Alle spalle della chiesa
dei Cappuccini, in piazza S. Carcere, si trova la chiesa
del Santo Carcere
sorta sull'antico carcere romano in cui fu rinchiusa Sant'Agata. Fu, in
origine, una chiesa normanno-gotica di cui conserva la struttura del presbiterio
e la volta a crociera a sesto acuto. L'edificio attuale è parzialmente
inglobato in un bastione spagnolo cinquecentesco e fu rifatto dopo il terremoto.
Il portale è quello duecentesco che originariamente immetteva
nella cattedrale, qui spostato nel 1763. L'interno è a navata unica
e custodisce le due lastre di pietra con l'impronta della santa (qui, secondo
la tradizione, si fermò prima di essere rinchiusa nel carcere) e
la cassa dentro la quale furono trasportate le reliquie da Costantinopoli.
Da una scala si scende alle carceri romane.
Dalla chiesa è
possibile raggiungere la chiesa di Sant'Agata la Vetere, eretta
nel 313, per lungo tempo cattedrale di Catania. Dell'antico edificio non
è rimasto niente poichè fu distrutto dai terremoti del seicento:
l'edificio attuale risale al 1823. Conserva, però, alcuni reperti
legati al culto di Sant'Agata: il sepolcro d'epoca romana, un'epigrafe
e un bassorilievo paleocristiano.
Ritornati in via Etnea
si arriva alla
Villa Bellini,
ritrovo abituale dei catanesi, bellissimo giardino realizzato nell'area
dell'ex villa dei Paternò Castello. Da due collinette belle viste
sulla città e sull'Etna.
Attraversata la villa
si arriva in piazza Roma e da qui alla chiesa di S. Maria del Gesù,
che conserva tracce della struttura quattrocentesca nella cappella Paternò
alla quale si accede attraverso un bel portale ornato da una Pietà
di Antonello Gagini (1519); al secondo altare sinistro si può ammirare
una Madonna
dello stesso Gagini. Sull'altare maggiore vi è un Crocifisso
di Fra' Umile da Petralia. La chiesa fu rifatta nel 1706 e rimodernata
nel 1831.
E' possibile scoprire
altri importanti monumenti cittadini prendendo come asse la via Vittorio
Emanuele II, percorrendola
verso il mare, partendo da piazza Duomo. Subito a sinistra sorge la Badia
di Sant'Agata,
opera del Vaccarini. L'originale facciata concavo-convessa, dominata da
una cupola, è impreziosita dal portale a colonne binate. L'interno
è a croce greca inscritta in un'ellisse. Poco oltre è la
Chiesa
di San Placido la cui facciata del 1769 è opera di Stefano Ittar.
L'interno è a navata unica con dipinti di M. Rapisardi. Accanto
è il Convento di San Placido, anticamente dimora della nobile
famiglia dei Platamoni. Di fronte a quest'ultimo sorge il sontuoso palazzo
Biscari, voluto
da Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, uno dei finanziatori
della ricostruzione della città dopo il 1693. E' il più interessante
tra i palazzi settecenteschi catanesi: il prospetto è riccamente
decorato, la terrazza e gli interni sono rococò. Bellissimi il salone
d'ingresso e quello delle feste. Ritornati in via Vittorio Emanuele II
si arriva al Collegio Cutelli: notevole il cortile circolare, opera
del Vaccarini. Percorrendo via Teatro Massimo, alle spalle del collegio,
si sbocca in piazza Bellini, dominata dalla bella facciata del Teatro
Massimo del 1890,
opera di Carlo Sada, ispiratosi all'Opéra di Parigi. Il progetto
prevedeva anche la sistemazione della piazza che non fu mai completato:
mancano, infatti, i portici che dovevano circondarla e il monumento a Bellini
del Monteverde, poi sistemato in piazza Stesicoro.
Per completare la visita
di Catania è consigliabile raggiungere il Palazzo delle Scienze,
in corso Italia, che ospita i musei di Mineralogia, Geologia e Vulcanologia
e, infine, l'Orto Botanico, in via Etnea 397, risalente al 1850,
esteso su una superficie di sedicimila metri quadrati.
Dintorni:
Sorge in bella posizione,
a quasi seicento metri d'altezza sulle pendici dell'Etna. Conserva un'interessante
chiesa
Madre medievale, probabilmente opera del Gagini.
La Riserva Naturale
Orientata dell'Oasi del Simeto è stata istituita nel 1984. Comprende
una vasta area umida alla foce del fiume Simeto. L'ingresso principale
lo si incontra percorrendo la S.S. 114 in direzione Siracusa, poco prima
del ponte Primosole. Per ulteriori informazioni consigliamo le pagine
dedicate all'oasi realizzate da Cormorano Network.
Link:
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