Un
po' di teoria
Il litio è un elemento che appartiene al
I gruppo della tavola periodica, detto gruppo dei metalli alcalini.
Gli elementi del gruppo sono molto reattivi, non
si trovano in natura allo stato nativo perché tendono a combinarsi
con altri elementi.
Questi metalli hanno un solo elettrone nello stato
di valenza e tendono a perderlo trasformandosi in ioni monovalenti positivi.
Il litio possiede 3 elettroni ed ha una configurazione
1s², 2s¹, il suo peso molecolare è 6,941 (miscela di isotopi
naturale).
Lo ione litio è molto piccolo ed ha un rapporto
raggio/carica eccezionalmente elevato, perciò le proprietà
dei composti del litio sono anomale rispetto a quelle degli altri metalli
alcalini.
Le anomalie derivano dal fatto che i sali di Li+
con piccoli anioni sono stabilissimi a causa delle alte energie reticolari,
mentre quelli con grossi anioni sono abbastanza instabili a causa dello
scarso impacchettamento di ioni molto grossi con ioni molto piccoli.
I composti del litio sono tenuti assieme prevalentemente
da legami ionici, ma alcuni hanno legami covalenti, come ad esempio la
molecola biatomica del litio in cui due elettroni di valenza entrano nell'orbitale
molecolare s1.
Chimica
Il dilitio è un minerale con formula chimica
Li4 I (Be3 P3 O12) molto simile alle sodaliti.
La sua forma cristallina ha la struttura delle zeoliti
con cella cubica e coordinazione tetraedrica degli atomi di litio.
Lo ione (Li4 I)+++ si trova nella cavità
sferica della gabbia formata da Be/P/O; questa particolare topologia degli
atomi è responsabile delle proprietà del minerale.
Uno dei prodotti del decadimento del dilitio è
l'ilio 629.
Il dilitio allo stato di quiete è un normale
cristallo semitrasparente stabile.
Quando è irraggiato con fotoni ad alta energia,
la sua struttura subisce una trasformazione: gli elettroni del litio saltano
a livelli energetici più elevati provocando una ristrutturazione
sia elettronica sia molecolare di tutto il cristallo.
Questo dilitio attivato è in grado di svolgere
una catalisi della reazione controllata materia/antimateria, fonte di energia
per i motori a curvatura.
L'annichilazione di materia e antimateria è
un processo che produce una gran quantità di energia in modo incontrollato;
il suo sfruttamento è stato possibile solo controllando la reazione
con il dilitio.
I cristalli del minerale catalizzano e attivano
l'annichilazione mediante un allineamento efficace dei due fasci confinati
di particelle e antiparticelle.
L'allineamento dei due flussi è seguito dalla
focalizzazione all'interno del reattore.
La catalisi del dilitio è un processo direzionale,
perciò è svolto da una coppia di cristalli allineati con
precisione nelle loro sedi.
Il minerale è in quiete è stabile
e innocuo, ma dopo l'attivazione i cristalli emettono un flusso di radiazioni
letali per gli umanoidi e devono essere contenuti in camere isolate.
Per svolgere la catalisi i cristalli devono essere
attivati in continuazione, ma ciò comporta una lenta decristallizzazione
del minerale e l'esaurimento delle sue proprietà; anche un sovraccarico
produce la distruzione della struttura cristallina, l'esaurimento del dilitio
e un'emissione di radiazioni elevata.
Ricerca
ed impiego
Il dilitio cristallino si trova in natura nella
litosfera di pochissimi pianeti situati nelle vicinanze di antiche stelle
supernove.
Per questo si pensa che il dilitio si formi solo
durante la reazione di combustione di stelle con massa molto elevata.
Il dilitio è poi espulso durante l'esplosione
delle supernove e sarebbe perciò presente nelle nubi gassose da
cui si formano nuove stelle e nuovi sistemi planetari.
Resta ancora da chiarire come e quando avvenga la
solidificazione del dilitio nella struttura cristallina che conferisce
al materiale proprietà uniche e pregiatissime.
I cristalli sono estratti con normali tecniche minerarie
a profondità poco distanti dalla superficie del pianeta.
I giacimenti di dilitio sono molto rari, le loro
dimensioni sono piccole, ma il materiale vi si trova in abbondanza.
La ricerca e l'estrazione del minerale è
svolta ancora oggi da Compagnie private che si occupano anche del commercio
e della distribuzione.
Le Compagnie coordinano piccole squadre di minatori
che sono disposti a lunghi viaggi verso pianeti disabitati e lontani dalle
normali rotte interstellari, su cui vivranno per anni in condizioni disagiate.
Il minerale estratto dai giacimenti è grezzo
e deve essere purificato e tagliato in appositi laboratori attrezzati.
La prima operazione consiste nel togliere le incrostazioni
e le parti esterne del cristallo che contengono impurità di altri
metalli.
Si procede poi ad un delicato lavoro di sagomatura
e taglio del dilitio, che ha lo scopo di ottenere un cristallo con le facce
coerenti con la cella di struttura.
Infatti la potenza e la focalizzazione del flusso
energetico fornito da un cristallo è funzione della sua forma geometrica.
Il tempo di vita di un cristallo di dilitio dipende
dalla quantità di energia erogata durante la catalisi della reazione
materia/antimateria, e dalla costanza con cui l'energia è fornita.
Infatti improvvisi stress possono deteriorare la
struttura del cristallo e provocarne l'esaurimento.
Su una nave stellare una coppia di cristalli può
svolgere la propria funzione, in condizioni normali, per circa 6 mesi standard,
dopo i quali va sostituita oppure è necessario ricristallizzare
il dilitio.