PREMESSA

Da periferia a centro; questa è stata la parola d'ordine che il Presidente Puro e la coalizione che lo ha sostenuto ha messo al centro, come principio ispiratore del programma politico, durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 16 novembre.

Il successo elettorale del candidato Presidente e della coalizione che lo sostiene (oltre il 60% dei consensi) dimostra, oltre il giudizio positivo degli elettori sull'azione di governo dei quattro anni precedenti, la giustezza di quella parola d'ordine e la credibilità di quel programma politico.

Il presente documento assume nella sua interezza il programma elettorale e lo cala nella dimensione amministrativa, concretizzandolo, specificandone gli obiettivi e le modalità di realizzazione.

Esso vuole essere un documento di indirizzo politico-programmatico a cui attenersi nei quattro anni di governo che ci attendono, un documento da verificare annualmente e da far interagire con i documenti di bilancio dei prossimi anni.

Le profonde innovazioni introdotte di recente nella Pubblica Amministrazione (la Legge 142/90 che riforma le autonomie degli Enti Locali, la 241/90 sulla trasparenza amministrativa, la 81/93 sull'elezione diretta dei sindaci, il decreto 29/93 sulle funzioni della dirigenza, il decreto 77/95 che innova profondamente in tema di bilanci degli enti locali e da ultimo la legge 127/97, detta Bassanini, che fissa le norme per lo snellimento delle procedure) separano sempre più nettamente le funzioni di indirizzo e di controllo spettanti agli organi politici da quelle gestionali, amministrative e finanziarie che spettano alle responsabilità dei dirigenti.

Tali innovazioni significano per gli organi politici una cosa molto semplice: il loro ritrarsi da ogni attività gestionale aumentando invece la loro capacità di indirizzo e di controllo. In pratica la funzione del Consiglio circoscrizionale, del Consiglio di Presidenza e delle commissioni consiliari dovrà essere quella di fissare gli obiettivi da raggiungere (programmi annuali e pluriennali) e sulla base di questi predisporre gli strumenti finanziari e necessari (Bilancio e Piano esecutivo di gestione). Sarà poi la struttura amministrativa e tecnica a scegliere gli strumenti e le modalità per raggiungere questi obiettivi;

E' in tale contesto che si pone il presente documento di indirizzo politico programmatico.

Come già detto in precedenza esso parte dal programma elettorale approvato dagli elettori e nei diversi campi, fissa gli obiettivi da raggiungere nei quattro anni 1998-2001.

Tali obiettivi si dividono in due grandi settori: il primo comprende ciò che sulla base delle deleghe e delle attribuzioni oltrechè naturalmente delle risorse localmente disponibili, spetta alle strutture e agli organi circoscrizionali, il secondo comprende invece obiettivi che ci poniamo ma che per essere realizzati hanno bisogno di decisioni prese in altre sedi (Comune, Regione, Parlamento).

Naturalmente una delle più importanti iniziative politiche del nuovo Consiglio circoscrizionale sarà quella di incalzare le istituzioni competenti, Consiglio Comunale e Parlamento affinchè il secondo settore si restringa sempre più potenziando attribuzioni, autonomie e competenze delle Circoscrizioni. Il quadriennio 1998-2001 dovrà essere il periodo di svolta e di realizzazione di un più avanzato quadro di decentramento in sincronia con la riforma in senso federalistico dello Stato. Questo vuol dire riconoscere alle Circoscrizioni della capitale una reale autonomia di bilancio, autonomia nella gestione di servizi e del patrimonio, competenze in campo urbanistico, maggiori risorse finanziarie e umane, un nuovo status giuridico per i Consiglieri circoscrizionali. La parola d'ordine di questa battaglia dovrà essere "un territorio un governo" per affermare subito il maggior decentramento possibile e arrivare al 2001 avendo completato il processo di definizione dell'area metropolitana romana e dei comuni metropolitani.

Come scritto nel programma elettorale della coalizione che ha sostenuto il Presidente Puro, il conseguimento di questi obiettivi "favorirebbe, grazie al decentramento delle risorse, delle competenze e dei poteri, una maggiore efficienza, trasparenza e democrazia nella gestione del territorio e dei servizi".