Misteri


new  Il "fattore Oz"

Secondo quanto riportato ne "Le civilta' degli alieni" dal
ricercatore scientifico statunitense nonche' ufologo, Richard
L.Thompson, la sensazione di totale immobilita' avvertita da
persone che abbiano avuto incontri con entita' extraterrestri
sarebbe stata "definita" da una ricercatrice inglese di nome
Jenny Randles. La Randles, raccogliendo migliaia di casi analoghi,
avrebbe approfondito le cause, gli effetti e le manifestazioni
della alterazione della coscienza che impedisce di muoversi
liberamente a chiunque sia vittima di una abduction (rapimento
di umani ad opera degli "occupanti" di un UFO). Vediamo alcuni
esempi: "Forse e' la mia mente, ma tutto parve diventare di colpo
molto silenzioso. Come dopo un incidente d'auto, sapete, quando
si sente lo schianto e poi, per una frazione di secondo, tutto si
ferma. Si verifico' quel tipo di rumore, o meglio, di assenza di
rumore"; "Adesso vedo una specie di luce rosa. E poi la luce
diventa piu' forte..Sembrava che l'intera casa  avesse sopra di
se' un vuoto. Come una immobilita' tutt'intorno...come una
immobilita'". Nei casi citati, due persone hanno raccontato un
rapimento cui hanno  assistito. Tale status di incoscienza e'
definito "fattore Oz" e  sarebbe riconducibile  all'esercizio da
parte di entita' extraterrestri di un potere della mente in grado
di attraversare il vuoto e di generare delle visioni nella mente
degli umani. Cio' che accade non avrebbe luogo veramente ma
sarebbe una proiezione vivida, una illusione. Secondo Thompson
anche la letteratura vedica contiene episodi simili. Nel Ramayama,
poema epico indiano, e' scritto: "Ravana approfittando della
occasione, si avvicino' rapidamente all'eremitaggio nelle spoglie
di un mendicante per portare via  Vaidehi... Vedendo la mostruosa
apparizione, le foglie degli alberi smisero di muoversi, il vento
si fermo', le tumultuose acque del fiume Godaveri  si calmarono e
presero a scorrere silenziose...". Nel Mahabarata, celeberrimo
poema indiano, si legge: " Quando tutti i grandi asceti se ne
furono andati, Hara...assunse le sembianze di un abitante della
montagna...di colpo l'intero bosco si fece  silenzioso, i richiami
degli uccelli e il rumore dei ruscelli  cessarono". Straordinario!
Attualmente il fenomeno dei rapimenti non e' piu' oggetto di
scherno e scetticismo ma punto di partenza di seri studi da parte
di scienziati, ipnotisti e terapeuti.

 

new  Precipitano animali

Piogge di pesci, rane, granchi, anguille, girini, conchiglie marine,
lumache e addirittura larve: tali avvenimenti costituiscono un
autentico mistero per gli increduli testimoni. Alcuni scienziati
si occupano di questi fenomeni e sono sempre piu' propensi
ad attribuirli ai temporali. Tali precipitazioni sarebbero
riconducibili ai vortici di gocce d'acqua e cristalli di ghiaccio
a loro volta formati dalle correnti d'aria turbolenta. I movimenti
ascensionali e discensionali favoriti dal vortice provocherebbero
la fusione d strati altrenati di ghiaccio opaco e trasparente noti
come chicchi di grandine. Nel 1882 a Dubuque nello Iowa,
caddero due enormi chicchi di grandine che contenevano rane
ancora vive. Le correnti ascensionali dei temporali fornirebbero
l'energia necessaria e sufficiente per risucchiare stormi, sciami
e altri  animali grazie alla velocita' raggiunta di quasi 96 km/ora
e alla potenza del tornado o della tromba d'aria. Nel momento
in cui la tempesta passa sopra un piccolo lago o un fiume, puo'
risucchiare il corso d'acqua con tutto il suo contenuto nella
nuvola e trasportarlo molto lontano prima di scaricarlo a terra.
Una pioggia di pesci in Sassonia nel 989 e una pioggia di rane e
rospi nel 1355 sono alcuni degli avvenimenti riportati nelle
"Cronache delle Meraviglie e degli Spettacoli", pubblicato nel
1557. Tali eventi furono a quei tempi attribuiti a cause
soprannaturali. Alcuni  avvenimenti sono comunque difficili da
spiegare e sono cosi' strani da essere diventati leggenda. Nel
IV sec. d.C., le cronache riferirono una pioggia di pesci durata
tre giorni a Chersonesos, in Grecia: i pesci erano cosi' numerosi
che le strade erano bloccate e non si potevano aprire le porte di
casa. 

new  Il caso Michelli

Nel 1962 un uomo fu ricoverato all'Ospedale Militare
di Verona a causa di un tumore cancerogeno sul
fianco sinistro. Si chiamava Vittorio Michelli.
La prognosi era talmente grave che ogni cura sarebbe
stata inutile: in dieci mesi il suo fianco, secondo
previsioni scientifiche, si sarebbe completamente
disintegrato. Mosso dalla speranza Michelli si reco'
a Lourdes e si immerse ingessato in una sorgente.
Uscendo dall'acqua egli avverti' immediatamente una
sensazione di calore. Micheli ritrovo' l'appetito e
sembro' pervaso da nuova energia. L'esperienza del
bagno fu ripetuta e col passare del tempo egli si
sottopose a una nuova radiografia. Il miglioramento
del paziente fu straordinario e i medici vollero
documentarlo momento per momento. Il tumore alla
fine scomparve e l'osso si rigenerò. Trascorsi due
anni il paziente Vittorio Micheli era in grado di
camminare normalmente. Un dossier del caso Michelli
fu spedito alla Commissione Medica Vaticana costituita
da un gruppo di medici internazionali riuniti al fine
di indagare su episodi "miracolosi". La commissione
accerto' una "sorprendente ricostruzione dell'osso
e della cavita' iliaca". Le radiografie eseguite dal
1964 al 1969 confermano la ricostruzione ossea che
si disse non aver precedenti negli annali della
medicina mondiale. Cosa accadde all'osso di Michelli ?
Quale causa "miracolosa" ha prodotto l'effetto della
guarigione ? E' possibile che cio' sia dipeso da un
processo naturale avvenuto a livello inconscio del
paziente ? Se l'autosuggestione fosse in grado di
modellare i fenomeni reali dovremmo porre maggiore
attenzione alle facolta' psichiche dell'uomo.

