Serial Killer


 

Si raccomanda sempre di andare cauti nel leggere le storie seguenti. Storie tra l'altro vietate i minori di 5 anni, perché non sanno leggere.

new  L'assassino della ferrovia di Londra

La storia dell'assassino della ferrovia di Londra incominciò il 29 dicembre 1985, quando la diciannovenne Alison Day scomparve mentre stava andando a trovare il suo fidanzato a Upminster. Il suo cadavere venne ritrovato il 15 gennaio 1986. La ragazza era stata violentata e strangolata proprio con la sua camicetta, arrotolata intorno al collo con un bastone di
legno, formando così una specie di garrota. Tre mesi più tardi, il 19 aprile,  la polizia rinvenne i resti della quindicenne Maartje Tamboezer nei pressi della stazione di West Horsley, vicino a Guilford, nel Surrey. La ragazzina era stata picchiata, violentata, strangolata e il suo corpo dato alle fiamme. Un addetto allo scambio disse di aver visto un uomo esagitato vicino al treno, proprio il giorno dell'omicidio. La polizia pubblicò un bollettino di ricerca del sospetto, che lo descriveva trai 18 e i 25 anni,
snello, con capelli lunghi e incolti. La vittima numero tre, la ventinovenne Ann Lock, scomparve dal Potters Bar della stazione, a Rertfordshire, nel mese di maggio.
I resti della ragazza vennero ritrovati li vicino pochi giorni dopo e la polizia, che nel frattempo stava indagando su una serie di 27 stupri commessi nelle vicinanze delle stazioni o dei depositi ferroviari, collegò lo stesso caso con gli ultimi omicidi.
Il 27 novembre 1986, venne fermato un sospetto, John Duffy di 30 anni. Inizialmente fu incolpato dell'omicidio Tamboezer e di tre stupri di ragazze adolescenti commessi tra il febbraio 1985 e l'ottobre 1986. Altre due accuse di omicidio e quattro di violenza carnale vennero aggiunte alla lista il 2 dicembre. Il 10 febbraio, durante il processo, il magistrato lo accusò anche dell'omicidio di Ann Lock. Due giorni dopo venne riconosciuto colpevole per gli omicidi Day e Tamboezer, più una serie di
stupri. Duffy fu condannato a sette ergastoli.

 

new  Il pazzo del mattone

Per due anni la polizia di Chicago e Los Angeles fu coinvolta nella caccia ad un assassino che uccideva le sue vittime, dopo averne saccheggiato gli appartamenti, con un mattone, un "modus operandi" che gli fece guadagnare il soprannome di "pazzo del mattone". La sua prima vittima,  fu Florence Thompson Castle, 24 anni, cameriera in un bar, trovata morta al Devonshire Hotel di Chicago il 29 giugno 1936. L'assassino era entrato nella stanza della Castie servendosi dell'uscita antincendio e l'aveva  aggredi ta con un mattone. Usò quindi il rossetto della vittima per scrivere sullo specchio dell'armadio: "Black Legion Game". Fu visto dal figlio della vittima, un bimbo di 7 anni, che si era nascosto in un ripostiglio, il quale però non
dette che una confusa descrizione dell'assassino. Il bambino descrisse l'omicida come un uomo di razza bianca dipinto di nero, in realtà l'omicida era un uomo di colore di nome Robert Nixon con già alle spalle un buon numero di reati minori. Dopo il suo attacco alla Castie, Nixon si diresse a Los Angeles, dove cambiò nome in Thomas Crosby. Compì numerosi scippi e furti nei negozi. Il 2 marzo 1937 a Los Angeles si introdusse nella casa di Rose G. Valdez, 20 anni. Saccheggiò l'appartamento e, quando la Valdez lo arfrontò, la uccise fracassandole la testa con un mattone. Pochi giorni più tardi anche Mrs. Zoe Daniel, che viveva nello stesso quartiere, fu attaccata in casa piopria, ma lei riuscì a sopravvivere. L'assalitore lasciò un mattone fuori da una finesira.
Il 4 aprile 1937 a Los Angeles la Polizia venne chiamata in una casa sulla Oliver Street. Lì furono ritrovati i coipi senza vita di Edria Worden, 48 anni, e della figlia Marguerite di dodici anni. Entrambe erano state colpite a morte da un mattone. Successivamente a questo omicidio Nixon cominciò il viaggio di ritorno verso Chicago, arrangiandosi come meglio poteva. Lì, il 27 maggio 1938, attaccò ed uccise Florence Johnson. Ancora una volta aveva usato un mattone per rompere la testa alla vittima. La Polizia di Chicago ricevette allora, dai suoi colleghi di Los Angeles, un'impronta digitale. Nixon era stato arrestato diverse volte per reati minori e gli erano state prese le impronte. Queste corrispondevano perfettamente a quelle rinvenute in casa Worden. Quando la notizia che "il pazzo del mattone" aveva nuovamente colpito a Chicago, le autorità di Los Angeles spedirono le impronte in quella città. Nixon fu arrestato e interrogato. All'inizio cercò di attribuire gli omicidi ad un amico, ma alla fine cedette e confessò tutto. Venne processato e condannato per l'omicidio Johnson. Dopo sette rinvii dell'esecuzione, Nixon fu giusfiziato sulla sedia elettrica il 15 giugno 1939

