CIRCOLARE MINISTERIALE n° 425 del 7 luglio 1997

Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche 1997-2000



Con la lettera circolare 282 del 24 Aprile è stato individuato il quadro delle istruzioni concernenti l'applicazione del Programma in oggetto.
Nel far seguito alle indicazioni procedurali allegate a tale comunicazione, si trasmettono ora le direttive riguardanti la formazione dei docenti.
Al riguardo, nel pregare le SS.LL. di trasmetterle alle scuole della Provincia, prioritariamente a quelle già scelte per il primo anno di attuazione del Programma, si fa presente che le disposizioni:

Si segnala l'esigenza che le iniziative di prima formazione possano, nella più ampia misura possibile, avviarsi a partire dal prossimo settembre, onde consentire che, nel prossimo anno scolastico, nelle scuole interessate, possano realizzarsi le condizioni per l'avvio del progetto 1b e quindi di esperienze di inserimento della multimedialità nella didattica curricolare.

IL MINISTRO

COMITATO DI COORDINAMENTO PER LE TECNOLOGIE DIDATTICHE


Programma di sviluppo delle Tecnologie Didattiche

ORGANIZZAZIONE DELL'AGGIORNAMENTO E DELL'ASSISTENZA, COLLABORAZIONE FRA SCUOLE

1. Contenuti e modalità dell'aggiornamento
Considerazioni generali
L'azione di formazione e di aggiornamento dei docenti sull'uso della multimedialità nella didattica sarà un processo lungo e articolato per il quale occorre distinguere due fasi che corrispondono a distinte esigenze..

a) La formazione iniziale
Il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche (allegato alla Circolare Ministeriale n. 282 del 24/4/1997) prevede, come parte essenziale del progetto 1a, una prima e specifica iniziativa di aggiornamento collegata alla costituzione delle Unità Operative per i Docenti (strutture e postazioni multimediali) : l'organizzazione di tali iniziative è una condizione indispensabile per la partecipazione al progetto stesso.
Ogni scuola che entra nel progetto 1a riceve un finanziamento finalizzato (vedi successivo par. 4) alla formazione iniziale di docenti che non hanno alcuna familiarità o una familiarità molto limitata con gli strumenti multimediali e telematici.
L'obiettivo di questo primo intervento è limitato alla familiarizzazione con gli strumenti ed a una prima riflessione sulle loro valenze didattiche.

b) L'aggiornamento continuo
L'acquisizione, da parte dei docenti, di una padronanza degli strumenti multimediali e la capacità di introdurre la multimedialità nella pratica didattica richiedono un' azione di aggiornamento continua, anche come autoformazione in servizio, strettamente legata alla pratica didattica.
L'uso della multimedialità deve pertanto diventare un tema ricorrente in tutta la formazione dei docenti. Nello stesso tempo, via via che saranno disponibili le strutture multimediali e che saranno acquisite le competenze di base, tali strutture dovranno diventare uno strumento e un veicolo costante per qualsiasi iniziativa di aggiornamento su qualsiasi tema. Di questo terranno conto le diverse iniziative che verranno promosse a tutti i livelli nell'ambito del Piano Nazionale di Aggiornamento o qualsiasi altro titolo.
Si ricorda che il progetto 1a prevede l'istituzione delle Unità Operative per i docenti nelle scuole. Tali unità debbono costituire una struttura permanente e funzionare come centro di riferimento sempre disponibile anche individualmente ai docenti per tutte le iniziative di formazione e autoformazione locali e a distanza.

Un modello di percorso di formazione iniziale
Anche se i promotori di ogni iniziativa di aggiornamento dovranno riflettere sul percorso da proporre ai docenti partendo da un' analisi dei loro bisogni, si ritiene utile fornire un modello di itinerario che nasce da alcune recenti esperienze (vedi tabella allegata).
Si segnalano in particolare gli obiettivi indicati nel modello che costituiscono uno standard riconoscibile a tutti i livelli e che potranno essere il punto di partenza per

a) Il modello, illustrato nell'allegato, prevede un'organizzazione in quattro moduli che può anche consentire una fruizione parziale da parte dei docenti; ad esempio il primo modulo potrebbe essere saltato dai docenti che hanno già un minimo di confidenza con l'uso del computer. Un altro vantaggio dell' organizzazione per moduli è la possibilità di affidarsi a offerte formative o a gruppi di docenza diversi per ciascuno di essi.

