Agrigento sorge in prossimità
della costa meridionale della Sicilia su un altopiano accidentato dominante
la Valle dei Templi e il mare. Grazie al suo ricchissimo patrimonio storico-artistico
è un centro turistico di primaria importanza. Pindaro la definì
"la
più bella delle città mortali". Dal 1997 la Valle dei
Templi fa parte del Patrimonio Mondiale dell'Umanità
UNESCO.
Manifestazioni: Sagra
del Mandorlo in fiore e Festival Internazionale del Folclore (febbraio);
festa del patrono S. Gerlando (16 giugno); festa di S. Calogero ( prima
e seconda domenica di luglio).
Storia: L'antica Akragas fu
fondata nel 580-581 a.C. dagli abitanti di Gela, a loro volta provenienti
da Rodi. Probabilmente la scelta del sito fu dettata dalla sua vicinanza
a Selinunte. Dopo un breve periodo in cui fu governata da un'oligarchia,
la città passò nelle mani del suo primo tiranno, Falaride.
Questi passò alla storia come il più crudele dei tiranni
agrigentini e, secondo la leggenda, a lui si deve la costruzione del toro
bronzeo che, reso rovente, veniva utilizzato per eliminare i nemici chiusi
al suo interno (ne parla anche Dante, Inferno, XXVII ). Al di là
della leggenda, comunque, fu questo tiranno ad iniziare la prima espansione
territoriale della città che diventò presto potentissima.
Morto Falaride (rimasto vittima di una congiura) fu il tiranno Terone a
governare Akragas che vide estendere ulteriormente il suo territorio
e raggiunse così il suo massimo splendore. Fu proprio nel V sec.
a.C., infatti,che sorsero i grandiosi edifici della Valle dei Templi: al
tempio di Ercole, della fine del VI sec., si aggiunsero il tempio della
Concordia, quello di Giunone, quello di Giove Olimpico, ecc. Nel 480 a.C.
Akragas, alleatasi con Siracusa e Gela, sconfisse Cartagine nella memorabile
battaglia di Imera ma l'alleanza con Siracusa finì alla morte di
Terone. Lo scontro che ne seguì vide la fine delle tirannidi e la
nascita del Consiglio dei Mille in cui si distinse il filosofo Empedocle.
La politica di neutralità intrapresa dal Consiglio isolò
ed indebolì Akragas che non seppe resistere all'assedio dei cartaginesi
del 406 a.C. conclusosi con la distruzione della città. Risorse
solo nel 340-339 a.C. grazie a Timoleonte, considerato il secondo fondatore
della città, ma non raggiunse più l'importanza che ebbe nel
V sec. In seguito anche Akragas, come altre città dell'isola, subì
le conseguenze della lotta tra romani e cartaginesi venendo definitivamente
conquistata dai primi nel 210 a.C.
Sotto i romani (che
la ribattezzarono Agrigentum) la città godette di un relativo benessere:
fu una delle più popolose città siciliane, un importante
emporio commerciale e le fu concesso di battere moneta. Alla caduta dell'impero
romano la città passò sotto il dominio bizantino e, all'arrivo
degli arabi nell'827, la città era solo un piccolo borgo. La nuova
Kerkent (da cui il nome Girgenti mantenuto fino al 1927) fu ricostruita
sulla collina e divenne un'importante fortezza in continuo contrasto con
Palermo. Nel 1087 fu conquistata dai normanni di re Ruggero che cristianizzò
nuovamente la città fondando, tra le altre cose, la cattedrale.
In seguito ebbe una certa importanza anche sotto Federico II e poi passò
attraverso varie signorie tra le quali una delle più notevoli fu
quella dei Chiaramonte.
Tra le personalità
illustri della storia agrigentina ricordiamo il filosofo Empedocle e il
drammaturgo e premio Nobel per la letteratura 1934 Luigi Pirandello.
Monumenti:
L'arteria principale
della città è la via Atenea che unisce la piazza Aldo
Moro con la piazza Pirandello. Lungo la strada si incontrano il palazzo
Celauro che ospita il Centro Siciliano di Studi Preistorici e Protostorici
e la chiesa del Purgatorio all'interno della quale sono conservate
8 statue di Virtù attribuite a Giacomo Serpotta (XVII-XVIII sec.).
In piazza Pirandello a destra si trova il palazzo del Municipio
e a sinistra il Museo Civico con tele e tavole dal XIV al XVIII
sec., sculture medievali e dipinti siciliani dell'800 ospitati nella
galleria Sinatra.