 

 L'avvocato serial Killer

Herbert Amsrtong, ex ufficiale dell'esercito in pensione ed avvocato, era valutato come uomo rispettabile e di buone mariere. Basso di statura, ebbe la sfortuna di sposare una donna ipocondriaca e brontolona. Trovò rifugio dalle sue crisi arruolandosi come ufficiale part-time nell'Esercito Territoriale, riuscendo anche a diventare maggiore. Nel luglio 1920 la moglie Katliarine si ammalò e fu a un certo punto dichiarata inferma di mente. Dope alcuni mesi di ricovero tornò a casa, solo per morire in agonia. La causa della morte sembrò essere la gastrite. Libero da quel peso, il maggiore si prese una vacanza rilassante, durante la quale si diede alla pazza gioia con le donne. Nel 1921, Armstrong ebbe da ridire in una disputa di carattere professionale con un suo collega, l'avvocato Oswald Martin. Armstrong invitò Martin a casa sua per un tè e gli offri anche una focaccina insieme alle sue scuse. Al suo ritorno a casa Martin accusò dolori violenti, febbre e diarrea. Suo padre, che faceva il farmacista in citta, sospettò subito di Armstrong, dato che aveva fatto una notevole scorta di arsenico. Fu chiamato il medico il quale decise di mandare un campione delle urine di Martin alle analisi. Furono trovate tracce di arsenico. Le autorita furono allertate e le accuse contro Armstrong vennero confermate dalle indagini. Il 31 dicembre 1921, il maggiore Armstrong lu arrestato nel suo ufficio e accusato di tentato omicidio nei confronti di Martin. Si passò poi alla riesumazione del corpo della defunta signora Armstrong: il suo corpo risultò pieno di arsenico. Armstrong fu processato anche per l'omicidio della moglie, a
llereford. Al momento del suo arresto aveva in tasca un pacchetto di arsenico del quale non seppe dare nessuna giustificazione. Riconosciuto colpevole d'omicidio Armstrong fu condannato a morte e impiccato nella prigione di Gloucester il 31 maggio 1922.

 Jack the stripper: prima parte

Settanta anni dopo l'autunno di terrore di Jack lo Squartatore, qualcuno uccise e smembrò le prostitute dell'East End di Londra. Questo Jack the ripper di epoca non vittoriana, non usava il coltello e
non mandava missive di sfida, ma fu molto più prolifico (mietendo otto vittime, invece di cinque) e più longevo (operando circa sei anni, invece di dieci settimane). Questo caso, come quello dello "squartatore originale", rimase insoluto.
Il 17 giugno 1959, Elizabeth Figg, prostituta, fu trovata galleggiante nel Tamigi, vestita solo di un paio di slip. La morte era stata causata da strangolamento. Passarono quattro anni e mezzo prima che fosse scoperto un secondo cadavere. Lo scheletro della 22enne Gwynneth Rees fu trovato durante la pulizia di una sponda del Tamigi, l'8 novembre 1963. La causa della morte fu difficile da trovare e gli investigatori della omicidi cercarono in un secondo tempo di scindere i due omicidi dalla serie dello "Stripper" (spogliatore), ma oggi si pensa che si trattasse dei primi omicidi. E' frequente nei casi di serial killers che passino degli anni o comunque un lungo periodo di tempo tra il primo ed il secondo omicidio, questo perché l'assassino ha bisogno di acquistare sicurezza nei confronti della polizia.
La 30enne Mannali Tailford fu la successiva a morire e il suo cadavere nudo fu scoperto nel Tamigi il 2 febbraio 1964. Le calze erano abbassate, i pantaloni infilati in bocca, ma era affogata e l'inchiesta del coroner produsse un verdetto "aperto", che non escludeva il suicidio, per quanto improbabile. Il 9 aprile fu trovato il cadavere della 20enne Irene Lockwood, anche lei nuda e trovata nel Tamigi.
Un sospetto Kenneth Archibald confessò l'omicidio, ma poi ritrattò e al
processo venne dichiarato innocente.


