GALLERIA DEGLI APPARECCHI RADIO

 

RADIO A GALENA

RADIO A VALVOLE

RADIO  A TRANSISTOR

APPARECCHIO SEMIPROFESSIONALE

APPARECCHIO SEMIPROFESSIONALE A SINTONIA DIGITALE

RADIO A GALENA

La radio a galena utilizzava, per la sintonia, dei cristalli a conduttività unidirezionale quali la zincite ( ossido di zinco ), la bormite ( solfuro di rame e ferro ), molibdenite, il carborundum ( silicio e carbonio ) e la galena, appunto, ( solfuro di piombo ).

Per quasi 20 anni il carborundum fu utilizzato per gli apparecchi riceventi sulle navi, mentre la galena è stata impiegata per moltissimo tempo per la ricezione delle stazioni locali in cuffia telefonica.

La sintonia della radio a galena poteva avvenire in due modi: variando l'induttanza dell'antenna, provvista di varie prese intermedie,  oppure modificando la capacità di un condensatore.

L'antenna era avvolta, con numerosissimi giri, su un telaio portante e rotante.

In un tubetto di vetro vi era il cristallo di galena sul quale poggiava un conduttore molto sottile dal curioso nome di BAFFO DI GATTO, il quale, opportunamente manovrato dalla manopola di sintonia, permetteva di centrare il punto del cristallo in cui avveniva la conduzione unilaterale dei segnali radio.

Il difetto più evidente di questo ricevitore erano la scarsa sensibilità e selettività; infatti era utilizzato esclusivamente per ascoltare la stazione radiofonica locale e non era in grado di selezionare una stazione dall'altra.

L'ascolto avveniva in cuffia da 2000 Ohm.

L'aspetto più interessante di questo ricevitore è che non aveva bisogno di alimentazione: era la stessa energia delle onde radio a rivelare in cuffia il segnale ricevuto.

 

 

LE PRIME RADIO A VALVOLE

Questo tipo di apparecchio apparve attorno agli anni '20.

Con l'invenzione della valvola termoionica la radio ebbe il suo primo momento di grande diffusione.

I primi circuiti che furono usati erano a reazione e a superreazione. Seguirono poi i circuiti a supereterodina a singola conversione.

La struttura portante degli apparecchi era il legno mentre lo chassis era, solitamente, di alluminio. Sullo chassis prendevano posto le valvole mentre i componenti ed i necessari collegamenti erano posti nella parte sottostante.

Sul pannello posteriore erano presenti due boccole: una per la presa di terra e l'altra per l'antenna, di solito composta da un filo metallico abbastanza lungo ( longwire ).

L'aspetto anteriore dell'apparecchio si presentava più o meno come nell'animazione: una manopola permetteva il cambio di gamma ( vi erano già le onde medie e le onde corte suddivise in due sottogamme ). Un'altra manopola serviva alla sintonia: un indice scorreva su una scala parlante sulla quale erano incise le sigle delle stazioni più importanti, le frequenze o le lunghezze d'onda delle emittenti. Qualche apparecchio più lussuoso aveva anche l'OCCHIO MAGICO, un dispositivo che permetteva di visualizzare l'esatta sintonizzazione di una stazione; infatti, quando l'emittente era ben centrata, l'occhio magico si illuminava con maggiore intensità. Molti apparecchi avevano anche una terza presa posteriore, quella del FONO che permetteva di utilizzare l'amplificatore di bassa frequenza della radio per riprodurre dischi in vinile.

L'ascolto delle stazioni era in altoparlante.

 

 

APPARECCHIO A TRANSISTOR

E' il tipo di apparecchio in uso negli anni '60 e '70.

Un apparecchio del genere non permetteva ricezioni agevoli

La novità più importante fu l'introduzione della modulazione di frequenza nella trasmissione radiofonica locale.

La sintonia era ancora fatta su una scala parlante sulla quale erano serigrafate le informazioni relative alle stazioni più diffuse.

La sensibilità era stata migliorata ma le stazioni radiofoniche avevano già provveduto ad adottare dei trasmettitori molto più potenti perchè la radio, fino alla diffusione capillare della televisione, era ritenuta, ancora, il mezzo di comunicazione di massa più importante.

 

AAPPARECCHIO RADIO SEMI PROFESSIONALE

L'apparecchio è uno dei primi che offriva delle prestazioni semi-professionali ad un prezzo abbastanza contenuto.

La struttura esterna era composta da ferro smaltato.

Il pannello posteriore aveva diverse prese. Le antenne che potevano essere usate erano, sostanzialmente, due: un'antenna filare ad alta impedenza ed un'antenna a dipolo a bassa impedenza. Non mancavano la boccola per la presa di terra e quella per allacciare un altoparlante ausiliario.

Anteriormente l'apparecchio aveva diversi comandi: la sintonia si effettuava con una manovra di preselezione della gamma e della banda di frequenza da ricevere. In tale modo si operava un'accordatura dei circuiti interni della radio. La manopola di sintonia consentiva poi di centrare la frequenza esatta leggendo il valore cercato su una scala graduata DIAL con segmenti da 5 kHz. Per tale motivo l'apprezzamento del valore della frequenza ricevuta era abbastanza esatto.

La gamma di frequenze era ampia. L'apparecchio poteva ricevere onde radio, senza soluzione di continuità, da 500 a 30000 kHz in:

-  AM ( AMPIEZZA MODULATA )

-  SSB [ Single Side Band ] sia in  LSB ( Low Side Band ) ed USB ( Upper Side Band )

- CW ( Continuous Wave )

Quindi il ricevitore era adatto a ricevere i segnali emessi dalle stazioni radiofoniche commerciali e quelli dei radioamatori.

L'apparecchio utilizzava un sistema di rivelazione a doppia conversione di frequenza per scongiurare l'insorgenza del fenomeno della frequenza immagine. Lo strumento nuovo introdotto era l'S-meter, che permetteva di valutare la forza del segnale ricevuto.

La ricezione era in altoparlante con la possibilità di applicare anche una cuffia. Un'uscita adatta consentiva di registrare i segnali ricevuti.

Il ricevitore a destra era dotato anche di indicatore digitale di sintonia