Si sono dispersi come un sole troppo a lungo imprigionato i 124 concorrenti che alle 9.30 precise, ora di Piazza Leonardo da Vinci hanno ricevuto dalla giuria l'ordine di cercare la prima prova nei cestini della piazza. La griglia di partenza è gravida di nomi impensabili: i fedeli alla linea "Lenin di Lernia", le verdissime "Clorofighe", gli "Umberto Trozky" e gli appiccicosi "Piedi di Pongo". Ma la palma del migliore spetta ai paradossali "Perché il gatto è così grasso".

Due squadre giocano con un ragazzo disabile, un paio si sono permesse lo straniero. Le grida di richiamo si incrociano nella piazza davanti a un piccolo pubblico di ingegneri esterrefatti.

Il mercato di via Valvassori Peroni aspetta.

Sono pochi e mal distribuiti. Gli emissari della giuria sono in fila alle bancarelle di frutta, verdura e formaggi come normali clienti. Le squadre per ricevere la prova successiva dovranno chiedere a decine di persone usando la frase: "Scusi, vorrei essere messo alla prova". Quando una concorrente di gradevole aspetto lo propone a un arzillo signore questi non può esimersi dal replicare: "Anche subito bimba". Appuntamento alle 10.30 in via Rizzoli, non senza aver trovato uno straniero che partecipi alla festa serale e che prepari (lui o un altro) un piatto del suo Paese d'origine.