POMPEA - NAPOLI


Stravittoria a Napoli: grande prova della Pompea contro la Skipper: 87 - 70
01/12/2002 - Fino a poche ore fa la gara contro la Skipper sembrava una montagna tutta da scalare. La squadra bolognese vanta campioni in maglia azzurra come Basile, Pozzecco, Galanda. E soprattutto, pesava l'improvvisa assenza di D. Jones, tagliato dalla Pompea pochi giorni fa perché risultato positivo all'antidoping (per un'assunzione di cannabis: accese le polemiche da parte della squadra e dei tifosi contro questa decisione affrettata).
Insomma, tutto lasciava presumere che contro il Pozz e compagni i napoletani avrebbero avuto filo da torcere.
Invece, non è stato così. La partita è stata condotta dalla Pompea dall'inizio alla fine, con un margine di vantaggio stabile ed elevato (20 punti circa dal secondo quarto in poi, che si chiude con un insperato 52-27; e tale resta il vantaggio, con leggere oscillazioni, fino alla fine del match).
A firmare questa vittoria schiacciante è stato soprattutto Pemberthy: con i suoi 26 punti all'attivo (la sua mano dalla linea dei tre punti sembrava inarrestabile), ha dimostrato di poter fare davvero la differenza (e speriamo che dopo una simile prestazione i vertici della Pompea abbandonino quell'insano proposito di tagliarlo...). Accanto a lui, hanno brillato Greer e Clack (spettacolari le svariate schiacciate che hanno infiammato il pubblico a più riprese), ma meritevoli sono stati anche un Andersen più concreto del solito (che però ha ingenuamente commesso il quinto fallo nel terzo quarto), il combattivo e coraggioso Rajola (grandi i recuperi difensivi e la lucidità dimostrata costantemente), Gatto e Conlon in discreta forma (che hanno anche dovuto supplire alla mancanza dei lunghi, Andersen e Morena, usciti entrambi anzitempo per cinque falli).
Insomma, finalmente la squadra c'era e ha dimostrato di potercela fare anche (soprattutto?) senza il punto di riferimento del virtuoso Jones, nonostante i pronostici lasciassero immaginare tutt'altro scenario.
Quanto alla Skipper, ha sbagliato parecchio, forse ha risentito del fattore campo, ma insomma non è stata l'avversario che ci aspettavamo: non è riuscita a scalfire se non di pochissimo il vantaggio accumulato dalla Pompea, non ha reagito come avrebbe potuto.
Adesso la Pompea attende la trasferta di domenica contro Fabriano: speriamo di cuore che quella di oggi non sia solo una parentesi in un campionato sofferto, ma possa rappresentare un punto di svolta e di maturazione globale dei napoletani. Forza ragazzi!
Arianna Sacerdoti

Napoli dice addio a Dontae Jones
29/11/2002 - La Pompea Napoli perde il suo asso. Il cestista statunitense Dontae Jones,idolo dei tifosi, è risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato a Losanna; nelle sue urine, infatti, c'erano tracce di cannabis in seguito al match disputato a Pesaro il 2 novembre. Quel giorno Jones aveva dato spettacolo, con 27 punti e 7/8 da tre, e fu l'artefice della gran rimonta che portò Napoli nell'ultimo quarto da -10 a +3, la vittoria forse più sofferta dei ragazzi di Mazzon.
La società partenopea ha provveduto subito al taglio del giocatore americano, rinunciando anche alle contranalisi. Il g.m. Faldini in merito è stato chiaro, dichiarando:"abbiamo deciso per il taglio del giocatore per comportamento antiregolamentare, che avrebbe potuto danneggiare l'immagine del club." Jones in effetti è stato un uomo simbolo per questa squadra e per la società, non a caso è stato scelto il suo volto per rappresentare la campagna abbonamenti, ora invece rischia di dover rimanere lontano dal parquet per diversi mesi. Sorpreso e amareggiato anche il presidente Maione che, tra l'altro, riponeva molta stima nel cestista americano:"Sono deluso, avevo difeso il talento di Jones anche contro le critiche e contro gli allenatori. Avevamo molta fiducia nelle sue capacità, gli avevamo costruito un ponte d'oro e lui si è buttato giù. Così anche noi abbiamo avuto il nostro Maradona." Il problema fondamentale ora sarà sostituire Jones con un'altro elemento di pari valore se non addirittura superiore. Maione ha promesso che di sicuro non arriverà una mezza-cartuccia, anche se sarà difficile dimenticare l'uomo chiave della promozione in A1. In questo senso già si fanno dei nomi di tutto rispetto come quelli di Fajardo e Hutson, già contattati.
Ezio Petrillo

