|
|
IN QUELLA CALDA NOTTE D'ESTATE IL GIORNALISTA
PARKER DORMIVA TRANQUILLAMENTE
NEL SUO APPARTAMENTO.
AVEVA AVUTO UNA GIORNATA MOLTO INTENSA,
DA UN PO' DI NOTTI SENTIVA STRANI MOVIMENTI
AL PIANO DI SOPRA.
AD UN TRATTO SI SVEGLIO' BRUSCAMENTE...
AL TERZO PIANO, AL TERZO PIANO
C'E' QUALCOSA DI STRANO
NELLA NOTTE, NELLA NOTTE
SENTO ANCORA LEI
SENTO IL SUO PIANTO... IL SUO PIANTO
ANCORA I PASSI ...E' LEI
POI QUELLE VOCI, QUEI RUMORI
MA CHE SUCCEDE LASSU' AL TERZO PIANO, AL
TERZO PIANO
TRATTENGO IL FIATO... TRATTEGO IL FIATO
SU' C'E' QUALCOSA DI STRANO
ANCORA VOCI POI IL SILENZIO
QUALCOSA CADE GIU'
E RESTO ANCORA AD ASCOLTARE
QUI NEL MIO LETTO AD ASCOLTARE
AD ASCOLTARE...
IL GIORNALISTA PARKER
NON VOLEVA SALIRE, NON VOLEVA BUSSARE
NON VOLEVA METTERSI NEI GUAI
IN QUELLA NOTTE D'ESTATE
IN QUELLA NOTTE D'ESTATE
IL GIORNALISTA PARKER...
ERA UNO SPARO...UNO SPARO
UN URLO... FORSE E' LEI
ANCORA I PASSI... ANCORA I PASSI...
FORSE QUALCUNO VA GIU'
POI PIU' NIENTE, SOLO IL SILENZIO
MA CHE SUCCEDE LASSU' ?
AL TERZO PIANO, AL TERZO PIANO
C'E' QUALCOSA DI STRANO
E RESTO ANCORA AD ASCOLTARE
NELLA PENOMBRA AD ASCOLTARE... AD ASCOLTARE
IL GIORNALISTA PARKER
NON VOLEVA SALIRE, NON VOLEVA BUSSARE
NON VOLEVA METTERSI NEI GUAI
IN QUELLA NOTTE D'ESTATE, IN QUELLA NOTTE
D'ESTATE
IL GIORNALISTA PARKER
NON AVEVA LE PALLE, NON AVEVA LE PALLE
NON VOLEVA CACCIARSI NEI PASTICCI
RESTAVA LI' AD ASCOLTARE, LI' AD ASCOLTARE
ERA COSI' DOLCE, COSI' CARINA,
AMAVA TUTTE LE SERE SUONARE CHOPIN.
LA TROVARONO DISTESA SUL PAVIMENTO
QUELLA MATTINA.
FORSE L'INQUILINO DEL SECONDO PIANO AVREBBE
POTUTO
FARE QUALCOSA.
AL TERZO PIANO, AL TERZO PIANO...