Dizionario


Elenco termini (aggiornato al 20/9/00)

Proponete le definizioni delle voci in nero (quelle ancora senza link). Possibilmente devono far ridere

A
Abbasch
Abbottare
Abbuen
Accappottare
Accattare
Acchiare
Accio
Acciso
Acidd
Affrizzilato
Aggarbato
Alanga
Allattamato
Alzare
Ammuzzo
Ancora
Annucere
A no’
Appizzicare
Arracanare
Arrazzare
Arret
Arronzare
Ascuare
Attan(t)
Attantun
Aùro
Av(e)
Awwandare
Azzeccare
Azzognare
Azzoppare
Bassi Gaetani
Bell
Benedica
Bighino
Biondo
Boccaccio
Bomm
Braciola
Brutto
Buiacca
Buttare
Cadere
Caggiola
Caggioni
Campo
Candidina
Canigghia
Canna
Canzone
Capa
Capo
Capasa
Caricare
Caricatura
Caricoccia
Carisciare
Carnevale
Carteddate
Cascettone
Caùro
Cavaliere (U’)
Cazzare
Chianca
Chiantare
Chiatto(ne)
Chiummo
Cigghiare
Ciola
Cioncare
Cippone
Cofana
Comparisce
Controra
Coppino
Cosa
Cozza
Cozzaro
Cristiano
Cucuacia
Cuculino
Cuculone
Cuenzo
Culo
Curciulo
Curiùs
Cuzzetto
Dall !
Denza
Doppio
Enchiere
Fattapposta
F’cazza
Ferone
Ficozza
Filone
Fizzo
Filippa
Fruschula (ona)
Fuori
Gattusa
Ghiascione
Giargianese
Giovane
Gniffa
Gnisckare
Gnofa
Gnottere
Gnuro
Goccia
Grasta
Gratta-gratta
Grattino
Guantiera
Iamm
Iastema
Imbrusare
Imparare
Incappare
Incaricare
Inchianare
Inciuppinare
Incoddare
Infrascare
Inguacchiare
Intrame
Intufare
Inturniciare
Inziccare
Inzippare
Inzivato
Ioia
Lacitrezz
Lampascione
Legge
Loffa
Loggia
Lucculare
Mae
Maestro (Mest)
Mam’t
Malombra
Mamòne
Mangiare
Maniciarsi
Mannàt’
Mappino
Marangia
Marangiana
Marc’Poll’
Marcare
Matò
Mazzate
Mazzo
Mbà
Mena
Menare
Menne
Mitodde
Mizzuni
Mocc
Morso
Mucculone
Muscitìa
Nazzicare
Ncraptuezzl
Ndrocchia
Ngarch
Nguedd
Ngul
Nticchia
Nzvus
Onesto
Oss (sott all')
Paolo Sesto
Palm
Panariedd
Panaro
Panocchia
Papagna
Parapizza
Pare
Partacchione
Passaggi
Pasta
Peluscine
Pensiero
Perchia
Perdune
Pesce
Pettinessa
Pettole
Piccione
Piccio
Pigghiangul
Pirito
Pisciaturo
Piscioscia
Pittiddaro
Pizza
Ponte
Pressa
Priso
Pugnetta
Pulsano
Punes
Puuuufa
Quanto
Raschkare
Rasciulo
Rattuso
Re
Recchia
Ricottaro
Ripa
Risa
Rizzo
Rocca
Rueto
Rummat
Ruscere
Salinella
Sa(l)ionca
Sanare
Sano sano
Sand Nint
Sannacchiudere
Santo Lazzaro
Sbariare
Sbonnare
Scacchiare
Scampare
Scamunera
Scapocchione
Scarcioppola
Scasare
Scatenato
Scazzicare
Scendere
Schaffare
Schamare
Schattare
Schattuso
Sciaraball
Scigghiato
Sciummuto
Scoffolare
Sconocchiare
Scotolare
Scrafagnare
Scuerc’l
Scurisciuto
Scurzone
Sdreus
Sdrignl
Senanca
Sentimento
Servizio
Sistema nervoso
Sivo
Sfracanare
Sgamare
Sgarracchia
Sgordona
Smerza
Sopra
Spampanato
Sparagnare
Sparatrac
Spicciare
Spitterrare
Spiùlo
Sponzare
Sprangere
Spricolare
Sprusciare
Spuenzl
Squash
Stipare
Stonare
Stricare
Stricaturo
Stuezz
Strazzacazone
Stroppiare
Studicarie
Stuè(dc)
Stutare
Tamburi
Tann
Tortiglioni
Traìno
Trappetaro
Tremendere
Truzzuloni
Tubo
Tuzzare
Uagnone
Uagnedda
Uecchie
Uerr
U’ mè
U’ no’
Urtare
Uscire
Vajassa
Vann
Vastaso
Vorpi
Zilata
Zippero
Zozzò
Zucchero
Zumpafossi
Zurlera

 

 

 

A (preposizione abusata, almeno rispetto alle regole della lingua italiana) 1) "avine__ qua" - vieni qua ; "vè __ddà" - vai là ; 2) "Ma l’è vist a quidd?" – ma l’hai visto quello ? 3) "Fai il bravo, a mamma ; vieni qui, a nonna ; dai un bacio a zia".

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Abbasch Dabbasso, giù. "Ne vidim abbasch’ a’ o’ purtone" Ci vediamo giù davanti al portone.

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Abbottare Gonfiare, tumefare. "Mi sono abbottato le palle" , "Che occhi abbottati che hai?"

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Abbuen Abbuen abbuen: senza reale motivo, improvvisamente. "A nu cert punt, ___ ___, ma menat nu schaff".

A proposito del doppio aggettivo, così come in matematica un doppio segno significa il suo contrario (- x - fa +) anche in tarantino l'uso di un doppio aggettivo o sostantivo esprime il suo contrario, specialmente in un uso ironico e sarcastico. L'uso di "fesso fesso", "buono buono", ecc. intende commentare un comportamento spesso agli antipodi.  "E vist' Giuann', fess fess s'ha fatt'a Maria !"
"Stè sciucamm'a stopp e Antonio cugghion cugghion n'ha futtut a tutt'".

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Accappottare Capovolgere. "Se non la smetti ti accappotto"

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Accattare Comprare. "Accattateve o’ spassatiemp" "Compratevi i semi di girasole" – è lo slogan tipico del venditore ambulante di lupini, specie al "campo" (stadio). "Ce F capa macchina ca m’agghie accattat"

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Acchiare Verbo transitivo. Letteralmente: "trovare". Addò l’è acchiat?: dove l’hai trovato? "Come ti acchi da queste parti?" "Non mi acchio bene a casa tua", "Addò n’acchiam?" dove ci incontriamo?

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Accio Aglio. "Cap d'accio" testa di sedano

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Acciso Ucciso. Spesso usato nel senso di stanco, distrutto.

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Acidd Uccello. "Capa di ___" testa piccola, anche usato per prendere in giro chi si è appena tagliato i capelli

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Affrizzilato Espressione di una grave prostrazione fisica, causata spesso da una
caricata di Fmazzate. Il termine può essere usato sia in senso "passivo" che "attivo". es. "L'agghie affrizzolatt' d'mazzat !", "M'sent' tutt'affrizzolat'!".
Sembra che il termine derivi da "frizzola" (padella), e poichè di solito chi viene "affrizzolato" assume una postura innaturale e contorta, si può immaginare che si riferisca , per analogia, alle strane forme che assume il pesce quando viene fritto.
Aggarbato Pur dervivando foneticamente dall'italiano, il termine ha significato più ampio e sfumato rispetto all'originale; indica infatti persona competente e capace (Mest'Antonio je nu scarpar' ___) o
un'oggetto o situazione rispondente alle proprie aspettative (U stereo int a mag'ne je proprio ___; agghie vist'na partita ___) può essere usata anche a ironico commento di una situazione spiacevole (Mha fermat a polizia e m'ha fatt'nu verbale ___).
Alanga risultato di una simultanea contrazione e storpiatura della frase
""All'anima", usata principalmente nelle occasioni in cui ci si vuole dolere in maniera molto espressiva delle malefatte di chicchessia, accusando però i suoi progenitori del suo scarso e inaffidabile patrimonio genetico(es. Alanga di citemmuert e altre frasi simili) in questa accezzione può essere anche impiegato nelle esclamazioni di dolorosa sorpresa, di cui "mannaggia" è un pietoso eufemismo.

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Allattamato Aggettivo tipicamente impiegato per definire l'ottima qualità di una cozza che presenti un  frutto interno abbondante e gustoso (il tipico  ritornello dei venditori ambulanti è "Allattamat' so l'cozz, allattamà"). Per analogia indica anche persona florida e pingue (Cumbà Cicc' ve bell'allattamat' !). Il termine credo abbia origine dall'idea che il consumo di mitili da parte delle puerpere le aiuti a produrre latte in abbondanza (L'cozz e a birr' fasch'n latt').

Merita una segnalazione l'espressione non proprio amichevole "… u piccion' allat'mat' d' mam't'…". Per trovare forza espressiva d'intensità e nitidezza pari all'esclamazione in esame bisogna far riferimento di sicuro alla pittura espressionistica tedesca (Egon Shiele e soci). E' notorio che periodicamente le cozze si ricoprono superficialmente di una sostanza biancastra (a cozz' allat'mat'): il parallelismo con questo fenomeno naturale e l'intenzione di mostrare disistima per i costumi lascivi della madre dell'interlocutore ha dato origine all'espressione di grande vividezza.

Alzare 1) Alzare. 2) Per descrivere un gesto ostile: "Mi ha alzato le mani" "Mi ha picchiato"

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Ammuzzo Mucchio. Insieme di cose o persone "Un ___ di cristiani". Fascio: "Non puoi fare tutto un ___"

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Ancora Abbreviazione usata allo scopo di rendere la frase più snella o meno piena di congiuntivi: "Attento ancora cadi" attento a non cadere, "ancora ti pensi" non dovessi mai pensare. Cfr. F Mae

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Annucere Avvicinare. Transitivo: "Annuci le cozze", "Annucimi l’olio"

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A no’ Nonna. Per richiamare l’attenzione di una persona anziana di sesso femminile (altrimenti sarebbe F u no’). Vagamente dispregiativo.

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Appizzicare Accendere. Anche Appicciare, da cui Appicciafueg (attaccabrighe)

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Arracanare Abbrustolire. Cuocere alla brace. "Cozze arracanate" cozze al gratin

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Arrazzare Andare d’accordo. "Quei due non arrazzano molto insieme"

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Arret Di nuovo – "Tonia ti cerca " "_____ !?"

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Arronzare

Fare male, approssimare."Falla bene la parmigiana, non ___ che poi non sa di niente"

Ascuare

Bruciare, scottare. "La ricotta ascuante" è un formaggio piccante di sapore intenso. Anche ‘Uscuare’: "Madonna, accom usch" Madonna come scotta

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Attan(t) Padre. Ajer attan’m m’ha F caricat’ d’ F mazzate – Ieri mio padre mi ha dato le botte.

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Attantun Espressione tipicamente utilizzata per sottolineare un moto a luogo effettuato nell'oscurita' o in condizioni di scarsa luminosita'. Ascoltato in via D'Aquino in un pomeriggio primaverile nel 1991 durante una conversazione tra due anziani con cappello incorporato "Dice c'ama trase' intall' Europa ....e cum amma fa' c' ste cammnam all'attantun."  Da questo breve ma intenso dialogo appaiono piu' chiare le basilari regole che reggono la macro economia.

