SARTIRANA 

 
 
 
Il Castello di Sartirana e Cicco Simonetta.

Pochi conoscono il ruolo che Cicco Simonetta, committente del Castello di Sartirana, ricoprì all'interno della corte Sforzesca. Il Simonetta, investito del feudo nel 1452, rimase il potente segretario Ducale degli Sforza fino a quando, nel 1480, fu accusato di congiura e decapitato per ordine di Ludovico il Moro nel Castello di Pavia.
La struttura originaria comprendente le quattro torri e quella centrale a pianta circolare risale ancora al periodo Visconteo. La rocca fu trasformata ed abbellita notevolmente per accogliere il Duca Galeazzo Maria Sforza nel 1466. Interventi successivi sono ampiamente documentati anche oltre la morte del Simonetta e il ritorno di tutti i beni di Sartirana agli Sforza e il successivo passaggio del feudo a Mercurino Arborio di Gattinara nel 1522.

L'ultimo proprietario illustre fu il Duca d'Aosta, Amedeo di Savoia. La particolare posizione strategica del complesso fortificato, la difesa di gran parte della zona sud-occidentale del territorio pavese, é testimoniata dalla registrazione delle numerose munizioni qui conservate.

A parte l'imponente  torre circolare, l'apparente rudezza del Castello risulta ingentilita verso l'interno da un cortile d'onore recante decorazioni in terracotta. Le facciate sono caratterizzate dalle striature verticali di alti e sottili beccatelli e dai segni di vari rimaneggiamenti intorno alle finestre.

Il castello è uno dei maggiori e più importanti della Lomellina, in quanto costituiva il punto forte della difesa sud-occidentale del territorio Pavese.

In seguito a restauri il castello ospita sovente mostre ed esposizioni.
A fianco, un particolare del cortile interno.

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