ADOLF HITLER (Braunau 1 889 - Berlino 1945)

Adolf Hitler fu l'incontrastato dittatore della Germania per dodici anni, e il dominatore di quasi tutta la scena europea per quattro nel tentativo di creare un Reich millenario. Seppe giungere alla posizione più alta dello stato sconfiggendo gli avversari, e nulla gli interessò se non l'acquisizione del potere in Germania e la conquista dell'Europa.

Nel 1907 si trasferì a Vienna dove fece lavori pesanti e saltuari distinguendosi dagli altri perché leggeva molto di politica e del problema ebraico. Le radici del suo antisemitismo nascono dal soggiorno in Austria; l'antisemitismo e la sua etica sono riassunti nel principio secondo cui la coscienza è un'invenzione degli ebrei, un marchio di vergogna come la circoncisione. Rimase antisemita fino alla fine. Figlio di un impiegato delle dogane austriache, non completò gli studi e non ebbe un lavoro stabile. Emigrato a Monaco nel 1913, si arruolò volontario nella prima guerra mondiale. Alla fine della guerra si convinse che la Germania fosse stata pugnalata alla schiena dai politici specialmente da quelli ebrei. L'eloquenza antisemita di Hitler costituiva motivo d'attrazione per l'esercito, e il Trattato di Versailles aveva rappresentato un'amara umiliazione per i tedeschi e i danni di guerra erano stati imposti ad una Germania già impoverita: l'odiato nemico occupava il suolo tedesco. Aderì ad un piccolo partito d'estrema destra, la Deutsche Arbeiter Partei, che dal 1920 assunse la denominazione di Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (Nsdap, Partito nazionalsocialista dei lavoratori). Messosi in luce per le sue doti d'oratore, nel novembre 1923 tentò di effettuare un colpo di stato con Ludendorff (Putsch di Monaco). Hitler fu condannato a cinque anni di prigione. Mandò a chiamare il suo amico Rudolf Hess e iniziò a dettare la sua autobiografia: Mein Kampf. Tutte le sue idee future, l'unificazione dell'Austria con la Germania, la raccolta del popolo germanico, la conquista della Francia e la prigionia dei popoli slavi, il mito nordico e quello della razza nordica erano già qui. I suoi frequentatori principali a quel tempo erano Julius Streicher, acceso antisemita, Rudolf Hess e il dottor Goebbels, un piccolo uomo leggermente zoppicante intelligentissimo con la propensione per la propaganda. Nella seconda metà degli anni Venti assunse il pieno controllo della Nsdap, facendone un efficiente strumento propagandistico. Dopo lo scoppio della crisi economica del 1929, il successo di Hitler e del suo programma crebbe tra i disoccupati e i ceti medi, timorosi di un declino sociale. Hitler condusse una politica ostile verso la repubblica e il sistema democratico, che gli valse ampi consensi anche tra la classe dirigente. Per ottenere l'appoggio di coloro che detenevano il potere, doveva convincere la gente d'essere l'unico a poter salvare la Germania facendo appello ai sentimenti germanici più profondi dei tedeschi. Le elezioni furono favorevoli a Hitler tanto da aumentare la sua popolarità fino ad ottenere la fiducia, l'appoggio dell'esercito e dei potenti industriali e finanzieri. Passò di città in città fino a tenere tre o quattro discorsi al giorno. Nel gennaio 1933 il presidente Hindenburg lo nominò cancelliere di un governo in cui i conservatori erano in maggioranza. Hitler radunò alcuni uomini attorno a se per convincere il presidente Hindenburg ad essere disponibile ad un'alleanza. Era considerato con disprezzo da Hindenburg ma gli fu concessa la chance di un colloquio. Hitler si mostrò piuttosto abile nel mascherare la vera natura delle sue intenzioni, e l'atteggiamento accattivante che sapeva sfoderare nei confronti di chiunque gli potesse tornare utile. Fino a che il presidente Hindenburg era in vita, avrebbe rappresentato un freno al potere di Hitler. Hitler studiò una manovra per arrivare ad una rielezione: i grandi industriali e banchieri come il dottor Schacht, i Krupp, i Bosch sostenevano Hitler devolvendogli ingenti somme di denaro; come contropartita Hitler promise di rinforzare l'esercito e di eliminare i comunisti. Hitler ebbe dalla sua un evento straordinario: l'incendio del Reichstag. Indusse il generale Hindenburg a firmare un decreto per la protezione del popolo e sullo stato della violenza comunista. Durante le elezioni del 1933 Hitler sguinzagliò le SA per le strade: furono arrestati molti leaders comunisti. Il terrore nazista, per la prima volta, aveva il placet del governo e per la prima volta ottenne l'appoggio di tutte le risorse dello Stato. Goebbels, Göring e Hitler tennero per la prima volta discorsi alla radio. Alle elezioni la maggioranza decise ancora una volta di non votare per Hitler. Determinato ad instaurare una dittatura con il consenso del parlamento, Hitler promise delle concessioni al centro cattolico, ottenne la maggioranza che approvò il decreto per l'eliminazione dei poteri costituzionali a suo favore e sanciva la fine della democrazia parlamentare in Germania.

Hitler era divenuto dittatore e lo aveva fatto legalmente pur non avendo mai vinto ai voti. Passò immediatamente ad eliminare ogni forma d'indipendenza nominando lui stesso i governatori locali, abolì tutti i partiti politici ad eccezione del nazionalsocialismo. Fornì prova di capacità profetiche distruggendo il gran movimento sindacale. Si atteggiava vero protettore della classe politica, i suoi oppositori politici furono arrestati e inviati ai campi di concentramento. Tutti gli intellettuali erano ebrei invisi a Hitler. Secondo Hitler com'egli stesso spesso ripeteva, gli ebrei non erano tedeschi, essi furono cacciati, derubati e picchiati. Molti lavori d'intellettuali da Thomas Mann ad Einstein furono distrutti. Nel giugno 1934 quando avvenne la Notte dei Lunghi Coltelli, le SA furono neutralizzate insieme al loro capo Ernst Röhm. Fece in modo di trovarsi lontano da Berlino e la purga fu affidata a Göring e Himmler. Parecchie centinaia di uomini delle SA compreso Röhm furono uccisi come pure molti contro i quali i nazisti covavano rancori personali. Hitler agì con gran prudenza: preparò una lettera al Reichstag con la quale forniva spiegazioni affermando che le SA avevano evitato con la purga che avvenisse un colpo di stato rivoluzionario. L'esercito era soddisfatto. Nell'agosto del 1934, morì il presidente Hindenburg ed Hitler riunì nella sua persona la carica di cancelliere e presidente diventando Führer e comandante in capo dell'esercito. Ora era il dominatore incontrastato del popolo germanico. Più del 90% delle persone approvò la sua nomina: si trattò di un plebiscito. Hitler sapeva come fare appello al patriottismo, e in questo periodo andava dichiarando il suo odio per la guerra, ma contemporaneamente sapeva far provare ad ogni tedesco l'umiliazione per aver perso la Grande Guerra e di aver ceduto dei territori nella speranza di riguadagnarsi il rispetto dell'Europa. Parte della forza di Hitler risiedeva nella sua capacità di saper parlare ai giovani tedeschi. Fece loro credere che la Germania sarebbe divenuta di nuovo una grande forza, che tutti i popoli che parlavano tedesco nel mondo avrebbero nuovamente potuto rialzare la testa ed essere orgogliose del proprio paese. Credeva che anche Göring e i suoi generali complottassero contro di lui, ma gli piaceva ricordare con loro le vittorie passate e favoleggiare di glorie future. Nel 1934 Hitler incominciò a riarmare la Germania, egli disse giustamente che aveva già avvertito il mondo intero, intendeva realizzare un piano di rafforzamento militare. Nessuno aveva preso seriamente la sua promessa di non riarmarsi, ed ora prima di tutto, gli interessava rendere impotente la Francia e poi colonizzare la Russia. Ripudiò la Lega delle Nazioni e strappò il trattato militare di Versailles. Tutti i tedeschi ne furono felici. Nacque anche una potente forza aerea militare: la Luftwaffe. I militari erano ovviamente molto soddisfatti e gli industriali del tutto contenti. Aveva già ipnotizzato il suo popolo creando dei centri speciali per i giovani nordici per potersi accoppiare con fanciulle della stessa razza. Si comportava come uno statista che sentiva l'importanza dell'impegno sociale. In questo periodo Hitler cominciava a contare su sostenitori molto benestanti. Essi si resero conto che la sua dialettica poteva servire ad allontanare i lavoratori dal comunismo: egli usò questa gente fin tanto che riuscì ad ottenere dei vantaggi economici poi li dimenticò presto.