Aùro Spiritello o genio domestico; appare nelle case, di solito verso l'alba, sotto forma umana o animale (cane, gatto, colombo). C'è l'auro buono, che da baci e carezze, lascia monete e rassetta il letto, e c'è quello cattivo che nasconde gli oggetti, spettina i dormienti e produce lividi che vengono appunto chiamati "pizzeche de l'aure".
L'auro può essere proprio di una abitazione, e allora non la abbandona mai, o appartenere ad una famiglia, che allora segue nei suoi spostamenti. Questa credenza è propria di molte popolazioni
(folletti, gnomi, elfi) e deriva provabilmente dalla credenza romana dei "Penates familiares", che erano spiriti custodi della casa che seguivano la famiglia nei suoi movimenti. Il nome AURO deriva invece dai LARES, spiriti sempre romani, che non abbandonavano mai la casa dove risiedevano.
L'auro è chiamato in causa ogni qualvola in casa succede un fatto inspiegabile, sia positivo (come del denaro trovato sotto una poltrona)che negativo, essendo in quest'ultimo caso un buon capro espiatorio per adulti e bambini ("ci ha skasciat u vitr d'a finestr cu u pallon ? - I non n sacch nint ! - Vuè vid ca è stat l'aure !")
Tratto da "Radeche vecchie" Mandese Editore.

Insieme a l'auro un'altra figura molto legata alla superstizione è la    F malombra

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Av(e) Per indicare un’azione indietro nel tempo. "Av ca sa laureat Pinuccio!" è già passato molto tempo da quando Pinuccio si è laureato.

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Awwandare Afferrare, acchiappare. Molto usato nell’espressione "Awwand !" per avvisare qualcuno di un immediato pericolo, di un oggetto che sta per cadere o, se questi inciampa, per scongiurare una sua caduta, in questo caso anche "Awwandal a quidd"

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Azzeccare 1) Indovinare 2) Avere a che fare "Che ci azzecca?" 3) Prendere, afferrare "Azzeccal a quidd!" afferralo, prendilo; "Mò ci azzecchiamo e ce ne andiamo"

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Azzognare Indica una azione rude e fallosa durante una competizione sportiva, che sovente lascia a chi la subisce delle conseguenze più o meno notevoli (quello che alcuni cronisti definiscono "gioco maschio").
Il verbo è usato per lo più in forma passiva: "Agghi'shucat'a pallon e m'onn'azzugnat !", poichè chi "azzogna" ritiene di non fare altro che il proprio dovere di bravo giocatore e lungi dalla sua mente l'essere poco meno che corretto. Il tutto va ricondotto nel panorama delle accese dispute calcistiche che venivano disputate  dovunque ci fosse un minimo spazio disponibile e che venivano regolate dalle
seguenti scarse regole:
1 - chi arriva a 12 gol vince (quando le squadre si equivalevano tecnicamente era la resistenza fisica a fare la differenza).
2 - Non si "sbonna" (già era difficile trovare chi volesse stare in porta, se poi il malcapitato era pure oggetto di tiri al limite della esecuzione capitale ...)
3 - Non ci sono regole.
Chiunque ricorda che quelle competizioni avevano più tratti in comune con il medievale calcio fiorentino che con l'eleganza di tocco di un Baggio o di un Platinì, ma tant'è ...
Azzoppare Cadere rovinosamente a causa di un improvviso cedimento delle gambe, in analogia a quanto capita a un cavallo che a seguito di tale caduta di solito rimane azzoppato, (Stè scappav p'pigghià u pulman e m'agghie azzuppat'n'terr' !). Cfr.F azzognare

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Bassi Gaetani

(Vasch Gaetan’)

Espressione letteraria intraducibile che sta ad indicare l'uso di circonlocuzioni, giri di parole, allocuzioni e metafore per evitare di affrontare in modo diretto, o presunto tale, questioni a torto o a ragione ritenute delicate e richiedenti diplomazia "Ehi bello, vieni al punto, te' ne' ste' vin' co' li' vasc' gaetane'!!", dice il gentiluomo di campagna al suo interlocutore per invitarlo ad una piu' breve e succinta descrizione del fatto in oggetto (Cfr. B. Guelli, "Vestivamo alla tarantina", Ed. Cito, Mazzafra, 1978)

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Bell Bello. Bell’ bell’ adagio – "Guidi bell’ bell’, sai, Tonia?" – Guida piano, Tonia. __ __ è anche un richiamo alla calma

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Benedica Esclamazione di sorpreso compiacimento di fronte alla constatazione di un evidente progresso compiuto da un neonato, volta a ringraziare Dio dell'accaduto ed a richiederne la benevolenza futura ( ___ quant'ha mangiat' !). In senso ironico, si usa per sottolineare l'emissione di rutti o pirdi da parte di adulti o per commentare improvvisi e sgraditi accadimenti (Quant'è a mult' ? - Tricintmilalir' - ___ !). Cfr.F zucchero
Bighino Corto di vista, miope

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Biondo Appellativo per richiamare l’attenzione di tutti coloro che non sono chiaramente bruni di capelli. Cfr. F Giovane

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Boccaccio Vasetto di vetro con tappo provvisto di guarnizione di gomma e chiusura ermetica, normalmente usato per conservare melanzane, peperoni, lampascioni, etc. sott'olio.

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Bomm Rigonfiamento, bozzo. "Tieni la capa __ __" hai la testa piena di bozzi.

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Braciola Involtino. Il termine crea confusione perché non si riferisce ad una bistecca di maiale, come in italiano.

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Brutto 1) Contrario di buono (invece di cattivo). "Com'è la pasta? Brutta".

2) Esclamazione rafforzativa "Ti fa male? Ma brutt!"

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Buttare Buttare. Verbo anche usato in espressioni tipiche come "_____ la pasta" e "____ il veleno" "____ il sangue" soffrire

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Cadere 1) Cadere. 2) Anche usato per descrivere un problema di salute: "E’ caduto malato"

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Caggiola Gabbia per uccelli. Termine spesso usato in senso figurato per intendere senso di prigionia ed oppressione "mi sento come se fossi in una ____"

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Caggioni Localita’ situata lontano, in luogo non precisato, e in quanto tale sinonimo di posto remoto: "da ‘ndò vin’, da li Caggiuni?" "mee!, ha F sbonnato il pallone abbasch a li Caggiuni!"

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Campo Oltre al campo agricolo, indica anche lo stadio dove la squadra del Taranto ha in passato raccolto molti onori. Cfr.F Salinella.

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Candidina Candeggina, chiamata probabilmente così per le sue proprietà sbiancanti

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Canigghia Indica il mangime delle galline. Da segnalare l'espressione "… c'è tin' canigghia n'cap'?" volendo sollevare dubbi sulle capacità intellettuali dell'interlocutore.

 

Canna Gola. "Incappare in ___" difficile deglutizione "Questa parmigiana s’incappa nu poc ngann". ___ruto : goloso; "M’ha rimast ngann" non mi è andata giù. Anche in questo caso (Cfr. F Mocc) la c alle volte diventa g per motivi fonetici e facilitare quindi la pronuncia: "Ten u grasc ngann" vive di rendita, non ha bisogno di soldi

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Canzone Mettersi a ______. Ripetere in modo ossessivo la stessa cosa: "Ti sei messo a ______ con sta storia"

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Capa Testa. Entra in diversi modi di dire: "Ngap lei dat" hai centrato la questione, "Con che ___ te ne sei venuto?" , "Com’è che non ti schiatta quella ___?", "Ngap tei mis" sei ripetitivo. Cfr. F Canzone

Famoso anche "Alle cape di ferro !!" frase che veniva di solito esclamata all'interno di un gruppo di "panaridd" da chi, all'improvviso, lanciava in aria un oggetto più o meno contundente. Chi non era abbastanza svelto ad allontanarsi o aveva la "capa di ferro" o vedeva le stelle. Una interessante variazione del gioco era praticata nei cinema di scarsa qualità (Fiamma, Semeraro, Castellano, ecc.) quando da una delle ultime file della platea veniva lanciata una bottiglia o una lattina verso le file anteriori (ovviamente in un momento topico della proiezione),  provocando evacuazioni di emergenza e Fiasteme e Fsinanghe in quantità industriale.

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Capo 1) Appellativo per tutti coloro che hanno una posizione di controllo, e quindi generalmente le forze dell’ordine, capistazione, controllori sui bus di città, ma anche e forse più spesso parcheggiatori (abusivi e non) o simili. Qualcuno afferma che si può facilmente ottenere la qualifica di capo indossando un qualsivoglia berretto militare. 

2) Superlativo. "Che ____ F piccione!", "Che ____ macchina che ti sei comprato!". 3) Locuzioni particolari "Prendere un ____sotto" subire un tracollo economico oppure addormentarsi profondamente Cfr. F Ponte. "___sutto" riferito a persona "Quello è proprio un ___sutto" si intende persona riservata ma imprevedibile

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Capasa Contenitore. In senso fig., grande – "Si è fatta una capasa di pianti" – Ha pianto molto. [nello stesso senso anche capasone]

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Caricare 1) Caricare. 

2) Grande quantità: "Ti faccio una caricata di mazzate" ti picchio in modo violento e prolungato. Quasi inteso come un provvedimento che sistema le cose per un po’ di tempo, una carica appunto.

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Caricatura Prendere a ___ , prendere in giro. "Ceiè, a caricatura mi ste pigghie?"; evento bizzarro "Cè, a caricatura è u fatt aqqua?"

Simile a Giocherello: "ehi ceiè, a sciucariedd l'hamm pigghiat aqquà?"

Caricoccia Tipica posizione che prevede il trasportare qualcuno con le braccia che stringono il collo del vettore e le gambe che ne cingono la vita. Usata per sollecitare qualcuno a muoversi fattivamente: "Am'a scè au cin'm ? e 'ccè ttaggha purtà a caricocc'?"
Carisciare Caricare, portare con sé: "Mi sono carisciato la cassa della birra (ovviamente Raffo) fino a F sopra a casa"

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Carnevale Persona molto alta, non necessariamente robusta: "F Morso del _______"

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Cascettone Spione, delatore. Colui che fa la ‘cascetta’, cioè riferisce all’autorità costituita il colpevole di un misfatto.

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Catarone Accrescitivo del termine "catara", a sua volta proveniente da "caldaia", con cui si indicava un recipiente in ceramica o metallico di grande capienza, impiegato per lavare i panni (cfr anche "cofana"). In senso ironico indica una persona molto restia al movimento, per analogia ad una "catara" (ed ancor di più un "catarone") pieno di indumenti

 

Caùro Crostaceo provvisto di conchiglia spiraloide. Fig.: stupido, ingenuo "Sei proprio un ___"

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Cavaliere (U’) Personaggio storico di Taranto, già presidente della locale squadra di calcio.

               

 

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Cazzare Schiacciare qualcosa 1) con intenzione e volontà di farlo (Agghie cazzat tutt' l vestit int au scat'l p'u trasloc) oppure 2) senza intenzione ma con danni relativamente limitati (M'onn cazzat l'pied su au pulman), è analogo all'italiano "schiacciare".
Chianca Pietra, normalmente piatta. Anche chiancone. Usato spesso in riferimento a qualcosa di statico.

