SALVATAGGI IN MARE

LE INCREDIBILI IMPRESE DEL COMANDANTE CAMEDDA

Forse la penna di un Conrad o di un London sarebbero riuscite a rendere chiaramente la terribile situazione di questo drammatico salvataggio. Un'idea più concreta di quegli interminabili momenti la offre il rapporto del Comandante del "Santa Marina". Ecco alcuni passi.

 

Dal diario di bordo della nave Santa Marina

Giorno 20/10/1974 - Posizione Lat. 41°58' N - Long. 07°21' E

…. Il tratto di mare in cui ci troviamo è una bolgia. La situazione è divenuta drammatica, insostenibile. Se qualcuno non osa sfidare l'inferno per noi la fine è segnata...

…. i nostri occhi possono vedere terrorizzati cavalloni giganteschi, vere montagne d’acqua che ci sbattono in ogni senso. Il mare è forza 10 da Ovest secondo il bollettino metereologico di Marsiglia…

.... come Comandante di una nave ritengo che nessuno sarebbe tanto pazzo,tanto incosciente ad avventurarsi in questa terribile tempesta per venirci a salvare…

.... io continuo a pregare per me e per i miei uomini, ma sono già convinto che la nostra sorte e' segnata…
.... il rimorchiatore compie delle manovre che ci fanno rabbrividire. Gli uomini che sono a bordo non sappiamo più se siano angeli o diavoli (…).... Sinistre, le onde si infrangono a mezzo miglio dalle rocce dell’Asinara, dove saremmo andati a finire se finalmente il quinto cavo non avesse tenuto... In quel momento abbiamo compreso di essere resuscitati, di essere passati dalla morte alla vita, per la perizia, il coraggio, la generosità di uomini valorosi...

 

 

 

.... Auguro a tutti i Comandanti delle navi chiamati a vivere la drammaticità dei momenti, dei lunghissimi momenti trascorsi da noi, di trovare sempre sulla loro rotta uomini come quelli del rimorchiatore "Vincente” e come il suo ineguagliabile Comandante Giovanni Camedda.

.... Serva come dovuto riconoscimento a chi dobbiamo la nostra vita.

Il Comandante del Santa Marina

(Spyridon Messinezos)

 

 

 

 

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