Nel 1933 Einstein si trasferì in America ed il suo esempio fu seguito da molti altri rinomati scienziati, una fuga che privò la Germania di cervelli, quindi si può addirittura dar credito alla tesi secondo cui Hitler perse la guerra per aver esiliato coloro che erano all'avanguardia nella ricerca tecnica. Avrebbe potuto essere il primo ad avere la bomba atomica. Giustamente valutò che fosse il caso di farsi amico di Mussolini quando vi era ormai minaccia di sanzioni. In rapida progressione Hitler attuò una politica estera aggressiva e di riarmo, mentre in campo economico-sociale represse i sindacati e rilanciò l'industria tedesca attraverso la produzione di armi e una serie di lavori pubblici. La sua politica estera, inizialmente finalizzata a riunire tutti i tedeschi all'interno di un unico Stato (annessione dell'Austria e dei Sudeti), nel 1939 lo portò ad attaccare la Polonia, facendo scoppiare la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1941 Hitler scatenò la guerra, voluta soprattutto per motivi ideologici, anche contro l'Unione sovietica, pur senza avere ancora sconfitto la Gran Bretagna. Hitler, sempre più isolato dal mondo esterno, man mano che si profilava, dopo il 1943, la sconfitta delle sue forze armate e del suo fanatico sogno di "Reich millenario", cercò di coinvolgere nella propria caduta il popolo tedesco, ritenendolo indegno della missione storica affidatagli. Il 30 aprile 1945 si suicidò nel bunker di una Berlino distrutta e ormai in mano all'odiata Armata rossa.

"Siamo animati dall'inesorabile risoluzione di estirpare il Male (gli ebrei) alla radice, per sterminarlo fino all'ultimo. Per ottenere questo scopo non dobbiamo fermarci di fronte a nulla, anche se dovessimo allearci con il diavolo"

ADOLF HITLER, in un discorso dal titolo "Perché siamo antisemiti", 13 agosto 1920

"Oggi sarò profeta ancora una volta: se i finanzieri internazionali ebrei in Europa e altrove dovessero riuscire a precipitare le nazioni in un'altra guerra mondiale, il risultato non sarà la bolscevizzazione della terra, e dunque la vittoria del giudaismo, bensì l'annientamento della razza ebraica in Europa!"

"Innumerevoli malattie sono causate da un solo bacillo: gli ebrei! ... diverremo sani quando li avremo eliminati"

ADOLF HITLER, in un discorso al Reichstag, 30 gennaio 1939

INIZIO DELL’ATTIVITA’ POLITICA

Terminata la guerra, caduto l'Impero, la Repubblica tedesca era un paese nella miseria e che si trovava sospesa nel vuoto.

Nel 1919 Hitler assistè a una riunione di un piccolo gruppo della Baviera. Le idee di questo gruppo corrispondevano perfettamente alle sue: un grande Reich che inglobasse l’Austria tedesca, soluzione del problema sociale, un popolo sano liberato dai suoi elementi corrotti e corruttori. Aderì dunque al comitato e dopo pochi mesi divenne il propagandista del movimento. La sua lotta, in principio, era condotta per lo più dalle parole ma in seguito si affermò all'uso della violenza e dell’oppressione. E’ in questo periodo che Hitler impone la bandiera uncinata, il saluto con il braccio proteso, il culto del capo, l’ordine gerarchico e le sfilate.

Come si è detto prima, il movimento, oltre a usare le parole, usava molto facilmente la violenza e nel 1921 viene formata la SA (reparto d’assalto).

IL PROSfilata dei membri del servizio del lavoro alla presenza di Hitler nello stadio di NorimbergaGRAMMA DEL NAZIONALISMO PANGERMANISTA

Nel febbraio 1920 Hitler stila un programma di 25 punti tutti riguardanti il nazionalismo pangermanista, l’antisemitismo, l’abrogazione dei trattati di pace, l’anticapitalismo, la difesa del piccolo commerciante e dell’artigiano, una vasta riforma agraria, la lotta contro la speculazione, l’odio verso i dirigenti della Repubblica ma soprattutto l’odio verso gli ebrei.

8 NOVEMBRE 1923

Con il susseguirsi del tempo il movimento di Hitler prese sempre più piede al punto di venire appoggiato dall’ex Stato Maggiore imperiale Ludendorff, il cui prestigio era immenso. Hitler avendo capito che il movimento diventava sempre più potenete, attuò, la sera dell’8 novembre 1923, il suo colpo si stato a Monaco, ma fallì. Il 10 novembre Hitler venne arrestato e condannato a 5 anni di reclusione.

 

 

L’ASCESA DEL NAZISMO

Solo dopo nove mesi di carcere venne rimesso in libertà, e da qui iniziò la grande ascesa del nazismo e del potere di Hitler, aiutato enormemente anche dalla miseria e dalla disperazione che aveva colpito il popolo tedesco .

Nel 1929 le SA contavano 100.000 uomini e solo in quattro anni triplicarono (300.000 nel 1933).

Nel suo desiderio di impadronirsi del potere, Hitler intese utilizzare tutte le risorse: da una parte conciliarsi l’esercito e l’economia e le forze economiche econtemporaneamente sedurre le masse popolari con un programma rivoluzionario.

Ma intanto la Repubblica tedesca era sempre più in crisi:

nel novembre 1930 vi erano 3,5 milioni di disoccupati, che divennero 4,8 nel gennaio del 1933. I partiti democratici furono travolti dalla tempesta. Gli ambienti economici, per paura delle sinistre, si rivolsero ai nazisti.

Dopo aver vinto le elezioni del 30 gennnaio 1933 il presidente della Repubblica affidò l’incarico di formare un governo di coalizione di destra al nuovo cancelliere del Reich, Adolf Hitler.

Un'aquila gigantesca viene fissata in una sala di esposizione SHOA

La politica di persecuzione degli ebrei è alla base dell'ideologia nazista e fin dalle sue origini fu attuata con lucida follia fino alla fine della seconda guerra mondiale.

In questo periodo furono milioni le persone soppresse dalla follia nazista. Da studi fatti si è rilevato che il totale degli ebrei uccisi nei campi fu di 5.860.000, a cui si devono sommare 5 milioni circa di civili non ebrei uccisi. In tutto quindi oltre 10 milioni di persone furono uccise dalla politica di sterminio razziale.Il campo di concentramento di Auschwitz

Tra i gruppi perseguitati dai nazisti vi erano: zingari, membri dell'intellighentia polacca, oppositori della resistenza di tutte le nazionalità, tedeschi oppositori del nazismo, omosessuali, testimoni di Geova, delinquenti abituali, o persone definite "anti sociali", come, ad esempio, mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti.

La maggior parte delle persone eliminate passarono per i campi di sterminio, campi dotati di attrezzature speciali progettate per uccidere in modo rapido e sistematico.

