sardinia n.d.r.). Lui, come me, stava appena entrando nel settore e facemmo un accordo per cui lui mi vendeva le tavole nel suo negozio. Le cose andarono bene da subito e così continuammo.

D. Inizialmente dove lavoravi e a chi ti ispiravi?

R. Lavoravo in un piccolo garage da solo, con polistirolo e resina epossidica. Vidi i primi surf da salto, costruiti artigianalmente in Italia, e pensai non fosse molto difficile fare meglio. Pian piano ho cominciato a migliorarmi, utilizzando il Clark Foarn e raffinandomi nella distribuzione dei volumi, nelle linee d'acqua e nella forma della poppa.

D. Chi ti ha aiutato maggiormente nelle tue linee?

R. Mi ha aiutato molto il fatto di stare in una città di mare, come Cagliari, con tanti amici campioni, che hanno preso le mie tavole e mi hanno suggerito i necessari adattamenti!Sono del parere che ci vuole una sperimentazione continua per migliorarsi.

D. Quali sono i tipi di tavola che produci maggiormente?

R. Faccio principalmente tre tipi di modelli. Un semifloater lungo 2,90 sui 9,5 kg., una intermedia sui 2,70 che pesa sugli 8 kg. ed un sinker di 2,60 sui 7 kg. Queste sono comunque misure che possono variare a seconda delle esigenze di chi me le chiede.

D. Perché, chi sono i tuoi abituali clienti?

R. D'inverno principalmente gli esperti, d'estate anche i principianti. IX Quali materiali usi maggiormente? R. Pane di Clark Foam, con resina epossidica che è più elastica o poliestere che è più bella esteticamente. Pinnette in policarbonato, ma penso sia meglio in vetroresina. Le foot straps in genere le prendo dalla Sea Wind o dalla Surf Tecnich.

D. Credi continui il fenomeno delle tavolette, o si bloccherà presto? R. Cagliari offre molto per il vento ed il clima. Qui penso continuerà senz'altro. Nel resto d'Italia non so.

Auguri Giovanni e buon vento!