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Chiantare 1) Riflessivo "chiantarsi" nel linguaggio degli studenti: "Come è andata la prova di matematica? Mi sono chiantato", "Oggi all’interrogazione ci siamo chiantati tutti". 2) Piantare: "Hai chiantato lo zippero qua?"

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Chiatto(ne) 1) Persona grassa. 2) Di piatto: "Sono finito di chiatto contro un muro"

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Chiavuto Bara

 

Chiummo Piombo. Usato per definire cose o persone molto pesanti: "m' s'ha 'nchiummat intra a panz"; "Madò, com s'ha 'nchiummat Peppino" e' diventato noioso. "La parmigiana di melanzane e' buena ma e' nu chiumm' "
Cigghiare Prudere. Cigghio: prurito

 

Ciola Organo sessuale maschile, normalmente considerato in fase di riposo. Ovviamente il termine entra in gioco in varie frasi offensive e ingiuriose "Faccia di ___", "Ciolone mio"

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Cioncare Fare o farsi del male. Spesso usato: "che ti si cionchino le gambe". Oppure: "mi sono cioncato una mano".

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Cippone Persona poco sveglia. Spesso usato: "Capa di _________".

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Cofana Contenitore di forma simile ma di maggiori dimensioni, solitamente realizzato in ceramica, in cui si lavava il bucato, usato anche per indicare una grande quantità di oggetti (m'agghie mangiat na'cofana d' cozz' !) da cui "Mi sono scofanato di cozze"
Comparisce Apparire, fare bella figura. "Sparagna e ___ " è economico e fa una bella figura

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Controra Primo pomeriggio, termine utilizzato specialmente in periodo estivo quando il caldo rende difficile qualsiasi attività post-prandiale

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Coppino Parte posteriore del collo, oggetto di violente percosse inferte con il palmo della mano a cucchiaio (cupp-cupp) o soggetto alla "legge", percossa inferta a chi si tagliava i capelli con sfumatura alta, lasciando  scoperto, appunto, "u cuppin'". Vedi anche Fcuzzetto
Cosa 1) Usato in modo ancora più esteso che in italiano per descrivere qualcosa di poco definito. 

2) Malattia "Gli è venuta una______

3) Qualcosa, una piccola quantità: "Una ______ ce la dobbiamo mangiare però", "Gli ho dato una _____ di soldi". 

4) Saluto: "Tante belle cose"

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Cozza 1) il noto mitile, chiamata anche __ pelosa per distinguerla dalla ___ nuda che è invece la lumaca. Le cozze nude hanno si il guscio ma sono prive di quella membrana bianca e robusta che caratterizza le "cozze
patedde", che  hanno il guscio marrone e si trovano sottoterra. In effetti le cozze nude hanno la membrana ma è fragile e trasparente, tanto che si possono osservare benissimo, all'interno del guscio, nella loro "nudità".
2) il termine viene anche usato per indicare donna molto brutta, ai limiti della decenza. Dispregiativo. 

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Cozzaro Letteralmente pescatore addetto alle coltivazioni di mitili. Sinonimo di persona greve e trascurata: "vid’ce’ cuzzaron’".Cfr. F Vastaso F Ricottaro

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Cristiano Individuo, uomo. Nessuna relazione con la religione. "Agghie sciut sus a u Comun e sceva chin d ___"

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Cucuacia Civetta
Cuculino A forma ovaloide (originariamente sferico, e poi deformato dall’uso o dagli agenti atmosferici: per i palloni, fenomeno tipico dei SuperTele e dei SuperSantos, i quali, a causa della mancanza di spessore, assumono dopo poche partite la descritta forma a ____ ). "Motò, ei purtat nu pallone a ____". "Ce F capa a ______ca tene quidd F uagnone"

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Cuculone Persona grassa, obesa. Spesso usato come insulto bonario "Uè cuculò!"

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Cuenzo Palamito o palangaro, cioè attrezzo da pesca costituito da una lenza lunga diverse centinaia di metri (u’ cap’ cuenz’) al quale sono fissati a distanze regolari braccioli con ami).

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Culo Come in italiano, anche nel nostro dialetto è sinonimo  di 

A) fortuna, B) grande impegno fisico o intellettuale. 

Per A) ci sono delle particolari applicazioni specifiche di Taranto quali "Ten chiù cul ca sint'mint" (Ha più fortuna che intelligenza) rivolto a persone che raggiungono determinati risultati più per caso che per capacità.


Per B) s può citare: "M'agghi'fatt' tant'd'cul a scar'cà a frutt' abbasc'au mercato" o più enfaticamente "M'agghi'fatt' nu cul quant' na capanna" ad esprimere un grosso sforzo fisico (oltre che, con alcune varianti, una minaccia di danneggiamenti fisici non indifferenti). 

Altro modo di dire tipicamente nostrano è: "M'ha dà cul e cunt" quando si chiedono a qualcuno immediate ed esaurienti spiegazioni. Minacciosa espressione della serie "nulla resterà impunito", rivolta all'indirizzo di qualcuno a cui prima o poi si chiederà di scontare il fio delle sue malefatte (conto) con gli interessi (culo). Sembra che a questa espressione sia ispirato il metodo di pagamento "mille e una notte" usato da indigenti per fare fronte a parcelle che superano le loro possibilità (si paga mille lire e si parra una notte con il creditore).

Inoltre, al generico "vaffanculo" italiano, il tarantino applica una migliore individuazione del soggetto ricevente, solitamente scelto tra le appartenenti non ancora in menopausa (e quindi sessualmente attive) alla ramo femminile della famiglia dell'offeso, aggiungendo all'atto sessuale anche l'aggravante dell'incesto (cfr. "vaffancul'a mamm't" e "vaffancul'a sord").
Come già evidenziato in altri momenti, il culo viene anche impiegato nelle esclamazioni che esprimono disappunto per la ripetizione di eventi indesiderati (Ngul', ancora a quà stè !).

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Curciulo Uccello appena nato e, per analogia, una persona giovane e/o inesperta ("No l'dà denza a quidd' ca è ancor'curciul !).
Curiùs Curioso, ma solo nel senso di strano o stravagante (naturalmente la percezione di stravaganza è diversa a seconda della fascia sociale dell’osservatore).Un tipo che gira con un papillon per il quartiere Tamburi o Salinella diventa così ipso facto nu tip’ curius’ (F motò vid’ a quidd curiùs ca ste accatt a verdur)

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Cuzzetto Parte posteriore del cranio. Vedi Coppino e Legge

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Dall ! 1) Esortazione. Si differenzia da F Me’ (Mena) nel senso che ____ esorta a fare qualcosa, specificatamente a lanciare o colpire qualcosa o qualcuno 2) Insistere, nella locuzione "____ e ____ si spezz pure u metall" 3) Rimprovero mirato a persona che si ripete in un comportamento deleterio: "Ho rivisto Samantha" " E ___, ma quante volte te lo devo dire che tu a quella la devi lasciare perdere?!". A dalla dalla: alacremente

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Denza Dare ___: dar retta. "Non gli dare ___ a quello, che dice F studicarie". Probabilmente ___ proviene da ‘udienza’.

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Enchiere Riempire. "Lè enchiut u pris" sei arrivato al limite della mia sopportazione

 

Fattappost Oggetto di varia natura e specie utile alla espletazione di un compito o di una attivita'.

L'origine del lemma e' senza altro da ascriversi al variegato mondo del lavoro artigianale, che tanta parte ha avuto nella formazione del carattere dei nostri conterranei; Nell'ambito della "bottega" artigianale infatti, difficilmente il "maestro" insegnava esplicitamente al "uagnone d'a putea" (discepolo) in quanto conscio che quest'ultimo, una volta raggiunto un sufficiente grado di preparazione lo avrebbe abbandonato per esercitare l'attivita' in proprio diventando cosi' un temibile concorrente (F t'agghia mparà e t'gghia a perdere). Quindi "Il mestiere si rubava con gli occhi" e solo i piu' svegli e portati emergevano dal ruolo di generica bassa forza addetta alle pulizie ed all'acquisto per conto del "mestro" di generi di prima e seconda necessita' (caffe', sigarette, ecc.). Durante lo svolgimento dell'attivita' lavorativa il discepolo attento doveva gia' sapere quali attrezzi sarebbero necessitati e doveva passarli al "maestro" non appena questi li avesse necessitati. Ecco quindi nascere il termine "fattapposta", che individua il giusto attrezzo per quella particolare attivita' che si sta svolgendo in quel momento, termine che veniva percio' usato dalla stessa persona, nell'arco della stessa giornata, per individuare oggetti e/o attrezzi diversissimi tra loro, accomunanti pero' dalla caratteristica di servire subito al richiedente ("Giua', passam u fattapposta p'aggiusta' a rezz" - Giua' passam u fattapposta p' batter u chiumm"). 

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F’cazza Focaccia.

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Ferone Salvadanaio di coccio
Ficozza Colpo secco assestato sulla testa del malcapitato con le nocche delle dita chiuse a pugno

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Filippa Corrente d’aria (in genere fastidiosa) : Chiud’ a’ finestr’ (a’ port’, etc,) ca avene na_______ !!

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Fizzo (so) Puzza. Fizzoso: schizzinoso

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Frusckula (ona) Cucciolo di gatto o cane, spesso randagio, usato per analogia per compiangere la situazione di qualcuno ("Vid a quidd' pov'r frushcul'!"). il termine FRUSCKULONA indica invece donna estremamente espansiva (come un cucciolo) nei confronti del sesso maschile e dal comportamento molto disinvolto (come un randagio).
Fuori 1) Fuori 2) Scoperto. Ci si riferisce a parti scoperte del corpo che normalmente non dovrebbero esserlo: "Cosce da ____" "Tette da ____" "Pancia da____".

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Gattusa Termine intraducibile, indica l'atto di immergere qualcuno sotto la superfice del mare, arrivandogli di nascosto alle spalle e spingendo con forza verso il basso, sino a che il malcapitato non scompaia in un mare di bollicine.
Il termine dovrebbe derivare dalla parola "gatto" ed in particolare dalla pratica impiegata per "eliminare" i cuccioli appena nati, immergendoli in una tinozza d'acqua e annegandoli.
Ghiascione Lenzuolo
Giargianese Straniero, forestiero. "Non fare il ____" non ti atteggiare a forestiero

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Giovane Appellativo per richiamare l’attenzione di tutti coloro ritenuti inferiore, sia di età che di esperienza o ceto sociale; in particolare si intendono "giovani" i ragazzi del bar, garzoni di barbieri, occasionali passanti a cui chiedere informazioni, sigarette, ecc.
 Cfr. F Biondo F U nò   F Capo   F Maestro

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Gnofa Donna dall’aspetto poco gradevole. Racchia. Frequentemente usato: "Madonna che gnofa!". Quando ai tempi della guerra i soldi erano pochi solo i più benestanti potevano permettersi di andare al panificio e comprare la "rosetta" o la "ciabatta", il panettiere per venire incontro alle esigenze della gente meno abbiente impastava la farina che rimaneva, ed infornava il tutto che veniva detto appunto "a gnofa" cioè un ammasso informe. Per questo "a gnofa" si riferisce come dispregiativo ad una donna dalle forme non ben definite o priva di carattere

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Gnottere Letteralmente "mangiare velocemente". "T’l’è gnuttut" – te lo sei mangiato senza troppi complimenti. "___ veleno" ingoiare amaro

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Gnuro Negro, di colore. Spesso usato con riferimento alle dimensioni falliche: "tengh' na F pizza quant' nu' gnur'!", spesso seguito da grassa risata e gesto eloquente. Frequente e' il riferimento al famoso personaggio Ciccie u' gnur' (bonanima), noto per baffi, panza e presenza. "Va tinge all'gnur" (vai a tingere i negri !)  invita l'inopportuno interlocutore a dedicarsi ad una attività tanto impegnativa quanto inutile. Anche come segno di insofferenza e richiesta esplicita di interrompere la conversazione, sia come commento sarcastico ad una impresa straordinaria compiuta ("Aggh'pigghiat' na vopa da cing'chil ! - Va
ting'all'gnur !")
quindi come ironico invito ad assumersi la paternità di imprese improbabili quale può essere appunto l'aver tinto i negri.

