In ritardo/Late on the Event-Scene



Nell'universo senza memoria dell'accelerazione mediatica,
arrivare in ritardo sull'attualità è
l'ultimo modo per ricordare

 

 

 

12. Primo maggio, immagine e neoplusvalore 
(T.T.Waring, 1 maggio 2001)

La prima celebrazione della festa dei lavoratori nel nuovo millennio induce a ripensare alcuni aspetti della teoria del plusvalore, alla luce delle mutate condizioni della vita produttiva e dei  rapporti tra  i fattori della produzione.

Secondo  la teoria del plusvalore, al lavoratore viene tolta gran parte del frutto della sua fatica. Secondo il concetto di alienazione, l'uomo è spersonalizzato come essere sociale e reificato nelle merci. Nella società della comunicazione informatica, all'uomo è sottratta ora la dimensione corporea, considerata dai nuovi teorici del plusvalore "carne superflua". Ma non basta.

Un residuo di umanesimo possibile sopravvive, pur estraniato e smaterializzato come mai prima, solo nella virtualità dell'immagine. E dal momento che l'immagine è il residuo di realtà, per quanto  virtuale, essa diventa merce preziosa. Con la new economy il monopolista perciò non può accontentarsi di accumulare ricchezza di beni materiali, a rischio di bassa remunerazione politica, mira bensì all'accumulazione di un capitale nuovo, costituito dai mezzi di produzione e distribuzione delle immagini. 

L'immagine è in primo luogo il complesso dei tratti della personalità fantasmatica che i media trasportano e distribuiscono a ciascuno. Ma è anche,  in senso propriamente visivo, l'aspetto eidetico della corporeità che, ancorché superflua, attribuisce a ciascuno l'identità narcisistica della cittadinanza mediatica. Nel vuoto delle apparenze, la cittadinanza mediatica è infatti ciò a cui l'edonismo ha ridotto la cittadinanza giuridica.

Il monopolista del capitale immaginifico si appropria perciò del potere di creare l'aura santificante e identificante delle creature virtuali, che fa o non fa apparire sui suoi canali televisivi e sulle loro appendici stampate. 

Vittima dell'ologramma di sé, a cui egli stesso crede, resta quindi sinceramente sorpreso e stupefatto quando un personaggio qualsiasi del suo mondo-spettacolo mostra di non ritenersi, anima e immagine, totale proprietà del padrone della ferriera virtuale. 

Per prevenire il crearsi di tali inconvenienti, il monopolista ha programmato un'economia del neoplusvalore, ovvero una politica di sottrazione d'immagine, che intende de-soggettivare ogni antagonista o alleato-dipendente, impedendo loro di darsi   un'identità o di scegliersi un ruolo, o di apparire con un'immagine personale sui manifesti elettorali.

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