La vipera è l'unico serpente in Europa
avente il morso velenoso, raggiunge il metro di lunghezza ed è piuttosto
aggressiva se disturbata. L'attacco è preceduto dal sollevamento
del capo, un attimo di attesa ed uno scatto fulmineo.
Le vipere attaccano difficilmente, solo quando sono disturbate. Scovando
il suo nido è immaginabile che sia nei suoi dintorni, in quanto
raramente si allotana troppo da esso. In caso estremo la si deve colpire
con un bastone più volte vicino alla testa, nel tentativo di romperle
la spinda dorsale. Più vicino alla testa la si spezza, meno riesce
a muoversi. Presa per la coda, la vipera non ha la forza di alzare la testa
fino alla mano che la tiene.
Se ci sente arrivare si rintana, mentre se camminiamo senza battere
i piedi od un bastone sui sassi, non le daremo il tempo di fuggire e ci
attaccherà per difesa.
Gli elementi caratteristici di una vipera sono: il muso arrotondato,
la pupilla verticale e macchie scure sul dorso disposte a zig-zag.
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A sinistra due due impronte di morsicature di serpenti. La prima in
alto è di una vipera. Si notano i fori rotondi provocati dai denti
velenosi. A destra i fori provocati dalla parte inferiore della bocca.
Nello schizzo sottostante, l'arco esterno è dovuto alla dentatura
superiore del rettile mentre le due linee interne sono state provocate
dai denti inferiori, analogamente a sopra. |
L'impronta dei denti, nel caso di una morsicatura, sarà composta
da due fori rotondi, distanti circa un centimetro. I sintomi sono di dolore
immediato, tumefazione localizzata, piccola emorragia e la dilatazione
della pupilla.
Quando il veleno è ormai entrato in circolo si avvertiranno
vertigini, nausea, vomito, spasmi addominali, tachicardia e, quando letale,
arresto cardiaco.
Non sempre il suo morso è letale, può non riuscire ad
iniettare tutto il veleno che ha nelle sue ghiandole o le stesse non si
sono ancora ricaricate. Mediamente una vipera produce dagli 8 ai 20 mg
di veleno. Per uccidere un uomo adulto e sano ne sono necessari dai 30
ai 40 mg.
Le specie di vipere che esistono in Italia sono: il marasso, l'aspide,
l'orsini e la vipera dal corno. Si trovano in montagna, collina, boschi,
malghe, terreni aridi, prati, pietraie preferendo luoghi soleggiati.
Il suo veleno entra in circolo molto velocemente, il siero antiofidico
va iniettato entro due ore dal morso. In caso di morso:
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Sdraiarsi, rallentando di conseguenza la circolazione sanguigna ed il diffondersi
del veleno.
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Legare con un laccio, uno spago, una stringa delle scarpe o una cintura
la parte offesa, a monte del morso.
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Disinfettare una lama con una fiamma ed incidere per circa 3 mm la pelle
a forma di croce su entrambi i buchi.
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Spremere fuori il veleno con la pressione delle dita, si possono usare
anche delle ventose ma non succhiare con la bocca, potrebbe infettarsi
anche il soccorritore.
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Disinfettare la parte lesa.
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Iniettare 5 ml dei 10 della dose del siero in 4 o 5 punti intorno al morso.
Iniettare i restanti 5 ml intramuscolo, nel gluteo per morsicature
alle gambe o ai piedi, nella spalle se morsicato sulle mani o sulle braccia.
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Rimuovere il laccio emostatico. Evitare sforzi, alcoolici e vasodilatatori.
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