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Goccia 1) Spavento. "Mi sono preso una _____ " mi sono spaventato. Più tecnico è il termine "Shcanto" 2) Malanno improvviso e grave, tipo ictus "Ti venisse una ____"

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Grasta Vaso da fiori, normalmente di cotto, per esterno. "Dare l’acqua alle graste" innaffiare i fiori

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Gratta gratta Granita ottenuta grattando un grosso lastrone di ghiaccio e cospargendolo poi con sciroppi alla frutta
Grattino Ladruncolo

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Guantiera Vassoio di forma ovaloide usato per riporre le paste che si comprano o si portano a casa di qualcuno quando si è ospiti il dì di festa. In alcuni paesi rurali vi è la consuetudine  di portare in dono quando la figlia femmina va in sposa, una guantiera a tutti gli invitati al matrimonio fatta di paste secche (quelli da 4 soldi al kg ) pasta di mandorle che però al posto di chiamarsi guantiera assume il nome di Cartoccio. 

Il nome deriva dall'impiego che nelle case nobili veniva svolto da un oggetto di forma simile, ovvero raccogliere i guanti degli ospiti in visita.

Iamm Gamba. Termine interessante per la frase "M’aviss affocat na’ ___" Non l’avessi mai fatto. Si perde nella notte dei tempi l’origine della relazione fra l’azione di cui pentirsi e la gamba affogata

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Iastema Bestemmia. Frequente la frase "Nummè fa iastemà" non dirmelo, il ricordo è ancora doloroso

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Imbrusare Imbrogliare, stordire l’interlocutore con argomenti generalmente fumosi e di poco costrutto, o anche raccontare cose poco credibili. Spesso nelle locuzioni: "non t’ fa mbrusa’ da quid"; oppure: "c’è m’ ste mbrus’?"

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Imparare Imparare. Ma anche nel significato di insegnare "Me l’ha imparato mio padre", "Non si nasce tutti imparati". Ben conosciuta anche l'espressione "T'agghia 'mparà e t'agghia perdere" La frase e' assai usata quando si voglia esprimere la dolorosa certezza che, nonostante i nostri sforzi, la persona che stiamo cercando di istruire si dimostra assolutamente renitente e refrattaria ad adeguare e modificare il suo discutibile comportamento

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Incappare Capitare "Cettistengapp?"; accadere in modo imprevisto "Mi sta incappando un sonno!!". "Incappare in F canna" strozzarsi

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Incaricare Preoccupare, nel senso di intimazione o esortazione. Riflessivo. "Non ti ___" non te ne preoccupare

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Inchianare Salire. Anche transitivo "- Voc abbash a comprare le sigarette... -Inchianami il martello mo' che torni"

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Inciuppinare Abbellire, spesso riflessivo."Vid a quedd com s'ha 'ngiuppinat !"

 

Incoddare

Avere voglia. "Non mi incodda andare al cinema oggi"

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Infrascare Definizione ancora in corso di dibattimento: incassare? Imboscarsi? Prendere mazzate?

 

Inguacchiare Sporcare in modo da ottenere un effetto di unto e appiccicoso. In senso figurato, situazione aggrovigliata ("Motò, ce inguacchie ca ste sus’ a o’ comune")

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Intrame Interiora, intestini. "Mi si arrivogghiano le ___" si usa per indicare estremo disappunto

 

Intufare Impuzzolire, generalmente con gas provenienti dal proprio corpo

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Inturniciare Girare, andare a zonzo

 

Inziccare Appiccicare. "Quidd’ s’ha ‘nziccat e no ss’ stacc chiù"

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Inzippare Iniziare, mettere in piedi. "Ha inzippato una pescheria". Improvvisare "Inzippiamo una spaghettata alle vongole?"

___ fa parte dei sinonimi del verbo "alzare". Chiara è la sua provenienza dal termine "zippero", sottile e flessibile ramoscello, nella particolare accezione si alzarsi rapidamente, (come un ramo prima piegato verso il basso e poi rilasciato d'improvviso), sia in senso reale che metaforico, quasi sempre a causa di uno stimolo esterno. Il termine può essere impiegato sia con animali o oggetti che con persone: "Quann'u patron'ha fisch'cat u can'a'nzippat l'recchie" (Il cane ha subito prestato attenzione al richiamo sonoro del di lui padrone). "Accom'ha sunat'l'antifurto d'u cint'vint'sett' m'aggh'inzippat da u litt" (Mi alzai dal mio giacilio non appena udii il suono del dispositivo antifurto di cui è equipaggiata la mia autovettura). "No t'nemm' vogghia d' fa u compit'n'classe e am'inzippat nu filone" (Animati da scarsa volontà di cimentarci in un'esame scolastico, decidemmo dopo breve consulto di assentarci arbitrariamente). "'Nzippat'figghie ca mamma t'nzora" (Cresci figlio che la mamma ti sposa - detto popolare che commenta una situazione in cui si vogliono accelerare troppo i tempi di una azione).

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Inzivato Sporco, unto. Agg. Cfr. F Sivo

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Ioia (Si pronuncia iòià) Dicesi di femmina ingenua e stupida, quasi nata ieri, propensa a fare casini senza accorgersene suscitando clamore ed invocazioni consone alla situazione ("ma 'si 'pproprie na ioia")
 
Lacitrezz T'agghia purtà a ___: Non si riferisce ad una gita nella simpatica località siciliana ma alla zona "leggiadrezze", zona Galeso - Tamburi, prima della centrale del latte, dove c'è uno sfasciacarrozze e dove il corpo forestale dello stato ha un vivaio. La zona è particolarmente amena e piacevole ma sbaglia chi crede nella bontà del proponente la gita, in quanto la zona ha subito un notevole degrado ed è a volte quasi citata come sinonimo di discarica.
Lampascione Piccolo tubero, normalmente servito sott'olio

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Legge Tirata in ballo solo nel caso siano gli altri a violarla. 2) La ___ : schiaffo bonario che percuote il cuzzetto di colui che si è appena tagliato i capelli

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Loffa Scorreggia soffusa, spesso nauseante.

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Loggia Balcone
Lucculare Urlare, gridare. "Cestè luccul?!" cos’hai da alzare la voce?!, datti una calmata. "Una bella lucculata ngap" cazziatone, cfr. F Partacchione

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Mae Mai. Usato specie nella espressione ___sia (Signore)!"- "speriamo che non venga a piovere" " ____sia Signore !" Stai attento, ___sia cadi – Stai attento, potresti cadere (con lo stesso uso cfr. F Ancora). (Cfr. Marco Boffardi, Maesia le Femmine, Ed.Rinaldi 1975)

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Maestro (Mest) Identifica persona di esperienza nel campo lavorativo (Mest'Antonio u ferrar') o persona di età abbastanza avanzata e quindi dotata di
esperienza di vita. Viene usato anche in modo ironico per definire chi invece non ha assolutamente i requisiti per essere "mestr'" ma si atteggia a tale (Ha parlat' mest'sasizz ! - a commento di una affermazione pomposa espressa da chi non ha voce in capitolo ma si vanta del
contrario). Più importante del Mest è il "Don", persona che per età,
esperienza o ceto sociale merita rispetto e deferenza.
Come per "mestr'" anche il "Don" viene concesso in senso ironico a chi si atteggia a tale senza esserlo.

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Malombra Versione tarantina del fantasma anglosassone; figura spettrale che si aggira di notte coperta da un lenzuolo spaventando gli occasionali passanti. Molto prosaicamente, si crede che le "malombre" incontrate di notte da qualcuno altro non siano che amanti sorpresi nell'esercizio delle proprie "funzioni" dal legittimo titolare del talamo coniugale (alias
marito, "curnut" o "magghiat" (magghiat = maschio della pecora") e costretti ad allontanarsi precipitosamente coprendosi con il lenzuolo a portata di mano, non avendo il tempo di rivestirsi adeguatamente.

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Mam’t Tua madre. Entra comunemente in gioco nelle espressioni ingiuriose : a’ fess d’_______ - quella stupida di tua madre ; a zoccola d’______ ; mocc’ a’_______opp. Vaffammocc’ a’ ________lett. in bocca (opp. vallo a fare in bocca) a tua madre . "Chedda trullaller d’ ____"

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Mamòne Personaggio mitologico chiamato generalmente in causa per spaventare i bambini: "Mangia tutto se no chiamo il _____", ma anche per identificare una persona brutta e sgradevole "Chi è quel mamone là?"

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Mangiare Mangiare. Anche riflessivo: Mangiato, spesso associato a Tutto "Venitevene tutti mangiati". "Mò mangia": Espressione antifrastica usata per esprimere scetticismo di fronte ad una possibilità di difficile realizzazione "M'agghia fa pajà quidd' deb't da Giuann'... - See, mo mang..!".

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Maniciarsi Rifless. Sbrigarsi: "Mè, no t’ manish !!" cfr. F Mena

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Mannàt In genere, mandato (inviato, spedito), usato specie nella locuzione "ei venut’ o t’hann’____?"- Sei venuto o ti ci hanno mandato ? (con riferimento a persone importune ovvero giunte in momenti non opportuni ovvero che intervengono a sproposito in conversazioni fra terze persone)

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Mappino Schiaffo. Da non confondere con Mappina che invece è una piccola pezzuola o una presina per afferrare tegami bollenti

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Marc’Poll’ Mitico personaggio tarantino (metà uomo e metà busta), che i giovanissimi non hanno avuto la fortuna di conoscere, i giovani (come gli Autori) lo hanno conosciuto in età oramai avanzata (curvo ed avvizzito), la cui missione era la vendita di buste contenenti schedine Sisal precompilate. "Auè a’busta?" ("Vuoi una busta?") era il suo tipico verso. Il suo vero nome era Amedeo Orolla, chiamato Marc Poll in omaggio alla nave su cui prestava servizio militare suo padre (Marco Polo) e di cui egli ne decantava le gesta.

 

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Marangia Arancia. Famosa la canzone "F Sprangi le marange" sul motivo di "Strangers in the night" (F.Sinatra).

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Marangiana Melanzana.

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Marcare Scavalcare

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Matò Madonna in senso esclamativo (comunica la sorpresa per il verificarsi di un evento inatteso o superiore alle aspettative o all’esperienza comune). "Matò, ma è vist ce spigola c’ha pescat Mimmo?" "Matò, tutt’ hann’ muert" . Un grado maggiore di sorpesa può essere espresso allungando le "o" finali senza alcun limite (matoooo……) [Più raro, Potooo]. Cfr. F

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Mazzate Botte. "Mi ha fatto una F caricata di_____", "____ di morte!"

