CASO CATANIA


   Dopo tanto rumore, Etnei in C1
  Si è forse concluso il caso più spinoso della storia del calcio.

 

 


dal nostro inviato Claudio Zedda

  

   CATANIA. Sembra ormai arrivata al culmine la vicenda Catania, il match che da settimane si stava giocando a base di documenti, carte bollate, sentenze, nel quale la giustizia sportiva e più in generale il mondo dello sport si stava facendo mettere i piedi in testa dalla giustizia ordinaria.

 

Riccardo Gaucci

    Sarebbe bastato che il famoso ricorso del Catania per la partita contro il Siena del 12 Aprile (nel quale fu schierato il difensore del Siena Luigi Martinelli il quale saltò la partita col Napoli in quanto squalificato, ma quello stesso giorno giocò con la Primavera) fosse stato esaminato dagli unici due organi giudiziari autorizzati a farlo, la commissione disciplinare e in appello la Caf, mentre invece nella vicenda si è inserito un terzo soggetto che non aveva il potere decisionale, la Corte federale, ed è intervenuta grazie all'invito del Napoli e di altre società che evidentemente non conoscono i regolamenti: è scoppiato il caos più totale. Il Catania si è rivolto al Tar siciliano, la giustizia amministrativa ha dato ragione agli etnei in due gradi di giudizio, la Federcalcio si è chiusa in un silenzio imbarazzato favorito dall'incapacità di Carraro e il Coni, organo supremo di vigilanza sportiva, ha ordinato alla federazione di adeguarsi a quelle sentenze e ripescare il Catania nella Serie cadetta.
 

Petrucci-Carraro, che danno!

   Fine del pasticcio? Nemmeno per sogno visto che la Caf aveva inflitto al Catania la sconfitta a tavolino per la partita contro il Venezia e gli etnei "scendevano" nuovamente in C1, inoltre il tribunale di Salerno aveva riammesso con riserva la Salernitana in serie B fino alla decisione definitiva. Tutto questo a causa di un incompetente come Carraro, che dopo aver contribuito a farci perdere prestigio internazionale (vedi Mondiali 2002) ora ha provocato il caos in Serie B. Ma finalmente è intervenuto il Cga di Palermo che ha dato ragione alla Figc e il mondo dello sport è nuovamente libero e credibile. Il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo ha accolto il ricorso della Figc contro la decisione del Tar di Catania che riportava in serie B la squadra etnea.

 