b) Viene suggerito un progressivo passaggio dagli elementi pratici di base, che debbono essere limitati allo stretto indispensabile per le operazioni fondamentali necessarie alla gestione delle risorse Modulo I, allo studio degli strumenti software di tipo generale e di quelli specifici della multimedialità Modulo II e Modulo III, alle applicazioni didattiche Modulo IV.

c) Per quanto riguarda le modalità di realizzazione il modello fa riferimento ad una modalità mista che prevede un'alternanza di momenti di formazione "in presenza", cioè assistita da esperti, e di autoformazione individuale o in piccoli gruppi. Sono previste circa 30 ore in presenza. Ovviamente non è pensabile che esse siano sufficienti per conseguire un certa padronanza dei mezzi oltre che un minimo di riflessione sulle possibilità della didattica multimediale. Esse saranno quindi dedicate essenzialmente alla presentazione dei materiali, all' assegnazione di compiti e alla discussione. Le attività di autoformazione, assistite da opportuni sussidi didattici, avranno lo scopo di consolidare la conoscenza e la padronanza degli strumenti.

I moduli debbono essere distanziati di almeno una settimana per consentire le esercitazioni e lo studio individuali. Il periodo complessivo della formazione iniziale, comunque, non si dovrebbe estendere oltre i due mesi e mezzo e si dovrebbe concludere entro il mese di Dicembre 1997.

d) Resta fermo l'impegno, da parte del Ministero, a procedere gradualmente alla promozione dello sviluppo di materiali, anche multimediali, che saranno resi disponibili sia su CD-ROM sia in rete, in modo da rendere possibile un maggior ruolo dell'autoaggiornamento.

2. Organizzazione della formazione iniziale

Ogni scuola è responsabile delle scelte fondamentali che riguardano le iniziative di formazione e in particolare dei seguenti punti:

La partecipazione

Ogni scuola stabilirà modi tempi e criteri per la partecipazione dei docenti alle attività di formazione iniziale in relazione ai bisogni espressi, al numero di docenti della scuola, alle risorse disponibili.
Nel caso che le richieste di partecipazione siano in eccesso rispetto alla disponibilità definita, il criterio fondamentale di scelta è quello di selezionare i docenti in modo da favorire la creazione di gruppi di lavoro per le successive fasi di sviluppo del programma. Va evitata, ad esempio, una distribuzione totalmente casuale dei docenti garantendo invece la presenza di più docenti di uno stesso consiglio di classe o di una stessa area disciplinare.
Il Ministero, in sede di riprogrammazione annuale studierà apposite misure per soddisfare le richieste di partecipazione alla formazione alle quali non si sarà potuto dare seguito nell'anno in corso.
Poichè le attività di autoformazione debbono potersi svolgere nelle strutture tecnologiche a disposizione, il numero di partecipanti per ogni scuola è condizionato essenzialmente dalla possibilità di utilizzare tali strutture per un tempo adeguato. Tali strutture, come sarà meglio specificato in ulteriori future istruzioni, dovranno essere a disposizione dei docenti anche nelle ore pomeridiane.
Se la struttura disponibile è quella minima prevista dal progetto 1a per le Unità Operative per i docenti (due stazioni di lavoro), la partecipazione di circa 30 docenti sembra il limite massimo per garantire un adeguato accesso alla macchina nei momenti di autoformazione.
Nel caso che le strutture tecnologiche interne alla scuola o quelle eventualmente offerte da soggetti esterni siano tali da consentire l'accesso a un numero maggiore di docenti per l'autoformazione, è possibile prevedere anche gruppi di partecipanti più grandi purchè siano disponibili aule in cui è garantita una buona qualità della fruizione delle lezioni per una così più ampia partecipazione.
Relativamente alla Scuola Elementare si raccomanda, ai fini dell'attività di formazione, di ricomprendere un numero di docenti destinati all'insegnamento della lingua straniera proporzionale alla consistenza del corpo insegnante del circolo. Ciò allo scopo di precostituire le condizioni per lo sviluppo del "Progetto speciale lingua straniera" del quale la Direzione Generale dell'Istruzione Elementare farà conoscere il programma di svolgimento e i relativi finanziamenti.
Per le Istituzioni di Alta Cultura (Accademie, Conservatori e ISIA ) saranno previste forme organizzative autonome del lavoro di formazione e di autoformazione in relazione alla loro specificità istituzionale e contrattuale. L'Ispettorato per l'Istruzione Artistica emanerà per questo un apposito documento.

