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RELIGIONE
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Moschea di Lahore-Fedeli in preghiera

 

Anche se nella valle dell'Indo è nato l'Induismo e anticamente vi è fiorito il Buddhismo, entrambe le tradizioni sono state spazzate via dall'Islam.

Il fattore religioso ha nel Pakistan un ruolo preminente e appare superfluo dire che l'Islam è la religione della maggioranza della popolazione (il 97%), ed è anche religione di Stato. I Fedeli del Corano sono più di 70.000.000 e fanno del Pakistan il paese musulmano più grande del mondo.


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I cristiani sono la minoranza più numerosa, circa l'1,5% e sono detti, insieme agli ebrei, ahl-i-kitab o gente del libro e quindi rispettati dalla maggior parte dei Musulmani. Circa un milione di indù si trova distribuito in piccole aree urbane.

L'Islam è stato introdotto in Pakistan con le invasioni arabe che si sono susseguite a partire dall'VIII secolo d. C.
Passarono diversi secoli prima che l'islam potesse metter radici ma quando nel 1206 venne fondato il sultanato di Delhi, si estese all'India settentrionale. Di qui i musulmani tentarono di conquistare l'intero paese ma non ci riuscirono. Essi infatti erano poco numerosi e si insediarono solo in alcune città più importanti, dalle quali regnarono sul paese attraverso una spietata politica di terrore. I templi indù furono distrutti per lasciar posto alle moschee e, per ostentare la sopraffazione, con i pezzi di templi indù demoliti veniva costruito a Delhi un alto minareto. Talvolta la conversione fu imposta con la forza. A ogni ribellione, rispose una repressione immediata e selvaggia.
L'India musulmana conobbe un nuovo splendore solo quando si costituì l'impero del Gran Moghul (XVI secolo).

 


Islam

Religione fondata in Arabia all'inizio del VII secolo d.C. da Maometto (in arabo Muhammad) e praticata oggi da circa un miliardo di fedeli.

"Islam" è parola araba che indica il concetto di sottomissione assoluta all'onnipotenza di Allah, il Dio unico e invisibile : "Non vi è altro Dio all'infuori di Allah, e Maometto è il suo profeta".

Il suo insegnamento è raccolto nel Corano nel quale si afferma la totale sottomissione del fedele ad Allah (la parola "musulmani" significa infatti "totalmente sottomessi"). I doveri del musulmano sono: la preghiera ad ore prestabilite del giorno in direzione della Mecca; il digiuno dall'alba al tramonto nel mese del Ramadan; l'elemosina ai poveri; il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita. Il Corano condanna l'omicidio, il furto e stabilisce norme alimentari come il divieto di consumare carne di maiale e alcolici. La preghiera è certamente la pratica più suggestiva dell'Islam, riunisce per cinque volte al giorno, soltanto tre fra gli sciiti, l'intera comunità dei fedeli che, ovunque si trovino, interrompono all'ora stabilita qualsiasi attività per compiere i gesti di un preciso cerimoniale, rivolgendosi verso La Mecca su un tappeto, limite dello spazio sacro, a piedi scalzi e in stato di purità rituale dopo una serie di abluzioni. La preghiera quotidiana viene recitata in forma collettiva nella moschea, il luogo di culto dei musulmani, dove il venerdì, giorno festivo per l'Islam, si tiene a mezzogiorno il rito solenne.

La religione islamica è anche una dottrina di gestione dello Stato: lo Stato musulmano è retto dalle leggi del Corano e il suo capo religioso è anche quello politico. L'Islam si distingue in due confessioni principali, quella sciita e quella sunnita.


I sunniti

 I Sunniti, che pretendono di essere i soli ortodossi interpreti della volontà di Maometto, costituiscono la maggioranza dei Pakistani musulmani: riconoscono legittimi i primi quattro califfi elettivi e sulla scorta di questa divergenza sono andati elaborando una dottrina che si stacca in qualche punto da quella delle altre sette.

Dopo i Sunniti, i più numerosi nel mondo musulmano sono gli Sciiti e questa situazione si ripete anche nel Pakistan. Gli sciiti reputano come legittimo solo il quarto califfo , Ali, e non ammettono che altri se non i discendenti di Ali possa essere elevato al califfato. La corrente sciita si suddivide a sua volta in altre sette, alcune delle quali, come la Drusa, sono ormai così lontane dall'Islamismo originario da ritenersi ai margini della fede musulmana. Solo l'Iran ha un numero di sciiti maggiore di quelli che vivono nel Pakistan, che pure sono solo il 10% della popolazione di fede musulmana del paese. La rivalità fra Sunniti e sciiti, che una volta era accesissima e provocava frequenti incidenti nell'India britannica, è oggi pressoché sopita nella mutua tolleranza.

 


Gli Sciiti

Gli Sciiti sono i seguaci della corrente dell'Islam che si contrappone a quella dei Sunniti per origini e concezione teologica.

Originariamente "Sciiti" indicava i seguaci del partito di Ali, cugino e genero di Maometto e quarto califfo dell’Islam, considerato come unico successore legittimo del profeta alla guida della comunità : usurpatori sarebbero quindi i tre califfi precedenti, riconosciuti invece dai Sunniti e, con essi, i fondatori della dinastia Omayyadi, anch’ essi detentori del califfato; infine quanti, come i Kharigiti, si ribellarono all'autorità di Alì, che venne assassinato nel 661 d.C.
Un aspetto che differenzia i Sunniti dagli Sciiti è che gli ultimi credono che la saggezza suprema e arcana dell’Imam garantisca la possibilità di’ un interpretazione mistica del Corano simile per tanti aspetti a quella del Sufismo.

