CAGLIARI 

 
 

E' dopo aver conosciuto Marcello Polastri, presidente del G.C.C. (Gruppo Speleo-Archeologico Cavità Cagliaritane) e giornalista, nonchè  autore di "Cagliari, la città sotterranea... grotte, necropoli, cisterne e cavità segrete" (ediz. Sole 2001), che il nostro interesse verso quest'antica città è aumentato esponenzialmente.
Cagliari è infatti ricca di documenti artistici da tutti riconosciuti, ma nasconde anche molto nel suo sottosuolo. E' infatti grazie al Marcello Polastri ed al G.C.C. che possiamo mostrare il testo e le immagini che seguono, in attesa di un'esplorazione ufficiale Teses in merito.

ALCUNE NOTE SULLA CAGLIARI SOTTERRANEA…

Come molte città italiane di remote origini, anche Cagliari possiede un'impressionante serie di elementi del passato lasciati in eredità da popoli colonizzatori.
E' probabile che la città sia stata fondata nel secolo VIII a.C. durante un pacifico scalo commerciale per merito dei Fenici i quali, due secoli più tardi, dovettero cedere il posto ai cugini Cartaginesi  interessati all'isola di Sardegna per la sua posizione naturale che ben si adattava al commercio e la ricchezza di risorse naturali (minerali, terreni fertili, risorse idriche, ecc).
Forse la storia delle cavità sotterranee di Cagliari, come "data ufficiale", ebbe inizio nel momento in cui le stesse popolazioni decisero di stabilirsi in città, dotando le modeste abitazioni di piccole cisterne scavate nella roccia.
La roccia locale di natura prevalentemente calcarea e arenacea, dai secoli VIII e VI a.C. (oltre alle cisterne) ospitò, entro migliaia di tombe, i defunti riposti dai necrofori con amorevole cura e abbandonati all'aldilà con corredi funerari ricchi e variegati nel vasellame e nelle suppellettili.

Cripta sotterranea-monumentale del duomo di Cagliari

Strada segreta medievale: via sotterranea risalente al medioevo,
esplorata dal GCC sotto il Castello di Cagliari

La necropoli di Tuvixeddu (VI - III secolo a.C.) è oggi considerata il più esteso complesso funerario del mondo punico e si compone di tombe a pozzo profonde dai due ai sette metri, che danno accesso alle camere mortuarie sotterranee.
Ma è sotto le strade e le piazze maggiormente trafficate che Cagliari possiede il vero patrimonio sotterraneo. Un patrimonio di inestimabile valore creato nel corso dei millenni attraverso il lavorio ininterrotto della natura e quello dell'uomo che ha cercato di piegare gli elementi naturali verso le sue infinite e ambiziose esigenze.
Con maniacale insistenza, i popoli dell'antichità che sostarono a Cagliari, pur contando su ardue imprese e fatiche insopportabili, ci hanno lasciato in eredità una miriade di caverne, cave sotterranee, gallerie, cunicoli, pozzi artesiani, cisterne, camminamenti e altri ipogei considerati "monumenti sotterranei" per il mirabile stile architettonico e che rappresentano la vera radice storica della città solare. Una città che ai primordi ha dovuto usufruire del materiale calcareo, in conci o enormi blocchi, prelevato dalle viscere della terra, entro latomie o cave modellate da migliaia di schiavi, come del resto potrebbe essersi rivelato nel Medioevo quando il costruendo Castello necessitatava di un enorme quantitativo di pietra per innalzare le robuste fortificazioni.
L'arco di tempo che segna l'utilizzo della "Cagliari Sotterranea" è davvero lungo se pensiamo che molti sotterranei sono stati utilizzati durante la seconda guerra mondiale dai cittadini che, terrorizzati dai furiosi bombardamenti aerei, trovarono scampo in anguste e umide cavità sparse in sordina nell'abitato e frettolosamente adibite a rifugi.
Ciascuna cavità custodisce, forse sotto la coltre di polvere che ne ricopre il pavimento roccioso o attraverso una malridotto documento d'archivio, pagine storiche sul nostro oscuro passato.
E' il caso di molti sotterranei dimenticati dalla cittadinanza e dai nostri amministratori seppure potrebbero offrire, con il minimo dispendio di energie, spunti turistico-occupazioni che senz'altro valorizzerebbero anche l'aspetto solare del capoluogo isolano, per intenderci… quello visibile a tutti. Ma questo è forse uno specchio comune in cui più o meno tutte le città d'Italia devono, per un'ingiusta condanna di menefreghismo, pur una volta specchiarsi.
Marcello Polastri. 

StradaRomana: area archeologica di Sant'Eulalia, nel quartiere della
Marina

Il testo "Alcune note sulla Cagliari sotterranea..." e le tre foto di questa pagina appartengono a M. Polastri.

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