new  Crateri

Nel 1963 i dischi volanti continuavano a essere segnalati in
ogni parte del mondo. In Inghilterra i frequenti avvistamenti
di UFO sembravano potersi ricondurre a crateri misteriosi
che apparvero in varie zone del Paese: Gli ufologi ritenevano
che avesse avuto luogo una serie di atterraggi: nei campi
di Meldon Hill, Dufton Fell, Middle Moneynut e Southerness,
erano state rinvenute delle cavità a forma di imbuto di dimensioni
gigantesche. La scoperta che ebbe la maggiore risonanza sulla
stampa e alla televisione fu il cratere di Charlton nel Wiltshire
dove nei giorni precedenti erano stati avvistati velivoli discoidali:
in terra era visibile una depressione a forma di piatto che aveva
cancellato ogni traccia di piante. Al centro, si notava un buco di
quasi un metro il cui diametro misurava circa venti centimetri. Sul
posto intervennero l'Esercito, la Polizia e l'Unità Artificieri della
vicina Horsham. Secondo una ricostruzione degli esperti, "l'oggetto
che aveva prodotto tale depressione era abbastanza pesante per
ridurre in polvere sassi e pietre". In seguito ad una perlustrazione
sul luogo, l'astronomo Patrick Moore concluse che l'oggetto che
aveva causato la depressione era un meteorite. Il dottor F.G.F.
Claringbull, Conservatore del Dipartimento di Mineralogia del
British Museum escluse categoricamente l'ipotesi avanzata da
Moore affermando che in quel caso era avvenuto "qualcosa di
straordinario". Altra interessante testimonianza fu rilasciata da Mr.
Roy Blanchard, proprietario di  una tenuta in cui apparve un cratere:
"Non sono rimasti nè i gambi, nè le foglie, nè le radici. Non abbiamo
sentito tonfi, e l'energia usata dall'oggetto non produceva calore nè
rumore. Credo proprio che abbiamo ricevuto la visita di una nave
spaziale venuta da un altro mondo". Persa traccia dei crateri, col
passare dei giorni il tutto fu dimenticato.

new  Gigantesco Hindwell


E' stata recentemente scoperta a Hindwell, località del Galles
occidentale, la più grande struttura neolitica d'Europa: si tratta
di un cerchio costituito da 1400 obelischi di legno grande tre
volte il tempio di Avebury e trenta volte il complesso megalitico
di Stonehenge. Il circolo di Hindwell misura una circonferenza
di 2,35 chilometri e si estende in un'area di circa 35 ettari.
Grazie a un progetto di lavori iniziato nel 1993 nell'ambito di
una ricognizione commissionata dalla soprintendenza gallese alla
"Clwyd-Powys Archaelogical Trust", è stato rinvenuto un arco
perfetto in un campo di grano. La prosecuzione degli scavi ha
rivelato una fila non interrotta di buchi ognuno largo e profondo
due metri contenenti resti carbonizzati di enormi pali di quercia
del diametro di almeno 80 centimetri. Secondo una stima degli
archeologi i pali dovevano essere alti almeno 8 metri e per
coprire interamente il perimetro sarebbero state necessarie
6000 tonnellate di legno e 12000 tonnellate qualora fosse
esistita una copertura orizzontale. Non essendo state rinvenute
nè strutture nè manuffati all'interno del cerchio, gli studiosi
ritengono che il luogo fosse adibito a celebrazioni religiose e
accessibile a pochi. Alex Gibson, l'archeologo che ha condotto
il progetto di scavi ha aggiunto che tale circolo sarebbe stato
edificato secondo "principi sofisticati" con il preciso intento di
"impedire la vista dell'area sacra dall'esterno". Quale significato
aveva il cerchio di Hindwell ? Quale relazione intercorre con gli
altri cerchi megalitici in pietra disseminati in tutta l'Europa ?
Si trattava forse di un osservatorio astronomico ? Gli esperti di
preistoria britannica sono già al lavoro. 



new  Il Volto Santo


Nel Santuario di Manoppello, un piccolo paese dell'Abruzzo ai
piedi della Maiella, è conservata una straordinaria reliquia.
Nella chiesa del Monastero dei Frati Cappuccini, si può ammirare
la Veronica (la Vera Icona), il velo su cui sarebbe rimasto
impresso il volto di Gesù Cristo. Il velo, posto fra due vetri
con cornice in noce, è visibile dall'altare: il volto di Gesù
appare sotto la luce di una lampada ma svanisce se visto alla
luce di una finestra. L'immagine scompare e il velo diviene
trasparente. Il Centro ricerche della Università di Bari, in
seguito a studi accurati, ha dimostrato che nella trama del velo
non ci sono residui di colore ! Altra particolarità, come se non
bastasse, è che l'immagine è visibile da ambedue i versi.
Il velo misura 24 per 17,5 cm ed è attualmente oggetto di studi
da parte del Prof. Heinrich Pfeiffer, docente di iconografia e
storia dell'arte all'Universita' Gregoriana. Egli, grazie a una
ricostruzione storico-scientifica,  ritiene che il velo provenga
da Roma dove sarebbe stato rubato nel 1608, anno in cui fu
abbattuta la cappella della Veronica. Altra studiosa, Suor
Blandina Paschalis Sclomer ha dimostrato le perfette coincidenza
e sovrapponibilità del Volto Santo con la Sindone di Torino, la
benda funeraria nella quale, secondo Matteo 27,59; Marco
15,46 e Luca 23,52, è stato avvolto il corpo di Gesù. I risultati
di quest'ultimo studio sono pubblicati in una mostra allestita
presso il Santuario di Manoppello, visitabile e raggiungibile
dalla Autostrada A 25, (uscita "Scafa"). Secondo la leggenda,  il
velo fu donato ai Cappuccini nella prima metà del diciassettesimo
secolo dopo che un anonimo pellegrino lo aveva donato a un
abitante del paese.