12 APRILE - Il difensore del Siena Martinelli gioca a Catania dopo aver scontato la squalifica saltando la partita col Napoli, ma quello stesso giorno gioca con la Primavera. Il Catania ricorre alla Lega.
24 APRILE - La Disciplinare conferma il risultato del campo (1-1) e respinge il ricorso del Catania.
12 MAGGIO - La Caf accoglie, invece, il ricorso del Catania e gli assegna la vittoria per 2-0.
22 MAGGIO - Da 8 società (fra le quali Napoli e Venezia) viene chiamata in causa la Corte Federale che annulla la sentenza della Caf e riafferma l’1-1 del campo e della Disciplinare. Il Catania ricorre al Coni e al Tar siciliano.
5 GIUGNO - Il Tar di Catania sospende gli effetti della decisione della Corte Federale e ordina alla Figc di cambiare la classifica.
12 GIUGNO - Il presidente del Tar di Catania Zingales nomina il ministro Urbani commissario per imporre alla Figc la classifica di B a favore del Catania.
16 GIUGNO - Il Consiglio di Stato decide di sospendere l'esecutività della decisione del tribunale amministrativo.
17 GIUGNO - La sesta sezione del Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibile, "per incompetenza funzionale", il ricorso proposto dalla Figc che chiedeva la sospensione dell'ordinanza del Tar di Sicilia sul caso Catania. L'inammissibilità è dovuta all'incompetenza territoriale del Consiglio di Stato su una sentenza del Tar di Catania.
26 GIUGNO - Il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo respinge il ricorso della Figc. Politicamente il Catania è in serie B, ma Carraro non ci sta.
30 GIUGNO - Il Tar di Catania nomina Mario Pescante, sottosegretario ai Beni culturali con delega allo Sport, commissario ad acta della Figc e della Lega Calcio per far rispettare l'ordinanza di sospensione della decisione della Corte Federale.
1 LUGLIO - La Giunta del Coni invita la Federcalcio a "rimuovere con la massima sollecitudine i provvedimenti adottati al di fuori delle competenze degli organi federali aventi funzioni giustiziali". Con questa delibera, in pratica, la giunta chiede alla Figc di cassare la decisione della Corte federale che aveva riformato la sentenza della Caf togliendo i due punti al Catania.
2 LUGLIO - La Lega calcio prende atto della richiesta fatta dal Coni è ripristina il vedetto della Caf favorevole al Catania riammettendolo in B. La Federcalcio, però, prima di prendere una decisione definitiva aspettarà l'esito dei ricorsi presentati da Napoli e Venezia.
4 LUGLIO - Il Tar Sicilia rinomina commissario ad acta il sottosegretario ai Beni culturali, Mario Pescante. Per il presidente Zingales "la riammissione in B del Catania non può essere messa in discussione da arbitrati o conciliazioni".
7 LUGLIO - La Giunta del Coni invita la Figc "a chiarire nel più breve tempo possibile, e comunque entro 48 ore, la riammissione senza condizione del Catania alla serie B 2003/2004", ma sottolinea che è "Fatta salva l'autonomia tecnica ed organizzativa della Federazione nello stabilire le formule dei campionati ed il diritto dei soggetti tesserati ed affiliati di ricorrere a tutti gli strumenti consentiti dell'ordinamento sportivo a tutela dei propri interessi".
9 LUGLIO - La terza sezione civile del tribunale di Romasi riserva di decidere su un ricorso d'urgenza del Venezia per ottenere il diritto di accedere all'arbitrato. Il Consiglio Federale della Figc accoglie quanto stabilito dalla giunta del Coni, ammettendo il Catania in B senza condizioni.
10 LUGLIO - Gli avvocati della Figc chiedono a Zingales di astenersi dal giudizio: il presidente della seconda sezione rimette la questione al primo presidente dello stesso Tar, che gli chiede di andare avanti.
11 LUGLIO - Il tribunale di Roma respinge il ricorso del Venezia.
15 LUGLIO - Pescante si ritira per impegni istituzionali dal ruolo di commissari ad acta.
16 LUGLIO - La Salernitana, retrocessa sul campo in C1, ottiene dal tribunale di Salerno la riammissione con riserva in serie B fino alla camera di consiglio prevista per il 24 luglio. La Caf infligge al Catania la sconfitta a tavolino per l'incontro contro il Venezia: la società etnea a questo punto è nuovamente in C1.
21 LUGLIO - Il Tar Sicilia sospende la sentenza della Caf sul caso Grieco e nomina due commissari ad acta per la reiscrizione del Catania in Serie B.
22 LUGLIO - L'assemblea di serie B si spacca sul caso. "Non giocheremo in una cadetteria allargata", afferma il presidente del Cagliari, Massimo Cellino.
23 LUGLIO - I vertici dello sport (Carraro, Petrucci e Galliani) incontrano il ministro dei Beni Culturali, Giuliano Urbani. Il governo si dice pronto a intervenire con un decreto che rafforzi l'autonomia dello sport e impedisca nuove intrusioni della magistratura ordinaria. Ma il sottosegretario Mario Pescante avverte: "Il decreto sarà presentato solo a caso Catania chiuso". Ora tocca alla Lega e Figc comunicare il numero di squadre iscritte al campionato di B in modo da non far slittare calendari e campionati.
30 LUGLIO - Assemblea straordinaria della Lega.
31 LUGLIO - Il Consiglio federale ha deciso che nella prossima stagione la serie B sarà a 20 squadre, quindi il Catania e le altre retrocesse giocheranno in serie C. L'organismo della Figc ha inoltre invitato la Lega alla pubblicazione immediata dei calendari.