Per i nazisti ebreo era chiunque, con tre o due nonni ebrei, appartenesse alla Comunità Ebraica al 15 settembre 1935, o vi fosse iscritto succesivamente; chiunque fosse sposato con un ebreo o con un'ebrea al 15 settembre 1935 o succesivamente a questa data; chiunque discendesse da un matrimonio o da una relazione extraconiugale con un ebreo al o dopo il 15 settembre 1935.Un gruppo di internati nel ghetto ebraico di Lodz in Polonia

Vi erano poi coloro che non venivano classificati come ebrei, ma che avevano una parte di sangue ebreo e venivano classificati come Mischlinge (ibridi). I Mischlinge venivano ufficialmente esclusi dal Partito Nazista e da tutte le organizzazioni del Partito (per esempio SA, SS, ecc...). Benchè venissero arruolati nell'esercito tedesco, non potevano conseguire il grado di ufficiali. Era inoltre proibito loro di far parte dell'Amministrazione Pubblica e svolgere determinate professioni.

Secondo il piano Nazista, ogni singolo ebreo doveva essere ucciso. La spiegazione dell'odio dei nazisti nei confronti degli ebrei, nasceva dalla loro distorta visione del mondo che considerava la storia come una lotta razziale. Essi consideravano gli ebrei una razza che aveva lo scopo di dominare il mondo e, quindi, rappresentava un ostacolo per il dominio ariano.Un maresciallo delle SS chiama i prigionieri destinati alla forca

Vi furono, però, altri fattori che contribuirono all'odio nazista contro gli ebrei. Uno di questi era la secolare tradizione dell'antisemitismo cristiano, che propagandava uno stereotipo negativo degli ebrei ritenuti gli "assassini di Cristo", inviati dal diavolo e praticanti arti magiche.

La combinazione di questi fattori scatenò la persecuzione, certamente nota a tutti i tedeschi e lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti che fu in qualche modo nascosto dagli stessi esecutori anche se è impossibile che molti non sapessero la fine che attendeva i deportati nei campi.

1933: I PRIMI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Un fatto molto importante avvenne il 27 febbraio 1933 quando venne incendiato il Reichstag. Per Hitler il colpo non poteva venire che dall’estrema sinistra.

Da questa data ebbero inizio arresti, fucilazioni e pene di morte. Il 2 maggio i sindacati vennero sciolti e i partiti politici scomparvero a loro volta.

Sempre in questo anno ci fu l’esclusione degli ebrei dalla vita amministrativa, pubblica e nazionale, vennero aperti i primi campi di concentramento per gli avversari del regime e le razze considerate inferiori.

GERMANIA DOMINATRICE DEL MONDO

Da questi fatti si può capire chenel 1933 ebbe inizio la vera natura della dittatura nazista.

Il Fuhrer fin dal momento del suo arrivo al potere si dedicò a realizzare il suo sogno di potenza che doveva assicurare alla Germania l’egemonia che spetta alla razza ariana.

La sua politica di potenza intendeva ridurre in schiavitù i popoli considerati inferiori ai quali non restava altro che sottomettersi all'espansionismo tedesco.

Dal 1933 Hitler attuò una vasta campagna diplomatica di pace firmando trattati con i paesi vicini e con l’occidente, sfruttando abilmente la situazione del Reich disarmato.Il Fuhrer a Parigi

VERSO LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Giorno per giorno Hitler intensificò la propaganda di pace, ma l’asse Roma-Berlino attuato con Mussolini, si rafforzò sempre più e l’industria bellica si rafforzò vistosamente.

Nel febbraio 1938 il Fuhrer assunse personalmente il comando delle forze armate.

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il 1 settembre 1939 iniziarono le ostilità con la vicina Polonia che sottoposta anche all'attacco dell'URSS cadrà in poche settimane.

Dal 1941 la salute del Fuhrer cominciò a risentire del lavoro frenetico ch’egli si imponeva: capelli grigi, vertigini, fobia per la neve.

Nel Bunker della Cancalleria, assediato dalle truppe dell' Armata Rossa del maresciallo Zukov,dopo aver sposato la sua amante Eva Braun, e redatto le sue ultime volontà, Hitler si suicidò, con lei, il 20 aprile 1945, all’età di 56 anni.

 

ADOLF EICHMANN (Solingen 1906 - Tel Aviv 1962)

Alto funzionario della polizia tedesca. In Austria aderì al nazismo e alle SS (1932-1933). Tra il 1938 e il 1941 curò la spoliazione degli ebrei emigrati. Dal 1942 ebbe un ruolo chiave nell'organizzazione dello sterminio degli ebrei in Europa. Fuggito in Argentina nel 1945, fu catturato da agenti israeliani nel 1960 e condotto in Israele, dove subì un processo di risonanza internazionale. Condannato a morte, fu impiccato.

 

ALBERT SPEER (Mannheim 1905 - Londra 1981)

Architetto e politico tedesco. Nacque il 19 marzo 1905 a Mannheim in una famiglia borghese di mentalità liberale. Seguì le orme del padre studiando architettura prima a Karlsruhe e poi a Berlino. Qui divenne assistente di Heinrich Tessenow, uno degli innovatori dell'architettura tedesca, ostile sia al razionalismo puro sia alla pompa dell'architettura guglielmina. Speer dimostrò fin da subito le sue capacità progettuali e organizzative. Da architetto, egli entrò in contatto con il partito nazionalsocialista, aderendo ufficialmente nel gennaio 1931. Hitler fu impressionato dallo zelo lavorativo del giovane, tanto che gli affidò i primi incarichi politici dopo la presa del potere (marzo 1933): la regia e la scenografia della gran parata del 1° maggio 1933, e soprattutto la scenografia del congresso di partito che si teneva a Norimberga. Fu uno degli uomini più vicini al Führer proprio per la passione che avevano entrambi per l'architettura. Fu inoltre il massimo teorico dell'architettura del Terzo Reich e realizzò una serie d'opere in stile neoclassico, in particolare la nuova cancelleria di Berlino, l'assetto urbanistico e architettonico della capitale, rendendola adatta ad assumere il ruolo di centro del grande impero che Hitler aveva in mente di realizzare. Operò anche a Norimberga dove progettò la Piazza delle Adunate e dei Congressi Nazisti. Nel settembre del 1937 progettò a Norimberga uno stadio che avrebbe dovuto ospitare quattrocentomila spettatori. Alcuni mesi prima Speer fu nominato "ispettore generale per l'edilizia della capitale del Reich". Allo scoppio della guerra, Speer assunse funzioni esclusivamente politiche. Dapprima ebbe un incarico speciale per riordinare il sistema dei trasporti in Ucraina poi, alla morte di Fritz Todt gli furono affidati tutti gli incarichi dell'ingegnere deceduto. Agli inizi del 1942 diventò Ministro per gli Armamenti e guida dell'industria tedesca. Nel 1943 il suo ministero fu denominato, più ampiamente, "per l'armamento e la produzione bellica" e Speer riuscì ad assumere il controllo degli uffici di pianificazione economica della Wehrmacht e a gestire la distribuzione delle materie prime, la produzione per la flotta (dal luglio 1943) e infine l'industria aeronautica (a partire dall'estate del 1944). La realizzazione di questo traguardo fu resa possibile dall'indebolimento del potere personale di Göring, la cui Luftwaffe si dimostrò incapace di contrastare la supremazia anglo americana. Nel 1944 cominciò a tramontare la sua ascesa al potere soprattutto perché fu colpito da una lunga malattia, ma a Speer si attribuisce il merito di aver potenziato in modo considerevole la produzione bellica e di essere stato un grande organizzatore all'interno del Reich, impartendo compiti ben precisi ai suoi collaboratori, dando loro responsabilità e fiducia. Al processo di Norimberga fu tra i principali accusati, anche se il tribunale lo assolse dai crimini più gravi condannandolo a vent'anni di prigione; ma fino alla morte avvenuta il primo ottobre 1981 in un albergo di Londra, Speer difese la sua immagine conservando molti segreti fra cui quello della conoscenza (e probabile partecipazione) alla politica di sterminio degli ebrei. La successiva e parziale ammissione delle colpe personali, fu un percorso difficile e la scrittura d'alcuni libri dopo la sua scarcerazione (1966), ha rappresentato lo strumento con il quale Speer ha cercato di rendere nota tutta la verità. Su quanto egli conoscesse, non si è mai espresso con totale sincerità.