 

new  Tracce di Yeti

La parola Yeti proviene dal termine "yeh-teh" che in Sherpa
(dialetto di una tribù himalayana che abita le pendici meridionali
dell'Everest) significa "quella cosa". Il suo ricordo proviene dalle
tradizioni orali tibetane per le quali lo yeti sarebbe un essere
aggressivo in grado di attaccare l'uomo per cibarsene. Secondo
gli stessi racconti esisterebbero due tipi di Yeti, i "Dzu-teh"
(cosa grossa) ed i "Meh-teh" (cosa umana che non e' un uomo).
Si dice che lo yeti sia grande quanto il Bigfoot americano, ossia
fra i centottanta centimetri ed i duecentoquaranta. Fin dalle prime
spedizioni in Tibet gli esploratori europei hanno riferito di
storie leggendarie su una creatura enorme chiamata metoh kang-mi
(da "Meh-teh"), che coinciderebbe con lo yeti. Le prime impronte
dell'abominevole uomo delle nevi furono scoperte nel 1889 dal
maggiore L.A. Waddell il quale si imbatté in enormi orme nella
neve a più di cinquemila metri di quota, mentre esplorava lo
Himalaya. Le prima fotografie furono scattate  nel 1951 da un
esploratore dell'Everest di nome Shipton. Secondo tale documento
l'orma misura trentadue centimetri di larghezza e quarantacinque
di lunghezza. La presunta orma dello yeti è inoltre contraddistinta
da tre piccole dita e un gigantesco alluce dalla forma circolare.
Secondo gli studiosi ciò che sappiamo con certezza è che le tracce
appartenevano a un essere che camminava in posizione eretta.
Nel 1960 lo scalatore e ricercatore Edmund Hillary iniziò le
ricerche in seguito a un presunto avvistamento dello yeti ma la
spedizione fallì. Gli studiosi di tutto il mondo hanno raccolto
tracce prendendo in considerazione l'intero patrimonio di credenze
e tradizioni connesse al leggendario yeti ma i documenti raccolti
e prodotti non si sono rivelati attendibili. Esistono tuttavia
documenti di testimonianze di esploratori in base ai quali lo yeti
non sarebbe frutto della fantasia. L'abominevole uomo delle nevi,
infatti fu avvistato: nel 1921 dal Colonnello C.K. Howard-Bury sul
monte Everest;  nel 1925 da N.A Tombazi, un fotografo inglese della
Royal Geographic Society sul ghiacciaio del Zemu; nel 1970 da Don
Whillans, uno scalatore inglese sul Monte Annapurna e nel 1972,
dall'esploratore Edward Cronin in Nepal. Tali uomini, peraltro
professionisti, videro tutti la stessa "cosa" ?

 

new  UFO-crash a Sverdlovsk 


Secondo quanto affermato nello special televisivo "Gli UFO files
segreti del KGB", trasmesso nel settembre del 1998 dalla rete
televisiva statunitense TNT, nel novembre del 1968 un UFO
precipito'  in URSS nella zona di Sverdlovsk, nei pressi di
Berezovsky. La veridicita' di tale affermazione sarebbe comprovata
da un filmato trasmesso, presumibilmente proveniente dagli archivi
del KGB, in cui e' visibile un'operazione militare di recupero di
un oggetto di forma discoidale conficcato nel terreno per meta'.
La notizia, sempre secondo il network americano, sarebbe stata
confermata dalle dichiarazioni dell'ex funzionario del KGB K.P.
Alexandrovich e da un ordine del Ministero della Difesa Sovietica
indirizzato al Comandante della Difesa delle Forze Aeree della
regione militare di Sverdlovsk. In tale ordine si imporrebbe di
assistere le autorita' locali del KGB nella operazione di rimozione
di un velivolo precipitato in un bosco e conficcatosi nel terreno.
Le immagini del filmato mostrano il sopralluogo effettuato da una
unita' militare sovietica sul luogo del ritrovamento. Le fotografie
diffuse mostrano con chiarezza la forma discoidale dell'oggetto
nonche' le autenticita' e ufficialita' delle uniformi indossate dai
soldati che pattugliavano la zona. Secondo gli ufologi interessatisi
al caso, il materiale teletrasmesso sarebbe di indubbia importanza
fermo restando la necessita' di proseguire gli studi per stabilire
definitivamente l'autenticita' del filmato. Da segnalare un articolo
comparso sul quotidiano di Sverdlovsk il giorno 29 novembre del
1968 in cui si citano "sfere luminose volanti" una delle quali
sembro' schiantarsi nei pressi di Berezovsky.

 

Nidi di UFO


Dicevano che era uno scherzo di due pensionati.
Dalla meta' degli anni settanta nelle campagne del pianeta si
sono registrate diffuse e improvvise apparizioni di cerchi perfetti
"scolpiti" nel grano. I cerchi, figure di assoluta precisione il
cui significato ancora ci sfugge, sono stati ricavati dallo
abbassamento delle spighe che ha prodotto una netta distinzione fra
il grano piegato e quello ancora ritto. Gli strati di  spighe sono
stati incredibilmente piegati a spirale o artisticamente intrecciati.
Tale fenomeno e' stato definito dei "crop circles" (cerchi nel grano)
ed e' attualmente oggetto di seri studi ed approfondimenti da parte
di scienziati, ufologi e Autorita'. I primi simboli rinvenuti nei
campi ritraevano dei semplici  cerchi ma col passare del tempo sono
stati fotografati disegni piu' articolati come anelli, pittogrammi e
animali. La dimensione dei cerchi rinvenuti e' notevole: si arriva ai
200 metri con una media di 50 metri. Altra particolarita' rilevante
del fenomeno e' che gli steli delle spighe risultano piegati 
dolcemente e mai spezzati o danneggiati. Cio' lascia intendere che
sia stato un velivolo dall'alto a imprimere forza. Cosa dobbiamo
pensare ? Abitanti di paesi  diversi, comunque egulamente vicini a
campi "disegnati", hanno affermato che sono stati registrati 
avvistamenti di UFO poco prima o contemporaneamente alla
formazione dei cerchi (cio' spiegherebbe  il termine "nidi di UFO"
utilizzato per contraddistinguere i crop circles). Ma non e' tutto.
Scienziati degli Stati Uniti hanno rilevato tramite un campione di
piante prelevate dai cerchi, evidenti alterazioni fisiche e
genetiche riconducibili "soltanto alla irradiazione di un tipo di
microonde a noi sconosciuto". Qual e' l'origine dei cerchi nel
grano ?  Si tratta di comunicazioni intelligenti da parte di entita'
extraterrestri ?  Per una documentazione visiva dell'accaduto,
indispensabile al fine  di approfondire l'argomento, consigliamo la
lettura del volume "Il mistero dei cerchi nel grano" di  Michael
Hesemann, Edizioni Mediterranee, Roma, 1993.

