OREGON SC. - CANTU'


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ARRIVA LO STOP PER CANTU’
17/11/2002 - Dopo 4 vittorie consecutive, l’Oregon di coach Sacripanti deve cedere il passo alla formazione abruzzese di Roseto, che ha saputo mettere in difficoltà la squadra brianzola in particolar modo nell’ultimo periodo di gioco, dimostrandosi più lucida e fortunata. Cantù resta in vantaggio per ¾ di gara, mostrando delle lacune sotto i tabelloni, tiri sbagliati (complice anche la sfortuna) e a sprazzi momenti di bel gioco.
IN CRONACA
La partita inizia con un primo vantaggio abruzzese sul 10-5 del 3’. Poi i minuti scorrono con un discreto equlibrio: la parte centrale del 1° periodo è un vero e proprio bombardamento. Cantù con Hines e McCullough, Roseto con il finlandese Rannikko e Moltedo. La prima frazione di gioco si conclude sul 18-24.
Il 2° periodo vede la formazione di Phil Melillo riportarsi a stretto contatto con quella del collega Sacripanti, ma l’Oregon si porta sul +8 al 18’. La partita è piacevole. Pino prova spesso a schierare il doppio play (McCullough-Fazzi) e la sua difesa su Milic, studiata a tavolino in settimana, pare stia dando dei frutti, perché il giocatore ex fortitudino viene sistematicamente raddoppiato in avvicinamento spalle a canestro (il suo punto forte). All’intervallo è 36-41.
Nel terzo periodo Cantù segna la miseria di 8 punti e il gioco diventa meno piacevole. La grande quantità di rimbalzi persi dalla squadra ospite, induce coach Sacripanti a correre ai ripari e a schierare in campo il grande vecchio Dan Gay. Le polveri sono bagnate da ambo le parti. Alla penultima sirena è 47-49.
Nel 4° periodo, complice il gioco non entusiasmante dei canturini, l’Euro opera il sorpasso mediante il risveglio di Milic e una difesa aggressiva che mette in confusione (complice anche il caloroso pubblico di casa) l’Oregon che nel finale ha le possibilità per portarsi ad una distanza ridotta dall’avversaria, non riuscendoci. Cantù perde e interrompe la striscia positiva di vittorie.
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DIFFICILE VITTORIA A NAPOLI
11/11/2002 - L’Oregon vince a Napoli esprimendo un ottimo gioco di squadra contro una formazione ostica anche alle grandi, in maniera particolare all’interno delle proprie mura, dove, grazie anche ad un pubblico caldissimo è riuscita a mettere in difficoltà nelle fasi finali di gara, i ragazzi di coach Sacripanti. La quarta vittoria consecutiva per i canturini, è da ricercare nella buona scelta delle conclusioni, e dall’oculatezza con cui il coach ha preparato la gara in settimana.
IN CRONACA
Inizia male Cantù che dopo pochi minuti dalla palla a due, si trova in svantaggio di 7 lunghezze (11-4) . McCullough in un batter d’occhio commette due falli e viene sostituito da Cristiano Fazzi che, dopo essersi allenato separatamente dai compagni in settimana, realizza inaspettatamente dei canestri importanti per il break canturino e porta i biancoblù alla prima sirena sul 23 pari.
La vena realizzativa del play casertano continua in apertura di 2° periodo, e, assieme a Stonerook e Hines l’Oregon passa in vantaggio sulla Pompea. L’inerzia della gara passa decisamente nelle mani dei brianzoli, che concludono a canestro con grande semplicità tattica. All’intervallo è +5 Cantù: 42-47.
Inizia il periodo di gioco migliore per l’Oregon che conferma e incrementa il vantaggio accumulato durante di 2° periodo, con grande caparbietà tecnica. L’unico a tener alto il nome di Napoli è Conlon, autore di 6 punti consecutivi, che non impensieriscono più di tanto Hines e compagnia bella. La grande linearità dei giochi canturini è premiata a fine periodo da 13 punti di vantaggio (56-69).
Inizia l’ultima frazione di gioco e il compito di Cantù è quello di non distruggere il proprio vantaggio, mantenendo e gestendo al meglio i punti di distacco. Mazzon tenta il tutto per tutto inserendo 4 piccoli e la mossa risulta azzeccata: la Pompea grazie al suo gioiellino Jones (che per la verità, non ha combinato molto in questo match), riesce a riavvicinarsi all’Oregon grazie a qualche recupero difensivo. Il parziale è di 11-4 e Napoli è a –3 (76-79 al 37’). Il PalaBleu si trasforma in una polveriera e i canturini subiscono negativamente la spinta del pubblico avversario. Entra “dinamite” McCullough, che gestisce con ordine la squadra. Napoli però non molla e si trova a –1 (80-81 al 1’38”), ma non trova il canestro dopo un tentativo di tripla scriteriato da parte di Greer. Arriva una penetrazione di McCullough e la tripla finale a 19” di Thornton che manda a casa tutti i presenti.
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L’OREGON SPAZZA VIA LA FORTITUDO
04/11/2002 - Grande prestazione della squadra di Sacripanti, che ha condotto la gara per l’intera durata dei giochi grazie ad un’ottima difesa, recuperi in gran quantità e una buona dose di spettacolo con punte massime che si registrano con due splendide schiacciate di Shaun Stonerook. L’Oregon quindi asfalta la Skipper ma il successo non arriva dal nulla: è tecnico-tatticamente superiore agli avversari, che appaiono spenti e senza idee, sovrastati dalle buone scelte offensive canturine che vanno ad amalgamarsi ad hoc con la difesa attenta e velenosa che la scorsa stagione ha rappresentato un tassello importante per le sorti della squadra. Cantù senza Fazzi che accusa dei dolori per un colpo preso in settimana all’osso sacro, e con il solo (si fa per dire) McCullough in cabina di regia, che ha risposto con una prestazione straordinaria. I biancoblù annullano dal parquet sia Basile che Galanda. Insomma i giocatori hanno saputo seguire al meglio le direttive di Coach Sacripanti, che a fine gara si è preoccupato dei soli (….) 15 punti di distacco inflitti agli avversari, in vista di un futuro e possibile spareggio a differenza punti.
IN CRONACA
E’ presto fatto: nel primo periodo si capisce che Cantù è in palla, così i brianzoli acquisiscono un discreto vantaggio in apertura sul 9-2, poi sul 20-11 e alla prima sirena sul 20-14. Sei lunghezze non sono molte ma l’inerzia sta nettamente dalla parte di McCullough (che intanto è a quota 6) e compagni.
Appena la Fortitudo prova a cambiare le carte in tavola schierandosi a zona, arrivano due punti di Jerry e un triplone di Stonerook (29-18). All’intervallo l’Oregon dilaga a +18 tra un numero e l’altro di “dinamite” McCullough per il 43-25. Tutti negli spogliatoi.
Le formazioni fanno il loro rientro in campo e la solfa rimane sempre quella: Cantù gioca, anche bene, la Skipper combina poco. Alla penultima sirena è +19: 69-50.
Nell’ultimo periodo il divario diminuisce, ma si vive tranquilli. Ed è vittoria.
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