Tipiche le "mazzate da sus": pratica pedagogico-punitiva molto in auge fra i genitori tarantini; trauma infantile terribile, ma in fondo formativo, subìto almeno una volta da ogni bambino tarantino. consiste nel picchiare il bambino che gia' piange per un precedente trauma, vero o presunto. 
esempio 1:
il bambino si fa male dopo aver commesso un'imprudenza, nonostante il genitore lo avesse diffidato dal commetterla. "te l'aver' ditt' ije!!" (mazzate da sus')
esempio 2:
il bambino fa i capricci senza un motivo particolare, probabilmente solo perche' e' stanco ("piccio di sonno") "nà, almeno piangi per un motivo!" (mazzate da sus')

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Mazzo Si definisce ___ un'individuo eccessivamente magro, il termine è evidentemente derivato da "mazza", inteso come bastone o manico (a mazza d'a scopa). 

Il termine può essere impiegato per indicare una situazione, sovente trascorsa, che non ha portato il risultato sperato (Magghie accattato i BOT ma agghie sciut'mazz - I Buoni Ordinari del Tesoro che ho comprato non hanno avuto il rendimento che auspicavo, Magghie imboscat' cu Maria ma agghie sciut'mazz ! - Mi sono appartato con Maria ma lei ha rifiutato di avere con me rapporti intimi).

Mbà Compare. Titolo concesso a persona intima e di pari grado sociale.
Il titolo è concesso o spacciato anche a persona non intima ma che vorremmo fosse tale perche importante e/o in grado di esserci utile in una determinata situazione

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Mena Dai. Esortazione a fare qualcosa: "mena, sbrigati". Anche abbreviato con ""

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Menare 1) Gettare, buttare, generalmente riflessivo: "Che faccio con quella ragazza? Menati", "Menati abbasch" scendi 

2) Correre, generalmente in auto: "Non ti _______"

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Menne Seni, tette

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Mitodde Tempie del cranio. Il termine "attaccarsi alle ___" significa che non c'è più molto da fare per risolvere una situazione (attaccarsi al tram, appunto, se ci fosse a Taranto) e che quindi l'unica cosa da fare è portarsi le mani alle tempie e stringere forte, nel classico gesto di sconforto e disperazione di che non sa che fare.
CICCIO: Agghie tuzzat cu a 127 e no ssò assicurat'
UCCIO: Eee, mò attac't all'mitodd'
Mizzuni Mozziconi di sigaretta. "Ve cugghie ___" significa "ma fammi il piacere", simile a "vè ting l' gnur", oppure per indicare un tracollo finanziario: "ridursi a raccattare ___ per vivere"

 

Adesso, ora. Termine comune a tutto il Sud e ormai compreso anche al Nord.

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Mocc Bocca. Usato specialm. In espressioni ingiuriose : ___a’ mam’t ; _______a’ sor’t (lett. In bocca a tua sorella). Cfr. F Mam’t. Per motivi fonetici la M può essere sostituita dalla V: "Chiud a’ vocc", "A vocca china" .

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Morso

(Muers)

Espressione usata per potenziare l’aggettivo seguente: "_____ del disonesto", "______ del F carnevale"

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Mucculone Il lemma può essere impiegato sia per caratterizzare una persona apatica (No t'n'stà tutt'u giurn nnanz'a televisione com'a nu mucculone !) che un'individuo magro e alto (Quidd'mucculon'di Antonio). L'analogia è con la "stalattite" di muco che a volte cola dal naso, il "mucculone" appunto; come questa il soggetto è allampanato e come questa vibra, sembra che si muova ma in definitiva rimane dove è, finchè un'appropriato colpo di braccio lo spalma sulla manica.
Muscitìa Sporcizia, anche in senso figurato

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1) Esclamazione di sorpresa per un evento inatteso (a differenza di Matoo, non può essere usata in circostanze negative). "Nà, ha turnat’ Mimino dall’America". 2) Allungando molto la "a" finale ("Naaaaaa!") si può esprimere sia piacevole sorpresa sia ironia o sarcasmo all’indirizzo di qualcuno 3) Ecco: "Nà ciavè" Ecco cosa devi avere, si dice indicando il proprio basso ventre, "Nà, F quanto mi mangio una F cosa e vengo". Cfr. F Matò

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Nazzicare Dicesi di andatura oscillante sull'asse verticale, riferita a persona che procede lentamente. Tipico dei perdune. Per assonanza, alle volte adoperato per indicare il gesto di scoprire lentamente l'angolo di carte da gioco in giochi di azzardo, detto anche poeticamente "tirare la recchia al ciuccio"

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Ncraptuezzl Nodi o i rigonfiamenti che si creano sulla lana quando veniva filata a mano, inconveniente che complicava la lavorazione e faceva
"iastmar'l'muert'd'a pecr" alla filatrice.
Essendo molto ridotta la filatura a mano della lana, ho sentito qualcuna di quelle allegre e gioviali signore che anche il 15 agosto frequentano i pulmann dell'AMAT vestite rigorosamente di nero, calze comprese, dotate di medaglione con foto ricordo delle varie buonanime di
famiglia e quindi a lutto a partire dai 12 anni di età, definire "'ncrapatuezzl" anche quei pallini che si formano sui maglioni di lana dopo un uso lungo e costante.

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Ndrocchia Figlio di ___. Persona furba. Imbroglione

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Ngarch Caricare (?) Spingere. Usato oggidì per invitare l’autista a spingere sull’acceleratore.

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Nguedd Termine dialettale molto usato. Letteralmente: in braccio, addosso. "Non ti F menare ____" non venirmi addosso. Anche figurato: "Tutto il problema si è riversato ____ a me"

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Ngul Termine normalmente presente in espressioni volgari e ingiuriose: "____ a’ mamt, a’ sor’t, etc" (cfr. F mocc), ma lo si incontra anche per richiamare chi non capisce o non sente qualcosa per la seconda o successiva volta che questa viene ripetuta. "Capo…" "Capoo…""Capooo…" "Eh, ngul!"

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Nticchia Lett.lenticchia. Piccolissima quantità: "Quanto sale ci vuole sulle cozze? Na’ ___"

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Nzvus Agg. Sporco, sporcaccione. cfr. F Inzivato F Sivo. "Quidd cristian è proprie nu ____"

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Onesto Termine impiegato per sottolineare la propia condivisione a quanto affermato dall'interlocutore o per affermare la propria buona fede (scè mangiam'n nu panzerott'da Ernest' - Onest ! * Onest, no so ie ca aghhie jast'mat !).
Oss 1) Sott all'___ indica una situazione propizia e fortunata capitata al momento giusto "Stè caminav a Via Anfiteatr e agghi'acchiat' cintmilalir', m'on sciut proprio sott'all'oss' !"  

2) può essere anche un violento pugno portato alla bocca dello stomaco (sott'all'oss' della gabbia toracica) di un avversario, che di fatto risolveva con la signorilità che ci è propria eventuali divergenze di opinione dei gentiluomini "abbasc'a Duan'.

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Paolo Sesto E’ il nome di un popoloso quartiere dormitorio alla periferia nord di Taranto, sorto nei pressi dell’Italsider per ospitare le famiglie di coloro che vi lavorano. Secondo taluni, è preferibile non girarvi di notte a piedi, se non armati: le voci sono tuttavia incontrollate anche perché non sono molti coloro che fanno ritorno e che possono raccontare la verità.

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Palm Palmo. Particolarmente usata nell’espressione "tre ______ d‘ cul’", lett. "tre palmi di sedere", da cui "Te fazz tre ______d’ cul’", lett. "ti allargo il sedere fino a farlo diventare largo tre palmi [mediante introduzione di strumenti metallici nello sfintere o mediante ripetute battute sulle chiappe con una mazza da baseball]" cfr. F caricare

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Panariedd Piccolo del ricottaro. Una delle caratteristiche du' panaridd' è quella di non avere nessun timore reverenziale verso chicchessia, per cui risponde in maniera sfrontata e ironica anche ad autorità civili e religiose che dovessero mai provocarlo.
Episodio raccontato da Carlo: Mattina di estate calda e afosa, una coppia di operai sta scavando una trincea abbastanza profonda in zona Bestat per la posa di tubazioni; sul ciglio dello scavo una coppia di ragazzini dell'apparente età di 11-12 anni, con tutte le caratteristiche dei panaridd'. Stanchi della muta osservazione, uno di loro si rivolge agli operai dicendo: "E 'ccè stè acchiat' u tesor addà sott' ?" In qualunque altra parte del mondo, l'operaio avrebbe fatto finta di niente in quanto teoricamente più adulto e maturo, quindi paziente; quì no, ed uno di loro si è rivolto al ragazzino rispondendo in tono poco cortese "NO, stè cercam' u piccion'd'mammt !" risposta che di per se qualifica il mittente e che, soprattutto dal tono, avrebbe indotto chicchesia ad una rapida fuga o quantomeno al silenzio. Niente di tutto questo, u panaridd' coglie la palla al balzo e rapido risponde "E stè bbuen' a scavà fin all'Tamburr'" provocando la mia reazione prima ilare e
poi commossa, nel vedere ancora una volta affermato nelle giovani generazioni lo spirito che animava i nostri antenati (va notato che, per inciso, la provenienza del ragazzino non poteva che essere dell' "oltre ponte di pietra" e che, nonostante la giovane età, si trovava praticamente dall'altra parte della città, cosa che la dice chiara sulla sua autonomia di movimento).

 Nella foto panarieddi a Piazza Ebalia che fanno il bagno nella fontana

 

Panaro Piccolo cesto in vimini usato solitamente per il trasporto di alimenti: "Agghie pers Filipp cu tutt u ___ ": Quando non si riesce a "salvare capra e cavoli" si perde Filippo con tutto il "panaro" (L'espressione è solitamente impiegata a commento di una situazione in cui si constati un evidente e totale fallimento "Agghie sciucat a Sisal e agghie pers Filipp cu tutt'u panar !)."

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Panocchia Indica un grosso bernoccolo, come quelli dei cartoni animati di Hanna e Barbera o della Warner Bros. in cui lo sfigato di turno (Silvestro, il coyote, ecc.) veniva colpito da oggetto contundenti che provocano ecchimosi ed ematomi dalla caratteristica forma a "pannocchia" di mais e RIGOROSAMENTE spelacchiati.
Papagna Abbiocco. Senso di stanchezza o stordimento (specie post-prandiale) accompagnato al colpo di sonno. "Cu stu vine m’ha venut’ na papagna…" – Questo vino mi ha dato un tale senso di stordimento!

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Parapizza Preservativo, profilattico, nel gergo dei giovani del rione Salinella

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Pare Sembra. "Bell’ pare" (usato per lo più in senso sarcastico e un po’ denigratorio, all’indirizzo di qualcuno che per la prima volta indossa abiti importanti, il vestito della festa oppure colori sgargianti). "pizzica e nò pare" (è un ragazzo più incisivo di quel che sembra all’apparenza)

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Partacchione Grande sgridata non violenta. Cazziatone.

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Passaggi Furtive toccate sulle parti più eccitanti del corpo femminile (che rimangono tuttavia al di sotto della soglia delle molestie sessuali) ,"Pigliarsi i ____"

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Pasta Usato nella locuzione di pasta minuta : ce ssò, d’____ minuta ? Sono forse un uomo da poco (non coraggioso, intelligente, etc.)?

