Agrigento:

 
 
stellastellastellastellastella
alt.m 230
abitanti   ab. 55.424 
Capoluogo di Provincia

Agrigento sorge in prossimità della costa meridionale della Sicilia su un altopiano accidentato dominante la Valle dei Templi e il mare. Grazie al suo ricchissimo patrimonio storico-artistico è un centro turistico di primaria importanza. Pindaro la definì "la più bella delle città mortali". Dal 1997 la Valle dei Templi fa parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO.
Manifestazioni: Sagra del Mandorlo in fiore e Festival Internazionale del Folclore (febbraio); festa del patrono S. Gerlando (16 giugno); festa di S. Calogero ( prima e seconda domenica di luglio).
Storia:
L'antica Akragas fu fondata nel 580-581 a.C. dagli abitanti di Gela, a loro volta provenienti da Rodi. Probabilmente la scelta del sito fu dettata dalla sua vicinanza a Selinunte. Dopo un breve periodo in cui fu governata da un'oligarchia, la città passò nelle mani del suo primo tiranno, Falaride. Questi passò alla storia come il più crudele dei tiranni agrigentini e, secondo la leggenda, a lui si deve la costruzione del toro bronzeo che, reso rovente, veniva utilizzato per eliminare i nemici chiusi al suo interno (ne parla anche Dante, Inferno, XXVII ). Al di là della leggenda, comunque, fu questo tiranno ad iniziare la prima espansione territoriale della città che diventò presto potentissima. Morto Falaride (rimasto vittima di una congiura) fu il tiranno Terone a governare Akragas  che vide estendere ulteriormente il suo territorio e raggiunse così il suo massimo splendore. Fu proprio nel V sec. a.C., infatti,che sorsero i grandiosi edifici della Valle dei Templi: al tempio di Ercole, della fine del VI sec., si aggiunsero il tempio della Concordia, quello di Giunone, quello di Giove Olimpico, ecc. Nel 480 a.C. Akragas, alleatasi con Siracusa e Gela, sconfisse Cartagine nella memorabile battaglia di Imera ma l'alleanza con Siracusa finì alla morte di Terone. Lo scontro che ne seguì vide la fine delle tirannidi e la nascita del Consiglio dei Mille in cui si distinse il filosofo Empedocle. La politica di neutralità intrapresa dal Consiglio isolò ed indebolì Akragas che non seppe resistere all'assedio dei cartaginesi del 406 a.C. conclusosi con la distruzione della città. Risorse solo nel 340-339 a.C. grazie a Timoleonte, considerato il secondo fondatore della città, ma non raggiunse più l'importanza che ebbe nel V sec. In seguito anche Akragas, come altre città dell'isola, subì le conseguenze della lotta tra romani e cartaginesi venendo definitivamente conquistata dai primi nel 210 a.C.
Sotto i romani (che la ribattezzarono Agrigentum) la città godette di un relativo benessere: fu una delle più popolose città siciliane, un importante emporio commerciale e le fu concesso di battere moneta. Alla caduta dell'impero romano la città passò sotto il dominio bizantino e, all'arrivo degli arabi nell'827, la città era solo un piccolo borgo. La nuova Kerkent (da cui il nome Girgenti mantenuto fino al 1927) fu ricostruita sulla collina e divenne un'importante fortezza in continuo contrasto con Palermo. Nel 1087 fu conquistata dai  normanni di re Ruggero che cristianizzò nuovamente la città fondando, tra le altre cose, la cattedrale. In seguito ebbe una certa importanza anche sotto Federico II e poi passò attraverso varie signorie tra le quali una delle più notevoli fu quella dei Chiaramonte.
Tra le personalità illustri della storia agrigentina ricordiamo il filosofo Empedocle e il drammaturgo e premio Nobel per la letteratura 1934 Luigi Pirandello.
Monumenti:
  • Agrigento medievale stellastella:
L'arteria principale della città è la via Atenea che unisce la piazza Aldo Moro con la piazza Pirandello. Lungo la strada si incontrano il palazzo Celauro che ospita il Centro Siciliano di Studi Preistorici e Protostorici e la chiesa del Purgatorio all'interno della quale sono conservate 8 statue di Virtù attribuite a Giacomo Serpotta (XVII-XVIII sec.). In piazza Pirandello a destra si trova il palazzo del Municipio e a sinistra il Museo Civico con tele e tavole dal XIV al XVIII sec., sculture medievali  e dipinti siciliani dell'800 ospitati nella galleria Sinatra.