ALFRED JODL (Würzburg 1890 - Norimberga 1946)

Generale tedesco. Capo dell'ufficio operazioni della Wehrmacht (1939-45), svolse un ruolo importante nelle decisioni strategiche durante la Seconda Guerra Mondiale. Capo di SM (Stato Maggiore) del governo Dönitz (maggio 1945), firmò il 7 maggio 1945 al quartier generale degli Alleati a Reims la resa della Germania. Condannato a morte dal tribunale di Norimberga (1946), dettò in prigione prima dell'esecuzione un saggio sull'Influsso di Hitler nella direzione della guerra.




ALFRED ROSENBERG (Reval 1893 - Norimberga 1946)

Politico tedesco. Nato da genitori tedeschi nella provincia russa dell'Estonia e educato a Mosca, Rosenberg fuggì a Monaco durante la Rivoluzione Russa, portando con sé un profondo odio sia per i bolscevichi, che per gli ebrei. Hitler lo considerò da subito un intellettuale e nel 1923 lo nominò direttore del quotidiano nazista: Völkischer Beobachter. Rosenberg disprezzò indiscriminatamente ebrei, massoni, comunisti e cristiani. Propugnò una nuova religione, che oppose alla dottrina fondata sull'amore cristiano l'ideale della superiorità della razza ariana. All'ascesa di Hitler ottenne incarichi al ministero degli Esteri (1933-1940). Come ministro dei Territori occupati dell'Europa orientale (1941-1944) ordinò sanguinose repressioni. Nel Processo di Norimberga fu condannato a morte.

 

ARTHUR SEYSS-INQUART (Stannern 1892 - Norimberga 1946)

Politico austriaco. Fu leader del nazionalsocialismo in Austria, ministro degli Interni nel gabinetto Schuschnigg e nel marzo 1938 cancelliere, svolgendo un ruolo decisivo nello stesso anno nella realizzazione dell'Anschluss. Commissario del Reich in patria (1938-1940) e nei Paesi Bassi (1940-1945), al Processo di Norimberga fu condannato e giustiziato.

 

 

 

 

 

 

CLAUS PHILIP SCHENK VON STAUFFENBERG
(Jettingen 1907 - Berlino 1944)

Militare tedesco. Membro dello stato maggiore dal 1938, durante il Secondo Conflitto Mondiale ebbe incarichi di comando in varie campagne. Fu tra i capi del complotto militare contro Hitler e depose materialmente l'ordigno che ferì il Führer (20 luglio 1944). Scoperto, fu arrestato e fucilato

 








 

ERICH RAEDER (Wandsbeck 1876 - Kiel 1960)

Militare tedesco. Fu capo di stato maggiore nella Prima Guerra Mondiale e dal 1935 al 1943 comandante supremo della marina. Nel Secondo Conflitto Mondiale guidò l'attacco alla Norvegia (1940). Contro la Gran Bretagna osteggiò i piani e fu sostituito da Dönitz. Ai Processi di Norimberga fu condannato all'ergastolo, nel 1955 fu graziato.

ERNST KALTENBRUNNER (Ried 1903 - Norimberga 1946)

Funzionario di polizia tedesco. Austriaco di nascita, nazista dal 1932, leader delle SS austriache dal 1935 e arrestato due volte (1934-1935), dopo l'Anschluss ebbe incarichi di governo. Capo dell'Ufficio centrale per la sicurezza del Reich (Rsha) dal gennaio 1943, in sostituzione di R. Heydrich, organizzò l'apparato poliziesco e lo sterminio degli ebrei nella soluzione finale. Al Processo di Norimberga fu condannato a morte.

ERNST RÖHM (Monaco 1887 - 1934)

Uomo tarchiato con il viso rosso segnato dalle cicatrici, fu un autentico soldato di professione che s'interessava esclusivamente della vita militare.

Alla fine della Grande Guerra Röhm lottò per la sopravvivenza della forza militare: organizzò una banda di teppisti che ebbero il compito di mantenere l'ordine alle riunioni del partito e proteggerne i capi. Poco tempo dopo le camicie brune di Röhm (Sturmabteilungen o SA) entrarono in azione contro altri partiti politici, irrompendo nelle sale di riunione, picchiandone i capi e dando la caccia ai loro seguaci per le strade. Gli scagnozzi di Röhm crearono il terrore nelle strade tanto che, nel 1925, alcuni Stati si dimostrarono riluttanti a concedere che le SA fossero ricostituite al partito nazista.

Ernst pensò di detenere il potere e obbedire in minima parte a Hitler e, per peggiorare le cose, si dichiarò omosessuale tanto che si servì della sua posizione di comando per reclutare uomini e ragazzi per escursioni notturne nella depravazione. Nel gennaio 1925 questo comportamento lo portò ad essere coinvolto in uno scandalo, e più tardi fu costretto da Hitler a dimettersi e a fuggire in Bolivia. Nel gennaio 1931 fu richiamato in Germania per assumere nuovamente il comando delle SA e, all'ascesa di Hitler divenne ministro senza portafoglio (1933).

All'inizio del 1934 Röhm tornò ad insistere affinché le SA fossero equiparate all'esercito, ma ad un certo punto divenne un problema per Hitler e le SS. Per questo fu arrestato assieme ad altri ufficiali delle SA ed accusato di tradimento. Rinchiuso in una cella della prigione di Stadelheim, fu ucciso con due colpi di pistola su ordine di Eicke (30 giugno 1934).










 

 

ERWIN JOHANNES ROMMEL
(Heidenheim 1891 - Herrlingen 1944)

Militare tedesco. Fu un ufficiale di carriera, non appartenente all'élite dello stato maggiore generale tedesco, che ebbe accettato il nazismo senza problemi e che si trovò ad avere un rapporto diretto con Hitler, cosa che ne favorì sicuramente l'ascesa. Esperto di mezzi motocorazzati, ebbe ottimi risultati nella Seconda Guerra Mondiale guidando l'Afrikakorps (1941-1943) e un gruppo d'armate in Francia (1943-1944). Promosso feldmaresciallo dopo le sue grandi imprese, diventò una figura molto popolare, che fu anche abilmente adoperata dalla propaganda di Goebbels. Cosciente dell'inferiorità militare della Germania, fin dal 1942 assunse posizioni critiche rispetto a Hitler. Ad una rottura con il dittatore, Rommel arrivò dopo lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, quando parlò esplicitamente con altri ufficiali della necessità di una pace con gli angloamericani. Il feldmaresciallo non intraprese nessuna azione politica contro il Führer, ma fu ugualmente accusato dai nazisti di aver partecipato al complotto militare del luglio 1944, anche se non vi sono prove di questa partecipazione. Rommel fu costretto al suicidio da Hitler, preoccupato di salvaguardare alla propaganda nazista la figura dell'abile capo militare..

 

 

FEDOR VON BOCK (Küstrin poi Kostrzyn 1880 - Lehnsahn 1945)

Militare tedesco. Generale dal 1929, comandò le truppe che invasero l'Austria nel 1938 (Anschluss). Nella Seconda Guerra Mondiale, fu comandante d'armata nelle campagne di Polonia e di Francia (1939-1940). Nominato feldmaresciallo, nella campagna contro l'URSS fallì l'attacco a Mosca (1941) e fu sostituito.

FRANZ HALDER (Würzburg 1884 - Aschau 1972)

Militare tedesco. Ufficiale già nella Prima Guerra Mondiale e nella Repubblica di Weimar, durante il Terzo Reich fu aiutante generale (1937) e capo di stato maggiore (1938-1942) in sostituzione di L. von Beck. Dapprima contrario alle scelte militari di Hitler, ne divenne importante esecutore all'inizio della Seconda Guerra Mondiale. In contatto con la fronda antihitleriana, dopo il fallito attentato al Führer nel luglio 1944 fu arrestato.