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Pensiero 1) pensiero. 2) in aggiunta al verbo "fare" assume il significato di "cambiamento di opinione": (al ristorante) "Senta, un’ impepata di cozze" "Ma non voleva il fritto misto?" "Ho fatto____"

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Perchia F ficozza

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Perdune Religioso confratello incappucciato che, a mò di malombra, si aggira per la città in occasione dei riti della settimana santa. Al perdune si sente spesso ripetere il verso "Furcè ... nguè"

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Pesce sostantivo maschile
1) Animale acquatico vertebrato, fornito di pinne e con corpo spesso rivestito di scaglie, respirazione branchiale e scheletro osseo e cartilagineo, insomma il pesce vero e proprio.

2) Espressione dialettale che individua l'organo genitale femminile. A  differenza di altre regioni meridionali (tipicamente la Campania) dove con pesce si intende l'organo maschile (principalmente per via della forma oblunga) a Taranto con "pesce" si definisce invece la vagina. Solitamente impiegato in frasi offensive insieme alla citazione di un grado di parentela femminile della vittima dell'imprecazione (U pesc d'mam't - U pesc d'sord). L'origine del detto viene attribuita dal letterato francese Valery Baschcavinne (Nizza, 1883 - Nasisi scalo 1952) al particolare odore dell'organo delle zilate locali, causato del contemporaneo effetto delle scarse abluzioni e dell'elevata temperatura dovuta al clima torrido, che ricorda da vicino quello del prodotto ittico in esposizione nelle pescherie locali. Più sottile l'interpretazione del coreano Ha Wue Mo (Seul, 1902 - Tramontone, 1989) che associa la difficoltà di afferrare un pesce alla rarità delle occasioni in cui i gentiluomini tarantini avevano occasione di "toccare con mano" il loro oscuro oggetto del desiderio, a causa della nota ritrosia delle pulzelle locali nel concedere le loro grazie prima di contrarre il sacro vincolo coniugale. Il semiologo giapponese Morij Kojfungy traccia un'interessante confronto tra i termini "pesce" e "piccione"; Mentre col primo termine si definisce, come detto, l'organo femminile in senso strettamente anatomico, il secondo indica, con arguta sineddoche, la parte per il tutto, volendo indicare sia la vagina vera e propria (il cui caldo e soffice vello ricorda il piumaggio e la forma del petto del volatile) che una bella donna nella sua completa fisicità (similmente al "fica" in italiano gergale). Importante notazione va però fatta nel caso in cui si scenda nello specifico; ovvero, mentre il generico "pesce" è sempre rivolto all'organo femminile, razze specifiche, tipicamente allungate e spesso di notevoli proporzioni, vengono citate come sinonimi dell'organo maschile. Tra gli esempi più comuni segnaliamo il "gruenco", il "traulo" ed il celeberrimo "Cefalo a nu uecchie" (cefalo ad un occhio) in cui l'unica cavità oculare è rappresentata dal meato alla sommità del glande.

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Pettinessa
Pettinino a tre punte largo a forma di fero di cavallo di color tartaruga che serviva a tenere fermi i capelli raccolti nel toupe. (mia nonna buonanima ne aveva uno bellissimo dico uno perche' sebbene la pettinessa sia un sostantivo femminile a casa mia la pettinessa sempre un pettine rimane). Una frase idiomatica tipica dcelle pettinesse in uso dalle mie parti e': "chiacchere e pettiness o banc e napoli nun n va truvan ra mpgna" che vuol dire: "hai detto una grossa fesseria e vuoi venderla come se fosse una grande verità. E' come andare al monte dei pegni e cercare di impegnare delle cose che non hanno valore materiale ma sono importanti nella vita di tutti i giorni."

 

Pettole

Carteddate

Sannacchiudere

 

 

Piccio 1) Incombenza faastidiosa "lascia perdere che sono picci" 2) Capriccio; famoso è il piccio di sonno, tipico dei bambini stanchi dal troppo gioco esagitato (F sdrignl) che piangono senza motivo apparente

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Piccione Bella ragazza molto procace. Praticamente mai usato per indicare il volatile, più comunemente chiamato colombo. "Che F morso di ____"

Entra anche in espressioni del tipo "Tras a piccion", "Ve a piccion", etc. per indicare una buona corrispondenza fra l'obiettivo ricercato e il mezzo proposto. "M'ha sciut a piccion" rassomiglia molto a "m'ha sciut sott all'oss" F oss

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Pigghiangul Kaki, frutto dell’albero omonimo detto per l’appunto albero di ____. Vocabolo causa di maliziosi equivoci quando distinte signore si presentano dal fruttivendolo chiedendo appunto un paio di chili dei medesimi

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Pirito Rumore molesto, scorreggia. Spesso usato. "pirito di merda". Frequente anche: "pirito fetente" riferito a persona noiosa.

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Pisciaturo Mentre è universalmente impiegata la definizione volgare delle feci per offendere una persona di cui si abbia scarsa o nulla considerazione (Dall' italiano "stronzo" al tarantino "strunz cacat a forz" al francese "Vous es en pris chin de merd") e' anche vero che gli escrementi hanno comunque goduto di una certa considerazione nel corso dei secoli.

Poiche' il tarantino ha nella pigrezza una sua caratteristica genetica (oggi evidenziata anche dalla pubblicazione del codice del DNA umano) che gli rende assai sgradito sprecare piu' energie dell'indispensabile anche nell'uso di improperi e contumelie, ecco che il residente bimare associa all'universale uso delle feci il particolare dell'urina. Secondo quanto riportato nel ponderoso saggio dell'erudito francese Jean Marie Ushorgebelle (Reims, 1856 - scesa del Vasto 1912), gia' libero docente della pesca al vosciolo e esimio divaricatore di valve dei mitili nostrani, con l'accezione "pisciaturo" si definisce persona di scarsa affidabilita', a cui non vale concedere nessuna fiducia e solita commettere atti che la pubblica societa' aborre fermamente ("Giua', e lassat na Raff int au frig ? - No, m l'agghie bevut tutt'! - Mudù, si proprie nu pisciatur!"). Il termine ha una superlativizzazione anche dovuta alla consistenza della materia; mentre le feci sono piu' o meno solide ed a volte assumono forme che lasciano l'attento osservatore stupefatto ed incantato, l'urina e' liquida e viene quindi dispersa senza lasciare particolari tracce (a differenza del gia' citato "strunz cacat a forza" che obbliga il deponente ad una titanica lotta che ripropone il conflitto dell'uomo che si confronta e vince la materia inanimata). Il lemma si presta quindi a definire con chiarezza e senza possibilita' di fraintendimenti il proprio disappunto nei confronti del soggetto ricevente, a cui non solo si esprime la propria convinzione del suo nullo valore, dello scarso gradimento e della inesistente consistenza. Vale la pena di citare la fiera disputa che intercorse tra il citato Ushiorgebelle ed il filologo americano Steve Addaret (Menphis, 1912 - Tratto di mare antistante Punta Rondinella, 1984) docente di meccanica e costruttore del primo "spizziddo" in fibra di carbonio, che in un suo pungente panphlet confutava l'idea che col termine "pisciaturo" si intendesse il liquido urinario, affermando che trattavasi invece del luogo ove veniva svolta l'attivita' di minzione (dialettizzando quindi l'italiano "sei un cesso!").

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Piscioscia Mento allungato

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Pizza 1) Pizza, chiamata anche pizzella 

2) Organo sessuale maschile "Che ___ che tengo stamattina!". Tipico è anche il detto "Quann fasch l'ogn a pizza" (quando comparirà l'unghia alla __) per intendere un evento che non accadrà mai 

3) Esclamazione. Da sola, usata in risposta ad una affermazione eclatante: "non mangio da due giorni!" – "Pizza!". Oppure, come affermazione, seguita da altra espressione: " ____ c’e’ fridd’ ca fasch’". 

4) Gingle. "Pizza, a chi non dice pizza, con la mano sulla pizza, PIZZA !". 

Bella anche l'espressione "Piacere Mark Spitz, quest'è a mane e quest'è a pizz" presentandosi a qualcuno

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Ponte 1) Prendere di___  : a) colpire qualcuno direttamente, scontrarsi: "L’ho preso di ____ con la macchina" b) Dormire profondamente e fare fatica a risvegliarsi: "E’ in ritardo, deve aver preso di _____ il letto".  

2) Ponta ponta: appena in tempo

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Pressa Fretta. Andare di ___ , avere fretta

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Priso Pitale, vaso da notte. Spesso usato: "___ di merda", "Ehi, l’enghiut u pris!" F Sanare . Spesso anche: "faccia da ___" oppure "dai, non fare il ___".

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Pugnetta Atto masturbatorio maschile, sega. Termine usato anche per ridicolizzare "Sei proprio una mezza _____"

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Pulsano Paese della provincia di Taranto, provvisto di sbocco al mare (Marina di Pulsano). Noto per l’espressione "A Zita d’ Puzan"- Lett. "La fidanzata di Pulsano" (con riferimento forse, alla fidanzata proveniente dalla campagna). Una leggenda dice che la Zita di ___ sia la sposa che, vestita di tutto punto, viene bidonata sull’altare dallo sposo impazzito (o forse ha bevuto)

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Puuuufa Termine affermativo utilizzato per indicare una completa padronanza di un campo dello scibile umano; indica una profonda conoscenza, praticamente innata, di persone, cose o argomenti. La dizione del termine, vagamente onomatopeutico, tende ad acquisire un numero di "u" direttamente proporzionale alla profondità della conoscenza o alla evidenza lapalissiana dell'oggetto della conversazione. Può essere accomunato, per la sicumera del pronunciante ma non certamente per i modi e le sembianze del medesimo, all'espressione anglosassone "of course". Esempio:  "Sono buone le cozze pelose?" "Puuuufa!!!" "I would like to have those Cozze, but ..do they taste good?" "Of course, my friend!"
Quanto 1) Quanto. Il termine entra in gioco anche nel famoso improperio "A te e quanti ne tieni!". 2) Usato in modo peculiare con riferimento al tempo o come esortazione: "_____vado al bagno e torno" – Il tempo di andare al bagno e tornare; "_____mi allunghi la bottiglia" – Potresti passarmi la bottiglia ?

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Raschkare Scopare, fare sesso. Il termine 'Raschk' viene anche usato per intendere il debito: "Come l'è accattat a machin? A raschk?" cioè facendo debiti, a rate 

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Rasciulo Orzaiolo. La pudicizia, morigeratezza e ritrosia delle zilate tarentine è sempre stata elevata ed altrettanto la loro sensibilità. La primissima vista dell'organo sessuale maschile le turbava a tal punto da provocarle segni vistosi, una sorta di malattia psicosomatica ante litteram - appunto il "rasciulo" - che le accompagnava per diversi giorni così come, probabilmente, i pensieri peccaminosi, "quid est in visu est in corde".
Rattuso Colui che si interessa alle donne con chiari ed esclusivi fini sessuali. Il ___ spesso si prende dei passaggi.

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Re Cazzi di ____ . Piccolo pesce molto frequente lungo le coste della città. Alcuni pescatori dilettanti sono convinti che non ci sia altro pesce in giro.

Il vero nome è "Donzella", il nome dialettale deriva da "calza del re", per analogia con le variopinte calze indossate da nobili e reali; ma si sa, il tarantino non chiede altro che di rispondere con l'ironia alla autorità costituita e poi la "l" dopo la "z" di solito fa una brutta fine (cfr "calzone" --> "cazone") e così, vuoi per motivi di pronuncia, vuoi per insinuare che, come direbbe Alex Drastico, "il re c'è l'ha piccolo" (non è uno dei pesci più "voluminosi" che popolano i nostri mari) la dolce e aggraziata "donzella" è diventata un'ironico "cazz'd'rrè".