Vennero dal nulla

La civilta' dei Sumeri nacque cinquemila anni fa nel sud del
territtorio attualmente coincidente con l'Iraq. Grazie allo
interessamento di archeologi e studiosi, in base agli scavi
intrapresi dal secolo scorso, i Sumeri sono fra i popoli piu'
conosciuti del vicino Oriente: i massimi musei d'Europa
conservano una copiosa documentazione sulla cultura sumerica
grazie a ogni genere di reperto. In base a tali ritrovamenti
archeologici, la protostoria della popolazione e' stata ricostruita
in tre periodi successivi: il primo di Uruk, intorno al 3000 a.C.,
il secondo di Gemdet-Nasr, verso il 2800-2700 a.C., il terzo di
Mesilim, intorno al 2600 a.C. Attorno ai due stati piu' importanti,
Uruk e Kish, si sviluppo' una floridissima economia basata su
un'agricoltura intensiva, sulla pesca, sull'allevamento e sullo
artigianato. I Sumeri sono noti per aver inventato la scrittura, 
formulato i primi codici di leggi, sviluppato le prime trattazioni
filosofiche, fondato le prime citta'-stato, implementato la farmacia
e la chirurgia,  ideato il sistema matematico sessagesimale,
creato un sistema di stampa su rotative, praticato la fusione dei
metalli. Senza contare l'invenzione della ruota, l'arte culinaria,
la tessitura delle stoffe, l'insegnamento della botanica e  della
zoologia, della geografia e della teologia oltre a un diffuso 
sentimento artistico della popolazione. Ma veniamo al punto:
quali misteri nasconde questo straordinario popolo ? Sappiamo
che i Sumeri immigrarono nella Mesopotamia e che svilupparono
la prima grande civilta' urbana ma, udite udite, non conosciamo la
loro origine etnica ne' la loro provenienza, ne' la via che essi
seguirono prima di insediarsi nel territorio che li ospito'.
Zecharia Sitchin, noto sumerologo ed esperto di lingue semitiche,
sostiene che gli antichi egizi ereditarono il loro sapere dai
Sumeri. Ora, fermo restando il livello super-avanzato della
cultura sumerica nonche' l'impossibilita' di stabilire un legame
fra tale civilta' e altre popolazioni semitiche, la nostra domanda
e' questa: "Da dove si origino' tale splendore ?". Se ci sono voluti
due milioni di anni perche' l'uomo primitivo capisse di dover
modellare le pietre a secondo dell'uso che doveva farne, come fu
possibile passare in cosi' poco tempo dall'Uomo di Neanderthal
alla civilta' sumerica ? Lo studioso A.Parrot, a proposito dello
sviluppo sumerico, disse: "una fiamma che divampo' improvvisamente".

 

Il volo di Hess

C'e' un episodio risalente alla Seconda guerra mondiale che ancora
oggi non convince gli storici. La notte di sabato 10 maggio 1941
un caccia tedesco Messerschmitt 110 scampato al controllo della
Royal Air Force britannica, in volo sulla contea del Lancashire,
atterra all'altezza di Dungavel Castle lasciando dietro di se' il
suo pilota lanciatosi col paracadute. In divisa da aviatore appare
un uomo che ai soccorritori confida di essere tedesco e di chiamarsi
Alfred Horn. Si trattava in realta' del numero due del Reich, Rudolf
Hess. Il gerarca nazista Hess, vice di Hitler, aveva volato privo di
qualsiasi scorta o mandato politico nei cieli del nemico, mettendo
a repentaglio non sola la sua vita ma le sorti stesse del conflitto.
Tutto questo per fare visita al suo "amico" il duca di Hamilton. Il
13 maggio 1941 sul Daily record, quotidiano britannico, campeggiava
la notizia dell'atterraggio di Rudolf Hess in Scozia: "..Found
German Lying In Field". A cosa dobbiamo ricondurre il folle gesto
del gerarca nazista ? Tale azione apparentemente insensata godeva di
una giustificazione legittima ? Sappiamo che alla notizia del volo
solitario di Hess, Hitler inorridi'. Cosa accadde di straordinario
da muovere il vice del Fuhrer a disattendere gli ordini ? Alcuni
storici sostengono che Hess volo' per convincere l'aristocrazia
britannica, tramite un suo membro eccellente (Il duca di Hamilton),
a schierarsi a fianco della Germania per sconfiggere il bolscevismo.
Altri  rinvengono la motivazione nella religiosa necessità di
celebrare un culto sacro cui Hess e Hamilton erano devoti. Cio' che
sappiamo e' che Hess, su iniziativa di Hamilton, venne rinchiuso in
un campo di prigionieri di guerra nel quale sarebbe rimasto isolato
sino alla fine della guerra. Quando il duca di Hamilton chiamo'
Churchill per riferire della cattura di Hess non fu creduto e
ricevette da Churchill il consiglio di ricoverarsi in una clinica !

 

Meta' uomo meta' pesce


Molti ufologi si sono occupati di presunti contatti fra popoli
alieni e genti del nostro pianeta. La letteratura ufologica
presenta alcuni riferimenti interessanti in merito: il ricercatore
Robert Temple, per esempio, sostiene che le conoscenze
astrofisiche proprie dei Dogon, tribu' africana della Repubblica
del Mali, sarebbero state impartite da entita' extraterrestri 
giunte sulla Terra da un pianeta vicino a Sirio, stella che si
trova a 10 anni-luce di distanza dal nostro pianeta. Tale
conclusione deriva da uno studio approfondito della cultura
indigena. Innanzitutto i sacerdoti o stregoni della tribu' dei
Dogon conoscono esattamente i particolari dell'orbita della
stella Sirio. In un incontro con antropologi europei sarebbe
inoltre emerso che gli stessi sacerdoti sono al corrente che
Sirio "B", stella compagna di Sirio, vanta una massa
particolarmente densa e pesante. In secondo luogo la cultura
della tribu' e' connotata dal ricordo e dalla raffigurazione di
creature meta' uomo meta' pesce che, secondo quanto
tramandato oralmente di generazione in generazione, sarebbero
giunti sulla Terra da un velivolo "come una fiamma che quando
scende in Terra si spegne". Tali creature una volta scese, si
sarebbero immerse nelle acque. Cio' che catalizza la nostra
attenzione e' che le conoscenze di astrofisica citate sono
dimostrabili soltanto  attraverso l'utilizzo di sofisticate
strumentazioni tecnologiche. Temple ritiene che siano state
tramandate sino ai Dogon da popoli  antichi, da cui i Dogon
provengono, che  conobbero i "visitatori". Sembra che i Dogon
conoscano anche l'anello di Saturno (invisibile dalla terra)
e le quattro sorelle di Giove (le "lune medicee" scoperte da
Galileo). Per l'approfondimento dell'argomento consigliamo
la lettura del testo di Robert Temple, "Il mistero di Sirio",
SugarCo, Milano,1978.