FRANZ VON PAPEN (Werl 1879 - Obersasbach 1969)

Politico tedesco. Deputato del Centro cattolico alla Camera prussiana (1921-1932) e cancelliere nel pieno della crisi tedesca (maggio-novembre 1932), si accostò ai nazisti ed entrò come vicecancelliere nel primo governo Hitler (30 gennaio 1933). Ambasciatore in Austria, preparò l'Anschluss. Assolto a Norimberga ma condannato da un tribunale tedesco, fu amnistiato (1949).

FRIEDRICH VON PAULUS (Breitenau 1890 - Dresda 1957)

Militare tedesco. Esperto di truppe corazzate, nella Seconda Guerra Mondiale guidò la sesta armata contro l'URSS (1942-1943). Contro gli ordini di Hitler decise di arrendersi a Stalingrado. Prigioniero in URSS (fino al 1953), nell'agosto del 1944 inviò un appello antihitleriano ai tedeschi.

FRITZ THYSSEN (Mülheim 1873 - Buenos Aires 1951)

Industriale tedesco. Occupò il posto del padre August alla guida di un grande gruppo siderurgico e minerario. Finanziò il partito nazista e avvicinò gli industriali tedeschi a Hitler tra il 1932 e il 1933. In seguito prese le distanze dal regime e nella Seconda Guerra Mondiale fu internato a Dachau.

FRITZ TODT (Pforzheim 1891 - Rastenburg 1942)

Militare tedesco. Ingegnere, nazista dal 1923, sotto il Terzo Reich fu ispettore generale delle strade e l'artefice della rete autostradale costruita dal regime (1933-39). Responsabile dell'Organizzazione Todt addetta a lavori militari, fece erigere la Linea Sigfrido al confine con la Francia (1938-39).

GREGOR STRAßER (Geisenfeld 1892 - Berlino 1934)

Politico tedesco. Nazista, partecipò al Putsch di Monaco nel 1923; fu leader dell'ala "sinistra" del nazionalsocialismo, rappresentata dalle SA. Contro il parere di Hitler, trattò con Schleicher per entrare nel governo (1932). Fu assassinato dalle SS nella "Notte dei Lunghi Coltelli", in cui il Führer si liberò delle SA (30 giugno 1934).

HANS VON SEECKT (Schleswig 1866 - Berlino 1936)

Militare tedesco. Brillante capo di stato maggiore nella Prima Guerra Mondiale, tra il 1920 e il 1926 tenne il comando supremo del nuovo esercito repubblicano (Reichswehr), che conservò fedele alle istituzioni durante il Putsch di Monaco. Emarginato da Hitler, fu consigliere militare in Cina.

HEINRICH HIMMLER (Monaco 1900 - Lüneburg 1945)

Politico tedesco. Nacque a Monaco il 7 ottobre 1900. Figlio di un insegnante molto legato alla famiglia reale bavarese, Himmler fu educato in modo da acquisire alla perfezione le maniere di gentiluomo di corte, in particolare l'abilità di trattare con persone aristocratiche e identificarsi con loro. Heinrich ebbe però un handicap: il fisico goffo e malaticcio. Da giovanissimo contrasse una grave infezione alle vie respiratorie e una serie di altre malattie che lasciarono un marchio indelebile per la sua salute. La sua carriera scolastica fu ottima, ma non altrettanto nelle discipline sportive in quanto a causa di alcuni difetti fisici era deriso dai compagni. Al compimento del diciassettesimo anno di età, Himmler entrò nell'esercito per mezzo di suo padre e, all'inizio del gennaio 1918, si arruolò come aspirante ufficiale nell'Undicesimo Reggimento della Fanteria Bavarese. Alla fine della Prima Guerra Mondiale la Germania si trasformò in una repubblica democratica; il governo di Weimar si dimostrò impotente e l'inflazione divorò il potere d'acquisto e i risparmi dei tedeschi. Nel 1919 s'iscrisse all'Istituto Tecnico Superiore di Monaco come studente di chimica agraria; suo padre ebbe gravi difficoltà per mantenerlo agli studi. Dopo aver superato l'ennesima malattia, nel 1922 conseguì il diploma in chimica agraria e più tardi trovò un modesto impiego in una ditta di fertilizzanti. L'inflazione sempre più galoppante aggravò la situazione tanto che l'anno dopo aderì al nazionalsocialismo. L'8 e il 9 novembre dello stesso anno, Himmler prese parte al disastroso tentativo di colpo di stato: il Putsch di Monaco. In questo periodo fu in preda a idee paradossali, cercò di trovare un colpevole per la sua attuale situazione; soltanto la retorica piena di rabbia del partito nazista, con i suoi due capisaldi dell'ultranazionalismo e dell'antisemitismo, riuscì a soddisfare quel suo bisogno. Ben presto Himmler divenne attivista del partito e per tutto 1924 viaggiò attraverso il sud della Baviera tenendo discorsi di vario genere. Nel 1928 sposò Margarete Boden, ex-infermiera dell'esercito.

Il 6 gennaio 1929 Hitler lo nominò Reichsführer (Comandante in Capo) delle SS di cui fece un corpo di élite di stirpe ariana che, alla vittoria del nazionalsocialismo, avrebbe dovuto assumere la guida del Terzo Reich. Dopo l'avvento al potere, Hitler gli affidò, nel 1933, la guida della polizia politica. Il 20 aprile 1934 fu nominato da Göring sovrintendente della Gestapo prussiana. Nel febbraio 1936 si pronunciò a favore di una legge che subordinava i vari dipartimenti della Gestapo ai Governi dei singoli Stati, e il 17 giugno dello stesso anno fu nominato Comandante in Capo di tutte le forze della Polizia tedesca; da quel momento procedette ad una fusione tra l'apparato poliziesco (SD, Gestapo) e le SS, instaurando un regime d'illegalità e di terrore dapprima in Germania e poi nei territori occupati dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Fautore di una politica razziale radicale, intrisa di elementi mitologici, realizzò lo sterminio degli ebrei e lo sfruttamento spietato delle popolazioni civili in tutta Europa. Durante la guerra Himmler accentuò anche il carattere militare delle SS, istituendo le cosiddette Waffen-SS, formate da centinaia di migliaia di soldati, anche volontari, provenienti da numerosi paesi europei.

Dopo avere invano tentato, negli ultimi mesi di guerra, di intavolare trattative con gli alleati, Himmler si tolse la vita per non essere sottoposto a processo.

"Questa gente deve sparire dalla faccia della terra"

HEINRICH HIMMLER, da un discorso ai capi del Partito Nazista, Posen, 6 ottobre 1943

HEINZ GUDERIAN (Kulm 1888 - Füssen 1954)

Militare tedesco. Teorico del Blitzkrieg (guerra lampo) e fautore del ruolo autonomo dei carri armati in guerra, ne organizzò la struttura (1934-1939) e li impiegò con spregiudicatezza all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, con una serie di vittorie (1939-1941). Capo di stato maggiore dell'esercito (1944-1945), fu incarcerato dagli alleati fino al 1950.

HERMANN GÖRING (Rosenheim 1893 - Norimberga 1946)

Militare e politico tedesco. Nacque il 12 gennaio 1893 a Rosenheim in Baviera. Fu istruito presso il collegio dei cadetti a Karlsruhe e in una scuola d'ufficiali a Lichterfelde vicino Berlino. Comandante della squadriglia Richthofen nel 1918, nel corso della Prima Guerra Mondiale divenne un asso dell'aviazione. Nel 1922 aderì al partito nazista e dopo il fallimento del Putsch di Monaco (1923) in cui fu ferito, fuggì all'estero per quattro anni. Rientrato in Germania nel 1927, fu eletto deputato nel 1928 e nel 1932 divenne presidente di questo corpo. Nominato primo ministro, ministro degli interni prussiano e dell'aviazione, diresse l'eliminazione delle SA di Röhm, ridiede prestigio alla Luftwaffe ed ebbe un potere secondo solo a Hitler. Dal 1936 ebbe il controllo dell'economia del Reich e, dopo lo scoppio della guerra, dei territori occupati.