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Recchia Orecchio. Termine usato anche in appellativi affettuosi "Recchie di gomma", "Recchie di bistecca". "E’ un poco della ____" per identificare un gay

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Ricottaro Persona vestita in modo vistoso, normalmente chiassosa e di modi non urbani ; talvolta rissosa. In quanto generalmente più prolifici, i ____sono destinati a rappresentare col tempo la schiacciante maggioranza della popolazione tarantina (cfr. Pierpaolo Soggia, La teoria dell’accerchiamento, Scientific American – 26 Marzo 1982, p.4) L’origine del termine risale a quando queste persone si occupavano della produzione di ricotta. Ricottaro deriva da ricottaio, ma come tutti i mestieri che finiscono con la desinenza –io (macellaio, marinaio, etc.) anche questo ha cambiato l’ultima i in r (macellaro, marinaro, etc.) F Vastaso F Cozzaro

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Ripa Bordo, riva. "A ___ di mare" molto vicino al mare. ___ ___ vicino vicino: "Cammina ___ ___ al marciapiede" 

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Rizzo Riccio. Farsi a ___ : abbandonarsi ad un piacere, generalmente gastronomico, mangiare molto "Magghie fatta a rizz"

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Rocca Roccaforzata. Importante centro agricolo della provincia di Taranto,
noto per l'espressione "ce ssì d'a' Rocca?" - Lett. "Sei forse di
Roccaforzata?" (con riferimento malizioso ed ironico ad una presunta, quanto infondata, inferiorità intellettuale dei cittadini di Roccaforzata).

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Ruscere Borbottare. "E non ruscer semb" e dai, smettila di borbottare. "No rusce e no musce" non borbotta nè si lamenta, è passivo, scarsamente reattivo, opposto di "pizzica e no pare"

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Rueto Rumore, caos

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Rummato
Sostantivo maschile, (pl.) RUMMAT. Utilizzato prevalentemente per indicare il letame ovino. Termine in uso almeno dal 1899 (data di nascita di mio nonno a cui l'ho sentito pronunciare). Dubbia la provenienza.
Puo' essere usato come spregiativo nei confronti di una persona (volgarmente E' una persona infida = Ete nu' rummato).
Il termine atualmente diffuso nella città di Taranto, si ha occasione di sentirlo frequentemente durante la vita universitaria fuori sede, quando la propria genitrice accampa scuse per andare a trovare il/la figlio/a per evitare che il proprio erede sia sommerso dal ...rummato.

 

Salinella Popoloso quartiere alla periferia di Taranto, caratterizzato dalla presenza dello stadio (F Campo) ove un tempo la squadra del Taranto giocava partite di livello accettabile (serie B e Coppa Italia), tanto che il terreno di gioco è stato solcato da stelle del calcio come Pelagalli, Giovannone, Chimenti (detto "Vituccio"), Cimpiel, Jacomuzzi e Jacovone (cui lo stadio è formalmente dedicato, in quanto tragicamente scomparso nel 1978).

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Sa(l)ionca Improperio generico. "Ti venisse una ____"; Spavento "Mi sono preso una ____" F Goccia

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Sanare Viene utilizzato per dire porre l'attenzione sul fatto che non sopportiamo piu' l'atteggiamento di chi ci sta di fronte e che ormai siamo scocciati per intero (sani sani...). "Minghie m l'e sanat proprie!!!"

Sano sano Per intero, completamente. "mi sono bagnato ___ ___"

 

Sand Nind Imprecazione che rivela la scarsa propensione alla vera bestemmia che abbiamo noi tarantini, che ce la prendiamo con santi e divinità che non esistono e che quindi non possono offendersi e di conseguenza punire il
blasfemo, a questo proposito è da citare "Mannagghia Cristoforo Colombo !", tirato in ballo più per la prima parte del suo nome che per i suoi meriti di esploratore. In tema di divinità, il tarantino è convinto di essere sempre sotto controllo e che prima o poi la giustizia divina pareggia i conti, tanto che quando qualche fortuito episodio sembra punire una azione malvagia, si usa commentare: "A Madonn's'lè vista !"

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Santo Lazzaro Santo immaginario spesso invocato se si sono subite molestie di vario tipo, generalmente fisiche "mi hanno fatto a Santo Lazzaro". 

Esempi: "Am sciucat'a pallone cu quidd'du palazz'd'fronte e l'amm fatt' a sat'lazzar" (a commento di una eclatante vittoria). "Agghie turnat in licenza dop quattr'mis ca no'v'nev a casa, agghie pigghiat a uagnedda mea e m'l'agghie fatt' a sant'lazzar (per chiosare una estenuante maratona sessuale dopo un lungo periodo di astinenza).
"M'agghie 'ncazzat cu Tonin e l'agghie fatt a sant'lazzar" (esplicito riferimento ad una metodologia di comunicazione manuale e non verbale per meglio presentare le proprie ragioni, inspiegabilmente trascurata dal film <<Figli di un dio minore>>). "M'onn tuzzat' a mag'n e m'l'onn fatt'a sant'lazzar" (per raccontare il motivo per cui ci si reca a piedi ad un appuntamento).

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Sbariare Distrarsi. "Vado a cinema così sbario un poco"

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Sbonnare 1) Nel linguaggio dei ragazzi calciare forte il pallone: "Giochiamo ai rigori? Si, ma non sbonnare", "Bella partita, certe sbonnate!". 

2) Sfondare, rompere "Sbonniamogli la macchina!" 

3) Sbonno (sbuenn) = grande quantità; "Ricco sbonnato" ricco sfondato 

4) A sette e mezzo: "carta, carta, carta ... agghie sbunnat" ho superato il 71/2.

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Scampare Riferito alla cessazione della pioggia: "Ha scampat!" ha smesso di piovere. Famoso anche il detto "Chiù fort chiove, chiù prest scamp"  (Più forte piove e prima smette) il cui significato, oltre all'indubbio e corretto significato metereologico, vale a volte anche per le passioni della vita.

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Scatenato Aggettivo riferito a sedia o letto non più stabile, che si muove in senso orizzontale e che magari cigola pure
Scapocchione Colui che non compie adeguatamente un certo lavoro, incarico o sport. Incapace. "Quel calciatore è proprio uno ___", anche in senso affettuoso "Si proprie nu’ ___"

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Scarcioppola Carciofo
Scasare Traslocare 
Scazzicare 1) Sfrenarsi,agitarsi nel divertimento, tipico dei bambini che perdono il controllo durante il gioco. 2) Stimolare "M'ha scazzicat a fame" Mi è venuta fame

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Schaffare Infilare, mettere, riporre. "Addò lè schaffat l' chiav?", "Cettè schaffat ngap?"

Impiegato anche nel significato di infierire un colpo (fisico o virtuale) con estrema violenza o comunque con scarsa cura: 
"L'agghi'schaffat na sbunnat ca u pallon s'na vulat abbasc'a Sal'nell !"
"C'nò t'stè citt' t'schaff'nu pugn ca t'fazz' s'ntè a s'ren d'l'Arsenal cu tre ore d'antic'p !"
(il termine potrebbe derivare da "schaffo" ovvero schiaffo, che seppure simile nella postura ad una carezza, non ne possiede certo la grazia e la gradevolezza).

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Schamare Gemere, nel doppio significato gemere di dolore: "oggi sulla litoranea hanno investito un cane, come schamaaaaava" o di piacere "aieri mi sono fatto a Jessica, modò come l'ho fatta ___"

 

Schattare Scoppiare. "M' stè schatt a capa". "L'amm fà schattà d' rabbia"

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Schattuso Riferito ad un colore acceso. "Ce pantalon ross schattus ca tei mis osch !"

 

Scendere 1) Scendere 

2) al part.pass. "scennuto" per una donna significa rimanere incinta: "Maria se n’ha scennut"

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Sciaraball Carro ad un solo asse trainato da un cavallo, generalmente adibito al trasporto di persone.
Scigghiato Disordinato nell'aspetto
Sciummuto Storto, piegato, gobbo. "Vè camminann come nu ___"

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Scoffolare Crollare. "Attento che il tetto può ___"; ""Bella donna, un po’ scoffolata però". Indica crollo rovinoso di muro, palazzo o manufatto edile in genere (m'ha scuffulat' a casa !) e per estensione anche di cose simili (es. il castello di carte o la pioramide umana fatta a mare). L'origine del termine deriva probabilmente dalla voce COFFA, lemma dialettare che indica il secchio metallico basso e largo in cui i muratori usano mettere il cemento o la malta per portarlo a piè d'opera. La preposizione della S privativa denoterebbe quindi un qualcosa realizzato senza "coffa", ovvero senza calce e/o cemento e che quindi, privo degli indispensabili leganti, è rovinato al suolo. Per inciso, il termine COFFA deriverebbe per contrazione da cofana

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Sconocchiare Cedimento improvviso delle ginocchia che porta a caduta o a ondeggiamento. La S privativa precede il verbo derivante da CONOCCHIA, con cui in dialetto viene indicata la acconciatura dei capelli detta CHIGNON, che si realizza  creando con i capelli una forma sferica presso la nuca,, che ricorda appunto la forma delle ginocchia. Quindi chi "sconocchia" è come se venisse improvvisamente privato delle ginocchia, perdendo quindi la stazione eretta.
Legato anche alla paura: fig. "Mi sconocchiano le gambe"

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Scotolare Scrollare, scuotere, normalmente per eliminare l’acqua. Tipica è la scotolata post-minzione

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Scrafagnare Esprime uno schiacciamento violento e a volte doloroso, spesso prolungato nel tempo ed eseguito volontariamente (Agghie scrafagnat nu scarafaggie sott'all pied), rende l'idea dell'italiano "spappolare".
Scuerc’l Scorze. "Non mischiamo scuerc’l e fave" "Non confondiamo il bello e il brutto, oppure le due cose (o persone) non sono comparabili"

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Scurisciuto Sconosciuto. Anche persona triste, alienata
Scurzone Biscia
Sdreus Cosa, persona o fatto strano, curioso, fuori dall'ordinario, a volte discutibile (No parlà sdreus ! Cè 'ssò quidd'capidd'sdreus' ?).
Sdrignl Stato di eccitazione in cui entra il bambino che gioca. "mo' ca sciam a cas da signor nu trasè indall sdrignl" apostrofa la madre al suo pargolo. Spesso seguito dal Fpiccio di sonno

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Senanca Maledizione, malaugurio. "F Menare una ____"

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Sentimento Qui ricordato per il simpatico epiteto all’indirizzo di una persona molto fortunata "Hai più culo che ___" (ha piu' fortuna che intelligenza).
La frase commenta con una punta di invidia la fortuna sfacciata di chi riesce nel suo intento nonostante delle doti intellettive che rasentano la sufficienza. In particolare capita si sentire l'espressione in occasione di: vincite a tombola, lotto o qualsivoglia gioco d'azzardo, ritrovamento fortuito di oggetti e/o effetti personali di valore  (collane, orologi, bracciali, ecc.), assunzioni a tempo indeterminato nei ranghi della Pubblica Amministrazione, all'Arsenale, all'ILVA, ecc.