 

Secolo decimono

B. Le Poer Trench, ufologo e autore del testo "Storia dei dischi
volanti", ci segnala preziose testimonianze di avvistamenti
verificatisi nel corso del diciannovesimo secolo. Tali episodi
sono contenuti nel paragrafo "Secolo decimonono" e sarebbero
comprovati dai racconti di piu' persone fra loro non conoscenti.
Nel primo caso viene segnalato un UFO nel cielo di Kansas City.
A quei tempi i dirigibili, utilizzati durante la Grande Guerra,
avevano scarsa autonomia e ben poca rapidita'. Nell'Aprile del
1897 negli Stati dell'Iowa, dell'Ilinois, del Michigan, del
Nebraska e del Wisconsin, si avvisto' una splendida astonave.
Fra le numerose segnalazioni, si disse: "Un oggetto e' apparso
molto rapidamente; poi e' sembrato fermarsi e restare librato
immobile sulla città per una decina di minuti, poi, dopo avere
irradiato luci verdazzurre e bianche, e' sfrecciato nello spazio".
Nel 1883 un astronomo di nome Bonilla avrebbe notato in cielo,
dall'Osservatorio di Zacatecas in Messico, ben 143 oggetti
circolari ! Il 20 agosto del 1880 un membro dell'Accademia di
Francia, Monsieur Trecul, vide un oggetto scintillante "bianco
oro a forma di sigaro con le estremita' appuntite". Un piccolo
disco sarebbe poi uscito dall'astronave madre. Il 13 novembre del
1833 si avvistò sopra le Cascate del Niagara un velivolo luminoso
di forma quadrata e di enormi dimensioni. Il 7 settembre 1820
nella citta' francesce di Embrun, numerosi velivoli in  formazione
avrebbero eseguito in cielo una perfetta deviazione ad angolo di
novanta gradi. Il 6 luglio del 1874, in Messico, un enorme oggetto
"a forma di tromba" avrebbe oscillato lungo una distanza di 130
metri rimanendo sospeso per circa sei minuti! Il nostro taccuino
e' colmo di casi ma siamo sicuri: il bello deve ancora venire.

 

Ragni della terra

Valentino Compassi, ufologo e ricercatore delle civiltà antiche,
nel suo libro "Gli Dei Alieni" ha minuziosamente ricostruito alcuni
tratti distintivi di popoli vissuti agli albori del tempo.
Secondo quanto riportato da Compassi le cronache remote sul
Giappone Antico definerebbero i primi abitatori conosciuti delle
terre giapponesi come Emishi o Kuzu. Al momento tuttavia non si
ritiene possibile affermare con certezza da dove essi provenissero.
Sembra che tali Emishi o Kuzu vivessero in buche scavate nel terreno
tanto da aggiudicarsi il nomignolo di Tsuchiguno ossia di "ragni
della terra". Gli scheletri rinvenuti guarda caso, presentano
braccia e gambe lunghissime e un tronco piccolo. I testi antichi
del Giappone ci dicono che gli Emishi erano "veloci come uccelli nel
salire sui monti e agili come quadrupedi nell'attraversare le pianure
e le valli, bevevano sangue e portavano sempre armi celate fra le
vesti ampie. Veneravano inoltre l'orso come involucro ospitante
spiriti divini". Poteva trattarsi di animali pur essendo essi
muniti di armi ? Compassi menziona "altri stupefacenti abitatori"
del Giappone Antico: i Kappas. La loro origine sarebbe tuttora
avvolta nel mistero. Secondo quanto affermato da Komatsu Kitamura,
archeologo e storiografo giapponese, "i Kappas erano delle creature
strane che negli antichissimi testi vengono descritte come simili
all'uomo, ma caratterizzate da deformazioni mostruose. In tali
descrizioni questi "uomini dei canneti" appaiono come bipedi con
arti palmati e muniti di tre dita terminanti ad uncino...La loro
pelle e' bruna...; la loro testa e' sottile, le orecchie grosse,
gli occhi sono triangolari e molto grandi. Sulla testa portano
sempre un curioso cappello dal quale fuoriescono quattro lunghi
aghi ed il loro naso ha l'aspetto di una proboscide che si appoggia
sulle spalle terminando indietro, dove si congiunge a una specie di
gobba che assume la forma di una strana cassetta...". Si trattava
forse di cosmonauti che indossavano tute spaziali ?


Mutilazioni

Le apparizioni di velivoli non identificati sul nostro pianeta sono
state in alcuni casi accompagnate dal rinvenimento di indelebili
tracce. Ci riferiamo in questo caso alle orribili mutilazioni di
animali verificatesi in tutto il mondo e prevalentemente in America:
intere mandrie da allevamento sono state dilaniate da qualcosa
addestrato ad aggredire le vittime: occhi, denti, mammelle e
genitali sono stati rimossi con precisione chirurgica in tempi
brevissimi. Le incisioni praticate dagli aggressori presentano dei
tratti comuni: nella quasi totalita' dei casi il corpo della vittima
e' stato completamente svuotato del sangue. Cio' ci sembra assai
significativo  dato che nelle immediate vicinanze dei luoghi ove si
sono verificati tali aggressioni spesso non sono state rinvenute
tracce di sangue. Secondo l'autorevole ricostruzione dello ufologo
R.L. Thompson nel testo "Le civilta' degli alieni", tali episodi
cominciarono a verificarsi verso la fine degli anni '60 e da allora
sono assai aumentati. Thompson riporta che nel Colorado lo sceriffo
della contea di  Elbert George Yarnell ha registrato 64 rapporti di
mutilazioni tra l'aprile del 1975 e il settembre del 1977.
Parallelamente sono state oltre 100 i casi di mutilazione denunciati
all'ufficio dello  sceriffo della vicina contea di Logan, terra del
Colorado nordorientale. L'ipotesi di predatori comuni sembra si
debba scartare poiche' essi non sono soliti praticare tagli netti
come accaduto e in particolar modo poiche' le ferite degli animali
sembrano essere state procurate da una "tecnologia superiore alla
nostra". Thompson cita la testimonianza preziosa di J.H.Altshuler,
dottore in patologia e ematologia che nel 1967, a Denver, si occupo'
del cadavere di un cavallo ucciso e  mutilato. Il medico disse:
"C'erano segni di scurimento e distruzione a livello cellulare che
sembrava fossero stati causati da un intenso calore. La cosa piu'
sconcertante era la mancanza di sangue. Nella mia vita ho fatto
centinaia di autopsie. Non si puo' tagliare o trafiggere un corpo
senza che ne fuoriesca del sangue. Ma qui non c'era assolutamente
sangue...Chiunque avesse tagliato il corpo del cavallo si era preso
il cuore, i polmoni e la tiroide: una incredibile dissezione di
organi senza nessuna traccia di sangue. Tutto questo ha certamente
favorito un collegamento di tali episodi con la presunta presenza di
intelligenze extraterrestri senza contare che accanto ai corpi
mutilati sono state spesso rinvenute, nei campi e nella vegetazione
circostante,  le "classiche" bruciature nelle quali ogni forma di
vita sembra sia stata cancellata.

