PREMESSA

Sono sempre stato interessato a tutto ciò che riguarda questo affascinante aspetto della preparazione di una squadra. Questo mi ha portato a cercare di conoscere, di sapere, di aggiornarmi sul modo di lavorare di diverse squadre principalmente nella pallacanestro. Dapprima ho iniziato, come credo la maggior parte, studiando e cercando di applicare programmazioni già fatte da altri preparatori ma indirizzate ad altre squadre. Successivamente, gli studi fatti all'ISEF, mi hanno permesso di capire di più, di iniziare a stilare io stesso il lavoro di programmazione aiutato dal confronto con alcuni miei colleghi, che seguivano altre squadre, più esperti di me. Le vere conoscenze e le risposte a tanti perché, ho iniziato ad averli quando la programmazione della preparazione atletica della squadra è stata affidata ad un esperto in Metodologia dello Sport. Nel corso della mia magnifica esperienza di Priolo, ho avuto la fortuna di lavorare con alcuni tra i nomi più famosi in Italia (e non solo) nel campo della metodologia. Si stilava insieme la programmazione generale della squadra ed io all'interno di questa programmazione inserivo i contenuti.

 

ARGOMENTO

Non voglio in queste poche righe (almeno lo spero) dare un quadro teorico dell'argomento, credo che abbiamo già letto abbastanza. Cercherò di spiegare, da un punto di vista operativo e quindi pratico, come ho lavorato in quegli anni e come lavoro tutt'ora. Negli ultimi anni la preparazione atletica negli sports di squadra ha avuto una notevole evoluzione diventando una vera scienza sempre alla ricerca di nuovi mezzi e strumenti che possano portare l'atleta a livelli di prestazione massima. Lo scopo è quello del raggiungimento della massima forma nel periodo di più interesse, ed il mantenimento della stessa una volta raggiunto. Questo se da un lato è possibile teoricamente diventa di difficile realizzazione perché in itinere subentrano altri parametri imprevedibili e non calcolabili sulla carta. Per prima cosa bisogna uscire dai canoni tradizionali, per certi versi stereotipati: Domenica gara, Lunedì riposo, Martedì richiami di atletica e nei giorni a seguire lavoro di preparazione tecnico-tattica. Non si può assolutamente dissociare la preparazione atletica da tutto il contesto. Ogni allenamento deve essere allenante sia fisicamente che tecnicamente e tatticamente. Per far ciò diventa necessario sapere che tipo di impegno organico danno i vari esercizi durante gli allenamenti e mirarli a quello che ci interessa. Tutti gli allenamenti, quindi devono essere preparati e mirati. Questo non stravolge sicuramente i piani di allenamento perché, conoscendo il tipo di impegno che un esercizio richiede, basta regolarsi con l'intensità da dare, il numero di ripetizioni ed il tempo di recupero.

 

ANDIAMO AL PRATICO

Partendo dalle informazioni di carattere generale, date dai tests somministrati (il lavoro diventa più facile se si hanno a disposizione atleti già conosciuti negli anni precedenti) si cerca di studiare e di mettere in pratica una programmazione precampionato che viene diversificata per gruppi di lavoro soprattutto nella parte ad impegno organico. La programmazione successiva, quindi in fase di campionato non è mai a lunga scadenza, ma ogni 15 giorni circa ed in alcuni periodi (quando ci sono infrasettimanali) ogni settimana. I contenuti generali inseriti nella programmazione giornaliera si rifanno generalmente alle seguenti voci:

  • Aerobico

  • Alattacido

  • Lattacido

  • Forza

  • T.T. (tecnico - tattica)

  • Es. gara.

Ad ognuna di queste voci corrisponde l'indicazione del tempo di lavoro. E' necessario quindi inserire gli esercizi idonei a dare il condizionamento richiesto. Il lavoro di forza viene effettuato in sala pesi, prevede dei blocchi di lavoro periodici e ciascun atleta ha la propria scheda individualizzata. Nel caso in cui, per situazioni contingenti, non c'è la disponibilità della sala pesi, ci si può adattare in palestra lavorando a coppie con lavori di controresistenza che simulano i movimenti della macchina ( lat, press, ecc…) e diventano di tipo isocinetico. Il lavoro aerobico si divide in:

capacità aerobica

 

 

Lavoro continuo con FC oscillante da 140 a 160. Nessuna pausa ma qualche variante breve di ritmo. Da sviluppare prevalentemente insieme alla tecnica individuale, tiro, palleggio, passaggio, singolarmente ed a coppie.