Napoli sbanca Trieste e si conferma in zona play-off
16/11/2002 - Pall.Trieste-Pompea Napoli 87-91 (27-25),(46-55),(66-70)

Meritato successo della Pompea Napoli a Trieste, contro una squadra finora imbattuta tra le mura amiche. I ragazzi di coach Mazzon hanno vinto con 4 punti di vantaggio, ma potevano essere molti di più. Napoli è arrivata infatti anche al +13 nel secondo quarto, ed è stata quasi sempre avanti nel corso della partita. Primo quarto sostanzialmente equilibrato, col punteggio che oscillava per l'una o l'altra squadra . In evidenza Penberthy con ben 12 punti. La frazione si concludeva sul 27-25 per i triestini. La svolta dell'intera gara, però, si è avuta nel corso del secondo quarto quando, complice la difesa non perfetta di Trieste, Pompea si è portata sul +9. Greer è salito in cattedra insieme a Clack e i due hanno iniziato a bombardare la retina portando i napoletani a 55 punti con un parziale straordinario (30-19). Durante la seconda frazione si è vista forse la miglior Pompea della stagione, e lo dicono i numeri:76% al tiro (13/17), 8 rimbalzi e 7 palle recuperate. Dimostrazione che quando funziona anche la difesa, per le avversarie di Napoli diventa molto difficile la partita. Ottime a tal proposito le prestazioni di Morena, subentrato a Jones gravato subito di 4 falli, e di Andersen.
Il terzo quarto iniziava abbastanza agevolmente per il quintetto napoletano, che riusciva a controllare gli attacchi triestini senza farsi recuperare nel punteggio, e, anzi, allungava portandosi a +13. Fulminea però, in questo caso, la reazione degli uomini di coach Pancotto, i quali con un parziale di 9-0 si riportavano sotto alla fine della terza frazione (66-70).
L'ultimo quarto è stato senza dubbio il più avvincente. Napoli cominciava alla grande riportandosi avanti +10,ma un fallo antisportivo di Andersen riapriva la gara. Trieste ci metteva il cuore e , trascinata da una grande Casoli, infilava un parziale di 13-0, portandosi addirittura a +3. La Pompea però non si demoralizzava affatto e manteneva alta la concentrazione. Sul punteggio di 82-81 per i padroni di casa, Conlon realizzava la bomba del sorpasso, decisiva poi per l'esito finale della partita. Trieste infatti non era più in grado di reagire mentre Greer e Clack davano spettacolo in attacco. Nel complesso la gara ha detto di una Pompea che si conferma mina vagante del torneo e squadra capace di giocarsela alla pari con tutte. L'attacco napoletano è tra i migliori e quando Jones non è al meglio, ci pensa Greer a risolvere le partite(24 punti per lui). E se dovesse arrivare dagli Usa anche Charlie Smith, come si vocifera, Napoli potrebbe diventare una realtà davvero importante nel panorama cestistico italiano, anche se uno tra Penberthy e Greer sarà indubbiamente tagliato. Unico problema dei partenopei è la discontinuità durante il corso del match, anche oggi di fatto Napoli ha rischiato di dilapidare il consistente vantaggio di metà partita con un ultimo quarto da brividi. Vedremo tra 2 settimane se la squadra sarà riuscita ad eliminare questo suo difetto, quando al pala-blu di monteruscello arriverà la fortissima Skipper Bologna.
Ezio Petrillo