 

Joelle

Dal testo "Base Terra" di Timothy Good, uno dei massimi
esperti mondiali sul tema degli UFO, riportiamo un caso di
contatto con intelligenze extraterrestri. L'episodio appare
significativo  in  quanto  considerato  dall'autore  come
assolutamente convincente.  Lunedi' 16 settembre del 1963,
Joelle, ragazza nata a San Pietroburgo da genitori francesi
e russi, stava rientrando a Londra in macchina quando,
attraversando la zona delle cave nei pressi di Castleton
(Peak District, Derbyshire), noto' nel cielo una luce vivida
e inizialmente penso' che si trattasse del sole. Ad un tratto
l'oggetto si sposto': Joelle lo segui' con gli occhi per parecchie
centinaia di metri e quando il movimento cesso', si spense
anche il bagliore: l'UFO era fermo in cielo e si poteva osservare
nitidamente. Si trattava di un velivolo a forma di disco "con
un diametro di 6 metri circa e tre gambe di atterraggio che
fungevano da sostegno. Le estremita' che poggiavano sul
terreno sembravano funghi  capovolti". Secondo il racconto
sotto una cupola potevano notarsi parecchi finestrini circolari.
L'autore sottolinea che il testimone dell'accaduto fu una sua
cara amica di cui sono comprovati il temperamento sobrio
nonche' la lucidita' e il coinvolgimento nella descrizione dello
episodio. Joelle non credeva ai dischi volanti: inizialmente il
velivolo avvistato le fece pensare si trattasse di un "aereo
particolarmente innovativo, forse di origine sovietica...".
Joelle non ebbe piu' dubbi quando "il velivolo incomincio' a
scintillare e, ritraendo il carrello di atterraggio, si sollevo' da
terra per poi ripartire a tutta velocita'".


 

Memoria genetica

"E' gia' successo". "E' certo, ci sono gia' stato". "E' assurdo".
Ognuno di noi almeno una volta nella vita ha vissuto un
episodio incredibilmente familiare, ha compiuto un'azione
con l'impressione di averla gia' ultimata, ha detto qualcosa
con la viva sensazione di ripetersi. Il noto "deja' vu" sembra
schernire le nostre certezze senza offrirci nel contempo la
possibilita' di capire. Spesso tali  circostanze possono essere
ricondotte semplicemente ad immagini reali che abbiamo
osservato o a fatti davvero accaduti di cui pero' non abbiamo
conservato il ricordo cosciente. Altre volte il tutto potrebbe
spiegarsi con il risveglio della memoria genetica. Per esempio
e' durante i sogni che, grazie alla pace intorno a noi, la mente
puo' attingere ai piu' lontani ricordi della memoria. Caterina
Kolosimo, nel testo "I poteri segreti della mente" riporta un
racconto del dottor Albert Muller, medico tedesco cui accade
un deja' vu degno di nota. Quest'ultimo narra di un viaggio ad
Amsterdam sottolineando la sua eccezionale confidenza con le
vie della citta' nonostante non avesse mai visitato l'Olanda
prima di allora. Gli stretti vicoli laterali sembravano essere
riconosciuti e le botteghe parevano gia' note. Nel racconto Egli
precisa come fu "magicamente" attirato da un albergo: "Vagabondai
per la citta', e a un tratto fui colto da un pensiero che mi lascio'
sbalordito: qui dietro l'angolo - disse "qualcosa" nel mio cervello
- c'e' un albergo accogliente e tranquillo". L'albergo era proprio
li' ad aspettarlo..."Tornato in Germania, narrai in famiglia e...mio
nonno esclamo': "Quell'Hotel e' l'Ambassade e la camera di cui parli
e' quella che occupavo di solito quando mi fermavo ad Amsterdam!"
La Kolosimo sembra ravvisare nell'acccaduto una trasmissione di
ricordi dal nonno al nipote fermo restando che "gli episodi analoghi
si contano a migliaia". Risalire all'origine della manifestazione e'
quanto mai arduo ma potrebbe essere sufficiente sapere che c'e' un
passaggio per raggiungere la terra inespolorata dell'inconscio
atavico e che dentro di noi, si e' illuminato qualcosa.

 

"I bianchi venuti dalle stelle"

Peter Kolosimo nel suo lavoro "Non e' terrestre" affronta
il mistero di Marcahuasi, terra peruviana situata a 3800 metri
di  altitudine a ovest della Cordigliera delle Ande. A quelle
magnifiche altezze l'autore ritiene che, a causa delle
impraticabili condizioni del terreno e del tempo sempre avverso,
nessuno potesse concepire un'opera architettonica, un progetto,
o una costruzione durature. Egli racconta la spedizione di Daniel
Ruzo, noto esploratore peruviano che ascese le impervie cime
di Marcahuasi alla ricerca di testi e resti archeologici. Secondo
il racconto di Kolosimo, Ruzo vi scopri' insolite sculture prive
apparentemente di significato. Tali sculture erano circondate
da raffigurazioni di animali preistorici risalenti "almeno all'
europa Secondaria (da 185 a 130 milioni d'anni fa).  Esse non
sembravano interessanti ma con grande sorpesa dell'esploratore,
rivelarono il loro messaggio con il solstizio d'estate quando
volti umani si accesero sulle sagome. Cio' che sembrava privo
di forma apparve in tutta la sua minuziosa definizione: una
pellicola fotografica immortalo' il cambiamento e le fattezze
emergenti delle sculture divennero evidenti. Nonostante il
grande stupore, Ruzo non azzardo' conclusioni affrettate:
dovette tuttavia maturare delle convinzioni quando altra
meraviglia apparve: una collina era stata scolpita alla
perfezione e rappresentava "il placido viso di un vecchio"!
Subito egli si chiese come fosse possibile dato che scolpire
tali opere con la suddetta precisione non sarebbe stato facile
neppure a un artista "che avesse a disposizione tutte le risorse
della tecnica moderna". Tra le opere della "civilta' di Masma"
(dal nome di una valle locale) l'autore cita inoltre un complesso
sistema d'irrigazione grazie al quale era possibile raccogliere
enormi quantita' di acqua piovana alimentando ben dodici laghi
artificiali due dei quali sono ancora oggi navigati dagli indios.
I cronisti spagnoli fra i conquistadores, secondo Kolosimo,
conobbero le sculture descritte e in proposito le popolazioni
locali affermarono: "le crearono i bianchi venuti dalle stelle
...le crearono a loro similitudine e a similitudine degli Dei
stranieri che vivono ai quattro lati del mondo".