Progettazione e realizzazione delle iniziative di formazione iniziale.
Una volta determinati i propri fabbisogni e gli obiettivi la scuola deciderà sulla progettazione e la realizzazione dell'azione formativa.
Quale che sia la provenienza dei formatori nei corsi di aggiornamento occorre accertarsi che essi abbiano le competenze e l'esperienza commisurate agli obiettivi. In questa fase può essere particolarmente utile riferirsi al modello di itinerario proposto per verificare che i formatori ne condividano gli obiettivi e le scelte di base.
Per quanto riguarda la scelta di chi deve progettare e/o realizzare l'intervento formativo si possono dare diverse soluzioni.

Équipe interna alla scuola
È la soluzione più facile dal punto di vista organizzativo, ove siano soddisfatte le condizioni di esperienza dei docenti disponibili.

Docenti di altre scuole
Ove nella scuola non ci siano docenti in grado di fornire, del tutto o in parte, la prestazione richiesta, si potrà fare ricorso a docenti più esperti di altre scuole.
Se tali docenti sono scelti singolarmente la scuola organizzatrice ha il compito di garantire l'organicità del progetto. Il ricorso a équipes di docenti di altre scuole già abituati a lavorare insieme può offrire, ove vi siano, più garanzie, in questo senso, di singoli formatori.

Esperti e organizzazioni esterne
La scuola può rivolgersi, per l'intervento formativo, a singoli professionisti o organizzazioni esperte nella formazione in ambito multimediale.

Ditte fornitrici delle attrezzature e dei materiali
È possibile che le stesse ditte fornitrici di attrezzature e materiali siano in grado di supportare una parte dell'attività di formazione. In particolare questo si può verificare per i contenuti e gli obiettivi dei primi moduli.

Iniziative congiunte di scuole
Le generali disposizioni relative al Piano Nazionale di Aggiornamento, che privilegia iniziative congiunte di scuole, si estendono anche a questo programma.
Sono evidenti in tal caso le possibilità di migliorare il livello dell'offerta formativa: infatti, la produzione di materiali da parte delle équipes può avere una più congrua copertura di costi se più scuole uniscono le loro risorse.
Inoltre, come si è già detto, è possibile, ove vi siano adeguati ambienti (es.: auditorium con attrezzature multimediali), che ad alcune lezioni possano assistere molti docenti e quindi docenti di più scuole.
Si ribadisce comunque che anche l'eventuale svolgimento di alcune attività in sedi extrascolastiche non esime le singole scuole dall'obbligo di mettere a disposizione dei docenti, per il loro lavoro autonomo, almeno le attrezzature e le strutture previste dal progetto 1a.

Con riferimento al modello proposto si segnala che le eventuali aggregazioni tengano conto dei diversi livelli scolastici.
È consigliabile, ad esempio, che le attività previste nel terzo e quarto modulo siano svolte per raggruppamenti di docenti dello stesso grado di scuola.

3 Azioni di supporto e di collegamento

Tipologie delle azioni
Le azioni che appaiono essenziali per il programma di sviluppo riguardano diversi aspetti. I diversi soggetti di cui si dice più oltre dovranno, ciascuno nel proprio ambito di competenza, contribuire alla loro organizzazione e al loro sviluppo. Fra le azioni sulle quali merita concentrare l'attenzione si ricordano:

a) la consulenza per i problemi amministrativo-procedurali che dovessero nascere nell'applicazione delle disposizioni relative al Programma di Sviluppo,
b) la consulenza tecnologica che può comprendere sia la configurazione sia la gestione di risorse tecnologiche,
c) la consulenza metodologico-didattica,
d) la raccolta, l'organizzazione e la fornitura di documentazione,
e) il collegamento e la circolazione delle informazioni.
f) il monitoraggio

I Soggetti

a) Il Nucleo Operativo per le Tecnologie Didattiche e le Unità operative delle Direzioni Generali
Si ricorda che è stato istituito presso il Ministero della Pubblica Istruzione un Nucleo Operativo con compiti di coordinamento generale del programma e che presso ogni Direzione agisce una Unità Operativa. Tali strutture organizzano e coordinano a livello nazionale le diverse azioni e svolgono funzioni di consulenza per i Provveditori e per gli altri soggetti istituzionali a livello locale, ma non per le singole scuole: il Nucleo Operativo per gli aspetti generali e le Unità Operative per gli aspetti relativi ai diversi ordini di scuola.