Alle spalle di palazzo
Celauro si trova la chiesa di S. Spirito,
un'antica abbazia fondata alla fine del XIII sec., anche se più
volte rimaneggiata. Del periodo gotico, all'esterno, la chiesa conserva
il portale e resti di un rosone. L'interno è settecentesco ed è
ornato da stucchi attribuiti al Serpotta. Sul lato sinistro è da
notare una Madonna di stile gaginesco. Alla destra della chiesa c'è
l'ingresso all'ex monastero in cui sono più visibili i resti dell'architettura
gotica.
Altra chiesa interessante
è quella di S. Maria dei Greci che conserva elementi gotici
sia nel portale che nell'interno a tre navate con archi ogivali. La chiesa
è preceduta da un piccolo cortile dove sono visibili resti di colonne
antiche; l'edificio, infatti, sorge sui resti di un antico tempio, forse
dedicato ad Atena, di cui sono visibili altre tracce sia nei sotterranei
che all'interno della chiesa.
Poco distante è
il Duomo,
fondato nell'XI sec., ingrandito nel XIII-XIV sec. e rimaneggiato in età
barocca. Al suo fianco si trova un campanile mozzo del quattrocento con
due ordini di monofore gotiche-catalane in basso e, in alto, un balcone
arabo-normanno. L'interno è a tre navate su pilastri poligonali
con soffitto a lacunari del '500, rifatto nel '600. Nel presbiterio, barocco,
si riscontra il fenomeno del "portavoce": dall'abside si riesce a sentire
ciò che si dice, anche a bassa voce, all'ingresso della chiesa.
Da notare un portale gotico, l'urna d'argento del patrono S. Gerlando (1639),
una Madonna della fine del '400 e vari monumenti sepolcrali, tra cui quello
di De Marinis, opera di Giovanni Gagini (1493).
Infine, di fronte al
Duomo si trova il Seminario Vescovile con un notevole cortile a
portico e logge dove sono visibili i resti dell'antico "Steri" dei Chiaramonte
(XIV sec.).
Partendo da piazza Marconi
si può scegliere di ammirare il panorama su tutta la cosiddetta
Valle dei Templi dal viale della Vittoria oppure imboccare subito via Crispi
che scende verso i templi.
Deviando per la statale
121 si raggiunge la piccola chiesa medievale di S. Biagio, sorta
su una terrazza che ospitava il tempio "in antis" (circondato da
muri con due sole colonne davanti) dedicato a Demetra (V sec. a.C.).
Dietro la chiesa è visibile l'area del pronao e, verso la collina,
si notano due altari circolari.
Per mezzo di una stradina
e di una scala si raggiunge il Santuario di Demetra e Persefone,
il più antico luogo sacro di Agrigento, risalente probabilmente
ad un culto indigeno del VII sec. a.C. Un edificio rettangolare precede
il santuario vero e proprio, costituito da due profonde grotte scavate
nella roccia. All'esterno è visibile una serie di grandi vasche
intercomunicanti.
Nei pressi del cimitero
sono visibili i resti delle fortificazioni greche: i grandiosi resti delle
mura
e della Porta di Gela attraverso la quale passava una strada incassata
nella roccia che portava al fiume Akragas.
Ritornati
sulla strada principale, si continua a scendere verso la Valle dei Templi.
Il primo monumento che si incontra è il Tempio di Giunone
che sorge, isolato, all'estremità della collina. Eretto nel 470
a.C. ha un perimetro di 34 colonne di cui conserva tutte quelle del lato
nord, con l'architrave, e parte di quelle del lato est. Le pareti della
cella hanno un colore rossastro per via dell'incendio del 406 a.C. Verso
est è visibile l'altare dei sacrifici.
Poco
distante è il Tempio della Concordia
che, con il Theseion di Atene, è fra i templi greci meglio conservati.
E' anch'esso del V sec. e cinto da un peristilio di 34 colonne. Probabilmente
fu dedicato ai Dioscuri; l'attuale denominazione è del tutto arbitraria
e la si deve ad una iscrizione romana trovata nelle vicinanze. All'interno
è perfettamente conservata la cella anche se fu parzialmente aperta
ai lati con delle arcate nel VI sec. d.C. quando il tempio fu trasformato
in una basilica cristiana a tre navate. Forse proprio grazie a questo l'edificio
si è conservato così bene.
Proseguendo per il viale
si incontra la Villa Aurea, sede della direzione della zona archeologica
e di varie mostre temporanee. Nel giardino che la circonda si trovano i
resti di alcune necropoli, lungo il perimetro delle antiche mura greche.
In particolare si tratta della necropoli romana detta Giambertoni, delle
Grotte di Fragapane (catacombe cristiane forse del II sec d.C.) e della
necropoli cristiano-bizantina.
Continua...
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