10/11/2002. Interrotta la striscia positiva: Napoli 80, Cantù 88
12/11/2002 - Eravamo davvero in tanti ad accompagnare la Pompea nell'importante sfida casalinga con la Cantù, disputata domenica 10 novembre: a soli due punti di distanza in classifica dalla diretta avversaria, una vittoria ci avrebbe portati a ridosso delle grandi (10 punti). E per la prima metà di gioco la Pompea ci ha davvero sperato: nonostante un Jones assolutamente non in giornata, il primo quarto è stato condotto con un costante vantaggio (massimo +6), e si è concluso in parità (23-23). Ma già dal secondo quarto sono iniziati i problemi: a parte l'inesistente prestazione di Jones e i consueti limiti napoletani nella circolazione di palla e nella presenza a rimbalzo, sono stati i falli commessi a compromettere la partita. Gli arbitri sono stati zelanti, a tratti eccessivamente: ed ecco dunque che Conlon chiude il secondo periodo con tre falli, di cui uno - discutibile - tecnico; così Jones (l'ultimo, una svista clamorosa: era una stoppata); Andersen tre falli (discreta, comunque, la sua gara).Il secondo quarto si conclude, insomma con un 42-47: tutto è ancora da giocare, ma la situazione falli è nettamente a svantaggio di Napoli. E così inizia la discesa: Cantù mantiene salda il timone della partita, non sbaglia quasi mai in attacco, arriva a un massimo vantaggio di +15. Napoli non può difendere come dovrebbe perché nel frattempo anche Clack è arrivato a quota tre falli, Jones a 4. Il terzo periodo si conclude con un 56-69 che porta un silenzio irreale nel Palablu. Ma come spesso abbiamo avuto modo di vedere seguendo la Pompea, in pochi minuti i napoletani sono in grado di recuperare con un buon parziale e riaccendere le speranze. Si arriva addirittura a -1 con due tiri liberi di Rajola (80-81). Quando dovremmo siglare questo scatto portandoci in vantaggio, il coraggio e la lucidità vengono meno: Clack commette il quinto fallo, Gatto sbaglia il tiro da tre che avrebbe potuto portarci a +2. Gli ultimi punti sono di Cantù: un tiro da tre, due tiri liberi. E la partita è finita.
Certo, conforta rilevare la capacità di recupero dei napoletani, che fino a un minuto dalla fine hanno dimostrato di poter vincere: ma peccato comunque, erano due punti che potevamo mettere nel salvadanaio. Sarà per la prossima!
Arianna Sacerdoti

La Pompea espugna il campo di Pesaro
04/11/2002 - La Pompea batte Pesaro per 80 a 76, sul parquet marchigiano. Fino a due minuti dalla fine nessuno ci avrebbe sperato: Jones gravato di quattro falli dal terzo quarto; l'attacco napoletano affidato alle sole arditezze dei vari Jones e Greer, e inspiegabilmente incapace di attivare una buona circolazione di palla; la difesa (ad uomo) altalenante. Pesaro ha condotto tutto il match con un vantaggio, ora misurato (anche -1 nella terza frazione di gioco), ora più significativo (6-10 punti), non lasciando spazi agli avversari, pur senza brillare in modo particolare. Insomma, come avrebbe detto Dan Peterson, per Pesaro sembrava proprio il momento del "mamma, butta la pasta!", quando Napoli ha dato una svolta all'incontro. La difesa a zona 2-3 ha congelato il punteggio all'attivo degli avversari; la tenacia di Stefano Rajola, giovane partenopeo di davvero eccezionale combattività, ha permesso di recuperare palloni e donare grinta alla formazione tutta; uno strepitoso Jones, tornato in campo, ha realizzato in 30 secondi due tiri da tre a poco più di un minuto dalla fine. Sull'onda di questa inattesa rimonta, Napoli ha potuto sigillare una vittoria preziosissima, la prima fuori casa dall'inizio della stagione. Resta tuttavia da augurare al ct Mazzon e alla squadra tutta di lavorare ancora sodo per collaudare il gruppo: spesso Napoli sembra troppo affidata alle singole individualità, distratta in difesa, esitante nel fare le scelte giuste. I tifosi chiedono invece una squadra armonizzata, più matura, in grado di competere ai vertici della classifica, come si è dimostrato nella settima giornata contro Roma. Insomma, continuità e solidità. In bocca al lupo, dunque... Domenica 10 novembre grande sfida con Oregon Cantù, attualmente a 10 punti (2 in più della Pompea). Che vinca il migliore!
Arianna Sacerdoti

