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LAHORE
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Pur non avendo l'importanza economica di Karachi o l'aspetto lindo e un po' asettico di lslamàbad, Lahore, vicinissima al confine con l'India, assomma in sé parte delle caratteristiche degli altri grossi centri urbani dei paese: ospita notevoli insediamenti industriali (fabbriche di materiale ferroviario, elettrico e di macchine per cucire); presenta, nei Donald Town, il quartiere inglese, un aspetto ordinato ed elegante; è diventata un importante mercato dei cotone e dei grano. Ma, soprattutto, conserva l'atmosfera caratteristica della città orientale (insieme di vie, case, bazar) sempre invasa da uomini e animali, piena di testimonianze del passato, ricca di una storia la cui origine si perde lontano nei secoli.

Sorge a 216 metri di altezza, nel punto in cui il fiume Rávi si allarga ed entra nella pianura.

Invasa dagli arabi all'inizio dell'XI secolo, semidistrutta da incendi e saccheggi, entrò in seguito a far parte dello sterminato impero di Gengis khán, dal quale si staccò quando Bábur, l'ultimo discendente di Tamerlano, ne fece uno dei centri principali dell'impero Moghul. Lahore è l'unica città moghul passata al Pákistan con la divisione, e dello sfarzo imperiale conserva numerose tracce artistiche. Ricchissime miniature ci danno un resoconto dettagliato delle battute di caccia del grande Akbar, amante degli esercizi di abilità con gli animali.Di quell'epoca splendida sopravvive anche il Forte, formato da cortili, terrazze, padiglioni rivestiti dimosaici, specchi. marmi, affreschi ed incrostati di pietre preziose.

Sede della corte e dell'amministrazione, era quasi una città dentro la città, giungendo ad ospitare fra le sue mura fino a 5000 persone. Nei giardini di Shalimar, meta delle passeggiate domenicali degli abitanti, si tiene annualmente una grande festa, Mela Chiragan.

Sotto l'imperatore Aurangzeb si affermò un rigore religioso e artistico, che accompagnò la definitiva scomparsa dell'induismo. Simbolo dei suo regno è la grandiosa moschea Badshahi

 Anche la città vecchia, il cuore di Lahore, risale all'epoca moghul. Tra le case, di mattoni e di legno, sbrecciate dall'età, fili elettrici, tubi di acqua e gas si incrociano e accavallano attraverso le viuzze tortuose e piene di polvere bordate ai lati da rivoli di fanghiglia. In questi quartieri, rinchiusi come un recinto, sorge il monumento più caro agli abitanti: la moschea di Wazir khán, risalente al XVII secolo. Rivestita di maiolica colorata, con le sue torrette e i suoi minareti domina sul caos dei vicoli e offre un rifugio tranquillo e riposante

Lahore conserva anche il segno dei passaggio degli inglesi che, nel corso di una dominazione durata un secolo, ne hanno notevolmente mutato l'aspetto abbattendo mura, realizzando prati, coprendo fossati per la costruzione di strade ampie e rettilinee. Il Donald Town, il quartiere residenziale di impronta europea, risale alla metà dell'800. Edifici in stile liberty fiancheggiano il Mali, la principale arteria cittadina che si apre a fianco dei Donald Town e sulla quale si è imperniato lo sviluppo della città nuova. In quest'area le vecchie e anguste bottegucce artigianali o alimentari vanno rapidamente scomparendo, sostituite da negozi più tipicamente occidentali (come farmacie, librerie, concessionari di automobili, ecc.) che le sospingono all'interno dei quartieri vecchi.

La città ospita, infine, tra i suoi numerosi monumenti, il mausoleo dei poeta Mohammed lqbal (morto nel 1938), la cui opera letteraria intessuta di esperienza umana segnò una svolta rivitalizzante nella letteratura islamica tradizionale, Lahore, città della confusione di uomini e animali accalcati lungo strade strette e polverose, dei marciapiedi invasi da caschi di banane e piramidi di arance, degli innumerevoli mercanti distinti per corporazione, delle automobili luccicanti e dei ricksciò variopinti e rumorosi, rimane ancor oggi la vera capitale morale dello Stato pakistano.

 

 


 Mela Chiragan

Oggi solo spettacolare e folcloristica, questa festa risale all'epoca moghul, quando l'imperatore stesso, accompagnato dai nobili di corte, vi partecipava personalmente abbandonando la dimora imperiale di Delhi e mescolandosi alla folla per sovrintendere alla sua buona riuscita. La festa era occasione di incontri e di scambi commerciali: si realizzava, infatti, per l'esposizione delle primizie agricole. Il popolo aveva, in quest'occasione, la possibilità di presentare petizioni al sovrano, quasi sempre tese ad implorare maggiore giustizia.

 


 

Moschea Badshahi

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E' forse la moschea più grande del mondo, rossa e bianca,  dà sulla piazza di Hazuri Bagh, dove per la preghiera del venerdì affluiscono decine di migliaia di fedeli.

Fu costruita   dall'imperatore Aurangzeb agli inizi del secolo XVIII. Straordinariamente suggestivo e delicato è il contrasto fra il corpo inferiore dell'edificio che è di pietra arenaria rossa con finissimi intarsi marmorei e le tre cupole a bulbo di marmo bianco che lo sovrastano.

 

 

Forte Lahore

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Il forte di Lahore rappresenta una sintesi storica dell'architettura Moghul. 

 

 

I giardini di Shalimar

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Sorgono nella zona orientale della città, a cinque chilometri dal confine con l'India. Realizzati nel 1642, sono organizzati intorno a tre terrazze e disseminati di laghi, cascate e più di quattrocento fontane. Nei giardini c'erano a disposizione dell'imperatore e della sua famiglia dei padiglioni isolati.

 

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Moschea di Badshahi

Mela chiragan

I giardini di Shalimar

Forte