 

Disco su Tokyo

Secondo quanto riportato dall'ufologo Edward J.Ruppelt,
il piu' affascinante avvistamento in Giappone si verifico' il
5 agosto del 1952 nei pressi dell'Aeroporto Internazionale di 
Tokyo: nella torre di controllo due operatori in servizio per
il turno di notte notarono una luce fulgida al di sopra della
baia. La luce era sempre piu' intensa. Una volta in cima, gli
operatori, attraverso i binocoli, videro chiaramente una luce
circolare che pulsava intorno a una grossa sagoma scura il cui
diametro era quattro volte maggiore dell'alone luminoso. L'UFO
sembrava orbitare intorno alla base: il movimento impercettibile
rivelo' una seconda luce piu' fioca che apparve nella parte
inferiore della sagoma. L'operatore della torre di controllo
chiese  spiegazioni ai radar: dopo aver avvistato il velivolo
il disco fu seguito per circa cinque minuti. Fu allora che un
caccia a reazione F-94 "Starfire" dalla velocita' supersonica
si alzo' in volo dalla Base Aerea Johnson  per avvicinare il
velivolo. Nel momento in cui la sagoma grigia fu affiancata dal
caccia, la luce circolare schizzo' via a tutta velocita'.
Qualche istante piu' tardi il velivolo discoidale sembro'
scindersi in tre sub-velivoli che arrivarono ad allontanarsi
l'uno dall'altro fino a quattrocento metri. Ruppelt aggiunge:
"Potrei addentrarmi in un lunghissimo discorso circa le
possibili spiegazioni di questo  avvistamento: ma tutto sommato
la spiegazione certa sarebbe comunque una sola...quell'UFO non
pote' venire identificato con  qualcosa che ci fosse noto.
Avrebbe potuto essere un'astronave interplanetaria. Molta
gente penso' che fosse proprio cosi' ma la maggioranza la spunto',
e cosi' quegli oggetti rimasero oggetti volanti non identificati". 

 

1983

Cosa accadde di sensazionale nell'estate del 1983 ? Dai
numerosi avvistamenti descritti dall'ufologo Roberto Pinotti
nel brillante testo "UFO, Visitatori da altrove", riportiamo la
sensazionale ondata di incontri ravvicinati verificatisi in tutto
il pianeta nell'estate di 17 anni fa. In URSS, il 16 luglio,
apparve sul quotidiano di Mosca, la "Pravda", un articolo dal
titolo "Un inviato dal cielo" che descriveva gli avvistamenti
di un UFO avvenuti  a Brinask e a Rzhaniz, nella Russia Europea.
Nello stesso mese in Francia, la stampa concordo' sull'apparizione
di velivoli discoidali a Fontainebleau nelle notti del 15 e del 16.
La notte del 17, invece, Stefan Gasparovic, un operaio di origine
iugoslava dell'Alta Marna, fu ricoverato con ecchimosi su tutto il
corpo. Egli affermo' di esere stato rapito da entita' aliene che
lo avrebbero letteralmente "aspirato" da terra. Tali soggetti
furono descriti dall'operaio e sembra avessero un  aspetto
sgradevole, fisici corpulenti e delle orecchie  a punta. Sempre
il 17 luglio dello stesso anno la stampa mondiale riferi' di un
presunto  atterraggio di un UFO in Iran. Numerosi testimoni
precisarono l'accaduto descrivendo la discesa del velivolo e il
suo decollo sucessivo. Pinotti tiene a precisare che la notizia ci
arrivo' dall'Iran di Khomeini e se fosse stata infondata, con ogni
probabilita', non sarebbe mai stata diffusa. Andiamo avanti. Nella
notte fra il 22 e il 23 luglio, i quotidiani tedeschi scrissero di
un UFO multicolore osservato nei dintorni di Colonia. Il velivolo
discoidale sarebbe stato inquadrato dai radar di Dusseldorf e da
due caccia militari "Phantom". Concludendo, in Inghilterra, in un
campo di granturco della contea di Wiltshire, precisamente nei
pressi della citta' di Westbury, fu rinvenuto un cerchio perfetto
di matrice ignota, dal diametro di 15 metri. La foto aerea del
cerchio fece il giro del mondo. La particolarita' dell'accaduto
risiedeva nella evidente perfezione del disegno che lasciava
intendere non fosse stato eseguito da agricoltori. Il fenomeno
sarebbe stato classificato come "crop circles". Cosa accadde
quell'anno ? Migliaia di persone ebbero una allucinazione ? Si
accordarono per uno scherzo?

 

"Satelliti"