 Jack the stripper: seconda parte

Helen Banthelemy,  20 anni, fu la prima vittima trovata cadavere  lontana dal fiume. Il 24 aprile il suo corpo, con i quattro denti davanti mancanti, di cui uno conficcato nella gola, fu rinvenuto in un campo vicino a Brentwood. La polizia scientifica torvoò alcune tracce di vernici spray multicolore furono trovate sul cadavere.
Il 14 luglio, la 2lenne Marv Fleming fu ritrovata morta, nuda, in un
vicolo di Londra. Alcuni testimoni avevano notato un furgone vicino alla scena del delitto, ma nessuno fu in grado di identificare con certezza l'uomo al volante o il veicolo. Sparita dall' 11luglio, la Fleming era stata apparentemente soffocata o strozzata. Margaret Mc Gowan, 21 anni, era scomparsa da un mese quando il suo cadavere nudo fu ritrovato a Kensington, il 25 novembre 1964. La polizia notò tracce di colore sul cadavere oltre ad un dente mancante.
Improvvisamente gli omicidi si fermarono. Alcune voci dicono che
l'assassino venne scoperto, ma che morì pochi giorni dopo la cattura e il  suo nome non venne mai divulgato per non diffamare la vedova.
Tutt'oggi, in Inghilterra,  rimane uno dei casi più misteriosi dall'epoca
di Jack lo Squartatore.

Marcel Petiot

I fatti si svolsero in Francia durante l'occupazione nazista della seconda guerra mondiale. Il conflitto bellico creò una perfetta copertura al ladro e assassino dottor Marcei Petiot per attuare il suo sinistro commercio. Petiot, nato nel 1895, era conosciuto a Parigi per le sue operazioni illegali e per spaccio di stupefacenti. Pettegolezzi circa le morti e le sparizioni fra i suoi pazienti, le sue fidanzate e i suoi impiegati circolavano già prima del suo arrivo nella capitale. Ma i francesi avevano ben altro a cui pensare in quel periodo. Nel 1944, con l'aumento della persecuzione nazista, il dottor Petiot si propose come membro della resistenza francese, capace di inviare con sicurezza i profughi ebrei e le altre vitime del Reich, nei territori
alleati. I rifugiati davano così a Petiot tutti i loro risparmi e i loro valori per comprarsi la libertà e avevano piena fiducia nel'uomo che consideravano l'ultima ancora di salvezza. Egli spiegava loro la via migliore per uscire dal Paese, sani e salvi, facendo poi loro delle vaccinazioni per il viaggio, che si rivelavano essere veleno letale. Praticata l'iniezione li conduceva, ignari, in una speciale stanza d'accoglienza dove li spiava mentre il veleno faceva il suo effetto. Una volta morti, Petiot trattava i loro corpi con della calce viva e li inceneriva nella sua cantina.
I crimini di Petiot vennero alla luce quando, a causa del conflitto, la calce cominciò a diminuire e Petiot dovette limitarsi a utilizzare solo la sua fornace, che però produceva un fastidioso fumo che fu ben presto notato dai vicini. Le lamentele fecero accorrere la polizia, che perquisì la stanza maledetta e trovò le prove di numerosi omicidi, comprese 47 valigie contenenti i capi di vestiario appartenuti alle vittime. Degli esperti documentarono la presenza dei resti di almeno trenta corpi e Petiot fu giudicato e riconosciuto colpevole di questi omicidi. Marcel Petitot ammise di aver ucciso 63 persone, dichiarando però, a sua difesa, che tutti erano nazisti.                                Marcel Petiot fu giustiziato il 25 maggio 1946 sulla ghigliottina.

 

Il serial killer Adolf Seefeld

Adolf Seefeld, orologiaio di origine tedesca,  era anche un capace studente di letteratura, in grado di citare a memoria lunghi passi della Bibbia. Amava dormire all'aperto, senza curarsi delle intemperie, ed era stato soprannominato "lo stregone" dagli abitanti del suo paese in quanto riteneva di poter cacciare gli spiriti maligni dalle loro case.
Colpevole dell'omicidio di un ragazzino avvenuto nel 1908, Seefeld riuscì a cavarsela per insufficienza di prove, ma trascorse comunque diversi anni di prigione per molestie sessuali nei confronti di minorenni.
Mandato in una clinica psichiatrica vicino a Potsdam. restò rinchiuso per due anni. Appena rilasciato, Seefeld ricominciò a seminare il terrore, scegliendo di uccidere non sempre le proprie vittime.
Una volta rapì un ragazzo e viaggiò con lui per tre mesi senza mettergli una mano addosso.
Quando uccideva. usava preferibilmente veleno da lui stesso preparato, composto da erbe selvatiche e funghi, che inizialmente intorpidiva la mente delle vittime, dando loro un gran senso di pace.
Nei ragazzini morti gli inquirenti non rilevarono alcun segno di violenza sessuale, mentre i bambini che prevaricava venivano risparmiati. L'arresto di Seefeld accadde in seguito all'omicidio di un giovane chiamato Zimmerman il 23 febbraio 1935.
In prigione, Seefeld confessò un totale di 12 omicidi. In alcuni casi, i
nomi erano sconosciuti o dimenticati, ma Adolf ricordava la maggior parte dei bambini, o almeno le vittime più recenti.
Adolf Seefeld fu messo sotto processo un anno più tardi e giustiziato il 23 maggio 1936.