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Servizio Fare un ___ : fare una commissione. "Ci vediamo dopo, devo andare a fare un ___"

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Sistema nervoso Si usa nelle espressioni "Mi urta il ___ , mi fai venire il ___" cfr. F Urtare

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Sivo Sporco, unto. Da cui anche l’aggettivo F inzivato (nel corso dei secoli la esse si è trasformata in zeta per facilitare la pronuncia). Caratteristica l’espressione "Palla di sivo" per apostrofare un individuo molto grasso

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Sfracanare Ridurre in frantumi. "Sfracanare di F mazzate" picchiare selvaggiamente

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Sgamare 1) Guardare con fare bramoso appartenenti all’altro sesso 2) Evitare un’ incombenza "Ho sgamato il militare", "Abbiamo sgamato l’interrogazione", "Come avete fatto ad entrare al concerto con quello che costava? Abbiamo sgamato" 3) Scoprire un intrigo "Ti ho sgamato, non credere di cavartela"

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Sgarracchia Il termine deriva dalla voce verbale "sgarrare" (demolire, distruggere) e indica una autovettura in non perfette condizioni meccaniche e di carrozzeria. La ___ viene spesso portata a lacitrezz

Sgordona

(Sgurdun’)

1) Di soppiatto, di nascosto "Siamo arrivati alla ____"

2) Di sorpresa "Mi ha preso alla ____".  

3) A scrocco "Entriamo alla ____ senza pagare" cfr. F Sgamare

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Smerza Alla____, al rovescio, generalmente riferito all’abbigliamento. Non è chiaro se alla ____, riferito per esempio ad una maglietta, si debba intendere sotto-sopra, avanti-dietro o interno-esterno.

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Sopra

(Sus)

Per indicare un luogo fisico: "Andiamocene ___ a casa", "E’ venuto _____ a casa", "Sto venendo da _____ ai Tamburi", "Si è F menato da _____ abbash"

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Spampanato Detto di fiore sbocciato da molto tempo e quindi quasi sfatto oppure aggettivo riferito all'organo genitale femminile che vanta una fervente attività.

Sparagnare

Risparmiare. "Sparagna e cumparisce" risparmi e fai una bella figura. Sparagnino (o anche sparamazz): tirchio

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Sparatrac

Cerotto adesivo arrotolato a rocchetto. Usato per medicazioni allo scopo di fermare garze e bende

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Spicciare

Ultimare, terminare in fretta i propri impegni, usato in forma riflessiva (Mo ca spicc'l'comp't voc a scioc a pallon') e imperativa (Spicciati!).

Spitterrare

Versare, debordare. "Attento che sta spitterrando!" dice il capo benzinaio al suo aiutante che sta facendo il pieno

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Spiùlo Desiderio improvviso e incoercibile. "Mi è venuto lo ___ di comprarmi una macchina nuova", "Ceiè, t’ha venut u’ spiul?"

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Sponzare Bagnare, inzuppare. "Ehhh, accom le' sponzat sta frisell !!"

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Sprangere Spremere. "hai sprangiuto le marange, Pino?"

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Spricolare Spricolato indica una causa più che un effetto, potrebbe essere tradotto con "sbriciolato", "spezzettato", "smembrato" e si usa sia in senso reale (Agghie fatt' n'incidente cu a mag'n e m'agghie spricolat) che in senso allegorico (Agghie fatt' na partit d' pallon e m'sent tutt spricolat). E' il verbo relativo all'atto compiuto dai necrofori addetti alla riesumazione dei cadaveri; ciò che resta dei corpi, dopo circa un ventennio trascorso nella bara, viene appunto raccolto come briciole e deposto nelle cassette di zinco da riporre negli ossari.
Sprusciare 1) Scivolare in malo modo, "Ancora sprusci!". 

2) In senso figurato significa mettere incinta una ragazza "io e Tonia siamo sprusciati"

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Spuenzl Frutto di mare di sapore ferroso.

 

Squash Rompi. Usato per sottolineare la caduta accidentale degli oggetti per disattenzione altrui. [rumore di oggetto che si infrange]: "Squash! " lett.- "Attenzione quando maneggi gli oggetti."

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Stipare Conservare, riporre. "Mimino, pigghje u’ maglione ca ste stipat ind’all’armadio" (Cosimo, prendi il maglione riposto nell’armadio) [anche Astipare]. Dal verbo ‘stipare’ provengono anche ‘Stipo’ e ‘Stipetto’: armadio, armadietto

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Stonare 1) Stordire. "Mi sento un po’ stonato stamattina", "Se non la smetti ti do’ un cazzotto che ti stono". 

2) Assordare: "Sta musica mi ha stonato le recchie"

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Stricare Pulire, strofinare, applicando forza.

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Stricaturo Tavola in legno zigrinata, usata per lavare i panni a mano

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Stuezz Pezzo. "ma da’ nu stuezz d’ pan’? " – mi dai un pezzo di pane?

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Strazzacazone Scorreggia parecchio rumorosa, possibile causa di lesioni ai pantaloni.

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Stroppiare Picchiare energicamente. "Ueccuvid ca t stroppie?" Accorto, che rischi di essere picchiato; "___ di F mazzate" cfr. F Caricare

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Studicarie Stupidaggini

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Stuè(dc) Stupido, insulso. Colui che dice o fa F studicarie. U stuè: Trad. "lo stupido", ingiuria usata familiarmente.

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Stutare Spegnere. Anche figurato per intendere reprimere, inibire "Mi ha stutato, non sapevo più che dire". Famosa è anche la posizione dello "Stutacandela", donna sopra e uomo sotto

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Tamburi E’ un quartiere le cui caratteristiche sono difficilmente distinguibili da quelle del quartiere Paolo Sesto (cfr. F Paolo Sesto). E’ frequentato da
F ricottari e F zilate che invece vivono con orgoglio la loro appartenenza a tale rione. "Ce tin’ da dicere sus’ a li Tammorre?" è infatti il tipico apostrofare nei riguardi di coloro che parlano male dei ______.

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Tann Allora, un tempo. "Tann ne facemm le bagn’ abbasch’ a o lungomare" (A quell’epoca usavamo farci il bagno giù al lungomare)."___ ___" allora allora, proprio in quel momento

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Tortiglioni

(Turtigghiun’)

Lanciare a ______. Gettare con movimento roteatorio. "Stia attento che le mengo (da F menare, irregolare alla prima persona) la borsa a tortiglioni" lett. " Stia attento che le lancio la borsa addosso in modo da procurarle danno" [frase pronunciata normalmente da donne importunate da uomini lascivi]

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Traìno Carro adibito al trasporto di merci pesanti, tipicamente impiegato dai "vastasi" per il trasporto delle masserizie durante i traslochi. Caratterizzato dalle ruote di grande diametro e dalle lunghe stanghe.
Trappetaro Dicesi di addetto al trappeto (oleificio). In senso spregiativo riferito a persona plebea

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Tremendere

(Trimend’)

Guardare di sbieco e con una certa insistenza. "Ce stè trimend?" che hai da guardare?

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Truzzuloni Lanciare a ____. Gettare con movimento roteatorio (cfr. F tortiglioni). Lanciarsi a ____ . Buttarsi in modo scoordinato nel mucchio "Si è menato a ____ in area di rigore"

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Tubo Detto di persona incapace. Dispregiativo. Quasi sempre nella locuzione: "arretirit’ tubb"

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Tuzzare Richiamare l’attenzione con un gesto fisico: "Tuzzalo a quello"- richiama la sua attenzione toccandolo o bussando. Richiamo alle volte non apprezzato "Ce stè tuzz !!"

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Uagnone Ragazzo.

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Uagnedda Ragazza

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Uecchie Si dice di cosa fatta con approssimazione e noncuranza, ai limiti della negligenza ("a ucchie" è l'eufemismo di "a capocchia"). Il termine deriva da tagli o operazioni compiuti senza prendere misure con appropriati strumenti ma compiendo valutazioni a vista, ovvero "a occhio". Per quanto sopra vale il detto "Mestr d'occhie, mest d'capocchie" ad affermare che chi si autoproclama "mestr" vantando una abilità nelle valutazioni a occhio, realizza comunque dei risultati poco soddisfacenti.
Uerr Guerra, impiegato sia per individuare un fatto bellico ma soprattutto una cosa o una situazione straordinaria come, appunto la guerra. (Stu 'r'logio je a uerr'proprio !, M'agghie mangiat na pizz'a uerr' proprio !).
U’ mè Maestro. Utilizzato per richiamare l’attenzione. Esprime normalmente rispetto oppure è semplicemente scelto come via di mezzo fra F giovane e F u’nò

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U’ no’ Nonno. Per richiamare l’attenzione di una persona anziana di sesso maschile (altrimenti sarebbe F a no’). Vagamente dispregiativo.

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Urtare Toccare, colpire. Tipico uso è quello relativo ad uno stato di salute. "Mi urta il Fsistema nervoso" mi infastidisce, "Mi sento tutto disturbato, mi vengono gli urti di vomito" ho la nausea, mi vengono i conati. "lasciami perdere che oggi sto urtato", di cattivo umore

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Uscire Uscire. Anche usato come verbo transitivo: "Esci la macchina dal garage", "Escimi la parmigiana dal forno" come anche entrare, salire e scendere.

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Vajassa Donna chiassosa, che litiga spesso, specie sulla porta di casa o nel vicolo o nel cortile del condominio, con altre donne per i motivi più disparati "mam’t è proprie na’ vajass’"

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Vann Parte. "Da stà ___ a quedda ___" Da qui a lì

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Vastaso Scaricatore portuale, addetto allo scarico del pesce alla discesa del Vasto, cioe’ la marina di Taranto vecchia. In accezione piu’ generale si usa riferito a persona molto forte: "ci vuole un ______ ‘mbriaco per spostare ‘sta cascia!" oppure a persona di modi non urbani: "Pizza, che vastasone". Cfr. F Ricottaro F Cozzaro

 

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Vorpi Polipi. Oltre che per esigenze culinarie il termine si usa per la celeberrima frase "Ne ha frusciuto di ___!!" riferendosi a una donna che ha avuto un’intensa vita sessuale (anche "ne ha fatto di battaglie!")

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Zilata Femmina del ricottaro, con caratteristiche del tutto simili riportate al femminile. Cfr. F Ricottaro F Cozzaro F Vastaso

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Zippero
  1. Bastoncino. In senso fig."sei venuto a chiantare u’_____ aqquà" (hai intenzione di trattenerti qui a lungo?); "Dove arrivi pianta lo ___" fai quello che puoi
  2. ______dosch’: radice di liquirizia da succhiare

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Zozzò Manuel______. Tipico giuoco di piazza dei giovani tarantini: se si ha la fortuna di praticarlo con qualche bella ragazza, è normalmente l’occasione per prendersi dei F passaggi.

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Zucchero ! Esclamazione in risposta a sonora flatulenza gastrica (rutto). La frase completa di solito è "___ a quidda vocca d purc!"

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Zumpafossi

(Zumpafuess)

Pantaloni alla ___, ovvero estremamente corti (perché vecchi, non lavati in acqua fredda o "passati" dal fratello maggiore), che si fermano alla caviglia tanto da sembrare arrotolati per saltare i fossi "eh, ce ssì curious cù quidd pantalun a’ zumpafuess’"

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Zurlera Espressione ingiuriosa riservata alle donne: "Chedda ____ d’ mam’t"

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