Infinito - 21 Gennaio 1999


Mini Recensione: Il termine che, negli ultimi anni, più gli è stato rivolto dai fan di antica data, sintetizza al meglio le idee di questi fan, e risponde alla parola "Traditori". Con questo nuovo "Infinito", i cari Litfiba non smentiscono l'impeto traditore, album che tra l'altro è stato etichettato da diversi giornali come "la svolta pop dei Litfiba". Ma analizziamo le canzoni con ordine, per lasciarci alla fine i commenti...
La cosa che si nota subito è la decisa assenza di immediatezza: a parte il primo singolo estratto, Il Mio Corpo che Cambia, le altre canzoni richiedono più di un ascolto per essere apprezzate. Questo , almeno nel mio caso, è dovuto ad un estremo sbigottimento già alla prima occhiata ai titoli delle canzoni, che a mio parere sono troppo "buoni", per abusare di un termine già troppo usato negli ultimi tempi, che arrivano quasi al melenso (Canto di Gioia, Incantesimo).
Tuttavia, come dicevo prima, si viene subito ottimamente colpiti dalla prima canzone, dove la voce tra l'altro si amalgama a perfezione con la musica. Anche Mascherina, dedicata all'ipocrisia dilagante ultimamente, è nel complesso decisamente accattivante, come la successiva Sexy Dream, anche se per la prima volta alla voce di Piero viene affiancata una voce che ne rappresenta quasi l'antitesi, quella estremamente sexy, appunto, di Mara Redeghieri. La 4° rappresenta però la prima incrinatura: il testo è brutto, come la musica ed i cori, ed il titolo orrendo fa da ciliegina sulla torta. La parte centrale dell'album è fortunatamente più rockeggiante, con Nuovi Rampanti e Prendi in Mano i Tuoi Anni, tra le quali la prima non è comunque bellissima e la seconda (dedicata al ciclista Pantani) è invece molto carina. Purtroppo non si può dire lo stesso delle ultime Vivere il Mio Tempo, Frank e Incantesimo, le quali fanno calare la media di diversi punti, con testi brutti (a parte la prima), musiche strane e poco originali e troppissima "buonezza generale".
La voce del "buon" vecchio Piero in questo disco soddisfa comunque largamente le aspettative; sicuramente mi sarei aspettato molto di meno dopo aver ascoltato la voce caricaturata in Croce & Delizia; si sbilancia addirittura in un "eah" in Prendi in Mano i Tuoi Anni, uno dei pezzi che preferisco. Gli effetti del disco sono effettivamente molti e vari, e questo potrebbe far apprezzare molto il disco a chi ha già apprezzato Mondi Sommersi. Il libretto è tuttavia pessimo, con mooolti errori nei testi delle canzoni, poca leggibilità generale, colori orrendi che comunque ben si adeguano alle foto che non sono di superiore livello (traduzione: sono orribili), ed in fondo tutto ciò è sintetizzato dalla copertina, forse la più brutta che abbiano mai sfornato.
Concludendo, un disco ulteriormente diverso dai precedenti per la band fiorentina; a molte domande che gli vengono poste sulla loro "new wave", rispondono sempre che "..ora ci andava così, forse in futuro torneremo come prima, faremo quello che vorremo.". Una tra le cose che mi sono piaciute di meno restano i testi, troppo mosci in generale, a volte confusi o ripetitivi, ma sempre troppo "impersonali" per una band come loro. Il disco manca troppo di mordente: confrontato con splendori come Terremoto, non ha speranze; preso oggettivamente, tuttavia, è a mio parere un disco discreto, ma non va considerato come un disco dei "veri" Litfiba. Senza scadere in termini semplicistici e superficiali, è legittimo anche dire che 2 anni di attesa sono ricompensati con soli 38 minuti, oltretutto nemmeno eccezionali.
Il disco è particolarmente consigliato a chi continua tutt'ora ad apprezzare Mondi Sommersi ed il più recente Croce & Delizia. Coloro che preferivano i vecchi Litfiba resteranno invece con l'amaro in bocca.

Quello che leggete qui sotto è il commento di uno dei miei migliori amici, il Michele di cui parlo anche nella recensione di Re del Silenzio su questo sito. La pubblicazione di propri commenti su questo sito non è tuttavia aperta la pubblico, quindi evitate di inviarmi recensioni su questo o quell'album, che verrebbero cestinate senza pietà.

Mike's Commento: musicalmente e melodicamente, Infinito può essere considerato il miglior disco dei Litfiba; al contrario, se ascoltiamo le cansoni nel loro complesso, sicuramente è l'album più moscio e meno rockettaro, forse un po'influenzato dal pop. Forse in pochi, anzi nessuno, si sarebbe aspettato un lavoro del genere, anche se poteva essere prevedibile. Nonostante ciò, al mio primo ascolto de Il Mio Corpo che Cambia per radio, circa 2 settimane prima dell'uscita del disco, all'introduzione musicale li ho riconosciuti subito: sono contento del fatto che siano ancora inconfondibili.
Complessivamente l'album piacerà a chi conosce i Litfiba da poco tempo o a chi non piacevano i vecchi stili di musica. A me chi li seguo da molto tempo, stilando una media tra le canzoni, è risultato bello come disco, appena sufficiente come "album dei Litfiba".

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