L'impotenza della Luftwaffe di fronte ai bombardamenti alleati, contribuì al declino del suo potere all'interno del Reich a vantaggio d'altri leaders del nazismo (subì anche l'arresto ad opera delle SS per ordine di Bormann). Caduto in mano degli americani l'8 maggio 1945, fu condannato a morte al processo di Norimberga, ma si suicidò poche ore prima dell'esecuzione nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 1945. All'interno del Reich superava agevolmente i colleghi, non solo per peso (andava ben oltre il quintale), ma anche per titoli e denaro: oggigiorno i critici storici considerano Göring come "il grande ladrone del Reich" in quanto fu l'uomo più corrotto del regime nazista. Condusse una vita da satrapo ricattando industriali, depredando ebrei, rapinando l'Europa d'inestimabili opere d'arte. Accumulò un bottino d'ori, d'argenti, di pietre preziose che in parte è ancora da scoprire.

"Avrei preferito che aveste ammazzato duecento ebrei, senza distruggere tutto quel bendidio"

"Se in un futuro prevedibile il Reich tedesco dovesse vedersi coinvolto in un conflitto internazionale, è fuori questione che per prima cosa noi tedeschi procederemmo a una grande resa dei conti con gli ebrei"

HERMANN GÖRING, durante una riunione del 12 novembre 1938, dopo la Notte dei Cristalli, rimproverò ad alcuni dei presenti gli enormi danni materiali che avevano contribuito a provocare

HJALMAR HORACE GREELY SCHACHT
(Tingleff 1877 - Monaco 1970)

Finanziere e politico tedesco. Alto funzionario in varie banche, nel 1923 risanò la crisi monetaria postbellica come commissario alla moneta del ministero delle Finanze. Presidente della Reichsbank (1923-1930 e 1933-1939) e ministro dell'Economia (1934-1937), fu arrestato dopo l'attentato a Hitler (1944) e in seguito assolto dagli alleati al Processo di Norimberga.

JOACHIM VON RIBBENTROP (Wesel 1893 - Norimberga 1946)

Politico tedesco. Nazista dal 1932, ebbe da Hitler incarichi diplomatici e fu ambasciatore a Londra (1936-1937). Ministro degli Esteri, (1938-1945), nel 1939 firmò il Patto d'acciaio con l'Italia e il patto di non aggressione tedesco-sovietico, preludio alla Seconda Guerra Mondiale. Nei Processi di Norimberga fu condannato a morte.

 

Nella foto Ribbentrop, fu il primo dei condannati a morire (alba 16 ottobre 1945)

 

 

JOSEPH DIETRICH detto SEPP
(Hanwangen 1892 - Ludwigsburg 1966)

Generale tedesco. Nazista della prima ora, comandò il battaglione SS che attuò la purga contro le SA di Röhm nel 1934. Capo della guardia personale di Hitler, organizzò le Waffen SS. Nel 1942-43 comandò un corpo d'armata in Russia, poi il primo corpo corazzato in Normandia e quindi (dicembre 1944) la sesta armata corazzata durante la controffensiva tedesca nelle Ardenne. Pochi mesi dopo difese invano la linea dell'Oder a Vienna. Condannato all'ergastolo nel 1946 per crimini di guerra, fu rilasciato nove anni dopo.

 

 

 

 

 

 

JULIUS STREICHER (Fleinhansen 1885 - Norimberga 1946)

Politico tedesco. Nazista, coinvolto nel Putsch di Monaco (1923), fu tra i più accesi fautori dell'antisemitismo e ne diresse il periodico più duro, "Der Stürmer", dal 1923 al 1945. Come Gauleiter della Franconia (1935-1940) perseguitò gli ebrei; al Processo di Norimberga fu condannato a morte e giustiziato.

KARL DÖNITZ (Grünau 1891 - Amburgo 1980)

Ufficiale sommergibilista durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1935 fu chiamato da Hitler al comando della flotta sottomarina in fase di ricostituzione. Conseguì successi nella prima fase del Secondo Conflitto Mondiale per i meriti riportati combattendo contro la marina inglese, divenendo un grande ammiraglio (1943). Il 30 aprile 1945 Hitler lo designò suo successore; in questa veste firmò la resa della Germania. Fu condannato a dieci anni di carcere dal tribunale di Norimberga ma, dopo aver scontato la pena nella fortezza di Spandau, fu rimesso in libertà nel 1956.



 

 

 

 

KARL HERMANN FRANK
(Carlsbad, od. Karlovy Vary 1898 - Praga 1946)

Uomo politico tedesco. Deputato dei Sudeti al parlamento cecoslovacco (1935-38), si batté con K. Henlein per l'annessione dei Sudeti alla Germania. Segretario di stato, Reichsprotektor di Boemia e Moravia (1939), dopo l'uccisione di Reinhardt Heydrich ordinò come rappresaglia il massacro della popolazione di Lidice e Lezaky. Nel 1946 fu condannato a morte da un tribunale popolare e giustiziato.

Nella foto Frank e Heydrich

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KARL RUDOLF GERD VON RUNDSTEDT
(Aschersleben 1875 - Hannover 1953)

Militare tedesco. Nel Terzo Reich fu un uomo di gran prestigio ma ebbe diverse controversie con Hitler da cui fu più volte sostituito e richiamato. Nel Secondo Conflitto Mondiale guidò le armate in Polonia, Francia e URSS (1939-1941). Comandante supremo sul fronte occidentale (1942-1944), guidò la difesa contro lo sbarco in Normandia e l'ultima offensiva sulle Ardenne.

 

 

 

 

 

 

KONRAD HENLEIN (Maffersdorf 1898 - 1945)

Politico tedesco dei Sudeti. Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale, nel 1933 fondò il fronte patriottico dei tedeschi dei Sudeti. Nel febbraio 1937 chiese al governo cecoslovacco l'autonomia completa per il territorio dei Sudeti. All'inizio dell'estate 1938 Henlein, ormai passato dalla parte del Führer, ebbe il suggerimento di organizzare una forza paramilitare, il Freikorps Henlein, con il compito di "sostenere disordini e conflitti" nel Sudetenland. Il 30 ottobre 1938, dopo l'annessione al Reich, Hitler lo nominò Gauleiter del Gau Sudetenland e nel 1939 Reichsstatthalter. Nel maggio 1945 si tolse la vita.

KURT DALUEGE (Kreuzburg 1897 - Praga 1946)

Generale tedesco. Nominato protettore della Boemia e della Moravia (1942), fu arrestato nel 1945, condannato a morte e giustiziato l'anno seguente.

KURT VON SCHLEICHER (Brandeburgo 1882 - Berlino 1934)

Militare e politico tedesco. Dopo la Prima Guerra Mondiale fu tra gli organizzatori della Reichswehr e la comandò dal 1929. Reazionario, ministro della Difesa nel gabinetto von Papen, cancelliere per brevissimo tempo (dicembre 1932 - gennaio 1933), aprì, di fatto, la strada a Hitler. Benché non avesse contatti con le SA, fu assassinato nella "Notte dei Lunghi Coltelli".

ERICH LUDENDORFF (Kruszewnia 1864 - Tutzing 1937)

Militare tedesco. Ispiratore della condotta tedesca nella Prima Guerra Mondiale dopo la vittoria di Tannenberg contro i russi (agosto 1914), dall'agosto 1916 fu capo di Stato Maggiore a fianco del comandante supremo Hindenburg. Fautore della guerra totale, si congedò nell'ottobre 1918. Militò nell'estrema destra, partecipando al Putsch di Monaco (1923). Dopo il fallimento della sua candidatura alle elezioni presidenziali (1925) si ritirò.