b) Il comitato di consulenza del Provveditore
Tale comitato coordinato dal Provveditore o da un incaricato del Provveditore, che ha anche il ruolo di referente per il Nucleo Operativo e per le Unità Operative direzionali, è istituito dai Provveditori.
Tale comitato opererà, nel rispetto delle scelte di merito delle scuole, per

c) Scuole di riferimento
I Provveditori potranno indicare alcune scuole di riferimento, fra quelle che hanno acquisito maggiore esperienza per la partecipazione sia a progetti nazionali promossi dal Ministero, ed in particolare i progetti pilota indicati nel documento di base del Programma di Sviluppo, sia a iniziative locali e autonome.
A tal fine i competenti Uffici Centrali metteranno a disposizione dei Provveditori appositi elenchi di scuole
Le scuole di riferimento potranno svolgere, per le altre scuole che intendono avvalersene, compiti di

Per quanto riguarda in particolare la funzione di raccordo, finalizzata sopratutto alla circolazioni di informazioni dall'alto e alla raccolta di informazioni dal basso, essa appare assai importante, almeno finchè tutte le scuole non saranno attrezzate per la ricezione e la spedizione di informazioni in rete telematica. I Provveditori sono quindi pregati di incaricare, per questo specifico compito, un numero sufficiente di scuole capaci di ricevere e spedire posta elettronica, in modo che la circolazione di informazioni sia sufficientemente capillare. L'elenco di tali scuole con i relativi indirizzi di posta elettronica sarà comunicato al Nucleo Operativo che potrà fare riferimento ad esse per l'invio diretto di documenti.

d) Ispettori tecnici
Per un'utile azione di supporto al Programma, presso ogni Sovrintendenza sarà costituita, di concerto fra la Segreteria degli Ispettori e il Sovrintendente, una equipe di ispettori che abbiano la necessaria esperienza sulla multimedialità e sul suo uso nella didattica. Uno di essi, sarà segnalato al Nucleo Operativo come referente.

Gli ispettori avranno compiti di

e) CEDE, BDP, IRRSAE
Gli organismi istituzionali del sistema scolastico eserciteranno, secondo le competenze e le finalità previste dalle norme vigenti, opportune azioni di supporto di vario genere verso le scuole. Si segnalano, in quanto particolarmente urgenti, le azioni relative alla documentazione e alla consulenza per la formazione dei docenti.

f) Imprese, agenzie ed enti di ricerca esterni
Diversi soggetti, dalle imprese private alle agenzie e agli enti di ricerca, possono offrire supporti di vario genere. Tale partecipazione va stimolata e organizzata a livello locale tenendo presente le finalità del Programma di Sviluppo e le reali competenze possedute dai medesimi.
In proposito si rinvia alle forme di collaborazione previste dalle convenzioni già siglate e che saranno siglate dal Ministero e alle quali sarà data ampia pubblicizzazione.

g) Enti locali
In molti casi gli enti locali offrono risorse, servizi e collaborazioni. Questo tipo di supporto è assai utile e merita una particolare attenzione a livello locale. E' necessaria, anche al fine di armonizzare gli apporti degli enti locali alle finalità del piano, una collaborazione fra scuole e Provveditori, da una parte, ed enti locali dall'altra. E' opportuno che tali rapporti trovino un'adeguata formalizzazione.

4. Aspetti finanziari

Ogni scuola che partecipa al progetto 1a riceverà il previsto finanziamento di tre milioni per la formazione.
Le Direzioni Generali, nell'ambito delle loro disponibilità, possono eventualmente assegnare fondi per compiti e scopi specifici (scuole di riferimento, produzione di materiali di particolare rilievo ecc.).
Si auspicano e si stimolano, sia a livello nazionale sia a livello locale, interventi finanziari anche da parte di enti ed agenzie sia in forma diretta sia sotto forma di fornitura di servizi e materiali.
Per quanto riguarda le modalità di utilizzo dei fondi si possono verificare due diverse situazioni:

a) la scuola gestisce e organizza direttamente i corsi e quindi il direttore del corso attribuisce incarichi individuali agli esperti; in tal caso si dovranno corrispondere i compensi a norma del Decreto Interministeriale n°326 del 12 Ottobre 1995

b) la scuola affida la realizzazione del corso a soggetti esterni in regime di convenzione; in tale caso la spesa, definita nell'atto contrattuale, si riferisce alla prestazione complessiva (docenze, materiali, assistenza ecc) e non è soggetta al rispetto della normativa sopra citata.

Nel caso di aggregazioni di scuole, ove non vi siano indicazioni da parte dei Provveditori agli studi e le aggregazioni si realizzino per iniziativa delle scuole, le medesime definiranno i criteri di gestione in comune delle risorse finanziarie.




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