La Pompea attende di giocare a Napoli e Maione alza la voce
04/11/2002 - Dopo le eccezionali vittorie contro due squadre blasonate come Roma e Pesaro, la Pompea Napoli è attesa da un'altra partita. L'avversaria? Invisibile e sfuggente:la burocrazia. Oggi alle 12 a Napoli, saranno noti i progetti, i problemi ma soprattutto i tempi della costruzione di una tendo-struttura a Fuorigrotta, che possa ospitare le partite della Pompea. Mai come in questo momento, è necessaria la realizzazione di tale opera. Una struttura mobile che dovrebbe essere in grado di contenere almeno 10.000 persone, e che , trovandosi in città, permetterebbe a molti appassionati di basket, di seguire più facilmente le gesta di Jones, Greer e soci. Napoli ha fame di sport e non solo di calcio. Lo hanno dimostrato più volte i tifosi riempiendo, da inizio stagione, il Pala-blu di Monteruscello. Un palazzetto, quest'ultimo, da 3.500 posti, pochi per contenere il calore e l'affetto della gente napoletana.
In realtà i lavori per la tendo-struttura dovevano iniziare ad agosto ma l'amministrazione comunale, ha firmato il contratto con una ditta di Modena solo un mese dopo. Da allora sono passati due mesi e la Pompea gioca ancora fuori Napoli. In questi due mesi sono arrivate vittorie importanti e prestazioni convincenti contro Milano e Treviso. L'entusiasmo è salito alle stelle così come il rammarico del presidente Maione per non poter usufruire di un posto dove giocare degno delle ultime esaltanti gare del quintetto di coach Mazzon. Emblematiche in tal senso, le parole del presidente:"Ho fatto al comune un invito duro alla chiarezza, c'è bisogno di maggiore sensibilità in certe situazioni. Comunque sono ottimista dato che già ho ricevuto un primo riscontro. Se Napoli aveva 10.000 spettatori vent'anni fa, perchè non dovrebbe averli adesso?" Maione è intervenuto anche in merito a vicende tecniche affermando:"Cominciamo a diventar forti, ma ci manca ancora qualcosa. A Pesaro Gree! r era in serata nera e un Jones così devastante andava servito di più. Se avessimo avuto lo stesso Jones di Pesaro a Treviso, i campioni d'Italia sarebbero stati mortificati e in città ci sarebbe stata una svolta a favore del basket in un momento in cui il calcio annaspa". Intanto domenica al pala-blu è atteso l'ennesimo tutto esaurito in vista di Pompea-Oregon Cantù. Un altro avversario temibile che lo scorso anno ha conquistato il quarto posto.
Ezio Petrillo

27.10.02: la Pompea batte Roma seconda in classifica per 74-72
28/10/2002 - Grande risultato della Pompea Napoli nella settima giornata della Foxy Cup, disputata con la Virtus Roma seconda in classifica. Un match sofferto, che ha visto un sostanziale equilibrio nei primi minuti di gioco, la volata della Virtus nel secondo quarto (massimo vantaggio: +15; notevole l'apporto di Tuseck) e il successivo recupero della Pompea nel terzo (con un parziale di 24 punti: 35-11). Roma non è stata a guardare, e ha recuperato il parziale grazie all'abile regia di Davide Bonora, alle realizzazioni di Jenkins (11 punti totali) e a una buona circolazione di palla; ma Napoli è rimasta in vantaggio, chiudendo il terzo quarto con un vantaggio di 3 punti.
Gli ultimi dieci minuti di gioco si sono disputati con una lotta punto a punto, fino al vantaggio per Napoli (74-72 a 16 secondi dal termine): Roma ha tentato un recupero nell'ultima azione, con un tiro da tre di Myers che non è andato a buon fine. Anche il rimbalzo successivo al tiro ha beffato la Virtus, e Napoli ha potuto concludere la gara con un ultimo possesso di 2 secondi.
Proprio Myers stasera non ha impresso il suo sigillo al match: nonostante i 16 punti totalizzati, le sue percentuali non sono state alte (33,3% ai tiri da due; 37,5% a quelli da 3), condizionando in tal modo l'andamento generale della sfida; gravato di tre falli fin dal secondo quarto, e da quattro all'inizio del quarto, anche la sua presenza in difesa non è stata incisiva come in altre occasioni.
Napoli ha sofferto e lottato per buona parte della gara, ma ha compiuto delle ingenuità che hanno più volte demoralizzato l'affollato palazzetto di Monterusciello, con palle perse, rimesse intercettate, contropiedi non conclusi. Nonostante i limiti, però, la squadra ha dimostrato di esserci e di poter crescere, battendo la seconda in classifica in una gara che non si prefigurava semplice.
Il nuovo arrivato Martin Conlon ha realizzato 8 punti, 9 rimbalzi e 1 stoppata: il suo esordio sul parquet napoletano fa ben sperare.
Arianna Sacerdoti


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Ezio Petrillo


 

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