LUDWIG VON BECK (Biebrich 1880 - Berlino 1944)

Militare tedesco. Capo di stato maggiore dell'esercito dal 1935 al 1938, quando fu allontanato, insieme con altri alti ufficiali, da un'epurazione di Hitler; fu tra gli organizzatori dell'esercito per la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1939 in disaccordo con la strategia militare di Hitler, che riteneva avventata, guidò lo scontento degli ufficiali che tentarono di ucciderlo il 20 luglio 1944. Arrestato, si uccise.

MARTIN BORMANN (Halberstadt 1900 - Berlino 1945?)

Politico tedesco. Aderì al partito nazista nel 1925, fu tra i dirigenti delle SA. Dopo la fuga di Hess in Inghilterra, lo sostituì come vicecapo del partito. Scomparso durante la battaglia di Berlino, fu condannato a morte in contumacia dal tribunale di Norimberga. Le ipotesi di una sua fuga svanirono dopo il ritrovamento del suo cadavere.




PAUL JOSEPH GOEBBELS (Rheydt 1897 - Berlino 1945)

Politico tedesco. Giornalista, nacque in Renania il 29 ottobre 1897, in una famiglia di modesti impiegati, rigidamente cattolici. Da bambino contrasse la poliomielite, restando per tutta la vita claudicante alla gamba destra. La menomazione ne segnò il destino, suscitando in lui una forte diffidenza nei confronti del prossimo, unita al desiderio di rivalsa. Tutta la sua vita fu caratterizzata dall'affannoso tentativo di emergere, imponendo agli altri, la propria volontà, la sua superiorità intellettuale. Sostenuto dai sacrifici della famiglia, Goebbels concentrò tutte le sue energie nello studio, studiando letteratura a Bonn e a Heidelberg dove si addottorò nel 1921. Nel 1925 aderì al nazionalsocialismo, divenendo responsabile del partito prima in Renania e poi a Berlino. Schierato inizialmente su posizioni ostili alla cauta politica di Hitler, dopo il 1928 divenne uno dei suoi più fidati consiglieri, assumendo la guida del settore propaganda. Nel 1933 gli fu affidato un ministero "per l'educazione popolare e la propaganda", di nuova istituzione, che gestì con fermezza e intelligenza, asservendo la stampa tedesca ai voleri del regime. Controllò anche il cinema, il teatro e le arti in genere, influenzando la vita culturale del paese attraverso la censura e i divieti. Fu oratore molto efficace e attento agli effetti scenografici. Fautore di una "guerra totale", che richiedesse il massimo impegno per tutti i cittadini, seguì Hitler fino all'ultimo, suicidandosi assieme a tutta la sua famiglia nel bunker di Berlino.

 

PAUL L. VON BENECKENDORFF UND VON HINDENBURG
(Posen 1847 - Podzamek 1934)

Militare e politico prussiano. Ufficiale nelle guerre contro l'Austria (1866) e Francia (1870), comandante del corpo d'armata dal 1903, si ritirò nel 1911. Richiamato allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, si distinse guidando l'VIII armata sul fronte orientale vincendo a Tannenberg e ai laghi Masuri (1914). Ebbe il comando supremo dell'esercito tedesco nell'agosto 1916 e, con la collaborazione di E. Ludendorff, tentò una svolta offensiva del conflitto, influenzando i vertici politici. Uscito indenne dalla sconfitta, nel 1925 fu eletto presidente della repubblica dal blocco conservatore. Confermato nel 1932, chiamò alla cancelleria (gennaio 1933) Hitler, che lo usò per rassicurare la destra moderata nei primi mesi del regime nazionalsocialista

REINHARD TRISTAN EUGEN HEYDRICH
(Halle 1904 - Praga 1942)

Heydrich nacque nel 1904 e, fin dalla nascita, fu circondato dalla musica. Figlio di un'abile pianista, e di un cantante lirico e compositore, divenne, presso il conservatorio dei propri genitori ad Halle, nella Germania Orientale, un eccellente violinista. Con un'educazione cattolica in una città fortemente protestante, fu trattato dai compagni di scuola come un giudeo ed ebbe poco successo nei risultati scolastici. Molto disciplinato, divenne un ragazzo scontroso e introverso. A quindici anni (1919), entrò a far parte del Corpo Civile di Difesa di Halle e, nel marzo 1922, divenne cadetto della Marina. Nel 1923 fu imbarcato sull'incrociatore Berlino.

Nel 1926 fu nominato sottotenente e assegnato come ufficiale segnalatore sulla vecchia nave da battaglia Schleswig-Holstein, ammiraglia della Flotta Baltica Tedesca. Dopo una serie d'intrichi amorosi, Heydrich aderì al partito nazista e accettò di sostenere il colloquio fissato con Himmler. Fu assunto ed ebbe subito il compito di ingrossare lo schedario degli uomini che potevano interferire nel partito. Nel dicembre 1931 sposò Lina von Osten e, nello stesso periodo fu nominato maggiore delle SS. Nel giugno del 1932 invece la sua carriera fu messa in dubbio da un terribile sospetto: qualcuno insinuava che Reinhard fosse un ebreo. In breve tempo fu analizzato il suo albero genealogico e ne scaturì che Heydrich era d'origine tedesca e non aveva sangue ebreo. Nel luglio dello stesso anno radunò gli agenti del suo controspionaggio in un'organizzazione chiamata Sicherheitsdienst (SD), Servizio di Sicurezza, e per finire li rese indipendenti dalle SS. I suoi contatti con Himmler furono sempre puntuali tanto che quest'ultimo lo nominò colonnello delle SS. Nel marzo 1933 assunse il comando della sezione politica della Polizia di Monaco e un mese dopo divenne vice-comandante della Polizia Politica Bavarese.

Il 22 aprile 1934 Himmler lo nominò suo vice della Gestapo prussiana. Fu tra i massimi organizzatori della "Notte dei Lunghi Coltelli" contro le SA (1934), guidò i servizi d'informazione tra il 1934 e il 1939, poi l'Ufficio centrale di sicurezza del Terzo Reich (Rsha). Dal 1941 ebbe anche la carica di "protettore" in Boemia e Moravia, dove attuò feroci repressioni. Morì in un attentato della resistenza ceca.

"Occorre una precisa distinzione tra:

1.      l'obiettivo finale (che richiederà un tempo prolungato), e

2.      le fasi che porteranno a conseguire l'obiettivo stesso (che possono essere espletate a breve scadenza)".

Le misure previste esigono la massima preparazione sia in senso tecnico sia in senso economico.

REINHARD HEYDRICH, dopo la capitolazione della Polonia emise l'ordinanza che autorizzava la ghettizzazione degli ebrei polacchi. Sopra in grassetto l'esordio del documento

(21 settembre 1939)

ROBERT LEY (Niederbreidenbach 1890 - Norimberga 1945)

Politico tedesco. Acceso antisemita entrò a far parte del nazismo nel 1924, fu deputato (1930) e capo del Fronte tedesco del lavoro e delle organizzazioni connesse. Tra il 1934 e 1945 controllò tutte le attività, professionali e ricreative dei tedeschi. Arrestato dagli alleati si suicidò.

RUDOLF HESS (Alessandria d'Egitto 1894 - Berlino 1987)

Politico tedesco. Figlio di un ricco commerciante, tornò in Germania per combattere nell'aviazione durante la prima guerra mondiale. Nazista dal 1920, partecipò al Putsch di Monaco (1923) che gli costò alcuni mesi di carcere a Landsberg con Hitler e ne divenne primo collaboratore. Dal 1933 fu, di fatto, in quanto ministro senza portafogli, il vice del Führer e dal 1939 suo secondo successore ufficiale dopo H. Göring. Nel maggio 1941 raggiunse da solo a bordo di un aereo la Scozia, progettando di trascinare l'Inghilterra in una guerra contro l'URSS. Sconfessato da Hitler, fu tenuto prigioniero in Inghilterra fino alla fine della guerra. Al processo di Norimberga (1946) fu arrestato e condannato all'ergastolo e morì suicida o assassinato nel 1987.