 

potenza aerobica

 

 

(almeno 6 serie) Lavoro ad intervalli. Durata 120 - 150 secondi con pause uguali al tempo di lavoro. Si ricerca un affaticamento progressivo per raggiungere una FC 170 - 180 circa. Si può abbinare ad esercizi di tecnica individuale ( es. tiro in continuità) ad un lavoro tattico di squadra insieme allo sviluppo del contropiede primario e secondario. Il recupero deve essere attivo.

 

capacità lattacida

 

 

(almeno 6 serie). Lavori di 45 - 60 secondi con movimento continuo a velocità molto elevate. Pause di 90 - 120 secondi. L'atleta è sempre in azione. Abbinare a movimenti tecnici ma anche a situazioni tattiche di velocità (contropiede 3c0 in continuità, 2c2 tutto campo in continuità.

 

potenza lattacida

 

 

Lavori di 30 secondi a velocità massima, recupero di 4 - 5 minuti. Nel recupero è necessario sviluppare un lavoro continuo a FC 120 - 140 per consentire una rapida metabolizzazione del lattato.

 

¼ o ½ campo: 8 - 12 ripetizioni di lavoro breve 5 - 8 secondi con micropausa di 20 - 30 secondi e macropausa di 3 minuti.
alattacido
Tutto campo o una volta e mezzo campo. 6 - 8 ripetizioni di lavoro da 5 - 15 secondi con micropausa di 40 - 60 secondi e macropausa 3 - 4 minuti.

 

forza 1. In sala pesi con schede personalizzate; 2. In palestra principalmente con circuiti di forza esplosiva; 3. Lavoro pliometrico effettuato da altezze diverse secondo le caratteristiche dell'atleta.

Per far capire meglio come viene impostato tutto il lavoro proverò a fare degli esempi di alcuni allenamenti, anche per dare effettivamente l'idea che tutto quello che ho detto può essere realmente realizzato. Certo, la realizzazione di un simile programma richiede parecchio lavoro in fase di progettazione, ma diventa sicuramente un valido strumento di aiuto nella preparazione degli allenamenti giornalieri. Gli esempi che seguiranno fanno parte di un lavoro realmente effettuato con l'allora Enichem Trogylos basket di Priolo, oggi ISAB ENERGY, ed ha dato i suoi frutti (logicamente assieme a tante altre componenti). 1988/89 Campione d'Italia - 1989/90 Campione d'Europa.

Mattina

25-2 SETT. 4          
riposo Stretching, allunghi in diagonale con e senza palla, lavori impulso

FORZA

(carichi esplosivi, reattivi) Vedi schede

Riposo Lavoro blando individuale (40’) intensità minima Riposo  

Pomeriggio

Lavoro in regime aerobico (25’) prima spazi ambi e poi via via più ristretti essenzialmente individuale

Stretching rigenerazione (totale 45’)

T.T.

Riscald. Crescente

Alattacido:

(8x4”rec.30”/2’/8x7’’//

rec.50’’/2’// 3x15’’ submx.rec.3’ poi 4x4’’maxim. 30’’rec.

Quindi stretch.+fond.ind.(20’)

Lavoro sulla difesa(20’)

T.T.

Lavori alattacidi blandi, poi lavori impulso (10’-12’):

terzi t.-partenze-tiro in corsa; ecc. quindi T.T.

controp.+ attacco(15’)

situazioni difesa (25’)

situaz. gara +5c5 (10’)

T.T.

Fondam. Individua         Fond.Attacco (10’)

Difesa (20’)

Potenza aerobica:

7-8x3’ di giochi aerobici ad intensità variabile

es. 30’’ bassa-30’’alta-30’’max-30’’blanda ecc. rec.1’30’’

T.T.

T.T. libero

Parziali di gara: ½ e tutto campo (situazioni ad alto impegno mentale e fisico, ma con recuperi sufficienti)

Durata totale 90’ circa

Pre-gara

PARTITACOMO

Lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica

N.B. La seduta del Giovedì dovrebbe essere di impegno moderato.

In base a questo schema, giornalmente vengono inseriti gli esercizi adatti. Questo schema, inoltre, giornalmente va ad aggiornare un quadro generale e settimanalmente un quadro generale delle settimane così da avere a fine anno tutti gli allenamenti fatti. E possibile pure creare dei grafici finali per avere visivamente chiaro il tempo dedicato ai vari mezzi.

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