Alle spalle di palazzo Celauro si trova la chiesa di S. Spiritostella, un'antica abbazia fondata alla fine del XIII sec., anche se più volte rimaneggiata. Del periodo gotico, all'esterno, la chiesa conserva il portale e resti di un rosone. L'interno è settecentesco ed è ornato da stucchi attribuiti al Serpotta. Sul lato sinistro è da notare una Madonna di stile gaginesco. Alla destra della chiesa c'è l'ingresso all'ex monastero in cui sono più visibili i resti dell'architettura gotica.
Altra chiesa interessante è quella di S. Maria dei Greci che conserva elementi gotici sia nel portale che nell'interno a tre navate con archi ogivali. La chiesa è preceduta da un piccolo cortile dove sono visibili resti di colonne antiche; l'edificio, infatti, sorge sui resti di un antico tempio, forse dedicato ad Atena, di cui sono visibili altre tracce sia nei sotterranei che all'interno della chiesa.
Poco distante è il Duomostellastella, fondato nell'XI sec., ingrandito nel XIII-XIV sec. e rimaneggiato in età barocca. Al suo fianco si trova un campanile mozzo del quattrocento con due ordini di monofore gotiche-catalane in basso e, in alto, un balcone arabo-normanno. L'interno è a tre navate su pilastri poligonali con soffitto a lacunari del '500, rifatto nel '600. Nel presbiterio, barocco, si riscontra il fenomeno del "portavoce": dall'abside si riesce a sentire ciò che si dice, anche a bassa voce, all'ingresso della chiesa. Da notare un portale gotico, l'urna d'argento del patrono S. Gerlando (1639), una Madonna della fine del '400 e vari monumenti sepolcrali, tra cui quello di De Marinis, opera di Giovanni Gagini (1493).
Infine, di fronte al Duomo si trova il Seminario Vescovile con un notevole cortile a portico e logge dove sono visibili i resti dell'antico "Steri" dei Chiaramonte (XIV sec.).
  • La città antica e la Valle dei Templi stellastellastellastellastella:
Partendo da piazza Marconi si può scegliere di ammirare il panorama su tutta la cosiddetta Valle dei Templi dal viale della Vittoria oppure imboccare subito via Crispi che scende verso i templi.
Deviando per la statale 121 si raggiunge la piccola chiesa medievale di S. Biagio, sorta su una terrazza che ospitava il tempio "in antis" (circondato da muri con due sole  colonne davanti) dedicato a Demetra (V sec. a.C.). Dietro la chiesa è visibile l'area del pronao e, verso la collina, si notano due altari circolari.
Per mezzo di una stradina e di una scala si raggiunge il Santuario di Demetra e Persefone, il più antico luogo sacro di Agrigento, risalente probabilmente ad un culto indigeno del VII sec. a.C. Un edificio rettangolare precede il santuario vero e proprio, costituito da due profonde grotte scavate nella roccia. All'esterno è visibile una serie di grandi vasche intercomunicanti.
Nei pressi del cimitero sono visibili i resti delle fortificazioni greche: i grandiosi resti delle mura e della Porta di Gela attraverso la quale passava una strada incassata nella roccia che portava al fiume Akragas.
GiunoneRitornati sulla strada principale, si continua a scendere verso la Valle dei Templi. Il primo monumento che si incontra è il Tempio di Giunonestellastellastellastella che sorge, isolato, all'estremità della collina. Eretto nel 470 a.C. ha un perimetro di 34 colonne di cui conserva tutte quelle del lato nord, con l'architrave, e parte di quelle del lato est. Le pareti della cella hanno un colore rossastro per via dell'incendio del 406 a.C. Verso est è visibile l'altare dei sacrifici.
ConcordiaPoco distante è il Tempio della Concordiastellastellastellastellastella che, con il Theseion di Atene, è fra i templi greci meglio conservati. E' anch'esso del V sec. e cinto da un peristilio di  34 colonne. Probabilmente fu dedicato ai Dioscuri; l'attuale denominazione è del tutto arbitraria e la si deve ad una iscrizione romana trovata nelle vicinanze. All'interno è perfettamente conservata la cella anche se fu parzialmente aperta ai lati con delle arcate nel VI sec. d.C. quando il tempio fu trasformato in una basilica cristiana a tre navate. Forse proprio grazie a questo l'edificio si è conservato così bene.
Proseguendo per il viale si incontra la Villa Aurea, sede della direzione della zona archeologica e di varie mostre temporanee. Nel giardino che la circonda si trovano i resti di alcune necropoli, lungo il perimetro delle antiche mura greche. In particolare si tratta della necropoli romana detta Giambertoni, delle Grotte di Fragapane (catacombe cristiane forse del II sec d.C.) e della necropoli cristiano-bizantina.
Continua...

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