TESTONA

 
 

Castelvecchio di Testona.
Geograficamente il castello è posto tra due torrenti, in cima ad una collina, costruito sui resti di una precedente fortificazione Longobarda.

Nei pressi di Testona, poco fuori dall'antico abitato sono stati trovati 400 scheletri appartenenti ad una necropoli Longobarda.

Si sa che Federico Barbarossa diede il possesso del castello al vescovo Carlo dal 1147 al 1169 e si sa che uno degli ultimi interventi di restauro è avvenuto nel 1904 dall'ingegnere Mottura su commissione dei Sacramentini. Inoltre, nel '700 il castello fu trasformato dai Trana in dimora gentilizia.

Oggi l'aspetto del castello è decisamente alterato, è stata aggiunta una torre a levante, solo quella a sud è originale; la facciata meridionale è stata rovinata dall'apertura di nuove finestre.

Questo castello presenta svariati stili, cornici quattrocentesce in cotto, stili gotico e rinascimentali si fondono componendo questa fortezza.

Ma l'aspetto che più interessa a noi è il cortile, circondato da un porticato ad archi acuti. Al suo interno vi è un pozzo, profondo circa 65 metri.
Durante i lavori dei Trana, di cui scrivevamo prima, venne alla luce l'ingresso al sotterraneo che, secondo la leggenda, avrebbe condotto all'abitato di Testona.

L'ingresso partiva dalle cantine, dove una robusta porta montata su quattro cardini ne garantiva una certa solidità. Il sovraintendente dei Trana, Antonio Altavilla, si addentrò nel tunnel, munito di una lanterna e ne effettuò dei rilevamenti che sono così giunti fino a noi.

Fu il Marchese Federico Trana che ordinò di far murare l'ingresso al tunnel direttamente dalle cantine.


Abbiamo ricostruito la mappa del tunnel grazie ad un disegno trovato su di un libro.

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