Materiali didattici per corsi di lingua e cultura italiana per stranieri, a cura di Scuola d'Italiano Roma

 
   

Agata Borkowsky

 

MEMORIA LETTERARIA E FRASI IDIOMATICHE

 
Lista di versi di poesie noti a tutti (o quasi)
Ricerca curata da una studentessa di Scuola d'Italiano Roma
L'illustrazione è a cura di Giulia Grassi
..

Livello avanzato


 
 
Quali versi di poesie (di scolastica memoria) sono entrati nel "bagaglio culturale" proprio dei nativi italiani? Da una indagine condotta da alcuni studenti stranieri di lingua italiana e in particolare da Agata Borkowski, sembrerebbe che almeno i versi qui catalogati facciano ormai parte del repertorio delle frasi idiomatiche italiane più comuni. E se è vero che l'età degli intervistati ha una grande influenza sulla conoscenza dei versi (eh sì, i giovani di oggi non studiano più a memoria come una volta!), è anche vero che quando più del 90% del campione sa concludere un verso come EI FU, continuandolo con SICCOME IMMOBILE, possiamo considerare questa espressione come decisamente acquisita
dai nativi. Non a caso versi come questo sono spesso usati nei titoli di giornale o negli slogan pubblicitari, magari storpiati e alterati dall'autore che sa di poter comunque far presa su un riferimento consciamente o inconsciamente noto a tutti.

Precisando che la ricerca non ha un rigoroso valore scientifico ma esclusivamente indicativo, siamo disponibili a rispondere via e-mail a quanti siano interessati a conoscere i risultati più in dettaglio. Qui elencheremo solo, in ordine decrescente di "importanza" i versi che dalla

UMBERTO BOCCIONI, Serata futurista a Milano, 1910
ricerca appaiono più noti agli italiani. Nella seconda colonna della tabella è indicata la percentuale di intervistati che ha dimostrato di conoscere il verso (per esempio, il 93% delle persone a cui è stato detto "ei fu" ha automaticamente continuato il verso con "siccome immobile".
   
   
   
Ei fu - siccome immobile

O cavallina - cavallina storna

La donzelletta - vien dalla campagna
La nebbia - agli irti colli
L'albero a cui tendevi - la pargoletta mano
M'illumino - d'immenso
Sempre caro mi fu - quest'ermo colle
Chiare fresche - dolci acque
T'amo - pio bove
Eran trecento - eran giovani e forti
Tanto gentile - e tanto onesta pare
Se fossi fuoco - arderei il mondo
La vispa Teresa - avea tra l'erbetta
D'in su la vetta - della torre antica
Silvia - rimembri ancor?
O Valentino - vestito di nuovo
Quant'è bella giovinezza - che ci sfugge tuttavia
S'ode a destra - uno squillo di tromba
I cipressi che a Bolgheri - alti e schietti
Il morbo infuria - il pan ci manca
Ritornava una rondine - al tetto
Meriggiare - pallido e assorto
Né mai più rivedrò - le sacre sponde
Vostra eccellenza - che mi sta in cagnesco
Forse perché della fatal quiete - tu sei l'imago
Un dì s'io non andrò - sempre
93%
93%
89%
87%
81%
77%
77%
75%
75%
62%
62%
62%
60%
60%
56%
54%
54%
39%
37%
37%
35%
33%
27%
25%
20%
18%
   
 
 

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