Un serial Killer "Ritardato"

Harrison Graham, ritardato mentale e tossicodipendente,
era molto conosciuto nel suo quartiere di Filadelfia. A
volte teneva compagnia ai bambini con dei suoi pupazzi
mostruosi, altre volte scavava delle buche "per seppellire
dei cani", diceva. Apparentemente, nessuno sospettava
che la sua mente potesse nascondere un lato così oscuro
da fargli desiderare di uccidere.
Nell'agosto 1987, Graham ebbe una lite con un suo
parente e lasciò l'appartamento dove viveva. Il
pomeriggio del 9 agosto i vicini chiamarono la polizia a
causa dell'odore nauseante proveniente
dall'appartamento di Harrison. All'interno gli agenti
trovarono i corpi di due donne strangolate, tre scheletri
coperti da una montagna di spazzatura e i resti di un
altro corpo nel bagno. Graham aveva vissuto in quel buco
dal 1983, senza che nessuno sospettasse di nulla.
La polizia iniziò a cercarlo, casa per casa, e le indagini
portarono a un'altra casa di Graham nel cui camino erano
stati nascosti i resti della vittima numero sette, ma le
indagini non riuscirono ad accertare che gli omicidi
fossero stati commessi proprio da Graham, che a quel
punto poteva solo essere accusato di vilipendio di
cadavere. Il 14 agosto, un cranio e parte di uno scheletro furono ritrovati nel giardino di una casa vicina a
quella di Graham che, messo alle strette, due giorni dopo
si arrese e confessò i sette omicidi iniziati dall'inverno
del 1986. Secondo le sue dichiarazioni, Graham adescava
le sue vittime in strada, soprattutto giovani
tossicodipendenti, offrendo loro dei soldi, le portava a
casa sua e dopo il rapporto sessuale le uccideva.
Nell'aprile 1988 venne dichiarato colpevole di 7 omicidi di
primo grado e di abuso di cadaveri e fu condannato
all'ergastolo e a sei condanne a morte sulla sedia
elettrica.

The Hillside Stranglers

Il caso in questione è uno dei più famosi che riguarda i serial killers di
gruppo. Avvenne negli Stati Uniti ed ebbe per protagonisti due italo
americani. Angelo Buono classe 1934, tappezziere.  E suo cugino, il
26enne Kenneth Bianchi, che si trasferì da Buono nel 1975. I due uomini, che collezionavano materiale ponnografico, vivevano in modo
apparentemente tranquillo fino al 1977, quando prepararono un piano per procurarsi delle "schiave sessuali". La loro casa venne sistemata in modo da avere una stanza libera da adibire a "stanza delle torture".
Buono si spacciava per un poliziotto per nuscire meglio a convincere le
ragazze a seguirlo, poi le portava a casa dove Bianchi li aspettava.
In un periodo di cinque mesi, tra l'ottobre 1977 e il febbraio 1978, dieci donne sparirono e i loro corpi martoriati fumno scoperti nelle radure nei pressi delle autostrade e delle colline di Los Angeles.
Ognuna delle vittime era stata violentata, torturata e poi uccisa per
strangolamento. La polizia non aveva  tracce, né testimoni e il cosiddetto "strangler of the Hillside" restava in libertà.
Quando gli omicidi si interruppero, gli investigatori della omicidi ancora erano senza piste da seguire. Nel frattempo, Bianchi si era trasferito nello stato di Washington, dopo un diverbio con Buono, dove iniziò una nuova vita, mentre il cugino era tornato alla sua tranquilla vita precedente. Gli omicidi avrebbero potuto restare irrisolti, se Bianchi non avesse continuato a uccidere.
Nel 1979, si fece passare per una guardia di sicurezza e rapi due donne nello stato di Washington, i cui corpi furono presto scoperti. Senza l'aiuto del suo partner, Bianchi lasciò numerose tracce dietro di sé pennenendo e venne presto rintracciato. Confessò coinvolgendo anche il cugino e sebbene Bianchi basasse tutta la difesa su supposti sdoppiamenti di personalità sia lui che Buono, nel 1983, furono condannati all'ergastolo.