NOTA SULLA MORTE DI HESS

"Rudolf Hess fu assassinato. Il suo non fu un suicidio. La storiella del suicidio fu assurda. Come poteva un vecchio, ormai incapace persino di allacciarsi le scarpe e di impugnare le posate, appendere una corda vicino al soffitto e passarsela intorno al collo?"

E' quanto continua a sostenere l'ex direttore americano del carcere di Spandau Eugene Bird. In base alla sua tesi Hess sarebbe stato strangolato in una baracca del giardino del carcere, che fu distrutta due ore dopo il fatto. Secondo Bird, Hess fu ucciso da un guardiano americano di colore, Anthony Jordan, tuttora vivente. L'assassinio dell'ex delfino di Hitler sarebbe stato commissionato dai servizi segreti britannici i quali temevano che Gorbaciov, invertendo la linea seguita da Mosca fino a quel momento, decidesse di liberare il prigioniero. Per questo al prigioniero erano solo concessi due minuti al mese di colloquio con la moglie e il figlio alla presenza di un guardiano. Evidentemente era importante che con la morte di Hess morissero i segreti di cui era in possesso, segreti che potrebbero aver svelato alcune verità sull'inizio della Seconda Guerra Mondiale, e sulla mancata pace del 1941 e che avrebbero potuto nuocere all'immagine di Churchill e della Gran Bretagna.

Da "IL BORGHESE" n°35 Anno XLVIII, 10 dicembre 1997, pagg. 44-45

CARL SCHMITT (Plettenberg 1888-1985)

Filosofo e giurista tedesco. Durante il Terzo Reich occupò cariche pubbliche appoggiando molte scelte del regime. Scrisse diverse opere basate sulla critica della democrazia esponendo le teorie riguardanti la libertà decisionale del potere politico e la visione di uno stato "totale", che divennero i puntelli giuridici del nazismo.

THEODOR EICKE

Comandante di Dachau, fanatico ufficiale delle SS, conosciuto per i metodi violenti ma anche per la sua abilità di reclutatore e organizzatore. Himmler ed Eicke crearono un nuovo corpo delle SS, l'unità Totenkopf-Verbände, Testa di Morto, i cui membri portavano un teschio con le tibie incrociate sulle mostrine.



 

 

 

 

 

 

ERICH VON MANSTEIN (Berlino 1887 - Irschenhausen 1973)

Militare tedesco. Fu ufficiale nella Prima Guerra Mondiale, generale dal 1936 e autore del piano d'attacco contro la Francia nel 1940. Nominato feldmaresciallo, comandò diverse armate in varie zone del fronte russo tra il 1941 e il 1944, ma ebbe delle incomprensioni con Hitler dopo la sua proposta di ritiro strategico e fu sostituito. Condannato come criminale di guerra, fu liberato nel 1953.


WALTER VON BRAUCHITSCH (Berlino 1881 - Amburgo 1948)

Militare tedesco. Dette subito garanzie di completa sottomissione al Führer e, nel 1938, fu nominato da Hitler comandante in capo della Wehrmacht nell'ambito della ristrutturazione degli alti gradi militari. Diresse le campagne di Polonia, di Francia e dei Balcani. In questo periodo (1940) ebbe il titolo di maresciallo. La sua opposizione all'attacco contro la Russia gli costò il posto, assunto poi da Hitler stesso. Imprigionato dagli inglesi per crimini di guerra, morì prima del processo.

WALTER VON REICHENAU (Karlsruhe 1884 - 1942)

Feldmaresciallo tedesco. Capo della Wehrmachtsamt del ministero della Reichswehr dal 1935, fu tra i più convinti nazisti all'interno dell'esercito e, dopo l'ascesa di Hitler, tra gli organizzatori del riarmo tedesco. Guidò le truppe per l'Anschluss (1938) e si distinse nella campagna di Polonia (1939). Lo stesso anno ebbe il comando sul fronte occidentale della sesta armata, con la quale occupò Bruxelles. Comandò la medesima armata nella campagna di Russia, distinguendosi nella presa di Kiev e di Charkov. Nel dicembre 1941 ebbe il controllo del gruppo d'armate sud del fronte orientale, ma nel gennaio seguente fu colpito da una paralisi a Poltava e morì durante il trasporto in aereo in Germania.

WALTHER R. DARRE' (Belgrano, Argentina 1895 - Monaco 1953)

Politico tedesco. Figlio di un commerciante tedesco che si era trasferito in Argentina, nel 1930 divenne consulente del Partito nazionalsocialista per la politica agraria sfruttando a pieno le sue doti d'agronomo. Ministro dell'Agricoltura del Terzo Reich (1933-1942), sostenne la rigenerazione del ceto contadino come fulcro razziale della Germania. Arrestato e condannato da un tribunale americano a sette anni di carcere (1945), fu amnistiato (1950). Sostenne la teoria razzista del Blut und Boden ("sangue e suolo").




 

 

 

 

WERNER LORENZ

Tenente-generale e Comandante delle SS della zona di Amburgo, fu prescelto da Himmler come capo del VOMI (Volksdeutsche Mittelstelle), organizzazione nata nel 1936 con lo scopo di porre rimedio alla confusione creata dai molti organismi che si contendevano il potere nelle comunità all'estero. Lorenz, pilota d'aviazione della Prima Guerra Mondiale, era un uomo prestante e molto raffinato, proprietario di una grande tenuta nei pressi di Danzica. Nazionalsocialista prussiano, conobbe ben poco dei problemi dei tedeschi all'estero e sdegnò le teorie razziali di Himmler, ma il Reichsführer tollerava tali difetti perché Lorenz era un perfetto uomo di punta, un abile diplomatico che sapeva destreggiarsi in ogni ambiente e in ogni situazione.

 

 

WERNER VON BLOMBERG (Stargard 1878 - Norimberga 1946)

Militare tedesco. Dopo alti incarichi nella Repubblica di Weimar, fu nominato da Hitler ministro della Difesa (1933), comandante in capo della Wehrmacht (1935) e ministro della Guerra (1935-1938). Ricoprì un ruolo cruciale nel consolidamento del potere hitleriano, cui assicurò la fedeltà dell'esercito. Hitler lo costrinse a dimettersi insieme con von Beck, nel febbraio 1938, accentuando così il proprio controllo sull'esercito.

WERNER VON FRITSCH (Benrath 1880 - Varsavia 1939)

Militare tedesco. Nella primavera 1933 Hitler lo nominò comandante in capo dell'esercito. Svolse un ruolo attivo nel riarmo della Wehrmacht e nell'eliminazione delle SA (giugno 1934). Al centro della polemica tra i militari di professione e il partito nazionalsocialista, fu compromesso dall'accusa di omosessualità montata da Himmler e da Göring, e per tale motivo fu costretto a dimettersi nel febbraio 1938, come W. Blomberg e L. von Beck. Fu richiamato allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.


WILHELM KEITEL (Helmscherode 1882 - Norimberga 1946)

Militare tedesco. Entrato nell'esercito nel 1901, svolse vari incarichi come ufficiale nella Prima Guerra Mondiale, fu generale nel 1934 e successivamente nominato da Hitler comandante supremo delle forze armate (febbraio 1938). Prese parte all'organizzazione della macchina bellica tedesca e fu tra i collaboratori il più docile ai voleri di Hitler. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale divenne feldmaresciallo. Firmò la resa della Germania l'8 maggio 1945; al Processo di Norimberga fu impiccato avendo ricevuto la condanna come criminale di guerra.