REPERTORIO


I CONFINI DEL BUIO

Spettacolo itinerante, adattato di volta in volta ai luoghi in cui viene rappresentato, liberamente tratto da I sette messaggeri di Dino Buzzati, da Il Milione di Marco Polo e dalle Mille e una notte, ambientati in un luogo immaginario, sviluppa la metafora del viaggio come percorso di conoscenza e di esperienza ed esprime il concetto dell'impossibilità di avere confini e definizioni precise nel labirinto della vita.

I confini del buio - Il narratore    I confini del buio - Il villaggio    I confini del buio - La magia    I confini del buio - Tabriz


OS ORIXAS DE CADA DIA NA BAHIA

Ispirato alle sopravvivenze dei riti africani nei culti animisti brasiliani, è frutto della collaborazione con artisti africani e brasiliani e testimonia chiaramente quanto la compagnia sia attenta alle diverse culture etniche.

Os orixas de cada dia - Feticci


CCCT -CONTRASTI CON IL CONFORMISMO TIRANNO

Parodia contro i ritmi moderni, il tedio quotidiano e l'uniformità nei divertimenti, nel lavoro e nelle idee, analizza la ribellione dell'uomo davanti alle costrizioni della vita, la possibilità di scegliere e di cambiare, malgrado ogni nuova condizione appaia come una diversa forma castrante come la precedente. Base musicale dei CCCP - Fedeli alla Linea.

CCCT - Alienazione    CCCT - Il risveglio    CCCT - Time men    CCCT - Clock men


VOGLIO LA TROMBA, MALEDIZIONE

Commissionato dal Centro Sociale Basaglia per presentare il libro Antologia: percorsi per una via d'uscita, è uno spettacolo multimediale che si avvale di poesie, quadri e testimonianze di alcuni degenti dell'Ex Ospedale Psichiatrico di Collegno.

Voglio la tromba maledizione - La pittura


RUMORE

Dal silenzio assoluto alla creazione dell'uomo e della donna in ambiente naturale, lo stimolo a percorrere un iter di scoperta per giungere ad un mondo degenerato, composto di rumori industriali di un'umanità che si affida alle macchine e perde il contatto con la natura e con i suoni che le appartengono. La musica, congiuntamente all'emotività delle situazioni presentate, segue un'onda crescente sino al culmine del suono-rumore.

Rumore    Rumore - Fabbrica 1    Rumore - Fabbrica 2    Rumore - Fuoco    Rumore - Il vento    Rumore - L'amore    Rumore - Terra    Rumore - No auto    Rumore - Performance urbana    Rumore - La polvere


L'ESPRESSIONE DELLA FOLLIA

Nato da uno studio più approfondito dello spettacolo del 1993 e da un laboratorio di ricerca, il tema della follia emerge in tutta la sua drammaticità pur rispettando la poesia e l'insieme delle delicate sensazioni che lo spettacolo suddetto aveva donato agli spettatori.

L'espressione della follia - Costrizione    L'espressione della follia - Il racconto    L'espressione della follia - Ombre    L'espressione della follia - Spersonalizzazione


ANGELI   Esseri di Luce, Messaggeri Celesti, Custodi dell'Uomo

Spettacolo dedicato a Claudia. A volte le diverse esperienze della vita ci portano ad esplorare realtà ed irrealtà che mai avremmo pensato di sondare. Partendo dalla riflessione se credere o non credere all'esistenza degli angeli ci siamo trovati a confrontarci con questo argomento. Non abbiamo tratto conclusioni, non diamo insegnamenti e non indichiamo una strada. Si tratta di un doveroso omaggio a chi ci ha preceduto, a chi ci ha lasciato e forse a quello che saremo.

Angeli


Terr@   La linea della vita

La terra con il suo attore principale: l'uomo. Un segno tracciato: la linea della vita. Esperienze di ordinaria normalità e di straordinaria sofferenza. Un percorso binario che contrappone diverse realtà. Allo stesso modo l'enorme rispetto verso la terra degli aborigeni, gente semplice e sensibile, si contrappone al mito dell'onnipotenza dell'uomo tecnologico. Le nostre riflessioni e la testimonianza di un giornalista che ha viaggiato nelle aree di maggiore sofferenza del pianeta. L'auspicio affinché tutto ciò che ci è stato concesso possa essere trasmesso ai nostri figli.


Le città invisibili per una città visibile   Partitura architettonica per ex giocatori di bridge

Un viaggio nel cuore delle città , in quello che resta di loro, in quello che vorremmo che fossero, in quello che non sono mai state. Tra memoria e desiderio, tra occhi e cielo, tra segni e morti, piccoli angoli di sogno: Ottavia, Armilla, Leonia, Laudomia, Tecla, Olinda, e molte altre; donne astratte, continue, sottili, riflesse in mille parole di un dialogo intimamente sospeso tra la città d'utopia e la città infernale. Uno spazio a-temporale dove entrare, girare, magari perdersi, infiniti involucri illusori contenenti il tutto ed il nulla....
Buon viaggio!

           


Il GOLEM NON creerai un altro UOMO   Tutto cominciò dallo scambio di un cappello....

....la trilogia.... con questa trilogia mi sono riproposto di affrontare la tematica "UOMO".... dopo Angeli dove si è parlato dell'Anima, dopo Terr@ dove si è parlato della condizione di Vita e dello stato di conservazione del Pianeta, ecco ora il Golem.... il Corpo e la Mente ovvero ciò che ci deriva dai nostri predecessori e ciò che resterà dopo il nostro passaggio....

Non c'è solo una messa in guardia nei confronti di ciò che nel settore spirituale deve essere evitato, ma soprattutto l'indicazione della via e dei metodi da adottare per un'affermazione delle forze positive.

In effetti ho lottato a lungo con la creatività per privilegiare l'aspetto filosofico di questa tematica. Nell'ideazione si sono alternati momenti di esaltazione e di torpore, poi in un weekend di pioggia (credetemi) non mi aspettavo di incontrare i.... miei personaggi o meglio che mi si manifestassero come singole "parti" della mente....

                          


L'elogio alla follia - Il Volo

Con vida los llevaron, con vida los queremos.

Lo spettacolo, ispirandosi al testo L'elogio della follia di Erasmo da Rotterdam, in cui viene celebrata l'autentica ragione e la pienezza della comprensione dei veri sentimenti e delle forti passioni si sposta ad una emblematica esperienza di vita, quella delle Madri di Plaza de Mayo. Queste donne, quando hanno iniziato l'indomabile battaglia per i loro figli e per tutte le persone scomparse durante la dittatura militare venivano chiamate "las locas", le pazze. Il lavoro esalta il tema della resistenza civile e dell'incredibile forza di queste donne a sostenere la lotta contro un contesto politico prevaricante. Questa loro irrazionalità viscerale è simbolo della vera ragione che non si arrende di fronte alla realtà. Si finisce troppo spesso per chiamare "pazzia" quella che in realtà è una forma superiore di saggezza o una luminosa chiaroveggenza. Stereotipo è considerare pazzo chi non s'adegua, chi vede oltre, chi vede dentro. Il folle, forza i limiti dell'apparenza e della cosiddetta normalità, coglie la verità nella vertigine di un attimo e dopo che l'ha "vista, sentita, provata" non può più abbandonarla.

E' la pretesa normalità la vera pazzia del nostro tempo. Sono le consuetudini immobili, il conformismo passivo, le certezze stereotipate, la routine avvilente. Il Volo, sottotitolo, come ultimo atto che molti Desaparecidos hanno compiuto poiché gettati in mare aperto dagli aerei.