 

 


Induismo

Religione tradizionale dell'India, praticata da oltre 700 milioni di fedeli.

Con il termine "induismo" si indica convenzionalmente l'intera esperienza religiosa degli indiani nel suo svolgimento storico, fin dalle origini, fissate approssimativamente intorno al 1500 a.C.; l'accezione scientifica del termine, tuttavia, denota come "induismo" soltanto la religione che, praticata dal VI secolo a.C., costituisce l'evoluzione di due fasi anteriori dette rispettivamente "vedismo", dal nome dei libri sacri, i Veda, e "brahmanesimo", dal nome degli appartenenti alla casta sacerdotale, i brahmani.

L'induismo è definibile come una religione politeistica caratterizzata non solo dalla molteplicità delle figure divine, ma anche dal fatto che i fedeli si distinguono per la loro devozione a un Dio particolare. Tra gli innumerevoli dei, che sono adorati in templi a volte stupendi e immersi nella giungla, i più importanti sono Brahma, il dio creatore dell’universo, Visnu, il dio che conserva nell’essere il mondo, e Shiva, il dio che dissolve tutto.

I libri sacri, i Veda, sono venerati da una tradizione che impone di custodirne scrupolosamente l'integrità testuale ma sono stati soppiantati nella loro funzione didattica da un'altra collezione di antichi scritti detta Smrti.

Gli induisti credono nella reincarnazione: se un uomo si comporta male in questa vita, dopo la morte, la sua anima torna a vivere in un altro corpo per espiare i peccati commessi : solo chi onora gli dei e si comporta con carità verso gli altri uomini raggiunge la pace eterna. Infatti gli induisti credono che gli dei, in cambio di preghiere e di sacrifici, facciano dono agli uomini del sukhavati, il paradiso di felicità.

L'induismo è noto per la rigida divisione della società in classi, - varna - alle quali si appartiene per nascita senza alcuna possibilità di sfuggire alle severe norme di una concezione gerarchica.

 

 

Islam
Buddismo
Induismo


Glossario

 

 

 

 

 

 

 

ll Buddismo

Nel VI-V secolo a.C. un principe divenuto monaco,Buddha, si stacca dall’Induismo e insegna che ogni uomo, senza preghiere e sacrifici, può con le sue forze liberarsi dal dolore e raggiungere la pace. Per fare ciò deve rinunciare al mondo, ai piaceri e farsi monaco. Come la statua di sale che si scioglie nell’Oceano, così anche il buddista deve annullare la propria persona nel nirvana, l’esistenza tutta quiete, priva di ogni desiderio e volere.

Buddha, l’illuminato

Nella giungla del Terai, ai confini del Nepal, nell’anno 560 a. C.,a Suddhodana, potente capo del bellicoso clan sakya, nasce un figlio maschio di nome Gautama o Siddhartha, che significa "Colui che ha raggiunto il suo fine". Dopo aver vissuto nel lusso e nei piaceri, all’età di ventinove anni il principe Siddhartha lascia i genitori, moglie e figlio per cercare la verità e la perfezione e si fa monaco mendicante.

Ma neppure dopo sei anni di digiuni e di meditazioni trova nelle dottrine ciò che cercava. Un giorno a Urubilva, mentre è in raccoglimento sotto un fico sacro, riceve in dono dagli dei la bodhi, l’ illuminazione. Il principe così diventa il Buddha, l’illuminato. Ora possiede la verità tanto cercata e a Benares con cinque compagni dà vita alla prima comunità buddista.

Buddha morirà nel 483 e sarà considerato un dio da molti discepoli.

 

 

GLOSSARIO

Corano Il libro sacro dei musulmani, contenente la dottrina comunicata da Maometto ai suoi seguaci come dettata da Dio.

Allah Il dio unico nella religione islamica.

Ramadan E' il nono mese dell'anno lunare islamico, consacrato al digiuno che ricorda i trenta giorni durante i quali il profeta Mohamed, in meditazione in una caverna, ricevette l’ispirazione divina e il Corano. I fedeli devono osservare un mese di completo digiuno, astenendosi dal consumare acqua e cibo dall’alba al tramonto di tutti i giorni..

 Mecca Città santa del mondo islamico, patria di Maometto, è meta di pellegrinaggi. Cuore della città è la grande Moschea che racchiude un cortile quadrato che può contenere fino a 35000 persone, circondato da porticati e chiostri e ornato da minareti, al cui centro si trova al- Kaba, edificio cubico in muratura, sulla cui parete orientale è racchiusa la pietra nera, sacra alla religione islamica.

Sanscrito: lingua indoeuropea che risale a un’epoca antichissima. Si presenta in due varietà: la prima è il vedico, cioè la lingua usata nei Veda, gli antichi testi religiosi indiani scritti tra il 1800 e l’800 a.C.(Veda significa in sanscrito "conoscenza"); la seconda è il sanscrito cosiddetto classico, in cui sono scritti, tra l’altro, antichi testi buddisti.