Secondo un intervento dell'ufologo  B. Le Poer Trench, sin
dagli anni cinquanta si sarebbero verificate segnalazioni di
satelliti misteriosi in orbita attorno al pianeta Terra.
Egli riferisce che il maggiore Donald E.Keyhoe del corpo dei
Marines, fu a conoscenza di un piano politico del governo degli
Stati Uniti per indagare, confermare o smentire la presenza di
satelliti in orbita attorno alla Terra. Affrontiamo alcuni casi. 
L'11 febbraio 1960 la stampa e la televisione inglesi diffusero
una notizia clamorosa: un oggetto volante non identificato era
stato avvistato in orbita attorno alla Terra da una unita'
spaziale di sorveglianza della Marina ossia da un radar a largo
raggio. Dai corrispondenti da New York e da Washington
giungeva notizia della comunicazione del Dipartimento della
Difesa degli Stati Uniti d'America attestante tale scoperta.
Sembra che lo oggetto descrivesse approssimativamente
un'orbita attorno ai Poli e pesasse all'incirca 15 tonnellate!
Quando si ipotizzo' l'origine sovietica, l'astronoma russa
Masewich, alla quale erano allora affidate ben 70 stazioni di
avvistamento "Sputnik", affermo' che ogni satellite fosse 
stato lanciato in orbita di 65 gradi rispetto all'equatore e
che, nel caso suddetto, non poteva trattarsi di un satellite
sovietico. Il 3 settembre dello stesso anno, il quotidiano
Daily Telegraph di Londra, affermo': "un  oggetto spaziale
misterioso che e' apparso nel cielo di New York per cinque
volte a partire dal 23 agosto, e' stato fotografato dalla
fabbrica di aerei Grumman a Bethpage, Long Island. Gli
osservatori hanno dichiarato che l'oggetto sembrava risplendere
di una luce rossa e intermittente. Procedeva da est verso ovest,
anziche' da ovest verso est, come i satelliti fabbricati dallo
uomo". Nei casi in cui si verificano avvistamenti di oggetti
volanti non dentificati, cosa ci spinge a pensare si tratti di
velivoli di natura aliena ? Lo slancio verso l'infinito ?
La fantasia ?  Assolutamente no. Siamo portati a pensarlo in
virtu' delle straordinarie accelerazioni raggiunte dai corpi
volanti; a causa delle manovre, eseguite in apparente contrasto
con le  leggi fondamentali della aerodinamica; per la frequente
tendenza a  occultare le notizie da parte delle autorita'
costituite e  degli organi inquirenti. Fra le "prove", alla
avanzatissima tecnologia dobbiamo aggiungere i circa 5 milioni
di avvistamenti registrati in tutto il mondo dal 1945 a oggi,
molti dei quali sono comprovati da fotografie e filmati autentici.



Il Collezionista


Un uomo ha forti dubbi sulla realta'. Vuol vederci chiaro.
Charles Fort, noto amante del mistero, cerco' sempre di indagare
sugli eventi inspiegabili  prescindendo dal silenzio e dallo
imbarazzo della scienza. Fra i vari avvenimenti fuori dal comune
di cui egli fu spettatore o cronista, citiamo un episodio
appassionante peraltro descritto nel "Times" di  Londra il giorno
20 luglio del 1836:"Ai primi di  luglio, alcuni ragazzi postisi
alla ricerca di tane di lepri attorno alla formazione rocciosa
nota come "Seggio di Re Artu'", presso Edmburgo, si imbatterono
in uno strato di fogli d'ardesia. Una volta spostati, scoprirono
una piccola grotta contenente diciassette minuscole bare lunghe
tre-quattro pollici (7,62 a 10, 16 centimetri) che racchiudevano
figure diverse l'una dall'altra per aspetto e forma.
Il rinvenimento e' posto sotto una luce ancor piu' misteriosa per
il fatto che i piccoli feretri rivelano di essere stati collocati
nella  grotta singolarmente, a  parecchi anni di  distanza l'uno
dall'altro. Le bare della prima fila  appaiono tutte danneggiate,
ma gli effetti del tempo sono assai meno evidenti in quelle della
seconda; l'ultimo feretro, poi, deve essere stato deposto in epoca
molto recente". Sembra che del caso si occupo' anche la Society
of Antiquarians of Scotland che annoto' la vicenda nei suoi atti.
Questa e' soltanto una delle "stranezze" collezionate dal signor
Fort il quale si distinse inoltre per aver annotato le piu' strane
precipitazioni mai avvenute sulla Terra: il 2 novembre 1819 su
Blankenberg cadde una pioggia rossa, il 30/6/1892 a Birimingham
piovvero rane dal cielo, il 5 luglio 1853 un iceberg precipito'
sulla citta' di Rouen. E  ancora, sfere di fuoco, dischi volanti,
maccine nel cielo, lune blu, soli verdi, sparizioni. Charles Fort,
pioniere del realismo fantastico, colleziono' circa 25 mila
annotazioni di eventi caduti nella botola della indifferenza.
Comunque, eventi. Egli amava definire la sua raccolta
"sanatorio delle coincidenze esagerate". Non le dimentichiamo.

Gli Iperborei 

L'Iperborea, secondo lo storico Levalois, corrisponderebbe
all'Eta' dell'oro. Tale epoca si distinguerebbe dalle altre
per varie ragioni fra cui il clima. Secondo Ovidio "la
primavera era eterna, i tranquilli zefiri accarezzavano con
il loro soffio tiepido i fiori...". Virgilio nel libro I delle
Georgiche aggiunge: "nessun contadino lavorava la terra: sarebbe
stato persino sacrilegio delimitare i campi...la terra produceva
da se' in quanto nessuno la sollecitava". Diodoro Siculo, a
proposito della patria degli Iperborei, narra di una isola
grande come la Sicilia e afferma: "Il suolo di quest'isola e'
eccellente, tanto da dare due raccolti l'anno". I testi antichi
sottolineano la eccezionale longevita' degli uomini della prima
eta': sappiamo che Eber visse quattrocentosessantaquattro anni,
Sem seicento  e Abramo centosessantacinque. Secondo Esiodo
"gli uomini vivevano come Dei...la vecchiaia non pesava su di loro.
Altro tratto distintivo dell'epoca in esame e' il grado di sviluppo
delle sue genti. La pace e l'armonia infatti, regnavano. Ovidio
ci dice che "in assenza di qualsiasi giustiziere, senza legge,
vi erano praticate la buona fede e l'onesta'. Il castigo e la
paura erano ignoti". La tradizione indu' concorda affermando
che "gli uomini onoravano Dio con il loro ascetismo, la loro
pace. Essi frenavano loro passioni e non provavano che
indifferenza di fronte al mondo esteriore". Erodoto chiama gli
Iperborei "uomini trasparenti": sembra bevessero rugiada e
passeggiassero nello spazio servendosi delle nubi. A proposito
dell' eta' dell'oro lo storico Roger Vercel  precisa "alberi
titanici coprivano con le loro ampie fronde la Groenlandia e
le Spitzbergen. L'estate avvampava, le nubi feconde e gravide
rovesciavano sul paese calde piogge. Nella immensita' della
foresta "polare" vivevano il mammut villoso, il rinoceronte con
due corna, il grande cervo. Sull'oceano verde delle cime degli
alberi passavano uccelli dalle dimensioni enormi. Gli Iperborei
vivevano nei pressi del polo Nord quando non vi era il gelo poiche'
la terra era orientata diversamente rispetto al sole.